Combattenti per la verità
“[Continua] a combattere la giusta guerra, ritenendo la fede e una buona coscienza, la quale alcuni han messa da parte facendo naufragio in quanto alla loro fede”. — 1 Tim. 1:18, 19, NM.
1. Chi è idoneo per il ministero?
SIETE voi idonei per essere nei ranghi dei combattenti per la verità nell’esercito di Geova? Chiunque si dedica al servizio di Geova sarà idoneo, sia uomo che donna, giovane o vecchio, se risponde ai requisiti. Paolo esortò ad essere un “giusto soldato di Cristo Gesù”; poiché come dobbiamo combattere la giusta guerra, così dobbiamo essere un giusto soldato per ricevere l’approvazione di Dio. Dobbiamo essere devoti al ministero e pronti a sopportare le difficoltà e le persecuzioni che l’accompagnano insieme alle molte gioie e benedizioni. “Come giusto soldato di Cristo Gesù prendi la tua parte nel soffrire il male”. (2 Tim. 2:3, NM) Il combattimento rivela quale specie di soldato è l’individuo. Si può contare su di lui per qualsiasi incarico o è egli assente dalle adunanze e irregolare nel servizio? È egli degno di fiducia e costante, o piuttosto come un insensibile mercenario che cerca prima i propri interessi? Noi non serviamo gli uomini, ma Dio. Se trascuriamo i nostri doveri non siamo chiamati davanti ad un tribunale umano; è Geova che ci esamina. — 1 Cor. 4:1-4.
2. Come manifestiamo spirito di amore verso i nostri fratelli?
2 Molte volte dobbiamo non solo portare il nostro proprio peso di servizio, ma anche prestare una mano soccorrevole ad altri che hanno bisogno d’aiuto. È ben noto che la più gran parte delle perdite in battaglia si verifica quando i soldati combattono le loro prime battaglie e prima che diventino esperti combattenti. Proprio come un padre si occupa premurosamente dei figli, così i destri veterani della guerra spirituale devono aiutare i nuovi a superare le loro prime scaramucce e a continuare a camminare in modo degno di Dio. (1 Tess. 2:11, 12) Inoltre, un reggimento di soldati ben addestrati si gloria dei suoi successi; e mentre un Cristiano non diventerà gonfio di orgoglio personale, egli dovrebbe avere uno spirito buono e prender piacere nel lavorare con i propri fratelli. “Poiché Iddio non ci ha dato uno spirito di codardia, ma di potenza e d’amore e di sanità di mente. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore”. — 2 Tim. 1:7, 8, NM.
3, 4. Quali sono alcuni requisiti del ministero?
3 Oltre a consigliarci di mostrarci degni d’essere nei ranghi dei combattenti cristiani mediante tali requisiti, Paolo mette in risalto un’altra esigenza: vivere secondo la nostra fede. Egli scrisse a Timoteo (1 Tim. 1:18-20, NM): “Io ti affido questo incarico, . . . affinché in virtù di esse tu possa continuare a combattere la giusta guerra, ritenendo la fede e una buona coscienza, la quale alcuni han messa da parte facendo naufragio in quanto alla loro fede”. Paolo aveva ogni ragione di menzionare questo, perché ai suoi giorni alcuni avevano cercato di corrompere la fede, resistendo eccessivamente alla verità; ed egli avvertì che tali idee sarebbero state mortifere come la cancrena se fosse stato loro permesso di svilupparsi. Proprio come un soldato esitante o indeciso potrebbe pagare veramente con la propria vita, così anche noi, se non ci atteniamo strettamente alla nostra fede. Dobbiamo permettere che Dio sia riconosciuto verace mediante la fede e fiducia nella sua Parola. Afferratela come se fosse la vita stessa. Coloro che cercano di distruggere la fede di altri saranno castigati dall’organizzazione di Geova e rimossi dai ranghi. Paolo disse ai Corinzi: “Siamo pronti ad infliggere punizione per ogni disubbidienza”. Nei giorni primitivi dell’organizzazione cristiana tale azione disciplinare era necessaria, come lo è oggi in diverse occasioni. Uno dei primi casi è menzionato: “Imeneo e Alessandro appartengono a questi, e io li ho consegnati a Satana perché imparino per disciplina a non bestemmiare”. — 2 Cor. 10:6; 1 Tim. 1:20, NM.
