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  • w77 15/6 pp. 377-381
  • Una Rivelazione della volontà e dei propositi di Geova

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  • Una Rivelazione della volontà e dei propositi di Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • CHE COSA? CHI? DOVE? QUANDO?
  • MESSAGGI ALLE SETTE CONGREGAZIONI
  • APERTI I SEI SUGGELLI
  • SETTE ANGELI SUONANO SETTE TROMBE
  • LA BESTIA SELVAGGIA CONTRO I SANTI
  • SCONFITTI BABILONIA E I SUOI SOSTENITORI
  • I MILLE ANNI
  • LA RIVELAZIONE È VERAMENTE UTILE
  • Libro biblico numero 66: Rivelazione
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
  • Uno sguardo attento a Rivelazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
  • Rivelazione a Giovanni
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
  • Rivelazione a Giovanni
    Ausiliario per capire la Bibbia
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/6 pp. 377-381

Una Rivelazione della volontà e dei propositi di Geova

“FELICE chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa profezia e osservano le cose in essa scritte”. (Riv. 1:3) Perché si può dir questo del libro di Rivelazione dal momento che gran parte d’esso è scritto in linguaggio simbolico o figurato?

Perché? Perché anche se esso usa un linguaggio figurato, molto di ciò che dice della volontà e dei propositi di Dio è comprensibile ed è motivo di felicità. Il libro di Rivelazione parla dei giudizi di Geova contro i malvagi; loda i servitori di Dio per la loro perseveranza, narra che ne escono vittoriosi e descrive la finale distruzione di tutti coloro che sono incorreggibilmente malvagi e il trionfo finale della giustizia.

Sotto molti aspetti Rivelazione fa da piacevole complemento al libro di Genesi. Genesi 1:1 parla della creazione dei cieli e della terra, e Rivelazione 21:1 parla di un nuovo cielo e di una nuova terra. Genesi capitolo tre rivela come il peccato e la morte entrarono nel mondo, e Rivelazione fa conoscere come finiranno. Genesi menziona l’albero della vita e un fiume che usciva dall’Eden, e Rivelazione parla simbolicamente di alberi di vita e di un fiume d’acqua di vita che esce dal trono di Dio.

CHE COSA? CHI? DOVE? QUANDO?

Molte edizioni della Bibbia parlano di Rivelazione come della “Rivelazione di S. Giovanni il Divino”. Ma non è così. Essa è la “rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in segni al suo schiavo Giovanni”. — Riv. 1:1.

L’apostolo Giovanni stesso dice che al tempo in cui ebbe queste visioni era stato esiliato sull’isola di Patmos “per aver parlato di Dio e aver reso testimonianza a Gesù”. (Riv. 1:9) Giovanni fu esiliato verso la fine del regno dell’imperatore Domiziano, che terminò nel 96 E.V., e subito dopo Giovanni fu rimesso in libertà. È quindi molto probabile che proprio quell’anno Giovanni avesse le visioni che mise per iscritto.

Quando le mise per iscritto? La vivacità con cui descrive ciò che vide e udì farebbe pensare che le mettesse per iscritto subito. Che avesse l’abitudine di mettere per iscritto queste cose senza indugio sembra confermato dal comando datogli di non scrivere certe cose che aveva appena udite, ciò che sta a indicare che quella particolare visione fu un’eccezione. — Riv. 10:4.

MESSAGGI ALLE SETTE CONGREGAZIONI

Nella Bibbia il numero sette è simbolo di completezza, e Rivelazione sottolinea specialmente questo fatto, in quanto il numero “sette” compare nel libro una cinquantina di volte. Per cominciare, vi sono sette congregazioni, sette spiriti, sette candelabri d’oro e sette stelle.a

