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  • w77 1/1 pp. 22-27
  • Valide ragioni per nutrire fiducia

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  • Valide ragioni per nutrire fiducia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • LA PAROLA DI DIO È SICURA
  • BADATE DI MANTENERE UNA VEDUTA EQUILIBRATA
  • NON VI FATE INGANNARE DAL FATTO CHE LE NAZIONI ‘SUPERANO’ LE CRISI
  • AVANZATE CON ACCRESCIUTA FIDUCIA
  • La giusta attitudine è una salvaguardia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
  • Il tempo sta per finire!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/1 pp. 22-27

Valide ragioni per nutrire fiducia

1. Qual è la situazione del popolo di Geova in relazione a questo mondo?

QUELLI che sono divenuti dedicati e battezzati servitori di Dio hanno affidato a lui la propria anima. Tutto quello che hanno, tutto quello che sono o che saranno è nelle mani di Dio: il loro presente, il loro futuro, la loro vita e la speranza di vivere nel nuovo sistema di cose di Dio avvenire. In effetti, hanno tagliato i ponti alle loro spalle, rinunciando a qualsiasi prospettiva o speranza avessero avuta nel sistema di questo mondo o in ciò che esso recherà nei giorni avvenire.

2. Come si sentì Paolo nonostante fosse schernito dal mondo e anche da alcuni che si professavano “fratelli”?

2 A questo riguardo, malgrado il fatto che fosse allora in prigione e che gli scherni e l’opposizione avessero fatto allontanare da lui alcuni dei suoi cosiddetti “fratelli” cristiani, un apostolo del Signore Gesù Cristo disse: “Soffro anche queste cose, ma non mi vergogno. Poiché conosco colui nel quale ho creduto, e sono fiducioso che egli può custodire ciò che ho messo in deposito presso di lui fino a quel giorno”. — 2 Tim. 1:12.

3. Quale fiducia possono nutrire i cristiani in quanto alla venuta del “giorno” di Geova e a entrare nel “riposo” di Dio?

3 “Quel giorno” è il giorno che i cristiani di ogni luogo hanno atteso, il tempo in cui Dio purificherà la terra e farà avverare la sua volontà “come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) A questo riguardo abbiamo la parola di Dio. Quello sarà certamente un tempo di sollievo o di riposo per l’umanità. Quale fiducia possiamo avere che ci vivremo? La più ferma fiducia, poiché la Bibbia ci dice che “Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le sue opere”, ed egli promette agli ubbidienti che potranno entrare nel suo riposo. (Gen. 2:2; Ebr. 4:1, 4, 9) Crediamo realmente a quella promessa?

4. Quale opportunità fu posta dinanzi agli Israeliti all’uscita dall’Egitto, ma come considerarono la parola di Dio riguardo ad essa?

4 Liberati dalla schiavitù in Egitto, gli Israeliti ricevettero la promessa di entrare nel riposo di Dio e d’avere, durante la loro vita nella Terra Promessa, piacevole riposo dalla precedente schiavitù e oppressione. Avrebbero avuto la vita in una parte della terra che Dio avrebbe preservata come un giardino paradisiaco. (Deut. 11:11, 12; Gen. 13:10) Ma la maggioranza dimostrò grave mancanza di fede nella parola detta loro da Dio. Manifestarono questa incredulità fino al punto di voler tornare in Egitto. Considerarono la parola o la promessa che Dio aveva fatta come se non avesse più valore, una promessa priva di vita, qualcosa di debole, che non poteva adempiersi.

LA PAROLA DI DIO È SICURA

5, 6. (a) Cosa mostra che la parola che Dio dichiarò a Israele non fu inefficace? (b) Perché possiamo avere piena fiducia nella parola di Dio, in quanto a entrare nel suo “riposo”?

5 A questo riguardo l’apostolo Paolo scrisse le note parole contenute in Ebrei 4:12: “La parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e del loro midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”.

