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  • Mettemmo al primo posto il servizio di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • ATTIVITÀ DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/10 pp. 588-591

Mettemmo al primo posto il servizio di Dio

MIO padre era un contadino della Finlandia occidentale. Verso il 1911 ricevette della letteratura dagli Studenti Biblici, i quali asserivano che il 1914 sarebbe stato un anno importante in cui il mondo sarebbe cambiato. Nel 1912 si abbonò alla Torre di Guardia in finlandese e ricevette il numero del 1º dicembre 1912, il primo numero pubblicato in lingua finlandese.

Ho ancora le riviste Torre di Guardia di mio padre che cominciano con il primo numero dell’edizione finlandese. Da quanto accadde nel 1914 e in seguito, mio padre comprese che si stavano adempiendo le profezie. Così divenne uno zelante Studente Biblico, come si chiamavano allora i testimoni di Geova.

Nacqui il 7 settembre 1914, e la mia prima infanzia è piena di ricordi dell’attività di predicazione svolta da mio padre. Egli si occupava di affari municipali e usava tutta la sua influenza nella comunità per divulgare la buona notizia del regno di Dio. Anche il suo cavallo grigio, di cui si serviva la domenica per andare a pronunciare discorsi pubblici, era conosciuto in una vasta zona.

EFFETTI DELLE PRIME COMPAGNIE

A tredici anni me ne andai di casa per frequentare la scuola in un’altra zona. Di conseguenza, il contatto diretto con l’insegnamento di mio padre venne a interrompersi e l’insegnamento mondano cominciò a permeare completamente il mio pensiero. Benché nel mio cuore apprezzassi moltissimo la personalità di mio padre, mi servivo di quello che imparavo a scuola per dimostrare che le sue convinzioni basate sulla Bibbia erano sbagliate.

Nel 1935 mi iscrissi al Politecnico di Helsinki per continuare gli studi. La sede dei testimoni di Geova in Finlandia si trova a Helsinki, e a quel tempo c’era una stanza libera. Poiché mio padre era Testimone, mi permisero di risiedervi temporaneamente mentre frequentavo l’università.

Benché gli studi e la vita universitaria occupassero la maggior parte del mio tempo, i continui contatti con i membri della famiglia Betel (come si chiamano quelli che lavorano nella famiglia della sede) influirono profondamente su di me. Lì vedevo direttamente la meravigliosa influenza che le verità della Bibbia hanno sulle persone. Lo spirito cristiano manifestato alla Betel cominciò a plasmare gradualmente il mio modo di pensare, e infine, nel settembre del 1939, fui battezzato per simboleggiare il fatto che avevo dedicato la mia vita a servire Geova Dio. Da quel tempo in poi ho ricevuto la benedizione e l’immeritata benignità di Geova.

ATTIVITÀ DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Verso la fine di quell’autunno, scoppiò la guerra tra la Finlandia e la Russia. La mia fede fu messa alla prova più volte mentre spiegavo perché, come cristiano, non potevo partecipare né alla politica né alle attività belliche. Alla fine andai a lavorare nel reparto tecnico delle Ferrovie dello Stato a Helsinki, poiché come ingegnere civile avevo i requisiti per quel posto.

Lo stato di guerra fu un’opportunità per fermare quasi completamente la predicazione pubblica dei testimoni di Geova. La nostra organizzazione cristiana fu sciolta per ordine del tribunale, le nostre riviste furono vietate, la letteratura fu confiscata, il coordinatore della filiale fu posto sotto custodia preventiva e molti Testimoni furono gettati in prigione. Tutto questo accadde ai testimoni di Geova perché rimasero neutrali e non parteciparono alla guerra.

Tuttavia, i Testimoni che erano ancora in libertà continuarono a fare il possibile. Per esempio, feci parte di un gruppetto che compiva un’opera speciale a favore di quelli che erano in prigione. Il gruppo era chiamato “Fiduciari dei testimoni di Geova”, e a volte con altri nomi. Qual era l’opera speciale che questo gruppo compiva?

Per tutta la durata della guerra portammo petizioni a varie persone, dal presidente della Repubblica ai singoli parlamentari. In queste petizioni si chiedeva di togliere il bando imposto ai testimoni di Geova o di aiutare i Testimoni che erano perseguitati. Finché durò la guerra, spesso i risultati non furono percettibili, ma evidentemente demmo un’ottima testimonianza. I funzionari governativi che visitammo ci rispettano ancora e ci ammirano perfino.

Per fare un esempio: Alla fine della guerra tre Testimoni furono condannati a morte in Iugoslavia. Un comitato di Testimoni andò dal ministro degli Affari Esteri finlandese per parlargli della cosa, ma egli disse che non poteva interferire negli affari di un’altra nazione. Allora andammo dal ministro della Difesa, che conoscevamo molto bene avendo già avuto colloqui con lui. Sorprendentemente accettò di aiutarci, e scrisse una lettera personale al presidente Tito per perorare la causa dei nostri fratelli. La condanna a morte fu revocata.

