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  • w98 15/1 pp. 8-13
  • “Camminiamo per fede, non per visione”

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  • “Camminiamo per fede, non per visione”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 15/1 pp. 8-13

“Camminiamo per fede, non per visione”

“Camminiamo per fede, non per visione”. — 2 CORINTI 5:7.

1. Cosa significa ‘camminare per fede’?

OGNI volta che preghiamo seguendo le istruzioni esposte nella Parola di Dio, dimostriamo di avere come minimo un po’ di fede. Quando cominciamo a dare testimonianza ad altri riguardo al Regno di Dio, anche questo è indice di fede. E quando dedichiamo la nostra vita a Geova, diamo prova che è nostro desiderio ‘camminare per fede’, cioè vivere una vita guidata dalla fede. — 2 Corinti 5:7; Colossesi 1:9, 10.

2. Perché la partecipazione alle attività della congregazione non è necessariamente indice di fede?

2 Se vogliamo davvero vivere in questo modo, abbiamo bisogno di una fede ben fondata. (Ebrei 11:1, 6) Molti sono attratti dai testimoni di Geova per le elevate norme morali e l’amore che vedono fra loro. Questo è un buon inizio, ma non significa che tali persone abbiano fede. Forse altri hanno il coniuge o un genitore che è forte nella fede e può darsi che partecipino ad alcune delle attività in cui si impegna il loro caro. Avere un’influenza del genere nella propria casa è veramente una benedizione, ma nemmeno questo sostituisce l’amore per Dio e la fede che ognuno deve manifestare personalmente. — Luca 10:27, 28.

3. (a) Affinché la nostra fede sia ben fondata, quale convinzione dobbiamo avere personalmente riguardo alla Bibbia? (b) Perché alcuni si convincono più facilmente di altri che la Bibbia è ispirata?

3 Coloro che camminano veramente per fede hanno la ferma convinzione che la Bibbia è la Parola di Dio. Ci sono numerose prove indicanti che le Sacre Scritture sono davvero ‘ispirate da Dio’.a (2 Timoteo 3:16) Quante di queste prove bisogna esaminare per convincersene? Dipende dal proprio bagaglio culturale. Ciò che soddisfa pienamente una persona può non persuadere un’altra. In certi casi, anche dinanzi a una gran quantità di prove inconfutabili, la persona potrebbe non accettare la conclusione che le prove additano. Come mai? A causa di desideri sepolti nel profondo del cuore. (Geremia 17:9) Perciò, anche se dice di interessarsi del proposito di Dio, forse nel suo cuore la persona desidera ardentemente l’approvazione del mondo. Forse non vuole rinunciare a un modo di vivere che contrasta con le norme bibliche. Tuttavia, chi ha veramente sete di verità, chi è onesto con se stesso ed è umile col tempo comprenderà che la Bibbia è la Parola di Dio.

4. Cosa si richiede da chi vuole acquistare fede?

4 Spesso in pochi mesi soltanto le persone che vengono aiutate a studiare la Bibbia riconoscono di avere prove più che sufficienti per credere che è la Parola di Dio. Se questo le spinge ad aprire il loro cuore per farsi ammaestrare da Geova, i loro più intimi pensieri, i loro desideri e i loro motivi saranno gradualmente modellati da ciò che imparano. (Salmo 143:10) Romani 10:10 dice che è “col cuore” che si esercita fede. Questa fede esprime ciò che si prova veramente e si manifesterà nel modo di vivere.

Noè agì mosso da una fede ben fondata

5, 6. Su che cosa era basata la fede di Noè?

5 Noè aveva una fede ben fondata. (Ebrei 11:7) Quale base aveva? Noè non aveva la parola di Dio in forma scritta, ma gli veniva dichiarata verbalmente. Genesi 6:13 dice: “Dio disse a Noè: ‘La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenza per opera loro’”. Geova Dio comandò a Noè di costruire un’arca e fornì i particolari circa la sua costruzione. Quindi aggiunse: “In quanto a me, ecco, sto per portare il diluvio di acque sulla terra per ridurre in rovina ogni carne in cui è attiva la forza della vita di sotto i cieli. Tutto ciò che è sulla terra spirerà”. — Genesi 6:14-17.