6 La parola o promessa dichiarata ad Israele non era priva di vita o debole. Infatti, i pochi che esercitarono fede entrarono in quel “riposo” terreno nella Terra Promessa. (Num. 14:5-9, 30; Gios. 14:6-10) Così oggi abbiamo la preziosa promessa di Dio circa la vita in un nuovo sistema di giustizia. Abbiamo udito la sua “parola” che la generazione vivente in questo “tempo della fine” sarà la generazione che subirà la “grande tribolazione”. (Matt. 24:34) Abbiamo udito la parola della sua promessa che possiamo entrare ora nel suo “riposo” mediante la fede, e che una grande folla di suoi servitori sopravvivrà a quella tribolazione per entrare nel nuovo ordine che seguirà. (Riv. 7:9-14) Quella “parola” è vivente e ha il potere di compiere tutto ciò che Geova si è proposto; non fallirà. (Isa. 55:10, 11) Perché no? Dio, che diede quella parola, è vivente e progressivamente adempie la sua parola nei particolari. Egli non è addormentato né dimentica alcun particolare di quella “parola”, come può accadere agli uomini. (Num. 23:19) Come possiamo dir questo con piena fiducia?

7, 8. (a) Menzionate alcune cose che ci danno un’ulteriore assicurazione della certezza della parola di Dio. (b) Cosa disse Pietro circa il fatto che tale parola era sicura nel suo giorno?

7 Ebbene, non ne abbiamo la prova affermativa? Possiamo additare centinaia di prove. Le Scritture come pure la storia sono piene di esempi in cui la parola di Dio si adempì.a E la fiducia in questa parola e l’applicazione d’essa nella nostra vita, il riporre la nostra speranza nei provvedimenti di Dio e la fede nella sua promessa non hanno avuto un buon effetto nella nostra vita, rendendoci felici? Quale prospettiva avremmo se abbandonassimo questa parola e seguissimo il mondo? — Matt. 16:25, 26.

8 In quanto alla prova che la parola di Dio è attendibile, proprio la cosa di cui stiamo parlando — che alcuni che si professavano cristiani potevano perdere la fede — fu predetta da Gesù, Paolo e Pietro. Vediamo chiaramente questa apostasia nei sistemi religiosi della cristianità. (Matt. 13:38, 39; Atti 20:29, 30; 2 Tess. 2:3; 2 Piet. 2:1-3) Anche Pietro indicò ai cristiani del suo giorno che egli e i suoi collaboratori non seguivano storie artificiosamente inventate, ma racconti di testimoni oculari e che anche loro, i cristiani del primo secolo, avevano più che semplici profezie. Essi ebbero “la parola profetica resa più sicura” dinanzi ai loro stessi occhi essendo testimoni dell’effettivo adempimento. — 2 Piet. 1:16-19.

9. Perché per noi è tanto importante prestare attenzione alla profetica parola di Dio quanto lo fu per gli apostoli?

9 Quante più prove abbiamo oggi, diciannove secoli dopo! Pietro concluse, dicendo: “Voi fate bene prestandole attenzione [alla parola profetica] come a una lampada che risplenda in luogo tenebroso, finché albeggi il giorno e sorga la stella del mattino, nei vostri cuori”. (2 Piet. 1:19) Ora più che mai la parola di Dio merita la nostra più viva attenzione, con tutto il cuore. Non osserviamo forse, proprio come Dio dichiarò nella sua parola profetica, le difficoltà in cui versa il mondo? E non vediamo divulgata la buona notizia in tutta la terra, mentre milioni di persone si radunano insieme per formare quella “grande folla” di superstiti della “grande tribolazione”?

BADATE DI MANTENERE UNA VEDUTA EQUILIBRATA

10. (a) Cosa rivela di noi la parola di Dio? (b) Quali domande possiamo farci a questo riguardo?

10 La parola o messaggio di Geova è verace quando ci dice di entrare ora nel riposo di Dio e rimanervi durante la “grande tribolazione”, dopo di che il regno millenario di Cristo trasformerà la terra in un giardino paradisiaco. La parola di Dio è davvero ‘tagliente come una spada a due tagli’. Essa mostrerà ciò che siamo realmente, rivelando quali sono i nostri pensieri e le intenzioni del nostro cuore. Serviamo Geova perché lo amiamo, confidiamo in lui e abbiamo piena fiducia in quello che dice? O ci siamo ‘stancati di fare il bene’, cercando una certa data per recare sollievo a noi stessi, senza preoccuparci gran che della vita degli altri? (Gal. 6:9) Apprezziamo tutte le cose buone che abbiamo avute da Geova e dall’associazione col suo popolo? Le cose che abbiamo imparate non ci hanno aiutato nella vita familiare? Non amiamo i molti sinceri amici che ci siamo fatti avendo conosciuto la verità? — Mar. 10:29, 30.

