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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 1/2 pp. 94-95

Domande dai lettori

◆ Secondo la legge mosaica relativa alla gelosia, se un uomo sospettava sua moglie d’infedeltà ella doveva bere dell’acqua amara, e se era colpevole di adulterio i suoi fianchi dovevano smagrire e il suo ventre gonfiare. Era miracoloso questo risultato o lo si può spiegare in modo naturale? Inoltre, può questo essere paragonato alle severe prove di colpevolezza praticate durante il medioevo? — G. B., Libano.

Questa legge sulla gelosia è scritta in Numeri 5:12-31. Se un uomo sospettava sua moglie d’infedeltà doveva condurla dal sacerdote. Il sacerdote la faceva stare in piedi davanti a Geova, prendeva un po’ d’acqua santa o pura acqua fresca, la cospargeva con un po’ di polvere del suolo del tabernacolo e lavava con quest’acqua le maledizioni che aveva scritte. In che cosa consistessero queste maledizioni è indicato nei versetti 19-22: “Il sacerdote farà giurare quella donna, e le dirà. Se nessun uomo ha dormito teco, e se non ti sei sviata per contaminarti ricevendo un altro invece del tuo marito, quest’acqua amara che arreca maledizione, non ti faccia danno! Ma se tu ti sei sviata ricevendo un altro invece del tuo marito e ti sei contaminata, e altri che il tuo marito ha dormito teco. . . . — allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento d’imprecazione e le dirà: L’Eterno faccia di te un oggetto di maledizione e di esecrazione fra il tuo popolo, facendoti smagrire i fianchi e gonfiare il ventre; e quest’acqua che arreca maledizione, t’entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e smagrire i fianchi! E la donna dirà: Amen! amen!” La donna beveva l’acqua e, se era colpevole, i suoi fianchi smagrivano e il suo ventre si gonfiava, ma se era innocente rimaneva illesa dall’acqua: “Sarà riconosciuta innocente ed avrà de’ figliuoli”. — Vers. 28.

Che cosa s’intenda precisamente per questo gonfiare del ventre e smagrire dei fianchi non è certo. È evidente comunque che il termine ‘fianchi’ qui usato è un eufemismo o un modo delicato di menzionare gli organi sessuali, come nel caso di Genesi 46:26, NM. È logico ritenere che se qualche parte del corpo fosse stata danneggiata, avrebbe dovuto essere quella che aveva commesso il male; così pure quando Gesù disse figurativamente di tagliare il membro del corpo che avesse impedito di entrare nel Regno. (Mar. 9:43-47) L’espressione “smagrire” viene intesa nel senso di “imputridire” (Ti) “marcire” (Ri) o “raggrinzarsi” (Mo), e pertanto suggerirebbe l’idea che gli organi sessuali avrebbero dovuto atrofizzarsi e subire la perdita della fecondità e della capacità di concepire. Questo punto di vista è in armonia con la dichiarazione che se la donna fosse stata innocente sarebbe divenuta incinta e avrebbe avuto figli, il che implica che se fosse stata colpevole ogni altra gravidanza le sarebbe stata negata. Il suo ventre si sarebbe gonfiato a causa della maledizione, ma non per la benedizione della gravidanza.

In realtà nell’acqua bevuta non c’era nulla che potesse causare tale danno e nessuna donna innocente ne sarebbe stata lesa, ma l’acqua era sacra e conteneva terra o polvere sacra ed in essa erano state lavate le maledizioni scritte; pertanto conteneva potenti simboli, ed era bevuta davanti a Geova con un solenne giuramento. Egli era chiamato in causa ed agiva come giudice, ed egli sapeva se la donna era innocente o colpevole, e se fosse stata colpevole avrebbe dato alla bevanda il miracoloso potere di produrre l’effetto meritato. Quindi tale potere non era contenuto nella bevanda stessa, e questo elemento annulla l’atto quale prova di colpevolezza secondo la pratica usata nel medioevo. Quelle prove strazianti non erano suggerite dalla Bibbia ed avevano in se stesse il potere di nuocere seriamente o di uccidere. Mentre la legge sulla gelosia esigeva che un miracolo provocasse la punizione, le prove di colpevolezza del medioevo esigevano che un miracolo salvasse dalla punizione. In realtà si era colpevoli finché non fosse stata provata la propria innocenza.

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