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  • Perché render grazie?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/7 pp. 387-388

Perché render grazie?

AD ALCUNI potrà sembrare che oggi non vi sia ragione di render grazie. La terribile minaccia di una guerra atomica sovrasta l’umanità come un manto di morte, la scienza continua a produrre sempre nuove armi di distruzione in massa, i comunisti persistono nel rendere più tese le instabili relazioni fra Oriente e Occidente, la pioggia radioattiva provocata dagli esperimenti nucleari minaccia la salute dell’umanità, il costo della vita continua a salire, i delitti aumentano, eccetera. Il mondo offre una nera prospettiva per coloro che desiderano vivere felici nella pace e nella sicurezza. Qualcuno potrebbe osservare questo mondo e i suoi cattivi frutti e chiedere: Perché render grazie?

Ma vi sono altre cose di cui si può essere profondamente grati. Si potrà prenderle alla leggera, ma hanno più valore di qualsiasi cosa il mondo possa dare. La vita, per esempio, è così preziosa che ha un valore inestimabile, eppure è un gratuito dono di Dio. Volete forse ostinarvi a pensare che Egli sia in obbligo di darvela? Non si dovrebbe render grazie a lui per questo, non solo un giorno all’anno, ma tutti i giorni?

Prendete forse alla leggera il cibo che mangiate, pensando di non dover ringraziare nessuno poiché voi avete guadagnato il denaro per comprarlo? Se considerate le cose in tal modo dimenticate che la sua esistenza è stata resa possibile dal Creatore, non dal vostro denaro. Egli donò gratuitamente all’uomo il grano con cui si fanno il pane, la pasta e altri prodotti alimentari. Egli creò inoltre i vegetali e la frutta di cui l’uomo si nutre. Provvide che si riproducessero tutti secondo la loro specie, affinché l’uomo potesse avere sempre cibo a sufficienza. “Ecco vi ho dato tutta la vegetazione che fa seme sulla superficie dell’intera terra ed ogni albero fruttifero che fa seme. Questo vi serva di cibo”. — Gen. 1:29.

Un dono come questo, così importante per la nostra esistenza, dovrebbe essere accolto con indifferenza, un giorno dopo l’altro, senza esprimere alcuna gratitudine a chi ce l’ha dato? È più che giusto che si debba render grazie a Geova Dio per il cibo che mangiamo. Esprime non solo la nostra riconoscenza ma anche il riconoscimento che egli è l’effettivo Donatore. Paolo giustamente mise in risalto che i cibi che si mangiano dovrebbero esser “presi con rendimento di grazie”. (1 Tim. 4:3) Cristo e i suoi apostoli ebbero sempre quest’abitudine. Essi non mangiavano mai senza prima render grazie a Dio. “Gesù quindi prese i pani; e dopo aver rese grazie, li distribuì alla gente seduta”. (Giov. 6:11, VR) Nel libro di Atti è riferito che Paolo rendeva grazie prima di mangiare: “Preso del pane, rese grazie a Dio, in presenza di tutti; poi, rottolo, cominciò a mangiare”. (Atti 27:35, VR) Entrambi erano grati a Dio per ciò che aveva provveduto per il loro nutrimento.

È una cosa da niente render grazie prima del pasto, ma è giusto farlo. È una regolare espressione di apprezzamento e riconoscenza che dobbiamo a Dio.

Quando consideriamo il sole e la pioggia e molte altre cose relative alla terra da cui dipende la nostra vita, abbiamo molte ragioni per cui ringraziare Dio. Se accettiamo tutti questi doni materiali da lui senza esprimere riconoscenza, dimostriamo la massima ingratitudine. Se ricevete un dono di grande valore da un vostro simile, ne siete certo profondamente grati e non mancate di esprimerlo. Ma siete altrettanto grati per i doni maggiori che provengono da Dio, o siete ostinatamente indifferenti?

Una volta all’anno si può dedicare un giorno al rendimento di grazie, come la festa nazionale del Ringraziamento osservata in America. Ma anche in tal caso quanti di coloro che osservano la festa rendono effettivamente grazie a Dio? Non pensano più a far festa e a divertirsi che ai molti doni ricevuti da Dio? Si può dire di render grazie a Dio eccedendo in pranzi estremamente sontuosi? Il ringraziamento a Dio non viene dallo stomaco ma dalla mente. Viene espresso a parole. “Loderò con un cantico il tuo nome, t’esalterò con un inno di grazie”. (Sal. 69:31, Na) “In ogni cosa le vostre petizioni siano rese note a Dio mediante preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. — Filip. 4:6.

Oltre ai doni materiali per cui dovremmo ringraziare Dio ogni giorno, vi sono i doni spirituali che dovrebbero ispirare espressioni di gratitudine. Dio ha fatto mettere per iscritto per noi i suoi pensieri, i suoi propositi, i suoi princìpi e le sue leggi. Questo libro di verità, la Sacra Bibbia, è un inestimabile dono spirituale che può guidare l’uomo sulla via migliore: la via della vita eterna. Ma quanti ringraziano Dio di questo, per non dire lo studiano?

Il sacrificio di riscatto fu un atto dell’immeritata benignità di Dio verso l’umanità, affinché le persone devote a Dio potessero esser liberate a suo tempo dall’imperfezione umana e dalla maledizione della morte. Ha inoltre aperto la via perché i morti ritornino in vita. Certo simile amorevole provvedimento da parte del Creatore dell’uomo merita frequenti espressioni di ringraziamento. Lo stesso si può dire della promessa divina di liberare la terra dai malvagi permettendo che i mansueti la possiedano in pace sotto il giusto governo del regno di Dio. “Poiché i malfattori stessi saranno recisi, ma quelli che sperano in Geova possederanno la terra”. — Sal. 37:9-11.

Dio ha amorevolmente provveduto al nutrimento spirituale dell’uomo con la sua Parola e con la sua organizzazione di fedeli testimoni. Con questi mezzi migliaia di persone vengono continuamente liberate dalla carestia spirituale di questo mondo. Per gratitudine questi offrono a “Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. (Ebr. 13:15) Il cibo spirituale provveduto da Dio per i mansueti della terra è un’ulteriore ragione di ringraziarlo.

Benché pochissimo di ciò che il mondo offre possa indurre una persona a rendere grazie, vi è moltissimo che Geova Dio offre per cui possiamo essere grati. Non siate ingrati accettando i suoi doni senza gratitudine. Manifestate riconoscenza rendendo grazie ogni giorno.

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