11. Quale errore possono avere fatto alcuni in quanto alla loro condotta cristiana?

11 Può darsi che alcuni che servivano Dio abbiano programmato la propria vita secondo un’errata veduta di ciò che doveva accadere in una certa data o in un certo anno. Per questa ragione, possono avere rimandato o trascurato cose di cui altrimenti si sarebbero occupati. Ma essi non hanno afferrato il senso degli avvertimenti biblici sulla fine di questo sistema di cose, pensando che la cronologia biblica riveli la data specifica.

12, 13. Cosa non intese dire Gesù con le parole di Luca 21:34-36?

12 Cosa mostrano le parole stesse di Gesù circa il giusto modo di considerare la fine: di cercare una data o che cosa? Egli disse: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Siate svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. — Luca 21:34-36.

13 Volle dire Gesù che dovevamo sistemare le nostre cose finanziarie e secolari in modo che le nostre risorse ci bastassero per arrivare a una certa data che secondo noi sarebbe stata quella della fine? Se la nostra casa è molto malandata, dobbiamo lasciarla in queste condizioni, supponendo che ne avremo bisogno solo per qualche altro mese? O se in famiglia qualcuno ha bisogno di speciali cure mediche, dobbiamo dire: ‘Be’, rimandiamo perché è vicino il tempo della fine di questo sistema di cose’? Questo non è il tipo di ragionamento consigliato da Gesù.

14. (a) Parlando del tempo della fine, quale atteggiamento ci raccomandavano Gesù e gli apostoli? (b) Il fatto che la fine è vicina significa forse che i cristiani debbano fare grandi cambiamenti nel loro modo di vivere, o che cosa?

14 Allora che cosa vollero dire Gesù e gli apostoli quando parlarono d’essere vigilanti per scorgere i segni della fine, o di ‘aspettare e tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’? Vollero dire che dovevamo avere l’assoluta fiducia che quel giorno non verrà un attimo più tardi di quanto Geova si sia proposto. Pietro disse che questo doveva spingerci a compiere “santi atti di condotta e opere di santa devozione”, badando di vivere secondo i princìpi biblici ed essere occupati a proclamare il messaggio del Regno e a convincere altri della necessità di volgersi urgentemente a Dio. (2 Piet. 3:11, 12) Tutti noi possiamo migliorare il modo in cui adoriamo Dio, stringendo con lui una relazione più intima. Forse fino a questo momento abbiamo fatto il meglio che potevamo e via via abbiamo migliorato. Il fatto che la fine è molto vicina significa forse che dobbiamo fare grandi cambiamenti nel nostro modo di vivere e di servire Dio? Non necessariamente. Tuttavia, forse ci sono notevoli cambiamenti che secondo le Scritture dobbiamo fare. Inoltre, se vi sono campi della nostra vita in cui possiamo ‘riscattare’ il tempo da vane occupazioni in questo sistema dovremmo agire in tal senso. Così, nel corso degli anni molti hanno continuato a provare la gioia del servizio continuo di “pioniere”. Tutti possiamo esaminarci per vedere cosa fare. — Efes. 5:15, 16.

15. Chi aveva programmato la sua vita con l’idea che la fine venisse in una certa data, cosa dovrebbe fare ora?

15 Ma non è consigliabile tenere lo sguardo fisso su una certa data, trascurando le cose quotidiane di cui noi cristiani ci occuperemmo normalmente, cose di cui noi e la nostra famiglia abbiamo veramente bisogno. Forse dimentichiamo che, quando verrà il “giorno”, non cambierà il principio che i cristiani devono sempre adempiere tutte le loro responsabilità. Se qualcuno è rimasto deluso non avendo seguìto questo ragionamento, ora deve fare di tutto per modificare la sua mentalità, comprendendo che non è stata la parola di Dio a venire meno o a ingannarlo e a deluderlo, ma che il suo intendimento si basava su premesse errate.

16. Se con tutta sincerità avete fatto forte assegnamento su una certa data, quale conforto potete trarre dalla situazione?