4 Come i soldati in Israele dovevano mantenersi puri mediante santificazione per la loro guerra sotto il comando di Dio, oggi dobbiamo conservare “una buona coscienza” vivendo secondo i requisiti richiesti. “Comportatevi in maniera degna della buona notizia relativa al Cristo, affinché, o che io venga e vi veda o che sia assente, oda parlare . . . che restate fermi in uno stesso spirito”. (Filip. 1:27, NM) Alcuni dei modi di camminare degnamente sono descritti come comportarsi “con completa modestia di mente e gentilezza, con longanimità, sopportandovi l’un l’altro nell’amore, cercando ardentemente di osservare l’unità dello spirito nel vincolante legame della pace”. — Efes. 4:1-3, NM.
5, 6. Come possono alcuni essere squalificati dai ranghi dei combattenti di Geova?
5 In modo ancora più diretto, Galati 5:19-21 descrive le opere della carne, comprese cose come fornicazione, idolatria, spiritismo, gelosia, ira e ubriachezza, e dichiara che quelli che praticano tali cose non erediteranno mai il regno di Dio. Quindi per essere idonei nel cospetto di Dio e partecipare alla guerra spirituale sotto la direttiva di Cristo, il Cristiano deve evitare tali cose e deve manifestare invece il frutto dello spirito di Dio. Egli non può essere un testimone solo di nome, ma deve conservare la fede e una buona coscienza, ossia una coscienza ammaestrata conformemente alla Parola di Dio. Sebbene la nostra condotta possa sembrare giusta ai nostri amici, dobbiamo ricordare che Dio discerne gli intenti segreti del nostro cuore. Al momento della nostra dedicazione a Geova noi non solo facciamo voto di allontanare la sozzura della carne ma anche di far richiesta a Dio per una buona coscienza verso Dio. (1 Piet. 3:16, 17, 21, NM) Pertanto guerreggiamo contro le inclinazioni della carne, venendo rafforzati nella lotta dallo spirito di Dio. — 1 Cor. 10:13; Rom. 7:23.
6 Paolo sapeva che l’essere soltanto associati al popolo di Dio non avrebbe garantito la vita, né il partecipare al servizio l’avrebbe resa certa se non viviamo e serviamo nel modo che si addice ai combattenti cristiani. Egli non voleva essere fra quelli che corrono la corsa della fede e partecipano alla predicazione, solo per trovarsi squalificato dal premio della vita. (1 Cor. 9:24-27) Un individuo nel servizio di Geova che segua una condotta ribelle e ostinata non solo porterà la punizione su se stesso ma probabilmente porterà vituperio sulla causa che serve e farà indebolire la fede di altri. Una chiara illustrazione di ciò si verificò nel caso di Acan, un soldato d’Israele che violò i comandi di Geova. A causa della sua trasgressione trentasei dei suoi conservi morirono quando la benedizione di Geova fu ritirata. Per questo solo atto infedele di disubbidienza volontaria Acan e la sua famiglia con tutti i loro beni furono distrutti. — Giosuè capitolo 7.
ORGANIZZATA AZIONE DI BATTAGLIA
7. Quale effetto ha sul nemico l’unità cristiana?
7 Nell’esercito un soldato non può agire indipendentemente, ma ha bisogno dell’aiuto di altri per ricevere provviste e sostegno nella lotta. Dai suoi ufficiali gli spettano istruzioni e guida. In modo simile oggi i Cristiani collaborano organizzati, accettando la guida che Dio provvede mediante la sua visibile organizzazione e mediante i suoi servitori nominati, “combattendo a fianco a fianco con un medesimo animo per la fede della buona notizia, e non essendo per nulla spaventati dai vostri avversari. Questo infatti è una prova di distruzione per loro, ma di salvezza per voi; e questa indicazione è da Dio, perché a voi è stato dato mediante Cristo non solo il privilegio di riporre la vostra fede in lui, ma anche di soffrire per lui”. (Filip. 1:27-29, NM) Noi dipendiamo da Dio più che da qualsiasi individuo. “Poiché non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma l’uomo che Geova raccomanda”. Tutti i nostri sforzi sono inutili senza il suo sostegno. Ecco perché Paolo disse: “Ma chi si gloria, si glori in Geova”. — 2 Cor. 10:18, 17, NM; Ger. 1:19; Sal. 35:1-10.
