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  • Immortalità innata o risurrezione?

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  • Immortalità innata o risurrezione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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  • Vedi anche
  • Vita dopo la morte: Come?
  • La vera speranza della risurrezione
  • Quanto è forte la vostra fede nella risurrezione?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
  • Esercitate fede in vista della vita eterna
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • Risurrezione del corpo o dell’intera persona?
    Svegliatevi! 1982
  • L’anima siete voi, o è in voi?
    Svegliatevi! 1985
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/10 pp. 14-16

Immortalità innata o risurrezione?

Vi invitiamo a esaminare attentamente i seguenti quattro articoli a cominciare da questa pagina. Essi spiegano il punto di vista biblico su ciò che accade all’anima alla morte, sulla risurrezione, sul divino Giorno del Giudizio e sulla tribolazione finale, collegando questi argomenti col tema della Parola di Dio, il Regno.

OGNI anno più di un quarto degli abitanti della terra celebra la cosiddetta “Pasqua di Risurrezione”. Ciò significa che i milioni di persone che la domenica di Pasqua commemorano la risurrezione di Cristo esprimono in effetti la speranza di essere un giorno risuscitati. Eppure, strano a dirsi, la maggioranza di queste persone crede che la vita dopo la morte non dipenda dalla risurrezione, bensì dalla sopravvivenza della loro “anima immortale”.

Anche altre centinaia di milioni di persone, che non celebrano la Pasqua, credono che la loro speranza di vivere dopo la morte non dipenda da una risurrezione, ma dalla sopravvivenza della loro “anima”. Tutti questi, sia che facciano parte o no della cristianità, ritengono ovviamente che dev’esserci qualcosa dopo il breve arco di vita sulla terra. Si sentirebbero frustrati al pensiero che l’uomo viva e muoia come un animale. Il loro desiderio di una vita futura è abbastanza naturale. Forse anche voi lo condividete. Ma come è possibile vivere dopo la morte?

Vita dopo la morte: Come?

I “libri sacri” di varie religioni propongono in genere due soluzioni a questo problema. Alcuni insegnano la sopravvivenza automatica dell’“anima” o “spirito” del defunto. La Bibbia invece spiega che i morti saranno riportati in vita mediante una risurrezione. — Ebrei 11:17-19; Luca 20:37, 38; Giovanni 5:28, 29; 11:24.

Le religioni orientali insegnano che l’“anima” o “spirito” sopravvive automaticamente. Questo non sorprende, perché la storia documentata mostra che questa credenza ebbe origine in Oriente. Gli antichi babilonesi credevano in un oltretomba popolato dalle anime dei defunti e dominato dal dio Nergal e dalla dea Ereshkigal. Anche gli antichi egizi credevano nell’immortalità dell’anima e avevano il loro “oltretomba”. Adoravano Osiride quale “dio dei morti”. Come gli egiziani, gli antichi persiani credevano che dopo la morte le “anime” venissero “pesate”. Molti antichi filosofi greci adottarono questo concetto orientale di un’anima immortale, concetto che venne infine definito da Platone nel IV secolo a.E.V.

Ciò che sorprende è che il giudaismo e le religioni della cristianità abbiano adottato l’idea che la vita futura dipenda dal possesso di un’anima immortale. Questo non è affatto un insegnamento biblico, come rivela un’enciclopedia ebraica: “La Bibbia non formula una dottrina dell’immortalità dell’anima, né essa emerge chiaramente nei primi testi rabbinici. . . . Col tempo l’idea che qualche elemento della personalità dell’uomo sia eterno e indistruttibile entrò a far parte delle credenze rabbiniche e venne quasi universalmente accettata nel tardo giudaismo”. — The Concise Jewish Encyclopedia (1980).

I teologi della cristianità seguirono l’esempio dei rabbini ebrei e adottarono il concetto babilonese, egizio, persiano e greco secondo cui l’uomo avrebbe un’anima immortale. Ma poiché le chiese della cristianità asseriscono di credere nella Bibbia, adottando questa dottrina non cristiana si trovano dinanzi a un dilemma: come possono attenersi all’insegnamento biblico della risurrezione e contemporaneamente insegnare che si sopravvive alla morte grazie all’immortalità dell’anima?

Come pensano di uscire da questo dilemma le chiese della cristianità? Un’enciclopedia cattolica dice: “Secondo il IV Concilio Lateranense, tutti gli uomini, sia i buoni che i reprobi, ‘risorgeranno con lo stesso corpo che hanno ora’. Nel linguaggio dei credi e delle professioni di fede, questo ritorno alla vita è chiamato risurrezione del corpo [risurrezione della carne]”. In altre parole si afferma che la risurrezione dei morti consista semplicemente nel rivestire di un corpo carnale un’anima immortale. Ma questo non è ciò che insegna la Bibbia.

La vera speranza della risurrezione

Molti eruditi biblici ammettono che le dottrine dell’immortalità innata e della “risurrezione del corpo” non sono insegnate dalla Bibbia. George Auzou, professore cattolico francese di Sacra Scrittura, scrive: “Il concetto di ‘anima’ come realtà puramente spirituale e immateriale, distinta dal ‘corpo’, . . . non esiste nella Bibbia”. “Il Nuovo Testamento non parla mai di ‘risurrezione della carne’, ma di ‘risurrezione dei morti’”.

In modo analogo, il teologo protestante francese Oscar Cullmann scrive: ‘Esiste una differenza radicale fra l’attesa cristiana della risurrezione dei morti e la credenza greca nell’immortalità dell’anima. . . . Se poi il cristianesimo successivo ha stabilito, più tardi, un legame fra le due credenze e se il cristiano medio oggi le confonde bellamente fra loro, ciò non ci è parsa sufficiente ragione per tacere su un punto che, con la maggioranza degli esegeti, consideriamo come la verità; . . . tutta la vita e tutto il pensiero del Nuovo Testamento sono dominati dalla fede nella risurrezione. . . . l’uomo intero, che era davvero morto, è richiamato alla vita da un nuovo atto creatore di Dio’. — Immortalità dell’anima o risurrezione dei morti?, Paideia Editrice, 1970.

La vera speranza biblica di una vita futura poggia quindi sulla risurrezione, sul “risorgere dai morti”, non sulla sopravvivenza automatica di un’anima immortale. La Bibbia dichiara esplicitamente: “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Nel prossimo articolo esamineremo come si è prodotta una tale confusione religiosa sulla vita dopo la morte.

[Immagine a pagina 15]

Questa immagine di un’anima che si libra sopra un corpo morto mostra che gli antichi egizi credevano nella sopravvivenza dell’anima

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