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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
w87 15/2 p. 31

Domande dai lettori

◼ Una volta firmata una Dichiarazione di fedeltà matrimoniale, si può porre termine alla validità di questo provvedimento?

La domanda si riferisce a un provvedimento che nella maggioranza dei paesi non è in vigore. Perciò prima vediamo in che consiste questo provvedimento solenne, benché provvisorio.

La Torre di Guardia del 1º settembre 1977 trattava un problema esistente in alcuni paesi. Per quanto Dio ammetta il divorzio per motivi scritturali, alcuni governi non lo ammettono. (Matteo 19:9) Oppure la legge può rendere molto difficile ottenere il divorzio e forse ciò richiede molti anni. Quindi la succitata rivista spiegava che i testimoni di Geova hanno preso un provvedimento che è in vigore solo in quei paesi; questo comporta una Dichiarazione di fedeltà matrimoniale. Facciamo un esempio di questa disposizione:

Una donna viene a conoscenza della verità cristiana mentre vive con (e, forse, ha figli da) un uomo che da tempo è separato dalla moglie legittima. La nuova interessata è fedele a lui e desidera sposarlo, ma questo è impossibile perché la legge non consente all’uomo di divorziare dalla moglie legittima. Quindi, se gli anziani della congregazione sono convinti che altrimenti la sua relazione con quest’uomo avrebbe l’approvazione di Dio, le permetteranno di firmare una Dichiarazione di fedeltà matrimoniale. In essa la donna dichiara che ha fatto tutto il possibile per legalizzare questa relazione, che riconosce davanti a Dio la natura vincolante della Dichiarazione e che promette di sposarsi legalmente non appena possibile, ponendo così termine alla validità della Dichiarazione che le aveva permesso di entrare a far parte della congregazione cristiana.

Tuttavia si pone la domanda: Una volta che lei (o chiunque si trovi in una situazione del genere) è entrata a far parte della congregazione grazie a questa Dichiarazione, c’è qualche altro modo in cui questa cessa di aver valore o può essere annullata?

La Dichiarazione stessa afferma che il firmatario ‘riconosce la sua relazione come un legame vincolante dinanzi a Geova Dio e dinanzi a tutte le persone, da rispettare e onorare in piena armonia con i princìpi della Parola di Dio’. Quindi, dal punto di vista della congregazione, tale relazione è moralmente vincolante quanto il matrimonio legale. Tuttavia, la morte di uno dei due pone fine sia al matrimonio che all’unione consentita da tale Dichiarazione. (Romani 7:2) La Bibbia dice inoltre che se un coniuge è colpevole di pornèia (immoralità sessuale al di fuori dell’unione), l’innocente può ottenere il divorzio. (Matteo 5:32; 19:9) Parallelamente, quando è in vigore una Dichiarazione di fedeltà matrimoniale, se uno dei due commette immoralità, questa può essere una ragione per porre fine all’unione, se l’innocente lo desidera. Il cristiano innocente dovrebbe fornire agli anziani prova dell’infedeltà. Questo porrebbe termine alla validità della Dichiarazione; dopo di che l’innocente sarebbe scritturalmente libero.

Il fatto che la congregazione consideri la Dichiarazione di fedeltà matrimoniale moralmente vincolante quanto il matrimonio fa sorgere un altro problema. Questo si verifica quando l’ostacolo che precedentemente impediva il matrimonio è eliminato. Per esempio, nel caso menzionato sopra, la moglie legittima dell’uomo potrebbe morire o il governo potrebbe legalizzare il divorzio ed egli è disposto a sposare la cristiana. In questo caso la sorella non può continuare a usufruire della Dichiarazione di fedeltà matrimoniale, anche se a quel punto fosse imbarazzante sposarsi legalmente o ciò significasse perdere qualche vantaggio materiale. Secondo la Dichiarazione che ha firmato, lei ora deve fare i passi per far legalizzare la loro unione. Altrimenti la congregazione annullerebbe la Dichiarazione, e lei dovrebbe separarsi dall’uomo o essere disassociata.

Che dire, però, se il non credente si rifiuta di sposarla? Quando lei firmò la Dichiarazione, la congregazione considerava l’unione vincolante e morale. Il fatto che lei non riesca a convincere il non credente a legalizzare la loro unione non rende ora questa unione immorale. Quindi lei potrebbe continuare a essergli fedele, senza doversi separare da lui, persistendo tuttavia nei tentativi di far legalizzare la loro unione. (Questo modifica l’osservazione contenuta nella Torre di Guardia del 1º novembre 1985, “Domande dai lettori”). — Confronta Giudici 11:35; Luca 18:1-5.

Naturalmente la situazione è diversa se entrambi hanno firmato la Dichiarazione e sono diventati cristiani battezzati. In questo caso entrambi si sono solennemente impegnati a sposarsi legalmente non appena eliminato l’impedimento da parte del governo, ponendo così termine alla validità della Dichiarazione. Per poter continuare a far parte della congregazione essi sono obbligati a far questo entro un ragionevole periodo di tempo o a separarsi. (Confronta La Torre di Guardia del 15 febbraio 1983, “Domande dai lettori”). Se si separano, la Dichiarazione rimane moralmente vincolante, e nessuno dei due è libero di unirsi a qualcun altro. — Confronta 1 Corinti 7:10, 11.

Per quanto nella maggioranza dei paesi il provvedimento della Dichiarazione di fedeltà matrimoniale non sia in vigore, quanto è stato detto si basa sulla norma biblica valida ovunque: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. — Ebrei 13:4.

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