Dopo i saluti e i commenti introduttivi, Giovanni narra di aver visto una gloriosa visione del Cristo risorto e ode il Creatore parlare di Sé chiamandosi “l’Alfa e l’Omega”. (Riv. 1:8) Quindi Giovanni menziona sette congregazioni a cui manda messaggi. Prima loda la congregazione di Efeso e poi la rimprovera per aver lasciato il suo primo amore, ma promette una ricompensa se si pente. La congregazione di Smirne riceve solo lodi e la promessa della corona della vita se sarà fedele sino alla morte. Le congregazioni di Pergamo, Tiatira e Sardi ricevono sia lodi che avvertimenti. Se si pentono saranno ricompensate. Ma la congregazione di Filadelfia riceve solo lodi con la promessa della ricompensa. La congregazione di Laodicea, invece, riceve solo rimproveri, perché non è né calda né fredda; ma se si pente e vince, le è promessa la ricompensa di sedersi con Gesù sul suo trono, come egli vinse e si sedette col Padre suo sul Suo trono. — Riv. 2:1–3:22.

APERTI I SEI SUGGELLI

Ora Giovanni riceve una visione del cielo in cui vede, in uno sfondo abbagliante e glorioso, il Creatore seduto su un trono, circondato da quattro creature splendenti piene di occhi e da ventiquattro anziani, seduti su troni, che dicono: “Degno sei, Geova, Dio nostro, di ricevere la gloria e l’onore e la potenza, perché tu creasti tutte le cose”. — Riv. 4:9-11.

Colui che è seduto sul trono ha un rotolo suggellato strettamente con sette suggelli, e Giovanni piange perché non si trova nessuno in grado di aprire i suggelli. Quindi viene mostrato che il Leone della tribù di Giuda, Gesù Cristo, è degno d’aprire i suggelli, e ripetutamente viene data lode sia a Geova che all’Agnello. — Riv. 5:11, 12.

Dal capitolo sei Giovanni comincia a vedere l’Agnello che apre i suggelli. L’apertura del primo suggello rivela un guerriero giusto e vittorioso, Gesù Cristo, su un cavallo bianco. L’apertura dei successivi tre suggelli richiama alla mente la grande profezia di Gesù su guerre, carestie e pestilenze che fanno parte del “segno” della fine del sistema mondiale. (Luca 21:7, 10, 11) All’apertura del quinto suggello, Giovanni vede i martiri cristiani i quali chiedono che sia vendicato il loro sangue. L’apertura del sesto suggello è accompagnata da grande turbamento in cielo e sulla terra, e dal timore degli uomini per la veniente ira di Dio. Il capitolo sette rivela quattro angeli che trattengono l’ira di Dio finché i 144.000 Israeliti spirituali non siano stati suggellati. Dopo di che Giovanni vede un’innumerevole folla che viene dalla grande tribolazione e che attribuisce gloria, onore e salvezza a Geova Dio e all’Agnello, Gesù Cristo. — Riv. 7:1-17.

SETTE ANGELI SUONANO SETTE TROMBE

Con l’apertura del settimo suggello, notiamo un breve accenno alle preghiere dei santi e poi sette angeli che si preparano a suonare le trombe. Cinque di questi angeli, uno dopo l’altro, suonano la tromba. Poi in linguaggio altamente simbolico ne vengono narrati gli effetti, tutti di natura punitiva per gli uomini malvagi che sono sulla terra. Quando viene suonata la sesta tromba, è detto a Giovanni che al suono della settima tromba il mistero di Dio sarà compiuto. Gli viene dato un rotolo da mangiare; nella sua bocca è dolce come il miele ma nel suo ventre è amaro. Poi è detto a Giovanni di misurare il santuario del tempio ed egli apprende che i servitori di Dio, simboleggiati da “due testimoni”, profetizzano per 1.260 giorni vestiti di sacco e nella cenere. Dopo di che sono uccisi, con allegrezza dei loro avversari, ma solo per essere risuscitati ed esaltati. — Riv. 8:1–11:13.

Allorché il settimo angelo suona la sua tromba, Giovanni ode l’annuncio: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”. Inoltre, i ventiquattro anziani adorano Dio e dicono: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare”. — Riv. 11:15-18.