Alcuni anni fa questo ex ministro della Difesa, che ora è uno scrittore e conferenziere molto noto in Finlandia, mi invitò ad andare a trovarlo. Ricordava ancora molto bene di avere scritto al presidente Tito a favore dei nostri fratelli cristiani. Mi spiegò che anche se non aveva fatto nessun’altra opera buona nella sua vita, almeno in questo caso sapeva di aver salvato la vita di tre uomini e non aveva mai smesso di rallegrarsene.

ADUNANZE DURANTE LA GUERRA

Durante la guerra anche tutte le adunanze cristiane furono vietate, eppure furono tenute regolarmente. Tenemmo anche grandi congressi. Come ci riuscimmo, chiederete?

Le adunanze erano riunioni private. Per esempio, un biglietto d’invito firmato da me era dato a una persona per cui garantivano due Testimoni fidati. Così, in brevissimo tempo, tutti i Testimoni della zona di Helsinki ricevevano tale invito a una “riunione privata”. Queste adunanze venivano tenute regolarmente nelle sale di una certa organizzazione studentesca. I congressi più grandi erano organizzati nello stesso modo. Capivamo che queste disposizioni avevano la protezione di Geova, poiché non una sola adunanza fu impedita.

Da tali adunanze inviammo a volte persino delle lettere a funzionari governativi. Un paio di giorni dopo che un gruppo di 580 Testimoni aveva inviato una lettera, ricevetti l’ingiunzione dalla polizia dello stato di presentarmi per un interrogatorio. L’interrogatore aveva la nostra lettera in mano e chiese informazioni sulle adunanze che si tenevano. Disse che erano informati così bene che sapevano quasi tutto quello che la gente si diceva per la strada, e chiese: “Come vi è possibile tenere a Helsinki un’adunanza simile senza che lo sappiamo?” E questa adunanza era stata tenuta a pochi isolati dal quartier generale della polizia!

MATRIMONIO E FAMIGLIA

Nel 1941, mentre c’era ancora la guerra, sposai Kaisa Alastalo. Era Testimone da quando lo ero io e aveva fatto il servizio di “pioniera” (chi dedica almeno cento ore al mese all’opera di predicazione). Col tempo la famiglia aumentò e avemmo cinque figli, una femmina e quattro maschi. Ora c’era la difficile impresa di inculcare nei nostri figli l’amore verso Geova Dio e il desiderio di servirlo.

La prima cosa che cercai di imprimere nella loro mente fu il profondo apprezzamento verso Geova e la congregazione del suo popolo. Davamo inizio a ciascuna giornata con una considerazione di un versetto della Bibbia e la preghiera. E non perdemmo mai nessuna adunanza settimanale della congregazione, eccetto in caso di malattia. “Il sentimentalismo fa perdere la vita”, era il motto di mia moglie ogni volta che i sentimenti materni la spingevano a trascurare quello che era nei migliori interessi dei nostri figli. E come fummo benedetti!

A tredici anni la nostra figlia maggiore chiese il permesso di fare la pioniera. Acconsentimmo, a patto che non ne soffrissero né i voti a scuola né la salute. E nei due anni che fece la pioniera pur andando a scuola rispettò i patti. Nel 1957 terminò la scuola e andò a fare la pioniera speciale lontano da casa, nella Finlandia centrale. In seguito si sposò, e ora presta servizio con il marito nella famiglia Betel della Finlandia.

TRASFERIMENTO IN UN NUOVO TERRITORIO

Negli anni cinquanta i testimoni di Geova furono invitati a trasferirsi in luoghi dove c’era maggior bisogno di predicatori del Regno. Ne parlammo a più riprese in famiglia. Tuttavia io avevo un buon lavoro e avevamo una bella casa in un incantevole sobborgo di Helsinki, il luogo ideale per allevare i bambini. Ma un giorno i miei occhi si posarono su un annuncio del giornale che cercava ingegneri per le Ferrovie dello Stato. Ero pratico delle Ferrovie, e le offerte di lavoro erano in città dove vi erano solo pochi Testimoni. Se veramente volevamo andare a servire dove il bisogno era maggiore questa era l’occasione buona.

Un giorno d’inverno del 1960 un grande autocarro si fermò davanti a quella che era stata la nostra casa per dieci anni e caricò i nostri averi. Ci trasferimmo a Seinäjoki, 400 chilometri a nord-ovest di Helsinki, dove c’era un piccolo nodo ferroviario. A quel tempo c’era una congregazione di dodici Testimoni in questa città con 20.000 abitanti. La paga mensile che percepivo nel nuovo impiego era solo poco più di un terzo di quella che percepivo prima, ma la felicità della nostra famiglia non diminuì per questo. L’anno dopo costruimmo una casa, e aiutammo la congregazione a erigere una piccola Sala del Regno nello stesso terreno.

