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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
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  • Lealtà: a parole o a fatti?
  • Scaricano la colpa
  • Licenziata perché lavorava
  • La Chiesa Mormone: Restaurazione di ogni cosa?
    Svegliatevi! 1995
  • La Bibbia ha cambiato la loro vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2013
  • I santi degli ultimi giorni nel mondo d’oggi
    Svegliatevi! 1983
  • Il Libro di Mormon a confronto con la Bibbia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
w79 1/3 p. 11

Significato delle notizie

Lealtà: a parole o a fatti?

● “Lealtà alla nazione: non con semplici parole” è il titolo di una rubrica pubblicata nel “Daily Times” di Lagos (Nigeria). In essa il giornalista Abel Emiko commenta il caso di due studenti espulsi dalla scuola per non avere recitato, per motivi religiosi, il giuramento di fedeltà alla nazione. Emiko fa notare che “la ragione fondamentale per cui si esige il giuramento di fedeltà è di inculcare abbastanza presto nei giovani di questo paese l’istinto della lealtà verso la patria”.

Tuttavia egli chiede: “C’è qualche garanzia che la semplice ripetizione di parole inculcherà effettivamente nei giovani un senso di lealtà? . . . Le parole pronunciate sotto coercizione non sono prova di lealtà. L’amor patrio e la lealtà alla nazione devono sgorgare da cuori volenterosi e da menti libere . . .

Non abbiamo al presente nessuna prova per dimostrare che il provveditore agli studi che ha ordinato la più recente espulsione dei due studenti . . . sia più leale a questa nazione degli studenti espulsi.

“Qualsiasi scintilla d’amore per questo paese, accesa in un fanciullo o nei suoi compagni costringendolo a fare ciò che per lui è un gesto vuoto e a ripetere parole per lui prive di significato, e in contrasto con le sue convinzioni religiose, è secondaria rispetto alla necessità di preservare in pieno la libertà di coscienza”.

Scaricano la colpa

● La recente “rivelazione” mormone che i negri di origine africana possono ora intraprendere il sacerdozio in quella religione ha indotto molti a chiedersi sinceramente: Chi ha smesso di fare discriminazione . . . Dio o i capi mormoni? La lettera di spiegazioni scritta dal presidente della chiesa Spencer Kimball ai dirigenti dei mormoni sembrerebbe incolpare Dio d’avere permesso che per tanto tempo i negri rimanessero membri di seconda categoria nella chiesa: “[Dio] ha udito le nostre preghiere e mediante rivelazione ha confermato che è arrivato il giorno da lungo tempo promesso in cui ogni uomo fedele e meritevole della chiesa riceva il santo sacerdozio . . . indipendentemente da razza o colore”.

Tuttavia ci si potrebbe ragionevolmente chiedere se il cambiamento non sia avvenuto per motivi umani, anziché divini. Un ex sommo sacerdote laico dei mormoni che nel 1976 ordinò sacerdote un negro e fu per questo scomunicato ha definito il recente cambiamento una “rivelazione di convenienza, come di ispirazione politica fu la decisione di porre fine alla poligamia [nel 1890]”. C’è veramente da chiedere se le pressioni per i diritti umani sia all’interno che all’esterno della chiesa non abbiano influenzato i capi della chiesa, che basavano la loro precedente discriminazione su brani del “Libro di Mormon” e della “Perla di gran prezzo” di Joseph Smith.

Certo quando i dogmi religiosi si basano su fonti umane e non bibliche finiscono per essere smascherati, rivelando le qualità tutt’altro che divine della fonte umana, molto diversa dalla “Parola del Signore [che] dura in eterno”. — 1 Piet. 1:24, versione di Fulvio Nardoni.

Licenziata perché lavorava

● Un’operaia inglese è stata di recente licenziata perché andava a lavorare troppo presto. Dietro le insistenze dei colleghi adirati, la direzione l’aveva avvertita di non farlo, perché poteva mettere in cattiva luce le compagne meno zelanti. Allo stesso modo, in Inghilterra e in Scozia alcune ditte devono offrire incentivi in denaro semplicemente perché i dipendenti vadano a lavorare tutta la settimana lavorativa. Spesso la direzione teme di prendere provvedimenti di qualsiasi genere contro l’assenteismo ingiustificato, perché potrebbero facilmente dar luogo a scioperi.

D’altra parte, nei rapporti di lavoro, i veri cristiani seguono il principio del consiglio dato dalla Bibbia agli schiavi letterali d’essere ‘sottoposti ai loro proprietari in ogni cosa, e far loro piacere, non contraddicendo, . . . ma mostrando appieno buona fedeltà’. Dovevano comportarsi così anche quando i “padroni” erano “difficili da accontentare”. I cristiani che seguono questo consiglio vedono che tenendo tale condotta hanno spesso ottimi rapporti con i datori di lavoro, ottenendo addirittura benefici che non avrebbero potuto avere con le tradizionali tattiche antagonistiche. — Tito 2:9, 10; 1 Piet. 2:18.

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