16 Ma supponiamo che voi abbiate fatto forte assegnamento su una data e che, lodevolmente, abbiate prestato maggiore attenzione all’urgenza dei tempi e alla necessità di far udire il messaggio. E supponiamo che ora, temporaneamente, vi sentiate alquanto delusi; avete realmente perso qualcosa? Avete subìto un danno? Crediamo possiate dire che vi è stato utile e profittevole seguire questa condotta. Inoltre, avete avuto la possibilità di farvi una veduta realmente matura e più ragionevole. — Efes. 5:1-17.

17. Come sappiamo che non ci sarà detta in anticipo la data precisa della ‘venuta’ di Cristo per il giudizio?

17 Le Scritture ci dicono ripetutamente che la fine prenderà il mondo completamente di sorpresa. L’apostolo ne parlò, dicendo: “Voi stessi sapete benissimo che il giorno [del giudizio] di Geova viene esattamente come un ladro di notte”. (1 Tess. 5:2) Affinché i veri cristiani non fossero colti di sorpresa come dei ladri, Gesù disse anche ai discepoli del suo tempo e a noi d’oggi: “Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore”. Dopo di che disse: “Siate pronti, perché in un’ora che non pensate, viene il Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:42, 44) Queste esplicite dichiarazioni di Gesù indicano che ai servitori di Dio non sarà mai comunicata la data della ‘venuta’ di Cristo per il giudizio finché non abbia effettivamente luogo. Anzi, avrà luogo in un tempo che sembrerà loro ‘improbabile’. — Luca 12:39, 40.

NON VI FATE INGANNARE DAL FATTO CHE LE NAZIONI ‘SUPERANO’ LE CRISI

18. Perché non dobbiamo pensare che tutte le nazioni, in ogni luogo, saranno quasi sull’orlo della fame prima che inizi la “grande tribolazione”?

18 Ma notate l’effettivo avvertimento che Gesù diede. Le sue parole non indicano che, man mano che si avvicina la “grande tribolazione”, la situazione mondiale diverrà tale che tutti, in ogni luogo, saranno quasi sull’orlo della fame. Altrimenti, come avrebbero fatto i discepoli di Gesù a correre il pericolo in quel tempo d’essere “aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere”? Ricordate inoltre che Gesù citò come esempi le condizioni del giorno di Noè prima del diluvio e del giorno di Lot prima della distruzione di Sodoma e Gomorra. Egli mostrò che a quel tempo la gente conduceva una vita apparentemente normale. ‘Mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne eran date in matrimonio, compravano, vendevano, piantavano ed edificavano’, proprio fino al giorno in cui la distruzione si abbatté improvvisamente su di loro. — Luca 17:26-30.

19. Cosa terremo presente, anche se le nazioni fossero in grado di rappezzare la situazione e tirare avanti?

19 Quindi non ci attenderemo di vedere i sistemi di questo mondo quasi bloccati o giungere a una condizione di vera e propria rovina come necessario preludio della “grande tribolazione”. Non ci inganneremo se vedremo questi sistemi riaversi apparentemente da gravi crisi, come se quell’apparente ripresa avesse l’effetto di rimandare l’arrivo del giorno di giudizio di Dio. Non cominceremo a ‘riedificare’ col mondo, come se questo sistema dovesse continuare a tempo indefinito. Le parole ispirate dell’apostolo Paolo in I Tessalonicesi 5:3 mostrano che gli uomini di questo mondo proclameranno davvero: “Pace e sicurezza!” immediatamente prima che ‘un’improvvisa distruzione sia istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione a donna incinta’, essendo loro preclusa ogni possibilità di scampo.

20, 21. (a) Cosa vogliamo evitare nel mangiare e nel bere, nell’edificare, ecc., come avvenne prima del Diluvio? (b) In che modo le parole dell’apostolo Paolo in I Tessalonicesi 5:4-6 ci avvertono in quanto a scampare al sovrastante pericolo di quel “giorno”? (c) Secondo le parole di Paolo in Romani 13:11-14, cosa significa stare svegli?