Per mezzo di una scena drammatica, il capitolo dodici fornisce i particolari di ciò che accade. Giovanni vede una donna vestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle, mentre partorisce un figlio maschio che deve pascere tutte le nazioni con una verga di ferro. Dopo di che ha luogo la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiano contro il dragone e i suoi angeli; Michele vince e il dragone, Satana il Diavolo, l’originale serpente, è scagliato sulla terra insieme alle sue schiere. Ne risulta un grande guaio per la terra perché il Diavolo sa che i suoi giorni sono contati. — Riv. 12:1-17.

LA BESTIA SELVAGGIA CONTRO I SANTI

Nel capitolo tredici Giovanni dice di aver visto una bestia selvaggia, con sette teste e dieci corna, che bestemmia Dio e fa guerra ai santi di Dio. Poi appare un’altra bestia, che fa pressione su quelli della terra affinché adorino la prima bestia e ne facciano un’immagine. Essa costringe tutti quelli che sono sulla terra ad adorarla e a riceverne il marchio, e il suo numero è 666.

Ma non riesce con tutti, poiché Giovanni vede poi quelli che sono con l’Agnello sul monte Sion e che sono usciti vittoriosi, essendo rimasti immacolati, e che sono le primizie. Si vede un angelo volare in mezzo al cielo con un’eterna buona notizia da dichiarare, ed egli invita tutti a ‘temere Dio e dargli gloria’. Quindi, è dato un avvertimento a tutti quelli che cedono alle pressioni della bestia selvaggia. Ma ai santi, per la loro perseveranza è fatta la promessa: “Felici i morti che da ora in poi muoiono unitamente al Signore”. Un altro angelo ancora dice che la vigna della terra è vendemmiata e che le sue uve sono pigiate in un grande strettoio. — Riv. 14:1-20.

Il capitolo quindici descrive quelli che hanno vinto la bestia selvaggia e la sua immagine e che lodano Dio, Colui che è giusto e verace. Segue poi una scena in cui sette angeli, aventi le sette coppe dell’ira di Dio, cominciano a versare le loro coppe su varie parti del mondo malvagio. Dopo che è stata versata la sesta coppa, viene rivelato che messaggi impuri, ispirati da demoni, radunano le nazioni alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente nel luogo di Har-Maghedon. — Riv. 16:14, 16.

SCONFITTI BABILONIA E I SUOI SOSTENITORI

I capitoli diciassette e diciotto descrivono Babilonia la Grande come la madre delle meretrici che cavalca una bestia selvaggia di colore scarlatto, anch’essa con sette teste e dieci corna. Tuttavia, non passa molto che le dieci corna denudano la meretrice, la devastano e la bruciano col fuoco. Essendo Babilonia condannata, il popolo di Dio viene invitato a fuggire da essa per non partecipare ai suoi peccati e non ricevere le sue piaghe. Quando viene distrutta, sia i governanti politici del mondo suoi protettori che i principali commercianti del mondo fanno cordoglio su di essa a motivo della perdita che subiscono. Ci è detto che, con la sua distruzione, il sangue dei santi di Dio è vendicato.

Il capitolo diciannove inizia con il comando: “Lodate Iah!” Questo comando viene ripetuto altre tre volte: perché Geova ha eseguito il giudizio sulla grande meretrice, perché ha cominciato a regnare e perché è arrivato il tempo per il matrimonio dell’Agnello e della sua sposa. Quindi si vede colui che è chiamato Fedele e Verace, l’Agnello di Dio, che insieme agli eserciti del cielo va a far guerra ai re della terra e ai loro eserciti, i quali vengono tutti colpiti con la spada.

I MILLE ANNI

Per mille anni Satana il Diavolo sarà in un abisso, nell’impossibilità di influenzare il genere umano. Quindi, allorché verrà sciolto per un breve periodo, cercherà di sviare gli abitanti della terra. Tutti coloro che gli cederanno saranno distrutti, come lui. Prima della sua distruzione, e durante i mille anni, saranno risuscitati tutti quelli che sono nell’Ades. Inoltre, Giovanni vede Dio dimorare con l’umanità, come in una tenda, mentre Egli pone fine a ogni lagrima, pena, dolore, e alla morte. Lo strumento impiegato da Dio per far avvenire tutto questo è lo Sposo Gesù Cristo con la bella Nuova Gerusalemme simile a una sposa, descritta come una città scintillante d’oro e di gioielli. Che glorioso culmine! E tutto il male causato da Satana in Eden e da allora in poi è quindi annullato! — Riv. 20:1–22:5.

