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  • Estinguereste un lucignolo fumante?

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  • Estinguereste un lucignolo fumante?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
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  • Effetti delle critiche
  • Che dire del fare paragoni?
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  • Siate sempre edificanti
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
w95 15/11 pp. 21-24

Estinguereste un lucignolo fumante?

GESÙ CRISTO dichiarò la buona notizia del Regno di Dio a ogni sorta di persone. Molte di loro erano oppresse, scoraggiate. Ma Gesù annunciò loro un messaggio incoraggiante. Ebbe compassione dei sofferenti.

L’evangelista Matteo mise in risalto la compassione di Gesù richiamando l’attenzione su una profezia scritta da Isaia. Citando le parole adempiute da Cristo, Matteo scrisse: “Non schiaccerà la canna rotta e non estinguerà il lucignolo fumante, finché non mandi fuori la giustizia con successo”. (Matteo 12:20; Isaia 42:3) Cosa significano queste parole e in che modo Gesù adempì questa profezia?

Uno sguardo alla profezia

Di solito le canne crescono in zone paludose e non sono piante robuste e stabili. Una “canna rotta” è proprio debole. Sembra quindi che rappresenti gli oppressi o i sofferenti come l’uomo con la mano secca che Gesù guarì di sabato. (Matteo 12:10-14) Ma che dire del riferimento profetico a un lucignolo?

Una comune lampada domestica del I secolo E.V. era simile a una piccola brocca schiacciata di terracotta col manico ricurvo. La lampada di solito veniva riempita con olio d’oliva. Il lucignolo era di lino e l’olio che alimentava la fiamma saliva su per attrazione capillare. Ovviamente un “lucignolo fumante” è quello che sta per spegnersi.

Gesù proclamò il suo messaggio di conforto a molti che simbolicamente erano come una canna rotta, piegata e schiacciata. Assomigliavano anche a un lucignolo di lino fumante perché la loro ultima scintilla di vita stava per estinguersi. Erano veramente oppressi e scoraggiati. Comunque, Gesù non schiacciò mai una figurativa canna rotta né estinse un simbolico lucignolo fumante. Le sue parole amorevoli, tenere, compassionevoli non aggravavano lo scoraggiamento e la depressione delle persone sofferenti. Al contrario, ciò che egli diceva e il modo in cui le trattava avevano un effetto ristoratore. — Matteo 11:28-30.

Anche oggi molti hanno bisogno di compassione e incoraggiamento perché affrontano problemi estenuanti. Gli stessi servitori di Geova non sempre sono delle forti torri. A volte alcuni assomigliano a lucignoli fumanti. Perciò i cristiani dovrebbero essere incoraggianti — alimentare la fiamma, per così dire — in modo da rafforzarsi gli uni gli altri. — Luca 22:32; Atti 11:23.

Come cristiani vogliamo essere edificanti. Non vorremmo mai indebolire deliberatamente qualcuno che cerca aiuto spirituale. Vogliamo imitare l’esempio di Gesù nel rafforzare gli altri. (Ebrei 12:1-3; 1 Pietro 2:21) Il fatto che potremmo involontariamente schiacciare qualcuno che si è rivolto a noi per essere incoraggiato è un motivo valido per prestare seria attenzione al modo in cui trattiamo gli altri. Di sicuro non vogliamo ‘estinguere un lucignolo fumante’. Quali princìpi scritturali possono aiutarci in questo?

Effetti delle critiche

Se un cristiano ‘fa qualche passo falso, coloro che sono spiritualmente qualificati dovrebbero cercare di ristabilirlo con uno spirito di mitezza’. (Galati 6:1) Ma sarebbe appropriato andare in cerca dei difetti altrui e cogliere ogni opportunità per correggerli? Oppure, sarebbe giusto lasciare intendere che i loro sforzi sono insufficienti, magari suscitando in loro sensi di colpa, per spronarli a fare meglio? Nulla indica che Gesù agisse in questo modo. Anche se la nostra intenzione è quella di aiutare altri a migliorare, chi è oggetto di aspre critiche può esserne indebolito, anziché rafforzato. Persino le critiche costruttive possono essere abbastanza scoraggianti quando si esagera. Se i migliori sforzi di un cristiano coscienzioso incontrassero sempre disapprovazione, alla fine egli potrebbe alzare le mani e dire: ‘Chi me lo fa fare?’ Potrebbe addirittura arrendersi.

Anche se dare consigli scritturali è importante, non dovrebbe essere la caratteristica principale degli anziani nominati o di altri componenti della congregazione. Le adunanze cristiane non si tengono principalmente per dare e ricevere consigli. Piuttosto, ci raduniamo regolarmente per edificarci e incoraggiarci a vicenda in modo che tutti possiamo provare gioia nella reciproca compagnia e nel sacro servizio a Dio. (Romani 1:11, 12; Ebrei 10:24, 25) Com’è bello saper distinguere fra una grave carenza e un difetto su cui è saggio e amorevole passar sopra! — Ecclesiaste 3:1, 7; Colossesi 3:13.

Le persone rispondono molto più prontamente all’incoraggiamento che alle critiche. Anzi, quando si sentono criticate ingiustamente, possono impuntarsi e agire ancor più nel modo criticato! Ma quando vengono appropriatamente lodate, si sentono su di morale e stimolate a migliorare. (Proverbi 12:18) Come Gesù, sforziamoci quindi di essere sempre incoraggianti e di non ‘estinguere mai un lucignolo fumante’.

Che dire del fare paragoni?

