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  • Lo scopo per cui Dio fa “nascere di nuovo” alcuni

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  • Lo scopo per cui Dio fa “nascere di nuovo” alcuni
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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  • IL PROPOSITO DI DIO RIGUARDO ALLA TERRA E ALL’UOMO
  • COME SI ADEMPIRÀ L’ORIGINALE PROPOSITO DI DIO
  • PERCHÉ ALTRI ‘NASCONO DI NUOVO’
  • UN POPOLO PER IL SUO NOME
  • IL PROPOSITO ORIGINALE DI DIO NON È CAMBIATO
  • UNA SOLA SALVEZZA: DUE SPERANZE
  • “Nascere di nuovo”: il ruolo dell’uomo e quello di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/2 pp. 18-21

Lo scopo per cui Dio fa “nascere di nuovo” alcuni

“Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca d’acqua e di spirito, non può entrare nel regno di Dio. Non ti meravigliare perché ti ho detto: Dovete nascere di nuovo”. — Giov. 3:5, 7.

1, 2. (a) Che cosa dobbiamo capire prima che venga spiegato in modo soddisfacente lo scopo per cui Dio fa “nascere di nuovo” alcuni? (b) Quale testimonianza dà la Parola di Dio circa la sua rettitudine, eppure il fatto che sia retto cosa non lo obbliga a fare?

PRIMA di poter spiegare in modo soddisfacente lo scopo per cui Dio fa “nascere di nuovo” alcuni, è necessario capire qualcosa degli attributi principali di Geova Dio e dei suoi propositi inerenti alla terra e all’uomo.

2 La testimonianza della Parola di Dio non ci lascia dubbi sul fatto che una delle più rimarchevoli qualità di Dio è la rettitudine. E la giustizia è il fondamento stesso del suo trono. (Deut. 32:4; Sal. 89:14) Il fatto che è giusto e retto, però, non lo obbliga a elargire identici favori a tutte le sue creature intelligenti. Per esempio, creò alcuni esseri come creature spirituali, come angeli, che sono di gran lunga superiori all’uomo. Né ricompensa le sue fedeli creature terrene tutte allo stesso modo. Infatti, parlando di Giovanni il Battezzatore Gesù disse che “il più piccolo del regno dei cieli è più grande di lui”. (Matt. 11:11, versione di Salvatore Garofalo) È bene tenere a mente questi punti mentre consideriamo il soggetto del “nascere di nuovo”.

IL PROPOSITO DI DIO RIGUARDO ALLA TERRA E ALL’UOMO

3. Quale splendida prospettiva avevano dinanzi a sé Adamo ed Eva dopo essere stati creati?

3 Se vogliamo capire per quale scopo Dio fa “nascere di nuovo” alcune persone, dobbiamo comprendere le circostanze che indussero Dio a ricorrere a ciò. Risalendo fino ai nostri primogenitori, troviamo che Dio diede loro questo compito: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela, e tenete [sottoposta] . . . ogni creatura vivente che si muove sopra la terra”. (Gen. 1:28) Nella perfezione Adamo ed Eva erano figli di Dio. Dato che Dio li aveva messi in un bel giardino o parco, pieno d’ogni sorta di deliziosi animali e fiori e frutti succulenti, potevano dirsi davvero felici. L’intera terra, che essi dovevano assoggettare e riempire della propria specie, sarebbe infine diventata un paradiso popolato di creature umane perfette, come lo erano Adamo ed Eva. Che splendida prospettiva avevano dinanzi!

4, 5. (a) Perché i nostri primogenitori non adempirono lo scopo per cui Dio li aveva creati? (b) Mediante chi dispose Geova che fosse adempiuto il suo proposito riguardo alla terra e all’uomo?

4 I nostri primogenitori comunque non apprezzarono tutti i provvedimenti presi da Dio per loro e trasgredirono la sua legge. Così Dio li cacciò dalla sua famiglia di figli e li condannò a morte. Di conseguenza tutti i loro discendenti sono nati peccatori, soggetti alla morte. (Gen. 3:19; Rom. 5:12) Né i nostri primogenitori né alcuno dei loro discendenti hanno potuto adempiere il mandato originale che Dio diede alla famiglia umana. Significa questo che il proposito di Dio inerente alla terra e all’uomo non si adempirà mai? Tutt’altro, poiché la Parola di Dio assicura che i suoi propositi non vengono mai meno. — Isa. 46:10, 11; 55:10, 11.