Il trasferimento dei ragazzi nella nuova scuola andò bene, e l’ambiente rurale si dimostrò più salutare di quello di Helsinki. Parlavamo continuamente ai ragazzi dell’opera di pioniere, additandola come un buon obiettivo da raggiungere. E i miei occhi si riempirono di lagrime di gioia quando il nostro figlio maggiore, terminata la scuola nel 1961, salì sulla piccola auto usata che gli avevamo comprata e andò a fare il pioniere in un territorio della Finlandia settentrionale. Dopo qualche tempo, il fratello minore lo seguì. Quando venne il turno del nostro terzo figlio, ci fu evidentemente una piccola intesa fra gli altri. “Non ci faremo vedere in giro con te se non farai il pioniere”, gli dissero.

Il nostro figlio più giovane aveva avuto una gravissima malattia a un anno, e la malattia peggiorò col passare degli anni. Ora a vent’anni è costretto a letto. È anche mentalmente ritardato e non parla. Ci prendemmo cura di lui finché ebbe nove anni, ma a quell’età il lavoro divenne superiore alle nostre forze, così lo ricoverammo in un moderno ospedale nelle vicinanze dove possiamo andare a fargli visita regolarmente. Così, quando tutti gli altri nostri ragazzi se ne andarono di casa per fare i pionieri, nel 1970 mia moglie ebbe la possibilità di iniziare il servizio di pioniera. Questa era la sua meta da molto tempo, e l’intera famiglia apprezza il suo zelo nel servizio di Geova.

LA RICCA BENEDIZIONE DI GEOVA

Il mio desiderio è sempre stato quello di aiutare la mia famiglia a provare gioia nel servizio continuo di predicazione, e ho regolato il mio lavoro secolare in vista di tal fine. Nel 1967 il direttore generale delle Ferrovie mi invitò ad andare a Helsinki per dirigere un dipartimento e far parte del Consiglio di amministrazione delle Ferrovie. Accettai a due condizioni.

Prima, di poter partire abbastanza presto alla fine della settimana per arrivare a casa in tempo e assistere alle adunanze di congregazione. E seconda, di poter tornare al mio precedente lavoro a Seinäjoki una volta attuate le riforme organizzative che consideravo necessarie. Sei mesi dopo, però, fui invitato a diventare vicedirettore generale. Accettai questa promozione alle stesse condizioni di prima.

Questo nuovo posto mi diede molte opportunità di testimoniare a persone che forse altrimenti non avrebbero mai udito il messaggio del Regno. E l’appartamento che affittai a Helsinki divenne il punto d’incontro dei miei figli pionieri quando da diverse parti del paese venivano a Helsinki per farmi visita o per assistere a congressi. Nello stesso tempo, potevo adempiere le mie responsabilità nella congregazione di Seinäjoki (benché dovessi viaggiare parecchio avanti e indietro) e mia moglie aveva tutto il tempo per fare la pioniera.

Ma dopo alcuni anni compresi che era tempo di tornare a vivere definitivamente a Seinäjoki. Rammentai quindi al direttore generale l’accordo che avevamo fatto ed egli se lo ricordava molto bene. Ma non avrebbe mai creduto che rinunciassi a un posto così prestigioso per tornare al mio lavoro di prima. Quando nel 1973 attuai il mio proposito, ciò fu oggetto di molta attenzione e importanti riviste finlandesi pubblicarono articoli favorevoli ai testimoni di Geova.

La congregazione di Seinäjoki ha avuto un così grande aumento che la Sala del Regno costruita nel nostro terreno nel 1961 divenne troppo piccola. La scorsa primavera quindi la nostra congregazione di sessanta proclamatori del Regno iniziò la costruzione di una nuova Sala del Regno in una spaziosa area presa in affitto dal comune. Con sorpresa di tutti, questa grande e bella sala fu ultimata ai primi di settembre, in meno di sei mesi!

La dedicazione della sala fu per me un’occasione specialmente rincorante. Guardandomi intorno nella Sala del Regno gremita vidi otto miei familiari presenti, tra cui mia moglie e me, e tre dei nostri figli coi loro coniugi. Nella nostra famiglia, sei fanno i pionieri e due sono alla Betel!

Ripensando al passato, posso dire che mia moglie e io abbiamo avuto davvero una vita felice e intensa nel servizio di Dio, come l’ebbe mio padre e come l’hanno ora i miei figli. E in futuro ci attendiamo molte altre benedizioni nel servizio di Dio. Se accettiamo l’invito di Geova di servirlo, egli adempie senz’altro la sua promessa, riportata per iscritto dal suo antico profeta: “Mettetemi alla prova, suvvia, rispetto a questo . . . se non vi aprirò le cateratte dei cieli e in effetti non vuoterò su di voi una benedizione finché non ci sia più bisogno”. (Mal. 3:10) — Da un collaboratore.

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