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  • Combattete la giusta guerra
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 1/12 pp. 713-718

Combattete la giusta guerra

“Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze”. — 2 Cor. 10:4, NM.

1, 2. Quali sono oggi alcune delle cause per la guerra?

NELLA Parola di Geova sta scritto: “Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo . . . un tempo per la guerra e un tempo per la pace”. Per secoli le nazioni hanno combattuto guerre le une contro le altre, proprio come Cristo aveva predetto che sarebbe stato: guerre e rumori di guerre prima che la fine totale sopraggiunga a questo presente sistema di cose. Ora viviamo al culmine di secoli di attesa. È un tempo in cui la pace è stata tolta dalla terra. — Eccl. 3:1, 8.

2 Vi è stato mai insegnato a credere che tutte le afflizioni e sofferenze, tutte le crudeltà e barbarie della guerra siano state portate da Dio? È ragionevole pensare che un Dio di amore, sapienza e misericordia provochi il disastro, la rovina e la perdita di vita preziosa risultanti dalla guerra? No, di certo. Piuttosto, Giacomo 3:14-16; 4:1-4 dimostra che l’invidia, le contese, le guerre e il disordine sono tutti di origine demonica, provenienti da Satana, “l’iddio di questo mondo”, che sta rovinando la terra nella sua concupiscenza di potere come ribelle contro Geova. Il suo controllo sulle nazioni è chiaramente visibile dal loro modo di pensare. “Perché dal più piccolo al più grande, son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna”. Sono divenuti così degenerati che vediamo il clero invocare le benedizioni di Dio sulle guerre carnali delle nazioni, mettendo i propri interessi nazionali e religiosi davanti alla Parola di Dio ed esclamando: “Pace, pace, mentre pace non v’è”. — Ger. 6:13, 14.

3. Perché dovremmo essere guidati dalle Scritture?

3 Qual è la migliore condotta da seguire per uomini onesti in mezzo a questo mondo confuso? Dovremmo lasciarci trascinare dalla massa, o c’è forse una via migliore e più sicura indicata per noi? Le Scritture ci consigliano che come i cieli sono più alti della terra, così le vie e i pensieri di Geova sono molto più alti dei nostri. Faremo bene a considerare la sua via, non respingendola con leggerezza. Considerate seriamente ciò che la Bibbia dice sulla giusta guerra e vedete se non è molto più pratica che non la condotta delle nazioni. La fine di coloro che seguono la loro propria condotta è ben descritta per noi. Malgrado i loro delitti contro il genere umano sono divenuti così induriti e senza vergogna che non possono neanche arrossire; ma “cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno”. Perché? Perché hanno violato il patto dell’arcobaleno, la legge di Geova concernente la santità del sangue, e hanno attirato la sua ira e indignazione contro le nazioni e contro i loro eserciti. (Ger. 6:15; Isa. 34:1-4) I risultati di tutte le guerre finora non hanno portato una certezza di pace, ma soltanto un incomodo espediente armato.

4. Che cosa è la guerra spirituale?

4 Le guerre delle nazioni sono contro sangue e carne. La Bibbia comanda ai Cristiani di combattere una guerra spirituale. “Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio” per adempiere il suo proposito. Per poter eseguire questa guerra spirituale dobbiamo conoscere la ragione per il combattimento e contro che cosa combattiamo. Non si tratta di una battaglia corpo a corpo o di una contesa per la supremazia mediante superiori metodi scientifici di distruzione. Nel capitolo sei di Efesini Paolo ci dice che è un combattimento “non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i dominatori mondiali di queste tenebre, contro le forze spirituali malvage dei luoghi celesti”. Ciò non vuol dire in alcun modo che dobbiamo combattere o opporci ai governi umani dei nostri giorni. Infatti, siamo esortati a pregare per i re e governanti affinché possiamo continuare a condurre una vita calma e tranquilla, compiendo l’opera assegnataci da Dio. Gesù disse a Pilato: “Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero”. (Giov. 18:36) Il combattimento summenzionato da Paolo nella sua lettera agli Efesini è contro l’organizzazione spirituale di Satana, la quale ha dominato e controllato la terra per secoli. — 2 Cor. 10:4; Efes. 6:12; 1 Tim. 2:1-3, NM.

5. In che modo molti sono stati accecati alla verità, e che cosa possiamo fare per aiutarli?

5 L’effetto di questo potente controllo demonico sul popolo è stato quello di accecare le menti degli increduli alla luce della verità. Un velo è stato gettato sulla buona notizia in modo che quelli che periscono non la possano discernere o comprendere. Confusione e tenebre rispetto alla volontà di Dio sono state diffuse dalle forze spirituali malvage dei luoghi celesti, che sono esse stesse relegate in fitte tenebre a causa della loro ribellione. Quanto successo hanno avuto è evidente dall’estesa ignoranza sulla Bibbia, anche nella Cristianità. I fedeli frequentatori delle chiese manifestano profonda ignoranza sui propositi di Dio, eccetto che imparare a memoria qualche scrittura principale. Ciò non è sorprendente, dal momento che a molti viene vietato di leggere pubblicazioni inerenti alla Bibbia che non siano state prima approvate dalla chiesa. Essi dimenticano l’invito che Dio stesso estende: “Venite, e discutiamo assieme”. Di conseguenza, “le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli”. (Isa. 1:18; 60:1-3, 19, 20) Uno dei compiti principali del Cristiano è quello di combattere l’effetto di questa apostasia spirituale. Proprio come gli uomini di Gedeone ruppero le brocche che avevano per far risplendere le loro torce con grande sgomento del nemico, così i servitori di Geova sulla terra fanno vedere la luce della verità dal più oscuro angolo della Cristianità fino al più oscuro angolo del paganesimo.

6. Spiegate la guerra cristiana e i suoi vantaggi.

6 Una parte della guerra spirituale che reca la più grande gioia è la liberazione dei prigionieri, la proclamazione della libertà a quelli che sono in cattività e l’apertura del carcere a quelli che sono imprigionati. Ciò viene fatto insegnando la verità con pazienza agli uomini di buona volontà, togliendo gradualmente il velo della superstizione e delle tenebre religiose alle quali sono stati abituati sin dall’infanzia. Quando infine vengono liberati mediante la conoscenza della verità, la loro gioia è grande come quella di un prigioniero che è stato liberato o di un cieco che ha riacquistato la vista. Per compiere questo dobbiamo fare come dice Paolo: “Predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole e in tempo difficoltoso, . . . mantieni l’equilibrio in ogni cosa, sopporta il male, fa’ l’opera di missionario, compi interamente il tuo ministero”. L’apostolo Paolo continua, dicendo: “Io ho combattuto il giusto combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede”. (2 Tim. 4:2-7, NM) Questa è la specie di guerra che nessuna nazione terrena deve temere, poiché è nei migliori interessi del popolo. Essa promuove la conoscenza di Dio e l’amore verso lui e verso il nostro simile. Questo combattimento è costruttivo, edificando gli uomini di buona volontà mentalmente, moralmente e spiritualmente. I suoi vantaggi hanno valore durevole, conducendo alla vita, col favore di Dio. Non vi sono le solite ripercussioni di guerra che provocano amara ostilità e schiavitù mentre devastano la faccia della terra. Invece, la guerra cristiana di Dio unisce gli uomini di tutte le specie e di tutte le nazioni con legami di pace perpetua e intendimento reciproco mediante la Parola di Dio.