5 Come sarà dunque adempiuto l’originale proposito di Dio riguardo alla terra e all’uomo? Per mezzo di un Seme, come Dio predisse nel giardino d’Eden e come promise anche ad Abraamo. L’apostolo Paolo mostra che quel Seme è primariamente Gesù Cristo. — Gen. 3:15; 22:17, 18; Gal. 3:16, 29.

COME SI ADEMPIRÀ L’ORIGINALE PROPOSITO DI DIO

6. Con quale mezzo Dio aprì la strada affinché la progenie di Adamo rientrasse nella Sua famiglia?

6 Come poteva Gesù Cristo far adempiere l’originale proposito di Dio? Prima di tutto, togliendo la condanna sotto cui si trova la famiglia umana a causa della ribellione di Adamo. Gesù poté farlo perché nacque come uomo perfetto, dato che suo Padre fu Geova Dio e non Giuseppe marito di Maria. Gesù tolse effettivamente questa condanna morendo in sacrificio sul palo di esecuzione. Infatti una delle ragioni principali per cui venne sulla terra fu quella di dare la sua vita come riscatto. Egli aprì così alla progenie di Adamo la strada per rientrare nell’approvata famiglia di Geova. — Matt. 28:20.

7. In base a che cosa Gesù fu destato dai morti come essere spirituale?

7 Un Riscattatore morto, però, non poteva essere utile alla razza umana. Perciò Geova Dio destò Gesù Cristo il terzo giorno, rendendolo “vivente nello spirito”. (I Piet. 3:18) Geova fece questo in base a ciò che era accaduto al Giordano al battesimo di Gesù. Lì, per mezzo dello spirito santo, Dio aveva generato Gesù come Figlio spirituale. Giovanni il Battezzatore aveva non solo visto lo spirito di Dio scendere su Gesù sotto forma di colomba, ma aveva anche udito la voce di Dio dire: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. — Matt. 3:16, 17; Ebr. 10:5-10.

8. Oltre che “nascere di nuovo”, contemporaneamente per che cosa fu unto e ordinato Gesù al Giordano?

8 Gesù divenne in tal modo non solo uno spirituale Figlio di Dio ma anche il Messia, il Cristo o Unto che doveva essere re del regno di Dio. Nello stesso tempo fu ordinato anche sommo sacerdote a favore della moritura razza umana, per eliminare il peccato. (Ebr. 7:26) Inoltre si applicavano ora a lui le parole di Isaia 61:1, 2: “Lo spirito del Signore Geova è su di me, per la ragione che Geova mi ha unto per annunciare la buona notizia ai mansueti. Mi ha mandato a fasciare quelli che hanno il cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli presi prigionieri e la completa apertura degli occhi pure ai prigionieri”. Gesù era stato generato dallo spirito, era ‘nato di nuovo’. Come Figlio di Dio unto dallo spirito rimase fedele sino alla morte, malgrado tutto ciò che Satana il Diavolo cercò di fare per indurlo a infrangere la propria integrità. Dio lo risuscitò pertanto dai morti.

9. A motivo della fedeltà di Gesù sino alla morte, che cosa gli concesse Dio e a che scopo?

9 Dopo di che ‘Dio lo esaltò a una posizione superiore e gli diede benignamente il nome ch’è al di sopra d’ogni altro nome’. (Filip. 2:9-11) Il fatto che Gesù era stato risuscitato dai morti fu confermato da centinaia di testimoni. Poco prima di tornare al Padre suo nei cieli disse ai suoi discepoli: “Ogni autorità [o potere] mi è stata data in cielo e sulla terra”. (Matt. 28:18) Ora era in pieno possesso del diritto di ristabilire l’umanità, in virtù della sua morte di sacrificio, e aveva anche il potere di farlo, in virtù della sua risurrezione e ascensione alla destra di Dio in cielo. (Luca 22:69) Pertanto Gesù Cristo è ora in grado di far adempiere il proposito che Dio ebbe in origine riguardo alla terra e all’uomo. A lui, perciò, si applicano tutte le profezie messianiche. — Vedi Salmo 72; Isaia 9:6, 7; 11:1-10.

