Significato delle notizie
Perché la Chiesa non espulse Jones?
● Dopo il ‘suicidio’ di oltre 900 seguaci del ‘reverendo’ Jim Jones a Jonestown, nella Guyana, molti si sono chiesti come mai la Chiesa Cristiana (Discepoli di Cristo) fosse rimasta in buoni rapporti col gruppo di Jones. (Vedi “La Torre di Guardia” del 15 novembre 1979). Il Comitato amministrativo della Chiesa, composto da 44 membri, si riunì e deliberò che non avrebbe fatto nulla per “giudicare il ministero di una congregazione”.
“Nel tollerare e persino nell’accogliere lietamente le divergenze d’opinione, non ci arroghiamo il diritto di stabilire un metro in base a cui determinare le deviazioni”, disse Kenneth L. Teegarden, presidente del gruppo religioso che conta 1.300.000 membri. In base alle norme di questa denominazione, qualsiasi chiesa può affiliarsi se semplicemente dichiara di credere in Cristo quale Salvatore.
Ma la professione di fede in Cristo da parte di una chiesa è sufficiente a farle concedere il suo favore? L’“accogliere lietamente le divergenze d’opinione” concorda col modello di adorazione stabilito da Cristo? Gesù stesso disse che un giorno molti lo avrebbero chiamato “Signore”, ma, anziché accettarli semplicemente per questo motivo egli dichiarò: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio”. A quelli che non sarebbero vissuti secondo le esigenze di Dio, egli avrebbe detto: “Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matt. 7:21-23.
Vera ricompensa dell’onestà
● Qualche tempo fa un uomo del New Jersey trovò due sacchi che erano caduti da un furgone blindato. Contenevano 415.000 dollari che egli restituì alla ditta proprietaria del furgone blindato. Come ricompensa il riconoscente proprietario della ditta gli diede 1.000 dollari e gli offrì un lavoro. Ma pare che l’uomo non fosse contento.
“Non è giusto”. si lamentò. “Per mille dollari non valeva neanche la pena di sprecare la benzina per andarli a riscuotere”. Secondo il “Daily News” di New York, l’uomo e la moglie “sognavano di pagare tutti i loro debiti e comprarsi col resto una piccola macchina sportiva ‘in contanti, per vedere come ci si sente’. L’uomo disse: “Se dovessi rifarlo, potrei avere qualche ripensamento sulla restituzione del denaro. “È come trovare un milione di dollari e ricevere in cambio un dollaro”.
Ma l’onestà dovrebbe forse essere in funzione dell’ammontare dell’eventuale ricompensa? L’intima soddisfazione e il rispetto di sé derivanti dal vivere rettamente e dall’aiutare il prossimo non valgono forse più di qualsiasi ricompensa materiale? “Vuoi essere veramente ricco?” chiede la Bibbia. “Lo sei di già, se sei buono e felice. . . . Ma quelli che bramano la ricchezza presto cominciano a fare ogni sorta di cose sbagliate per far soldi, cose che li danneggiano e li spingono al male”. — 1 Tim. 6:6-9, “The Living Bible”.
Per la pace o per la guerra?
● Nel corso di un indagine conoscitiva svolta dalla rivista “Redbook”, fu chiesto a 65.000 donne che influenza aveva la religione sulla loro vita. L’indagine rivelò che solo il 12 per cento credeva che ‘sia peccato partecipare a qualsiasi guerra’. La rivista “Redbook” faceva anche questa osservazione: “Le donne molto religiose dicono che ‘partecipare a una guerra sia peccato’ molto meno spesso delle donne non religiose o poco religiose”. Quindi, diceva la rivista, “se il nostro governo divenisse più pio la cosa potrebbe anche non preannunciare un’èra di pace sulla terra”.
Nel corso della storia pare che i capi del mondo siano stati ciechi al ruolo della religione mondana sia nel fomentare la guerra che nell’alimentare la sete di sangue nelle guerre politiche. Tali religioni riusciranno sempre a sfuggire alle loro responsabilità? No.
La profezia biblica raffigura le religioni coinvolte nella politica del mondo come una “grande meretrice . . . con la quale han commesso fornicazione i re della terra” e su cui grava la responsabilità del sangue di “tutti quelli che sono stati scannati sulla terra”. Ben presto, dice la profezia, questi stessi “re della terra” “odieranno la meretrice . . . e la bruceranno completamente col fuoco”, ponendo fine alla sua sanguinosa carriera. — Riv. 17:1, 2, 12, 16; 18:24.