20 Non c’è niente di male a mangiare e bere, né a sposarsi o ad allevare una famiglia, a comprare, vendere, piantare o edificare. Ma il male sta nel fare come fecero le persone ai giorni di Noè e di Lot, nel lasciare che queste cose ci tengano così occupati da farci perdere di vista i propositi di Dio e le sue giuste norme e da farci mettere al primo posto nella nostra vita le cose materiali. Agire così significa addormentarsi spiritualmente. Contrariamente a tale condotta, l’apostolo Paolo dice: “Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno venga su di voi come su dei ladri, poiché siete tutti figli della luce e figli del giorno. Noi non apparteniamo né alla notte né alle tenebre. Non continuiamo dunque a dormire come fanno gli altri, ma stiamo svegli e siamo sobri”. — 1 Tess. 5:4-6.

21 Mostrando cosa significa stare svegli e dar prova d’essere “figli del giorno”, anziché delle tenebre, in Romani 13:11-14 Paolo dice: “Conoscete il tempo, che è già l’ora di svegliarvi dal sonno, poiché ora la nostra salvezza è più vicina che quando divenimmo credenti. La notte è inoltrata; il giorno si è avvicinato. Svestiamoci perciò delle opere che appartengono alle tenebre e indossiamo le armi della luce. Come di giorno camminiamo decentemente non in gozzoviglie e ubriachezze, non in relazioni illecite e condotta dissoluta, non in contesa e gelosia. Ma rivestite il Signore Gesù Cristo e non fate i piani in anticipo per i desideri della carne”.

22. Il fatto che non sappiamo quando verrà quel “giorno” dovrebbe forse farci allentare la vigilanza?

22 Una cosa dunque è chiara: Il fatto che non sappiamo quando inizierà la “grande tribolazione” né quando comincerà il regno millenario del Figlio di Dio non riduce il bisogno di vigilare. Accresce e accentua notevolmente la necessità d’essere desti, vigilanti, pronti. Se conoscessimo il tempo esatto potremmo esser tentati di prendercela con comodo e pensare che man mano che il tempo si avvicina cominceremo a prepararci. Ma poiché non lo conosciamo dobbiamo essere sempre pronti. Questo è il tenore della Parola di Dio la Bibbia, e particolarmente dei consigli di suo Figlio.

23. Quale condotta ci dice Paolo di seguire mentre aspettiamo quel “giorno”?

23 Perciò a noi si applica con forza il consiglio dell’apostolo, che dice: “Perciò continuate a confortarvi gli uni gli altri e ad edificarvi gli uni gli altri, come infatti state facendo”. (1 Tess. 5:11) Coglieremo ogni occasione per aiutare non solo i fratelli, ma anche quelli fuori della congregazione, a intraprendere una condotta che permetterà loro di ‘riuscire a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere’. (Luca 21:36) Se siamo genitori ci sforzeremo di dare ai nostri figli un eccellente esempio di apprezzamento e vigilanza spirituale, affinché anch’essi stiano svegli e vigilino insieme a noi.

AVANZATE CON ACCRESCIUTA FIDUCIA

24. Per quanto riguarda l’approssimarsi della fine, che utilità ha per noi la cronologia?

24 La cronologia contenuta nella Bibbia non vi è senza uno scopo buono. Tale cronologia indica che siamo alla fine di seimila anni di storia umana. Pur non rivelando quando comincerà il giorno dell’avverso giudizio di Dio su questo sistema di cose malvagio, questo fatto cronologico aggiunge un’ulteriore ragione alle molte, molte altre ragioni che già abbiamo per avere fiducia che il tempo rimasto è molto breve. Avvalora ulteriormente queste ragioni per nutrire forte fiducia nella parola di Dio, che è vivente e potente e ci condurrà in un giusto nuovo ordine.

25. Avendo valide ragioni per nutrire fiducia, quale atteggiamento assumeremo?

25 Quindi a motivo dell’amore verso Dio, verso suo Figlio, verso la verità e la giustizia, sì, dell’amore verso la vita stessa, stiamo svegli, mostriamoci spiritualmente vivi e attivi, oggi e tutti i giorni, e riusciremo a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere. Geova Dio, l’Iddio della verità, ci ha dato la sua solenne “parola”, e “chiunque ripone fede in lui non sarà deluso”. (Rom. 10:11) Egli e suo Figlio vi benedicano riccamente, mentre continuate a servirlo con fedeltà, ora e in ogni tempo avvenire.

[Nota in calce]

a Vedere il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pagine 338-341, stampato in italiano dalla Watchtower Bible and Tract Society, Brooklyn, N.Y. (1971) Vi sono elencate decine di adempimenti storici di profezie di Dio.

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