BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w97 1/1 pp. 23-25
  • Ho rinunciato a molto per qualcosa di più grande

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Ho rinunciato a molto per qualcosa di più grande
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Come divenni un aladura
  • Primi contatti con i testimoni di Geova
  • Preminenza e delusione
  • Decido di servire Geova
  • Tentativi per convincermi a rimanere nella chiesa
  • Una sola moglie
  • Geova ci benedice
  • Ciò che è in serbo per il protestantesimo... e per voi!
    Svegliatevi! 1987
  • Che cosa viene prima: la vostra chiesa o Dio?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Perché lasciai la mia chiesa
    Svegliatevi! 1971
  • La Bibbia ha cambiato la loro vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2011
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
w97 1/1 pp. 23-25

Ho rinunciato a molto per qualcosa di più grande

NARRATO DA JULIUS OWO BELLO

Per 32 anni sono stato un aladura.a Credevo che le guarigioni miracolose e le preghiere potessero risolvere tutti i miei problemi e curare ogni malattia. Non compravo mai medicine, nemmeno antidolorifici. In quegli anni nessuno della mia famiglia fu mai ricoverato in ospedale. Ogni volta che qualcuno dei bambini si ammalava, pregavo giorno e notte finché non guariva. Ero convinto che Dio esaudisse le mie preghiere e mi benedicesse.

ERO membro dell’Egbe Jolly, il club più esclusivo di Akure, una cittadina della Nigeria occidentale. Fra i miei amici c’erano le persone più ricche e influenti della comunità. Il Deji, re di Akure, veniva spesso a trovarmi a casa.

Ero anche poligamo: avevo sei mogli e molte concubine. I miei affari prosperavano. Tutto andava per il meglio. Eppure, come il commerciante viaggiatore dell’illustrazione di Gesù sulla perla, trovai qualcosa di talmente prezioso che per ottenerlo rinunciai a cinque mogli, alle concubine, alla chiesa, al club e al prestigio mondano. — Matteo 13:45, 46.

Come divenni un aladura

La prima volta che sentii parlare degli aladura fu nel 1936, quando avevo 13 anni. Un amico di nome Gabriel mi disse: “Se verrai nella Chiesa Cristiana Apostolica, sentirai parlare Dio”.

“In che modo parla Dio?”, gli chiesi.

Disse: “Vieni e lo vedrai”.

Ero ansioso di sentire Dio. Così quella sera andai con Gabriel in chiesa. Il piccolo edificio era pieno di fedeli. La congregazione cominciò a salmodiare: “Venite! Gesù è qui!”

Durante quella litania, uno gridò: “Discendi, o spirito santo!” Un altro suonò una campanella e la congregazione fece silenzio. Poi, in preda all’eccitazione, una donna cominciò a farfugliare in una strana lingua. All’improvviso gridò: “Ascoltate il messaggio di Dio! Ecco ciò che Dio ha detto: ‘Pregate per i cacciatori affinché non uccidano uomini!’” L’atmosfera era carica di emotività.

Pensai che Dio avesse parlato mediante lei, così l’anno successivo mi battezzai divenendo membro della Chiesa Cristiana Apostolica.

Primi contatti con i testimoni di Geova

Nel 1951 accettai una copia della rivista La Torre di Guardia offertami da un Testimone di nome Adedeji Boboye. La rivista era interessante, così mi abbonai e cominciai a leggerla regolarmente. Nel 1952 assistei a un’assemblea di distretto di quattro giorni che i testimoni di Geova tennero ad Ado Ekiti.

Ciò che vidi all’assemblea mi colpì. Cominciai a pensare seriamente di diventare testimone di Geova, ma poi abbandonai l’idea. Il problema era che all’epoca avevo tre mogli e una concubina. Pensavo di non poter vivere con una moglie soltanto.

Quando tornai ad Akure, dissi ad Adedeji di non venire più da me e non rinnovai l’abbonamento alla Torre di Guardia. Mi impegnai di più nelle attività della mia chiesa. Dopo tutto, pensai, da quando ero entrato nella Chiesa Cristiana Apostolica Dio mi aveva benedetto. Avevo preso tre mogli e avuto molti figli. Mi ero fatto la casa. Non ero mai stato ricoverato in ospedale. Dato che sembrava che Dio esaudisse le mie preghiere, perché mai dovevo cambiare religione?

Preminenza e delusione

Cominciai a fare cospicue contribuzioni alla chiesa. Presto fui nominato anziano della chiesa, incarico che mi permise di capire meglio il funzionamento interno della chiesa. Ciò che vidi mi turbò. Il pastore e i “profeti” amavano il denaro; la loro avidità mi lasciò scioccato.

Per esempio, nel marzo del 1967 ebbi tre figli da mogli diverse. Nella chiesa c’era l’usanza di tenere una cerimonia per dare il nome ai bambini. Così portai al pastore dei doni — pesce, limonata e bevande analcoliche — in vista della cerimonia.

Il giorno in cui ci fu la funzione in chiesa, il pastore disse di fronte a tutta la congregazione: “Mi stupisco dei ricchi della nostra chiesa. Vogliono che si tenga una cerimonia per dare il nome ai bambini e tutto ciò che portano sono bevande analcoliche e pesce. Niente carne! Niente capre! Pensate! Caino offrì in sacrificio a Dio grossi tuberi di igname, ma Dio non accettò quel sacrificio perché era incruento. Dio vuole cose nelle cui vene scorra il sangue. Abele portò un animale e il suo sacrificio fu accettato”.