7. Date esempi della lotta per sostenere la pura adorazione.

7 In ogni parte del mondo i testimoni di Geova partecipano a questo combattimento per promuovere la conoscenza della Bibbia. Essi hanno portato la lotta contro le tenebre fino alle case del popolo, proprio come Gesù e i discepoli avevano fatto prima di loro. Paolo sapeva da esperienze dirette che specie di combattimento il ministero esigeva, poiché egli ha descritto per noi l’infiammata furia della turba religiosa di Efeso che per due ore gridava: “Grande è la Diana degli Efesini!” in un tentativo di intimidire i primi Cristiani. (Atti 19:28) Paolo raccontò anche i complotti contro di lui, le prigionie, le battiture, i pericoli sul mare e sulla terra, le fatiche e le sofferenze che aveva sopportate nella sua lotta per diffondere la conoscenza di Cristo. (2 Cor. 11:23-27) La lotta non è diminuita in questo periodo di tempo, ma i testimoni di Geova hanno perseverato nel loro pacifico ministero malgrado le sommosse delle turbe, i bandi e le prigionie. Nell’Isola di Trinidad, per esempio, quattro missionari della Torre di Guardia sono stati recentemente ritenuti “visitatori indesiderabili”, sebbene nessuna ragione sia stata data, quando entrarono nel porto con la loro motonave per rifornirla di combustibile e ottenere provviste onde svolgere il loro ministero fra la gente sparsa sulle Isole dei Caraibi. In altri luoghi i servitori di Geova sono stati assaliti dalle turbe, scherniti, deportati, separati dai propri cari, hanno subìto l’imprigionamento e perfino la morte, ma ciò nonostante sono rimasti fedeli come veri combattenti. Hanno proclamato il loro messaggio in pace, ma è stato respinto con violenza. Questo è un tempo non solo di guerra fra le nazioni, ma anche d’intensa guerra spirituale per la proclamazione della verità.

L’ARMATURA INVINCIBILE

8. Perché dobbiamo cingerci con la verità? Come?

8 Che cosa possiamo fare per partecipare a questo combattimento a favore di Dio? Come per qualsiasi soldato, dobbiamo conoscere bene la nostra armatura per poter combattere. Dovremmo comprendere le ragioni del combattimento ed essere convinti che sono giuste. In base alle sue molte esperienze e ai suoi lunghi anni di servizio missionario, Paolo dettagliò gli attrezzi principali dell’armatura di combattimento cristiano. Parlò prima di avere i “fianchi cinti di verità”. Ciò vuol dire che la verità dev’essere sempre vicino a noi; dobbiamo esserne cinti come di un sostegno essenziale. Questa attitudine è molto diversa da quella di alcuni che respingono una discussione delle Scritture, protestando con trascuratezza: “Io ho la mia chiesa”. Si mettono un abito di devozione una o due volte la settimana ma se lo tolgono per il resto del tempo. Costoro neanche esaminano la composizione o la qualità di ciò che ritengono verità, ignorando perfino la credenza della loro fede, essendo tanto poco informati sulla Parola di Dio. Ma un’accurata conoscenza della verità è essenziale al Cristiano. Non riconoscendo la differenza fra la vera e la falsa adorazione, non saremo in grado di combattere per smascherare l’errore. (Isa. 28:17, 18) I veri Cristiani non sono divisi; sanno che c’è una sola vera fede, quella descritta nella Bibbia. Essi credono all’affermazione di Gesù: “La tua parola è verità”, e agiscono in armonia con essa. Con questa conoscenza sono capaci di spezzare le catene del ritualismo e della tradizione e rendere i loro pensieri conformi a quelli di Dio. “Per tale libertà Cristo ci ha liberati. State dunque saldi, e non vi lasciate confinare di nuovo sotto un giogo di schiavitù”. — Gal. 5:1; Efes. 6:14; Giov. 17:17, NM.

9. Quale protezione offre la corazza della giustizia?

9 In seguito dobbiamo indossare la corazza della giustizia. Se predichiamo la verità dobbiamo vivere conformemente ad essa nella giustizia; altrimenti siamo ipocriti, non veri servitori di Geova. Il nostro servizio dev’essere intrepido, mai misero. Coloro che cedono alle inclinazioni della carne mediante una condotta immorale sono avvertiti che non erediteranno il regno di Dio, e che anche poca corruzione fermenterà subito e guasterà tutte le nostre buone opere al cospetto di Dio. Tali desideri carnali guerreggiano contro gli interessi della nostra anima e devono essere deviati per mezzo della corazza della giustizia. — Gal. 5:9, 13; 1 Piet. 2:11.