8, 9. Descrivete l’organizzazione demonica.
8 Comprendendo ora meglio i dettagli della nostra armatura e le capacità necessarie per partecipare al combattimento, quali problemi possiamo aspettarci? Nessun esercito intraprende la battaglia senza prima esaminare il nemico per determinare le sue debolezze. Essere preavvertiti significa essere prearmati. Quindi faremo bene ad esaminare la struttura e i metodi di operazione dell’organizzazione di Satana. “L’organizzazione?” Sì. Geova Dio ottenne una vittoria su di essa mediante la fedeltà di Cristo fino alla morte sul palo di tortura; come sta scritto: “Egli l’ha tolto di mezzo inchiodandolo [il documento di leggi a condanna dei Cristiani] al palo di tortura. Avendo spogliato i governi e le autorità [dell’organizzazione di Satana], li ha esibiti apertamente in pubblico come vinti, conducendoli per mezzo di esso in una processione trionfale”. (Col. 2:14, 15, NM)a Gesù, quando fu un uomo sulla terra, dovette guerreggiare contro questi demonici governi e autorità, resistendo alle tentazioni sollevate da Satana, il loro capo, e scacciando più di una legione di demoni dagli infelici posseduti da queste forze spirituali malvage. Dopo la nascita del regno di Dio nei cieli nel 1914 d.C. Cristo Gesù, il Re di Geova, con i suoi angeli intraprese una guerra contro Satana e i suoi demoni e gettò questi empi angeli giù dal cielo in prossimità della nostra terra. Quindi siamo avvertiti di essere specialmente in guardia contro questi demoni ora qui relegati. — Apoc. 12:1-12.
9 Nella sua lettera agli Efesini l’apostolo Paolo si riferisce di nuovo all’invisibile organizzazione di Satana il Diavolo composta di potenze demoniche, precisando le diverse parti di questa organizzazione spirituale schierata contro di noi. Egli ci dice come “star saldi contro le macchinazioni del Diavolo”, che non è di sangue e carne. “Perché abbiamo un combattimento, non contro sangue e carne, ma contro i governi, contro le autorità, contro i dominatori mondiali [cosmocratici] di queste tenebre, contro le forze spirituali malvage dei luoghi celesti”. (Efes. 6:11, 12, NM) Sono queste forze spirituali malvage ora relegate sulla terra che ispirano le ingannevoli espressioni che escono dalla bocca del dragone, della bestia selvaggia e del falso profeta, per trascinare i re della terra alla battaglia di Armaghedon. — Apoc. 16:13-16.
10. Come protegge Geova il suo popolo dall’annientamento?
10 Ezechiele, capitolo 38, descrive l’accerchiamento del popolo di Dio poiché questi fedeli vivono apparentemente indifesi in tutta la terra in “luoghi senza mura”, mentre le orde di Satana salgono contro di loro come una tempesta con tenebre e minaccia di distruzione. Ma sono i servitori di Geova inermi e indifesi? No, non quando essi indossano l’armatura di battaglia provveduta da Geova. Sono sotto la sua cura protettiva, proprio come lo era il profeta Elia quando un reparto dell’esercito del re di Siria lo accerchiò a Dothan. In quell’occasione le forze angeliche di Geova protessero e salvaguardarono Elia, ma accecarono il nemico siro. (2 Re 6:14-19) Tuttora Geova protegge e custodisce i suoi servitori onde non siano soppressi da Satana. Con tale protezione possiamo attendere con intrepidezza la battaglia decisiva che verrà ad Armaghedon, quando Geova combatterà contro Satana, il Gog del giorno moderno, e contro le sue orde demoniche. — Sal. 34:7.
11, 12. Qual è la causa della controversia, e come rispondiamo?