Di nuovo, quelli che osservano le parole di questa profezia sono dichiarati ‘felici’. Poi tutti quelli che odono sono invitati a prendere l’acqua della vita gratuitamente. E quelli che vorrebbero aggiungere o togliere dalle parole di questa profezia sono avvertiti delle conseguenze. Udendo la promessa di Gesù di venire presto, Giovanni risponde: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. — Riv. 22:7-21.

LA RIVELAZIONE È VERAMENTE UTILE

Sebbene il libro di Rivelazione sia per la maggior parte simbolico, le sue esplicite dichiarazioni possono veramente essere oggetto di profonda meditazione e contengono ottimi consigli e incoraggiamento. I messaggi alle sette congregazioni dell’Asia Minore sono particolarmente utili. Inoltre, riscontriamo più volte che è sottolineata la necessità di perseverare ed è additata la luminosa speranza del finale trionfo della giustizia. (Riv. 1:9; 2:3, 19; 3:10; 13:10; 14:12) E, dall’inizio alla fine, descrive o invita a rendere adorazione, lode e onore al Creatore, Geova Dio, e all’Agnello.

E si noti che, per quanto riguarda i suoi simbolismi, tante altre parti della Bibbia fanno luce su alcuni di essi. Le bestie usate da Daniele per descrivere potenti imperi ci aiutano a identificare nelle bestie di Rivelazione potenti entità politiche. — Confronta Daniele 7:2-26; 8:3-25 con Rivelazione 13:1-18; 17:3-17; 19:19, 20.

Similmente, nelle Scritture Ebraiche si fa riferimento a un popolo apostata come a una prostituta. (Isa. 1:21; Ezec. 23:1-49) Possiamo dunque dedurre che Babilonia la Grande, la madre delle meretrici, dev’essere un vasto impero religioso che si è prostituito. — Riv. 17:1-6; 18:1-24.

Si noti pure che alcune verità sono menzionate solo in Rivelazione. Gesù definì i suoi seguaci un “piccolo gregge”, ma solo Rivelazione ci dice quanti sono, 144.000. (Luca 12:32; Riv. 7:4-8; 14:1, 3) Gesù parlò pure di “altre pecore”, ma solo Rivelazione ce ne descrive una “grande folla” e dice che vengono dalla “grande tribolazione”. (Giov. 10:16; Riv. 7:9-14) Solo Rivelazione menziona il luogo dove le forze di Geova e quelle di Satana si scontrano in battaglia, cioè Har-Maghedon. (Riv. 16:14, 16) Gesù e Paolo menzionarono una risurrezione dai morti, ma solo Rivelazione ci dice che vi saranno una “prima risurrezione” e una risurrezione del resto dell’umanità. (Giov. 5:28, 29; Atti 24:15; Riv. 20:5, 6) E solo Rivelazione ci fa un glorioso quadro della Nuova Gerusalemme che scende dal cielo come una sposa adorna per suo marito. — Riv. 21:2.

Non c’è dubbio che il libro di Rivelazione ci rivela veramente la volontà e il proposito di Dio riguardo al suo popolo e a tutta l’umanità. Quale buona notizia contiene sul finale trionfo della giustizia! Che enfasi dà alla nostra perseveranza, per esser vincitori, e alla necessità che lodiamo Geova Dio e il suo Agnello, Gesù Cristo! Appropriatamente, è stato posto alla fine della raccolta dei “libretti” che formano le Scritture ispirate! Veramente ‘felici son quelli che leggono, odono’ e, fin dove le comprendono, ‘osservano le cose in essa scritte’!

[Nota in calce]

a Per una considerazione particolareggiata, versetto per versetto, di Rivelazione, vedi “Quindi è finito il mistero di Dio”, che spiega i primi tredici capitoli, e “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio domina!, che considera i capitoli da 14 a 22.

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