PERCHÉ ALTRI ‘NASCONO DI NUOVO’

10, 11. (a) Quale testimonianza scritturale mostra che altri regneranno insieme a Gesù? (b) Quanti avranno questo privilegio, e come sappiamo che il numero indicato si deve prendere alla lettera?

10 Gesù Cristo farà tutte queste cose da solo? No. Saranno gli angeli a governare insieme a lui? No. Parteciperanno con lui all’adempimento di queste profezie messianiche alcuni che vissero come creature umane sulla terra, proprio come lui. Ma per poter partecipare al governo del Regno di Cristo devono prima, come lui, “nascere di nuovo” mentre sono sulla terra. Lo spirito di Geova che opera su di loro li genera come figli spirituali con la prospettiva della vita eterna in cielo. Come tali hanno una speciale intima relazione con Dio, “uno spirito di adozione come figli, mediante il quale spirito [gridano]: ‘Abba, Padre!’” (Rom. 8:15) Gesù offrì ripetutamente questa speranza agli apostoli. (Luca 22:28-30; Giov. 14:2, 3) Anche gli apostoli menzionarono questa speranza. — Rom. 8:17; I Cor. 15:52, 53; I Giov. 3:2.

11 Quanti otterranno questa condizione celeste? Secondo tutti i versetti attinenti a questo soggetto, sono comparativamente pochi quelli che ‘nascono di nuovo’. E c’era da aspettarselo, dato che è un premio speciale, una posizione ufficiale molto privilegiata. Riguardo a loro Gesù disse: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. (Luca 12:32) Quanti saranno? L’apostolo Giovanni dice di aver visto 144.000 israeliti spirituali suggellati sulle loro fronti, e 144.000 in piedi sul monte Sion con l’Agnello Gesù Cristo. Che dobbiamo prendere alla lettera questo numero si comprende dal contesto dove si parla anche di una “grande folla, che nessun uomo poteva numerare”. — Riv. 7:3, 4, 9; 14:1, 3; 20:4, 6.

UN POPOLO PER IL SUO NOME

12, 13. Quale opera si è proposto Geova di far compiere al presente da questi futuri partecipanti al Regno?

12 Geova Dio si è proposto di far compiere un’opera a questi futuri re e sacerdoti mentre sono ancora creature umane di carne e sangue. Di che si tratta? Come Gesù fu unto per “annunciare la buona notizia ai mansueti”, così essi sono unti per predicare la buona notizia del regno di Dio. (Isa. 61:1, 2; Luca 4:16-21; Atti 8:4, 12) Nelle ultime esortazioni date ai suoi discepoli Gesù disse di fare “discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole”. (Matt. 28:19, 20) E poco prima di ascendere al cielo, Gesù disse ai suoi fedeli undici apostoli che dovevano essere ‘suoi testimoni fino alla più distante parte della terra’. — Atti 1:8.

13 Uno degli scopi principali per cui Dio fa predicare la “buona notizia” in tutte le nazioni è quello di “trarne un popolo per il suo nome”. (Atti 15:14) Dato che il nome di Dio è Geova, essi sono chiamati testimoni di Geova. (Isa. 43:10-12) Questi unti seguaci di Gesù Cristo non sono gli unici ad annunciare la “buona notizia” ai mansueti, a fare discepoli e a essere testimoni di Geova Dio. Piuttosto, come nell’antico Israele le leggi di Geova si applicavano anche ai forestieri che risiedevano in mezzo alla nazione, così i comandi dati agli israeliti spirituali si applicano anche ai loro compagni, la “grande folla” delle “altre pecore”. — Giov. 10:16; Riv. 7:9.

14. Qual è un altro obbligo imposto a questi unti seguaci delle orme di Gesù Cristo?

14 Un altro obbligo imposto agli unti seguaci delle orme di Gesù Cristo è quello di produrre il frutto dello spirito di Dio, cioè “amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. (Gal. 5:22, 23) Gesù disse che i suoi veri seguaci si sarebbero riconosciuti dall’amore che avrebbero avuto gli uni per gli altri. (Giov. 13:34, 35) Per tale motivo l’apostolo Paolo consiglia loro: “[Toglietevi] la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori, ma [siate] rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, e [rivestite] la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. A indicare quanto sia importante questo obbligo per i cristiani l’apostolo dice ulteriormente: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. (Efes. 4:22-24; I Cor. 9:27) Solo dimostrandosi fedeli sino alla morte gli unti possono sperare di ricevere “la corona della vita”. — Riv. 2:10.