11 Questi sono giorni di vero combattimento per i servitori di Geova, mentre Satana riversa un’alluvione di guai sui popoli della terra e promuove guerre contro quelli che “osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di recar testimonianza a Gesù”. (Apoc. 12:17, NM) Le Scritture indicano che egli riuscirà così bene nel suo intento di accecare la mente del popolo alla verità che “viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà [i discepoli di Gesù] crederà di aver reso un sacro servizio a Dio”. (Giov. 16:2, NM) Questa è una battaglia di verità contro errore, di Geova contro Satana, e possiamo sentirci orgogliosi di aver il privilegio di servire nella proclamazione della verità.
12 Paolo ci dice: “Indossate la completa armatura di Dio onde possiate star saldi contro le macchinazioni del Diavolo”. Ciò indica che egli ha una linea di attacco per abbattere la nostra fede e integrità. Quali sono alcuni di questi proiettili ardenti contro cui dobbiamo metterci in guardia? — Efes. 6:11, NM.
13. Come possiamo manifestare affetto per Cristo?
13 Un Cristiano potrebbe trovarsi costantemente assalito nella sua propria casa. Riguardo a ciò Gesù disse: “Pensate voi che io sia venuto a dar pace sulla terra? No, infatti, vi dico, ma piuttosto la divisione. Poiché da ora in poi vi saranno cinque in una casa divisi, tre contro due e due contro tre. Saranno divisi, il padre contro il figlio e il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre, la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera”. “Infatti, i nemici dell’uomo saranno le persone della sua stessa famiglia. Chi ha maggior affetto per padre o madre che per me non è degno di me; e chi ha maggior affetto per figlio o figlia che per me non è degno di me”. (Luca 12:51-53; Matt. 10:36, 37, NM) È molto difficile sopportare la prova della costante opposizione e derisione della famiglia contro la verità. Per superarla abbiamo bisogno del grande scudo della fede, rafforzato dalla verità, e dobbiamo pregare in ispirito ad ogni occasione. Dobbiamo continuare a cercare prima gli interessi del Regno. Se cediamo all’opposizione della famiglia e abbandoniamo la nostra adorazione di Geova, perderemo la battaglia e saremo stroncati dalla vitale associazione con i fratelli.
14. Perché Paolo avvertì contro il commercialismo?
14 Un altro tranello sempre pronto ad accalappiarci è il traffico in affari commerciali per amore di ciò che l’attuale sistema può offrire. Dema, compagno di Paolo nel ministero, era uno che si separò, in questa via. Paolo ne diede la ragione, dicendo: “Dema mi ha abbandonato perché amava il presente sistema di cose”. (2 Tim. 4:10, NM) Non possiamo servire due padroni con successo, né un soldato può servire due cause contemporaneamente. “Nessuno che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché riceva l’approvazione di colui che lo ha arruolato come soldato”. (2 Tim. 2:4, NM) Paolo dovette lavorare per sostenersi, ma non permise mai che ciò facesse cessare il suo ministero, e noi dovremmo avere lo stesso punto di vista. Non abbiamo nessun bisogno di accumulare per il futuro. Tutto ciò che ci occorre, come per qualsiasi soldato, è la provvista per la giornata, e avendo cibo e vestiario dovremmo essere contenti.
15. In che modo possiamo resistere a Satana?
15 Tuttavia, la più efficace manovra di Satana per sviare gli uomini è la propaganda contraria alla Parola di Dio. Dal tempo in cui egli ingannò Eva nell’Eden promettendole conoscenza di bene e male Satana astutamente ha sempre messo la verità sotto falsa luce e ha promosso l’inganno religioso. Nel corso dei secoli egli ha sviluppato false dottrine e ideologie finché ora il mondo è diviso, uomini contro i propri fratelli in ogni campo della vita, compresa l’adorazione. È giunto ora il tempo di camminare di nuovo nelle antiche vie della verità, demolendo la fortezza di errore ed edificando la conoscenza di Dio. In tal modo possiamo resistere a Satana e partecipare alla liberazione di quelli che egli ha mantenuti nella schiavitù mentale. “Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze. Poiché noi abbattiamo i ragionamenti e ogni altezza elevata contro la conoscenza di Dio, e portiamo in cattività ogni pensiero per renderlo ubbidiente al Cristo”. — 2 Cor. 10:4, 5, NM.
16. (a) Come si può determinare la verità? (b) Come può essere meglio presentata ad altri?