A quel punto mi alzai bruscamente e me ne andai. Continuai comunque a frequentare la chiesa. Cominciai però a trascorrere sempre più tempo ai ricevimenti e alle riunioni del club. Qualche volta assistevo alle adunanze nella Sala del Regno e rinnovai l’abbonamento alla Torre di Guardia. Tuttavia non ero ancora pronto per diventare testimone di Geova.

Decido di servire Geova

La svolta nella mia vita giunse nel 1968. Un giorno mi misi a leggere un articolo della Torre di Guardia che descriveva la brutale persecuzione di cui erano vittime i testimoni di Geova nel Malawi. Parlava di una ragazza di 15 anni che era stata legata a un albero e violentata sei volte per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede. Sconvolto, smisi di leggere la rivista, ma continuai a pensarci. Mi resi conto che nella mia chiesa nessuna ragazza avrebbe dimostrato quel tipo di fede. Più tardi quella stessa sera ripresi in mano la rivista e rilessi quella pagina.

Cominciai a studiare la Bibbia seriamente. Man mano che la mia conoscenza aumentava, mi rendevo conto di quanto la chiesa ci avesse ingannato. Come nell’antichità, i nostri sacerdoti ‘non praticavano altro che condotta dissoluta’. (Osea 6:9) Quegli uomini erano da annoverarsi tra i falsi profeti contro i quali Gesù aveva messo in guardia! (Matteo 24:24) Non credevo più alle loro visioni e alle loro opere potenti. Decisi di troncare ogni rapporto con la falsa religione e di aiutare altri a fare altrettanto.

Tentativi per convincermi a rimanere nella chiesa

Quando gli anziani della chiesa capirono che ero deciso ad andarmene, inviarono una delegazione per implorarmi di non farlo. Non volevano perdere un’importante fonte di introiti. Mi offrirono la carica di Baba Egbe, patrono di una delle Chiese Cristiane Apostoliche di Akure.

Rifiutai l’offerta e spiegai loro il perché. “La chiesa ci ha mentito”, dissi. “Ci viene detto che tutti i buoni vanno in cielo. Ma io ho letto la Bibbia e sono convinto che soltanto 144.000 persone andranno in cielo. Gli altri giusti vivranno su una terra paradisiaca”. — Matteo 5:5; Rivelazione (Apocalisse) 14:1, 3.

Il pastore cercò di mettere le mie mogli contro di me. Disse loro di impedire ai testimoni di Geova di entrare in casa nostra. Una di loro mise del veleno nel mio cibo. Due mi dissero di avere avuto una visione in chiesa. Secondo la visione se avessi lasciato la chiesa sarei morto. Nonostante ciò continuai a dare testimonianza alle mie mogli, invitandole a venire con me alle adunanze. “Lì troverete altri mariti”, dissi. Tuttavia nessuna mostrò il minimo interesse e continuarono a cercare di scoraggiarmi.

Infine, il 2 febbraio 1970, tornato a casa dopo essere stato in un villaggio vicino, non trovai nessuno. Tutte le mie mogli se ne erano andate e avevano portato con sé i figli.

Una sola moglie

‘Ora posso mettere a posto la mia situazione coniugale’, pensai. Invitai la prima delle mie mogli, Janet, a tornare a casa, e lei acconsentì. Tuttavia la sua famiglia non fu affatto contenta. Quando le altre mogli seppero che avevo chiesto a Janet di tornare da me, andarono a casa di suo padre e cercarono di picchiarla. Allora la sua famiglia indisse una riunione e mi convocò.

Erano presenti circa 80 persone. Lo zio di Janet, che era il capofamiglia, disse: “Se vuoi risposare nostra figlia devi riprenderti anche le altre donne. Ma se vuoi praticare la tua nuova religione e avere una sola moglie, allora trovatene un’altra. Se ti riprendi Janet, le altre mogli la uccideranno, e noi non vogliamo che nostra figlia muoia”.

Dopo lunghe discussioni, la famiglia capì che ero deciso ad avere una sola moglie. Alla fine cedettero. Lo zio disse: “Non vogliamo portarti via tua moglie. Te la puoi riprendere”.

Il 21 maggio 1970 Janet ed io ci sposammo legalmente. Nove giorni dopo divenni un testimone di Geova battezzato. Nel dicembre di quello stesso anno si battezzò anche Janet.

Geova ci benedice

I seguaci della nostra precedente chiesa avevano profetizzato che, se fossimo diventati Testimoni, saremmo morti. Questo avveniva quasi 30 anni fa. Anche se ora morissi, sarebbe forse perché sono diventato testimone di Geova? Se ora mia moglie morisse, potrebbe qualcuno dire che ciò è avvenuto perché è diventata testimone di Geova?

Ho lottato per insegnare ai miei 17 figli la via della verità. Benché quando diventai Testimone molti di loro fossero già adulti, li incoraggiai a studiare la Bibbia e a venire con me alle adunanze e alle assemblee. È una gioia vedere cinque di loro servire Geova con me. Uno presta servizio insieme a me come anziano di congregazione. Un altro è servitore di ministero in una congregazione vicina. Due sono pionieri regolari.

Quando ripenso al passato, mi meraviglio per l’immeritata benignità che Geova mi ha mostrato per aiutarmi a diventare suo servitore. Quanto sono vere le parole di Gesù: “Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri”! — Giovanni 6:44.

[Nota in calce]

a Da una parola yoruba che significa “uno che prega”. Indica i seguaci di una chiesa africana che pratica la guarigione spirituale.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi