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  • Lo scopo della mia vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/8 pp. 505-507

Lo scopo della mia vita

Narrato da Harold A. Morris

ALL’ETÀ di diciott’anni un ragazzo è pieno di ambizioni che spera di avverare qualche giorno. Dinanzi a lui è tutta la vita. La vecchiaia, la debolezza e la morte sono lontane dai suoi pensieri. Molto spesso egli si considera assai più saggio di quanto non sia veramente. È molto improbabile che presti attenzione ai consigli del saggio re Salomone a meno che non si renda conto dei suoi bisogni spirituali. “Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza”, disse Salomone. Ma io ero uno di quelli che non prestano attenzione a questo consiglio. È vero che ero stato educato in ciò che si considerava una casa cristiana, ma mi mancava molto in quanto alle cose spirituali.

Mentre i miei compagni di scuola prendevano il diploma alla scuola superiore, io ero all’ospedale per essere operato d’urgenza d’appendicite. Questo mi tenne all’ospedale per un mese, e un altro mese lo trascorsi a casa per la convalescenza. Poiché non mi era possibile frequentare l’università quell’autunno andai a lavorare in un’altra città. In essa conobbi un testimone di Geova e cominciai a imparare i meravigliosi propositi di Geova di restaurare sulla terra il paradiso. Gli feci ripetute visite per acquistare più conoscenza delle meravigliose verità della Parola di Dio. Fu questa conoscenza che diede un valido scopo alla mia vita.

Una sera il Testimone m’invitò ad andare con lui allo studio de La Torre di Guardia. Accettai subito l’invito. Essendo abituato ai regolari servizi ecclesiastici, il primo studio de La Torre di Guardia mi sembrò strano. Era ad ogni modo chiaro che tutti i presenti eran studiosi della Bibbia. La loro sincerità e la loro amichevolezza erano diverse da tutto ciò che avevo visto prima. Dopo lo studio la congregazione prese delle disposizioni per partecipare ad un’assemblea di zona che doveva tenersi a Indianapolis due settimane dopo. Quell’assemblea fece in me una profonda impressione. Non avevo mai visto prima tante persone felici e assennate. Questo m’aiutò a convincermi che erano il popolo di Geova. Sei mesi dopo, alla seguente assemblea di zona, feci un importante passo avanti per adempiere lo scopo della mia vita, battezzandomi.

Mentre prendevo disposizioni per fare il pioniere, i miei genitori pensarono che avessi perduto il ben dell’intelletto, lasciando un buon lavoro per andare a predicare. Essi pensarono che questo significasse dare troppa importanza alla religione. Un giovane fratello della congregazione decise di venire con me a Greenville, nella Carolina Settentrionale. Provai una meravigliosa sensazione liberandomi e cominciando ad adempiere lo scopo della mia vita nell’opera continua di predicazione come servitore di Geova. Questo avvenne verso la metà del febbraio 1942. Era mia intenzione continuare a fare il pioniere finché avrei potuto. Son felice di dire che quasi metà della mia vita è stata impiegata in questo gioioso servizio.

Nella Carolina Settentrionale i fratelli furono molto buoni con me e avemmo bellissime esperienze. Infatti, la congregazione crebbe così rapidamente che potemmo subito andare altrove. La Società ci assegnò a Lousville, nel Kentucky. Mentre mi trovavo in quella città, nella rivista Consolazione (solo in inglese), ora chiamata Svegliatevi!, comparve un articolo circa l’istituzione della scuola di Galaad. Il mio cuore fu felice di apprendere i piani e i preparativi per addestrare e inviare missionari in altri paesi, ma pensavo che non avrei preso parte a questa disposizione. Con grande sorpresa ricevetti una domanda per frequentare Galaad. Questo avvenne nel dicembre 1943. La lettera diceva chiaramente che questo privilegio non era da prendere alla leggera. La decisione che presi avrebbe influito sul resto della mia vita. Dopo aver considerato con preghiera la domanda, la compilai e la spedii.

Fui invitato a frequentare la terza classe di Galaad, che cominciò nel febbraio 1944. Galaad era una pietra miliare verso maggiori privilegi di servizio. Preso il diploma, io e il mio compagno fummo assegnati a lavorare nel Connecticut. Poi lavorammo per sei mesi alla Betel. Infine la nostra assegnazione estera che avevamo attesa per mesi giunse. Saremmo dovuti andare in Bolivia.