16 “Che cosa è verità?” Pilato chiese. Moltissime persone credono ciecamente che la fede dei loro genitori sia quella vera. Ma considerando soltanto le più di 260 cosiddette sette “cristiane”, noi avremmo una possibilità su 260 di essere stati allevati in quella “sola fede” scritturale, in quell’unica speranza. Quindi un’investigazione intelligente è necessaria per determinare la verità circa i propositi di Dio; non possiamo semplicemente cullarci in un falso senso di tranquillità e accontentarci indifferentemente di un’eredità religiosa probabilmente di origine demonica. Facendo tale investigazione possiamo essere grati a Geova, che come un padre amorevole ha provveduto per la nostra istruzione e guida rivelandoci la sua volontà nelle ispirate pagine della Bibbia. Dopo essere pervenuti ad un chiaro intendimento delle Scritture, non dovremmo stare sulla difensiva riguardo alla nostra fede, ma sull’offensiva, combattendo la guerra spirituale per condividere la nostra conoscenza con altri. Piuttosto che un attacco diretto contro la falsa adorazione Paolo consiglia l’uso di strategie per poter convincere il maggior numero di persone. “E così per i Giudei divenni come un Giudeo, affin di poter guadagnare i Giudei; per quelli che sono sotto la legge divenni come uno che è sotto la legge, benché io stesso non sia sotto la legge, . . . Sono divenuto ogni cosa per gente d’ogni specie, affin di poter con tutti i mezzi salvarne alcuni. Ma faccio tutte queste cose per amore della buona notizia, affin di poterla condividere con altri”. Paolo non compromise la verità mediante la sua predicazione, ma adoperò il tatto e il discernimento nella sua presentazione. Egli considerò come avrebbe potuto attaccare e demolire più efficacemente la barriera mentale dell’errore, liberando così i suoi ascoltatori onde accettassero felicemente la verità. — 1 Cor. 9:20-23, NM.
EVITATE LA SCONFITTA NELLA BATTAGLIA
17. Come mostriamo amore per Dio e il prossimo?
17 Siamo stati grandemente privilegiati nel ricevere il compito di partecipare a questo ministero, e vogliamo accogliere questa opportunità e utilizzarla bene. Se diciamo di aver amore per Dio, dobbiamo mostrarlo eccellendo nel ministero. Ciò significa studiare molto per ottenere un’accurata conoscenza e un pieno discernimento, accertandoci delle cose importanti, per non far inciampare nessuno, e avendo vero zelo per il servizio. (Filip. 1:9-11) Possedere questa giusta conoscenza e adoperarla dovutamente in questo combattimento significa la differenza fra la vita e la morte. (Eccl. 7:12) Ciò serve per guidare gli uomini dalle divisioni e discordie di questo mondo all’unità di mente e di azione, possibile solo nel servizio di Geova. Man mano che la gran folla di persone provenienti da tutte le nazioni risponde all’invito di radunarsi nella famiglia della fede, questi umili apprendono la via di Geova e camminano nel suo sentiero. Non leveranno più la spada gli uni contro gli altri per inimicizia nazionalistica, poiché ora combattono il buon combattimento della fede. Quindi la guerra spirituale promuove la pace permanente basata sulla verità e unità con l’amore per Dio e il prossimo: ciò che la lotta carnale non ha mai portato. — Eccl. 9:18.
18, 19. Quali pericoli ci stanno davanti? Come possiamo superarli?
18 Vi sono perdite in questa guerra spirituale? Sì, anche con tutta l’armatura fornita per nostra protezione alcuni sono destinati a soccombere se diventano indifferenti. Tuttavia, non abbiamo motivo di temere se conserviamo la giusta attitudine mentale. Non dovremmo in nessun modo essere spaventati dai nostri avversari o cedere alla paura degli uomini. (Isa. 41:11, 12) Sappiamo che finché Satana continua le sue attività ci tocca combattere, ma non vogliamo perdere le opportunità che ci sono date: “Poiché . . . è stata aperta una grande porta che conduce ad attività, ma ci sono molti oppositori”. (1 Cor. 16:9, NM) Siete voi passati per quella porta nel servizio attivo?