10. Quale buona notizia siamo comandati di diffondere?

10 “State saldi, dunque, . . . coi piedi calzati con la preparazione della buona notizia di pace”. (Efes. 6:14, 15, NM) Questo è il messaggio e il conforto che i testimoni di Geova recano al popolo. È lo stesso annuncio reso significativo da Gesù quando dichiarò: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata . . . e allora verrà la fine compiuta”. Oggi in tutto il mondo i testimoni di Geova annunciano al popolo la buona notizia che Cristo è ora intronizzato nei cieli e che viviamo in un tempo di transizione che porterà la pace eterna a tutti gli uomini di fede mediante il regno di Dio. “Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, ch’è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: ‘Il tuo Dio regna!’” (Isa. 52:7) Che cosa c’è di male in tale messaggio di pace e speranza? Anche i piedi di questi messaggeri della buona notizia sono belli al cospetto del nostro Dio. Eppure questo messaggio di pace è come un’aperta dichiarazione di guerra per l’organizzazione di Satana.

11. (a) Com’è una protezione la fede e come si acquisterà? (b) Date esempi del passato di grande fede.

11 Quindi siamo avvertiti di ‘prendere il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio’. Noi possiamo aspettarci di essere assaliti in questa guerra, e abbiamo bisogno di fede in Geova per poter resistere. Mediante la fede possiamo vincere il mondo, superando qualsiasi ostacolo possa sbarrare la nostra strada al fedele servizio. Una fede salda ci tratterrà dall’essere sconcertati, anche se la nostra costante predicazione non avrà l’immediato risultato che vorremmo vedere. Noè non si scoraggiò né si arrese dopo anni di predicazione. Egli sapeva che Dio era verace. Isaia dice: “Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? . . . Ho stese tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri”. Eppure non vi rinunciò, e Paolo cita questo esempio ai Romani perché egli comprendeva che sebbene molti non credessero, l’opera di Dio veniva compiuta ugualmente. Ma non possiamo aver fede senza un fondamento di conoscenza sul quale stabilirla. Maggiore è la nostra accurata conoscenza di Dio, più la usiamo, e di maggior protezione sarà il nostro scudo della fede. — Efes. 6:16, 17; Rom. 10:16, 20, 21, NM; Isa. 53:1; 65:2.

12. Come riceviamo l’elmo della salvezza?

12 Accettate anche “l’elmo della salvezza” come parte della vostra armatura, conformemente al consiglio di Paolo. Egli ben sapeva come Dio nella sua immeritata benignità era divenuto l’autore dell’eterna salvezza per noi mediante Cristo. Questa provvisione è un dono che noi dobbiamo accettare per ricevere i suoi benefici, poiché nessuno è costretto ad abbracciarlo. Paolo vide l’adempimento di molte profezie, quindi scrisse: “La nostra salvezza è più vicina ora che al tempo in cui divenimmo credenti”. (Rom. 13:11, NM) Ciò è doppiamente vero per i Cristiani oggi perché viviamo nella generazione che vedrà la salvezza degli uomini di fede. (Apoc. 12:10) Quelli che hanno la prospettiva di essere salvati sono facilmente riconosciuti, non per mezzo di qualche abito strano, ma mediante la loro fede e opera. Essi fanno risplendere la loro luce vivendo e predicando quali testimoni cristiani per Geova.

13. Perché siamo lieti di prendere la spada dello spirito, e come viene usata?

13 Uno strumento molto importante dell’armatura per la guerra spirituale è la “spada dello spirito, cioè, la parola di Dio”. (Efes. 6:17, NM) Essa è essenziale sia all’azione difensiva che offensiva. (2 Cor. 6:2-10) Che vale un soldato senza le sue armi? o quanto può durare in battaglia se non sa usarle? In modo simile, il ministro del vangelo che ha la Bibbia e non sa usarla efficientemente né trovare scritture diventa inutile nella guerra spirituale. Eppure molti ecclesiastici si trovano oggi in questa condizione. Rigettando la Parola di Geova e negando la sua autenticità o ispirazione, che sapienza è in loro? Paolo dice di accettare la spada dello spirito. Egli approvò i Bereani per la loro diligente considerazione delle Scritture e per la loro accettazione di ciò che era stato dimostrato. Anche noi dovremmo fare come loro; poiché mediante questa Parola Dio rivela il suo proposito e la sua volontà per il genere umano e le sue esigenze per la vita. Con questa spada dello spirito siamo armati per l’attacco e resi potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze.