IL PROPOSITO ORIGINALE DI DIO NON È CAMBIATO

15. (a) Quale errore fanno riguardo al proposito di Dio molti che si dichiarano cristiani? (b) Questo è avvenuto perché nelle Scritture Greche Cristiane si dà risalto a quale speranza?

15 Molti che si dichiarano cristiani fanno l’errore di non tener conto del proposito che Dio ebbe in origine riguardo alla terra e all’uomo. La sua Parola indica chiaramente qual era e qual è tale proposito, e ci assicura che egli non cambia. (Gen. 1:28; Isa. 45:18; Mal. 3:6) Ad ogni modo le Scritture Greche Cristiane danno risalto all’ulteriore proposito di Geova annunciato dopo la caduta dell’uomo nel peccato, quello di scegliere un limitato numero di persone, in base al sacrificio di Gesù, affinché governino insieme a suo Figlio nel regno celeste. (Gen. 3:15; II Tim. 4:7, 8, 18) Tutti questi avrebbero certo avuto bisogno prima di “nascere di nuovo”, alla maniera di Gesù Cristo. (Giov. 3:3) Tuttavia il provvedimento preso da Dio per la salvezza in base al sacrificio di Cristo non si limita a quelli che hanno una speranza celeste. Lo si comprende anche dalle Scritture Greche Cristiane.

UNA SOLA SALVEZZA: DUE SPERANZE

16, 17. Quali scritture mostrano che i benefici del sacrificio di Cristo non si limitano a coloro che hanno la speranza celeste?

16 Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10) Affinché la volontà di Dio sia fatta sulla terra come in cielo devono esserci sulla terra persone giuste, delle quali è predetto: “Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. Questo non potrebbe riferirsi al cielo, poiché lì non c’è mai stato né grido, né dolore, né pena, né morte. — Riv. 21:3, 4.

17 Che due gruppi di persone traggano beneficio dai benigni provvedimenti di Dio è indicato dalle parole dell’apostolo Paolo riportate in Romani 8:19-21: “Poiché l’ansiosa aspettazione della creazione [un gruppo] attende la rivelazione dei figli di Dio [un altro gruppo]. Poiché la creazione fu sottoposta alla futilità, non di propria volontà ma per mezzo di colui che la sottopose, in base alla speranza che la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. Quindi ne beneficeranno tutti quelli che grazie alla fede nel sacrificio di Cristo otterranno infine la vita come figli di Dio: i 144.000 “comprati dalla terra” per andare in cielo e le molte migliaia di milioni che avranno la vita eterna in un paradiso terrestre. — Riv. 7:4, 9; 14:3; Matt. 25:31-34.

18, 19. (a) Cosa indica che l’adempimento del proposito di Dio riguardo alla terra e all’uomo è prossimo? (b) Chi sono coloro che formano il regno di Dio e il ‘seme di Abraamo’? (c) Quali domande restano da considerare?

18 Da quanto si è detto finora si capisce che il proposito che Dio ebbe in origine riguardo alla terra e all’umanità deve ancora adempiersi. E l’adempimento di profezie bibliche come Matteo capitolo 24, Marco capitolo 13, Luca capitolo 21, II Timoteo 3:1-5 e Rivelazione 6:1-8 indica che quel tempo è prossimo! A causa della ribellione di Satana e della disubbidienza di Adamo ed Eva, Geova stabilì di dare una ricompensa celeste a un gruppo privilegiato, di cui si servirà per adempiere i suoi originali propositi. Solo questi ‘nascono di nuovo’. Insieme al loro Signore e Maestro, Gesù Cristo, essi formano il regno per il quale Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare. Costituiscono il ‘seme di Abraamo’ mediante cui si benediranno “tutte le nazioni della terra”. — Gen. 22:18; Gal. 3:29.

19 Abbiamo considerato perché il Figlio di Dio e quelli uniti a lui nel Regno dovevano “nascere di nuovo”, quanti sono essi e quali sono i loro attuali obblighi. Ad ogni modo, dobbiamo ancora rispondere a queste domande: Qual è il ruolo di Dio e qual è quello dell’uomo quando uno ‘nasce di nuovo’? Come può stabilire l’individuo se Geova Dio l’ha scelto per farlo “nascere di nuovo”?

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