Udire belle esperienze avute da altri cristiani può essere molto incoraggiante. Gesù stesso si rallegrò quando udì che i discepoli avevano avuto successo nel predicare il messaggio del Regno. (Luca 10:17-21) Similmente, quando sentiamo parlare del successo, del buon esempio o dell’integrità dei nostri conservi, siamo incoraggiati e ci sentiamo più determinati a continuare la nostra vita cristiana.

Ma che dire se la cosa venisse presentata in modo da insinuare: ‘Tu non sei così bravo come questi cristiani e dovresti fare molto meglio di come stai facendo?’ Pensate sia probabile che l’ascoltatore si dia da fare per migliorare? No, è probabile che si scoraggi e addirittura ci rinunci, specialmente se questi paragoni vengono fatti spesso, anche solo velatamente. Sarebbe come se un genitore dicesse al figlio: ‘Perché non assomigli di più a tuo fratello?’ Un’osservazione del genere può suscitare risentimento e scoraggiamento, e difficilmente aiuterà a migliorare. I paragoni possono avere un effetto simile sugli adulti, suscitando in loro perfino del risentimento verso coloro con i quali vengono paragonati.

Non possiamo aspettarci che tutti facciano la stessa quantità di servizio a Dio. In una delle illustrazioni di Gesù un uomo diede ai suoi schiavi uno o due o cinque talenti d’argento, “a ciascuno secondo la sua capacità”. I due schiavi che saggiamente fecero fruttare i loro talenti vennero lodati per la loro fedeltà, anche se il loro lavoro produsse risultati diversi. — Matteo 25:14-30.

Appropriatamente l’apostolo Paolo scrisse: “Ciascuno provi qual è la propria opera, e allora avrà motivo d’esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. (Galati 6:4) Per essere davvero incoraggianti, dovremmo quindi evitare di fare paragoni negativi.

Modi per edificare

Cosa possiamo fare per edificare chi è scoraggiato ed evitare di ‘estinguere un lucignolo fumante’? Non esiste una formula standard per dare incoraggiamento. Tuttavia è probabile che le nostre parole edifichino altri se applichiamo i princìpi biblici. Quali sono alcuni di essi?

Siate umili. In Filippesi 2:3 Paolo ci esorta a ‘non fare nulla per contenzione o egotismo’. Dovremmo parlare e agire umilmente. ‘Con modestia di mente dovremmo considerare gli altri superiori a noi’. Paolo non disse che dovremmo pensare di essere delle nullità. Tuttavia dobbiamo capire che ogni persona è superiore a noi in qualcosa. La parola greca resa qui “superiori” fa pensare a uno che “distoglie lo sguardo dai propri privilegi e osserva attentamente le qualità in cui un altro è superiore a lui”. (New Testament Word Studies, di John Albert Bengel, volume 2, pagina 432) Se facciamo questo e consideriamo gli altri superiori a noi, i nostri rapporti con loro saranno improntati all’umiltà.

Mostrate rispetto. Esprimendoci con sincerità, possiamo far capire chiaramente che abbiamo fiducia nei nostri fedeli conservi, considerandoli persone che desiderano piacere a Dio. Ma supponiamo che abbiano bisogno di aiuto spirituale. In tal caso assistiamoli in maniera rispettosa e dignitosa. Paolo si espresse così: “Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi”. — Romani 12:10.

Siate buoni ascoltatori. Sì, per incoraggiare quelli che forse affrontano problemi scoraggianti dobbiamo essere buoni ascoltatori, non fare la predica. Invece di dare suggerimenti frettolosi e superficiali, prendiamoci il tempo per dare consigli scritturali che siano veramente adatti al bisogno. Se non sappiamo cosa dire, facendo ricerche bibliche saremo aiutati a parlare in maniera consolante e a rafforzare altri.

Siate amorevoli. Dobbiamo provare amore per quelli che desideriamo incoraggiare. Quando abbiamo a che fare con altri servitori di Geova, il nostro amore dovrebbe andare oltre il semplice agire nei loro migliori interessi. Dovremmo nutrire per loro profondi sentimenti. Se abbiamo tale amore per tutti i servitori di Geova, le nostre parole risulteranno veramente incoraggianti. Anche se dobbiamo dar loro qualche suggerimento su come migliorare, se il nostro motivo non è semplicemente quello di dire ciò che pensiamo noi, ma di aiutarli amorevolmente, è improbabile che ciò che diremo venga frainteso o li danneggi. Come disse appropriatamente Paolo, “l’amore edifica”. — 1 Corinti 8:1; Filippesi 2:4; 1 Pietro 1:22.

Siate sempre edificanti

In questi difficili “ultimi giorni” i servitori di Geova affrontano molti problemi. (2 Timoteo 3:1-5) Non sorprende che a volte le sofferenze mettano a dura prova la loro perseveranza. Come servitori di Geova, di sicuro non vogliamo dire o fare cose che possano far sentire i nostri compagni di fede come lucignoli fumanti che stanno per spegnersi.

Com’è importante dunque che ci incoraggiamo gli uni gli altri! Facciamo ogni sforzo per essere edificanti essendo umili e rispettosi verso i nostri conservi scoraggiati. Ascoltiamo attentamente quando si confidano con noi e cerchiamo sempre di aiutarli indirizzando la loro attenzione alla Parola di Dio, la Bibbia. Soprattutto, manifestiamo amore, perché questo frutto dello spirito santo di Geova ci aiuterà a rafforzarci gli uni gli altri. Non diciamo né facciamo mai nulla che possa in qualche modo ‘estinguere un lucignolo fumante’.

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