14. Quali preghiere Dio ascolterà?

14 Paolo prosegue col suo consiglio ispirato: “Mentre con ogni forma di preghiera e supplicazione voi pregate in ogni occasione in ispirito. E per questo tenetevi desti con ogni costanza”. La preghiera costituisce il mezzo di accostarci a Geova e comunicare con Lui mediante Cristo, il nostro Capo e Comandante in questa guerra spirituale. Dobbiamo invocare Dio perché il suo spirito ci dia forza e assistenza in ogni tempo di bisogno. Possiamo esser certi che egli ascolterà la nostra preghiera se è conforme alla sua volontà; mentre rifiuta di ascoltare le preghiere fatte per interessi egoistici regolarmente dai combattenti sanguinari del sistema del vecchio mondo. (Isa. 1:15; Efes. 6:18, NM) In quanto al tenersi “desti con ogni costanza”, ciò è certamente necessario per un soldato, ma specialmente oggi per i Cristiani in questo tempo di urgenza. Come Cristo aveva preveduto, la sua venuta è stata inosservata dal mondo in genere, sebbene sia stata annunciata pubblicamente dai testimoni di Geova. La maggioranza continua a dormire, non essendo destata dall’allegrezza per il segno della sua presenza. — Apoc. 16:15; Matt. 24:42-44.

15, 16. Come partecipiamo alla guerra spirituale? Quali provvisioni sono state fatte per noi?

15 Infine, ogni combattente per Geova deve avere la capacità di comunicare la verità ad altri. Infatti Paolo disse: “Mi sia data la capacità di parlare, con ogni libertà di parola per far conoscere il sacro segreto della buona notizia, . . . onde ne parli con baldanza come devo parlare”. (Efes. 6:19, 20, NM) Benché scrivesse come un ambasciatore in catene, Paolo lo fece liberamente e con baldanza, perché comprendeva pienamente la contesa e la ragione del combattimento. Il soldato cristiano acquista tale conoscenza mediante la verace Parola di Dio. Da questa fonte attinge anche il coraggio che accompagna la fede. Essendo ben attrezzati in tutti questi modi con le armi della luce o della giustizia, non tiratevi ora indietro con timidezza. La notte è inoltrata, il giorno si è avvicinato, e questo è tempo di azione! — Rom. 13:12.

16 “Benedetto sia Jahveh, la mia rocca, che esercita le mie mani alla guerra e le mie dita alla battaglia”. (Sal. 144:1, Lu) Sì, l’armatura di guerra, una conoscenza del nemico, la forza e il coraggio per avanzare, tutto ciò è stato saggiamente provveduto da Geova. Dobbiamo però fare la nostra parte. Proprio come l’esercizio e l’addestramento precedono una battaglia umana, così è con la guerra spirituale. Geova sa ciò che ci occorre ed è consapevole delle nostre esigenze, ma dobbiamo usare le sue provvisioni. Quali sono? Lo studio, l’associazione e il servizio. Ciascuno ha una parte essenziale nell’attrezzarci e prepararci. Lo studio comprende sia l’intenso e costante studio personale che l’attiva partecipazione agli studi di congregazione, tutta una parte del programma di addestramento per prepararci per la lotta. Dall’associazione riceviamo incoraggiamento e fiducia con la certezza di essere appoggiati amorevolmente dai nostri fratelli. Nessuno può vincere una battaglia se combatte solo; quindi l’associazione è vitale. Poi nel servizio abbiamo l’opportunità di provare la nostra armatura, rafforzare la nostra conoscenza e abituarci all’uso della spada dello spirito. Usate queste provvisioni di Geova al massimo e, dopo che avete fatto tutto ciò che è in vostro potere, Dio provvederà ciò che è necessario per la vittoria. Poiché “noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi”. — 2 Cor. 4:7-11, NM.

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