19 Sebbene molti deridano la verità, non abbiamo nessuna ragione di lasciarci cadere in balìa della loro mentalità negativa o scivolare in uno stato apatico. Noè aveva l’intero mondo dei suoi giorni schierato contro la sua mentalità del nuovo mondo, ma non smise di combattere. L’indifferenza è una specie di malattia spirituale, una parte del germe di guerra di Satana. Se voi aveste un male probabilmente fatale, cerchereste di superarlo il più presto possibile. Possiamo fare lo stesso con la malattia spirituale mediante l’aiuto dei nostri fratelli e la cura provveduta da Geova. Ora non è tempo di seguire le nostre proprie idee, ognuno facendo ciò che gli pare meglio. Sarebbe impossibile vincere una battaglia combattendo in tale modo sconclusionato. Invece, dobbiamo avere una sola mente al riguardo, la mente del Signore, combattendo fianco a fianco nel servizio e sostenendo le adunanze, ritenendo la fede e una buona coscienza.
20, 21. Quale incoraggiamento scritturale abbiamo per continuare nella giusta guerra?
20 È meraviglioso che in seguito a tutta la lotta per sostenere la verità e vivere conformemente ad essa, respingendo gli attacchi di Satana, noi non diventiamo deboli o esausti. Alla fine non palesiamo segni di stanchezza o collasso a causa del combattimento. Tutte queste prove risultano in nostro bene rafforzandoci spiritualmente, poiché la guerra spirituale è edificante. “Esultiamo mentre siamo in tribolazioni, poiché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non porta alla delusione; perché l’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori mediante lo spirito santo che ci è stato dato”. (Rom. 5:3-5, NM) Ma nessuno riceverà i premi del suo combattimento se non continua fedele fino alla fine, combattendo il giusto combattimento e servendo la fede. Il premio finale che aspettiamo è la vita stessa, e nulla può essere paragonato ad essa, poiché è il premio più grande di tutti. Anche se perdiamo la nostra vita ora come fedeli testimoni, abbiamo tuttavia la prospettiva della vita nel nuovo mondo mediante la risurrezione. Quindi contendete per la vittoria nella giusta contesa della fede. — Apoc. 2:10; 1 Tim. 6:12, NM.
21 Oltre la promessa della vita, vi sono molti altri premi di giorno in giorno che ci sostengono nella nostra speranza. Essi non derivano dal saccheggiare o spogliare, ma sono tributi spirituali di grande valore. Questi premi sono legati ai due grandi comandamenti di amare Dio con tutto il nostro cuore, tutta la mente, tutta l’anima e tutta la nostra forza e il nostro prossimo come noi stessi. Più strettamente ci atteniamo a questi giusti requisiti, più grandi saranno le nostre benedizioni. Dobbiamo mettere Dio al primo posto nella nostra vita e servirlo con tutta la nostra forza. Quando un soldato è chiamato alle armi lascia tutto per rispondere alla chiamata; è così anche nella guerra cristiana. Perfino i legami familiari non hanno la precedenza sulla chiamata di arruolamento: “Sii mio seguace”, poiché Gesù disse: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, ma tu vai a proclamare il regno di Dio”. — Luca 9:59, 60, NM.