Quando arrivammo a La Paz, in Bolivia, il 25 ottobre 1945, non ci attendeva nessuno. Non conoscevamo nessuno nel paese. Molte volte ci rallegrammo d’avere il privilegio di iniziarvi qualche cosa che non sarà mai dimenticato. Finché non giunse una spedizione di letteratura tre mesi dopo il nostro arrivo, dovemmo lavorare con tre copie del libro “La verità vi farà liberi” in spagnolo, oltre a una copia in inglese, una Bibbia in spagnolo e una inglese. Benché potessimo solo accettare le ordinazioni della letteratura, potemmo cominciare studi biblici quella settimana con persone che mostrarono interesse.

Altro aiuto giunse circa otto mesi dopo quando arrivarono quattro altri missionari. Noi sei siamo rimasti saldi nella nostra assegnazione teocratica e continuiamo a pascere le pecore in questo paese. Consideriamo la Bolivia come la nostra dimora. Ringraziamo Geova e la sua organizzazione che ci hanno permesso di servire in questo paese.

Giunti altri missionari, la buona notizia del regno cominciò a diffondersi in altre parti della Bolivia. Persone di buona volontà cominciarono ad associarsi alla società del Nuovo Mondo. Non passò molto tempo che i fratelli locali superarono per numero i missionari, e quando avemmo le assemblee di circoscrizione un sempre maggior numero d’essi presero parte al programma e alle responsabilità di preparare e dirigere le attività dell’assemblea.

Nel 1952 tre di noi trascorremmo le vacanze visitando quattro città dove i testimoni di Geova erano sconosciuti. Negli anni trascorsi da allora in poi, io ho avuto una parte nell’organizzare l’opera in tali luoghi. L’opera è stata iniziata solo di recente nelle ultime quattro città, perché la temperatura è fredda e vi tira vento. Sette mesi dopo che vi erano stati mandati due missionari, otto nuovi proclamatori della buona notizia facevano pubblica dichiarazione dei propositi di Geova. Ora vi è una congregazione attiva.

Quando i due film della società del Nuovo Mondo giunsero in Bolivia, vi era una sola circoscrizione. Poiché io ero il servitore di circoscrizione ebbi la gioia di proiettare i film in tutto il paese. La gioia derivava dal vedere la felicità che essi recavano ai fratelli e alle persone di buona volontà.

Quando in Bolivia vi era una sola circoscrizione, io conoscevo tutti i fratelli e la maggioranza dei nuovi che venivano nella verità. Ma ora che vi sono sei circoscrizioni, posso vedere tutti i proclamatori soltanto una volta all’anno alle nostre assemblee nazionali. Durante l’ultima che abbiamo tenuta, guardai i nuovi trentasei fratelli che si battezzavano e mi sorpresi notando che ne conoscevo solo alcuni. Questa è una sicura indicazione di crescita. Battezzare trentasei persone in un giorno è abbastanza in contrasto con i ventitré che furono battezzati nell’intero anno 1956.

Poiché la salute del servitore di filiale divenne instabile, fui invitato a prendere il suo posto finché non ne fosse inviato un altro. Benché non mi sentissi adatto per questo compito, provai molta gioia in quei dieci mesi. V’era sempre qualche cosa da fare. Vi erano problemi da risolvere, rapporti da compilare, letteratura da spedire, foglietti da stampare, nuove case missionarie da stabilire, assemblee da predisporre e predicazione personale da compiere nella congregazione locale.

Fu molto piacevole partecipare alla grande assemblea internazionale del 1958 e visitare di nuovo i vecchi amici e i parenti. Quando le mie vacanze s’avvicinavano alla fine, ero pronto a tornare al mio lavoro in Bolivia. Amo lavorare in questo paese fra queste persone spiritualmente affamate.

Fu una gioia vedere all’assemblea molti fratelli che prendevano disposizioni per servire dove ve n’è gran bisogno, e parlare con giovani che pensavano di fare del servizio continuo lo scopo della loro vita. Essi non si pentiranno mai di aver seguito tale condotta. Quando io considero ciò che ho fatto e ciò che avrei potuto fare per raggiungere un’altra mèta, sono convinto d’aver cercato di adempiere il solo scopo che meritava d’essere perseguìto. Se potessi vivere di nuovo la mia vita, non sceglierei una carriera diversa.

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