22. Paragonate i combattenti del vecchio mondo con quelli del nuovo mondo.
22 Una volta che avete intrapreso il servizio di Dio, non tornate indietro come fecero molti combattenti sotto il giudice Gedeone, perdendo così la vittoria finale. Ricordate che “nessun uomo che abbia messo mano all’aratro e guarda indietro è idoneo per il regno di Dio”. (Luca 9:62, NM) Le più grandi benedizioni seguono il servizio abbondante. Quindi coloro che sono in grado di partecipare al ministero continuo, come il servizio di pioniere, hanno una meravigliosa opportunità di gioire delle ricche benedizioni che Geova riversa su quelli che lo servono di tutto cuore. Questi proclamatori a pieno tempo sono veramente nelle prime file dei combattenti in questa guerra spirituale, spesso promuovendo l’intera furia dell’attacco mentre spingono la battaglia in nuovi territori. Malgrado tutte le prove, però, possono avere fiducia in Geova, e anche perfetta pace mentale. Che differenza dall’ansietà e triste prospettiva del soldato sul campo di battaglia lacerato dalla guerra mentre attende il segnale per l’attacco! (Isa. 26:3, 4; Rom. 8:6) La sua mente non è rivolta al comandamento di amare il prossimo, ma tutto al contrario. Però, mediante l’ubbidienza a questo comando la guerra spirituale dona interamente il premio. Potrebbero essere necessari mesi e anche anni di paziente istruzione e cura, ma vi sono poche gioie paragonabili al piacere di aiutare una persona a crescere e divenire forte nella conoscenza della verità. Potete mostrare a questi nuovi come far risplendere la luce della verità a quelli ancora nelle tenebre. Conduceteli nel pieno della battaglia con la spada dello spirito, tenendo in alto la torcia della verità e della luce quali soldati del più grande Gedeone, Cristo Gesù. (Giudici 7; Dan. 12:3) Avete avuto personalmente il privilegio di aiutare a liberare alcuni delle moltitudini di uomini tenuti nelle tenebre dalle forze spirituali malvage sotto Satana? Questa è la mèta di ogni combattente per il nuovo mondo, e i premi per aver condiviso questa prospettiva della vita con altri che amano la giustizia e la pace sono veramente ricchi.
23. In che modo la guerra spirituale è un’opera di edificazione e coltivazione?
23 La guerra spirituale non lascia lo strascico di una grande strage sulla faccia di una terra bruciata con fanciulli gonfi per mali procurati dalla carestia, i loro genitori mutilati o morti e le loro case distrutte. Ai responsabili di tale devastazione Geova ha dichiarato che ridurrà in rovina quelli che rovinano la terra, con Satana quale loro capo. Invece di frutti cattivi, i frutti dello spirito e della guerra spirituale sono buoni. È il lavoro di piantare, coltivare ed edificare in senso spirituale. Uomini e donne di tutte le nazioni vengono uniti insieme in intendimento, amore e fiducia. Una società del nuovo mondo viene edificata; non una società segreta, bensì una società di liberi annunciatori, veri Cristiani secondo la Bibbia. Stanno costruendo una strada maestra, togliendo le pietre d’inciampo e volgendo il popolo ad essa per la vita nel nuovo mondo. Questa è la giusta guerra comandata da Geova e diretta da Cristo Gesù.
24. Come e quando Geova porrà termine alla grande controversia?
24 Quanto tempo continuerà questa controversia? Da parte nostra continueremo con l’offensiva della predicazione della verità finché Geova ce lo permetterà; ossia, come Isaia disse, ‘finché le città siano devastate e ridotte in desolazione’. Non c’è nessun congedo per noi; ma chi vuol essere congedato quando si ha il grandioso privilegio di fare questa opera preparatoria sulla terra quale fondamento per il gran giorno culminante della questione mondiale ad Armaghedon? (Isa. 6:11; Eccl. 8:8) Allora Geova mediante il suo Grande Maresciallo, Cristo Gesù, si adopererà con vendetta per schiacciare l’organizzazione mondiale di Satana, sia visibile che invisibile, polverizzando la visibile parte terrestre e scagliando la parte invisibile e demonica nell’abisso di mortale inattività per i mille anni del regno di Cristo. In questa “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente” i servitori di Geova sulla terra non parteciperanno in alcun modo con armi carnali. La nostra opera è ora in corso come giusti soldati di Cristo. La parte di Dio avrà luogo ad Armaghedon. (Sal. 46:9; Rom. 12:17-21; Apoc. 19:11-16, 19) Fino a quel tempo dobbiamo continuare a combattere la giusta guerra, non le contese della parte visibile dell’organizzazione di Satana, bensì la guerra della verità contro l’errore, della giusta religione contro la falsa religione, non lasciandoci mai infiacchire nello zelo e nella fede, “dimenticando le cose passate e protendendomi verso le cose future”, come fece Paolo. (Filip. 3:13, NM) Facendo ciò conseguiremo la vittoria mediante Geova e saremo premiati con la pace e la vita nel suo nuovo mondo di giustizia. (2 Piet. 3:13) Ora è tempo di guerra; dopo Armaghedon sarà tempo di pace.
[Nota in calce]
a Vedete La Torre di Guardia del 1º aprile 1956, pagine 216-218, §§ 26-31.