6 Era mai piovuto prima d’allora? La Bibbia non lo dice. Genesi 2:5 dice: “Geova Dio non aveva fatto piovere sulla terra”. Ma questo è il modo in cui espose le cose Mosè, che visse secoli dopo, parlando non dei giorni di Noè ma di un tempo molto anteriore. Come mostra Genesi 7:4, Geova fece riferimento alla pioggia parlando a Noè ed evidentemente Noè capì di che si trattava. Tuttavia la sua fede non dipendeva da ciò che poteva vedere. L’apostolo Paolo scrisse che Noè aveva “ricevuto divino avvertimento di cose non ancora viste”. Dio disse a Noè che avrebbe portato sulla terra “il diluvio di acque”, o “l’oceano celeste”, come lo rende nella Traduzione del Nuovo Mondo una nota in calce a Genesi 6:17. Una cosa del genere non era mai avvenuta fino a quel momento. Ma tutta la creazione che Noè poteva vedere era un’evidente dimostrazione che Dio poteva portare veramente un diluvio così distruttivo. Spinto dalla fede, Noè costruì l’arca.

7. (a) Di cosa non ebbe bisogno Noè per fare ciò che Dio gli aveva comandato? (b) Di che beneficio è per noi riflettere sulla fede di Noè, e come può la nostra fede essere una benedizione per altri?

7 Dio non aveva detto a Noè in quale giorno sarebbe cominciato il Diluvio. Ma per Noè questa non fu una scusa per temporeggiare, mettendo la costruzione dell’arca e la predicazione al secondo posto nella sua vita. Con un ampio anticipo Dio disse a Noè quando entrare nell’arca. Intanto “Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così”. (Genesi 6:22) Noè camminò per fede, non per visione. Come siamo grati che l’abbia fatto! È per la sua fede che oggi siamo in vita. Anche nel nostro caso la fede che mostriamo può avere un profondo effetto su ciò che il futuro riserva non solo a noi, ma anche ai nostri figli e ad altri intorno a noi.

La fede di Abraamo

8, 9. (a) Su che cosa era basata la fede di Abraamo? (b) In che modo Geova “apparve” ad Abraamo?

8 Considerate un altro esempio, quello di Abraamo. (Ebrei 11:8-10) Su che cosa era basata la sua fede? L’ambiente in cui crebbe a Ur dei caldei era idolatrico e materialistico. Ma altre cose influirono sul suo modo di pensare. Senza dubbio Abraamo poté stare insieme al figlio di Noè, Sem, perché nacque almeno 150 anni prima che Sem morisse. Abraamo si convinse che Geova è “l’Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra”. — Genesi 14:22.

9 Ci fu qualcos’altro che influì profondamente su Abraamo. Geova “apparve [ad] . . . Abraamo mentre era in Mesopotamia, prima che si stabilisse ad Haran, e gli disse: ‘Esci dal tuo paese e dai tuoi parenti e vieni nel paese che io ti mostrerò’”. (Atti 7:2, 3) In che modo Geova “apparve” ad Abraamo? Abraamo non vide Dio direttamente. (Esodo 33:20) Tuttavia è possibile che Geova sia apparso ad Abraamo in sogno con una soprannaturale manifestazione di gloria o per mezzo di un messaggero o rappresentante angelico. (Confronta Genesi 18:1-3; 28:10-15; Levitico 9:4, 6, 23, 24). Qualunque sia stato il modo in cui Geova Dio gli apparve, il fedele Abraamo aveva fiducia che gli stava offrendo un prezioso privilegio. Abraamo lo accettò con fede.

10. In che modo Geova rafforzò la fede di Abraamo?

10 La fede di Abraamo non dipendeva dal conoscere i particolari circa il paese in cui Dio gli diceva di andare. Non dipendeva dal sapere quando questo paese gli sarebbe stato dato. Abraamo aveva fede perché conosceva Geova come Dio Onnipotente. (Esodo 6:3) Geova disse ad Abraamo che avrebbe avuto una progenie, ma in certi momenti Abraamo si chiese come questo sarebbe potuto avvenire. Stava invecchiando. (Genesi 15:3, 4) Geova Dio rafforzò la fede di Abraamo dicendogli di guardare le stelle e di contarle se ci riusciva. “Così diverrà il tuo seme”, gli disse. Abraamo fu toccato profondamente. Era ovvio che il Creatore di quei maestosi corpi celesti poteva adempiere ciò che aveva promesso. Abraamo “ripose fede in Geova”. (Genesi 15:5, 6) Abraamo non credette solo perché gli piacque quello che udì; aveva una fede ben fondata.

11. (a) Quando aveva quasi 100 anni, come reagì Abraamo alla promessa di Dio secondo cui l’anziana Sara avrebbe avuto un figlio? (b) Con che specie di fede Abraamo affrontò la prova quando dovette portare suo figlio sul monte Moria per offrirlo in sacrificio?

11 Quando Abraamo era vicino ai 100 anni e sua moglie Sara ai 90, Geova gli ripeté la promessa che avrebbe avuto un figlio e che Sara ne sarebbe stata la madre. Abraamo rifletté sulla loro situazione in modo realistico. “Ma a motivo della promessa di Dio non vacillò per mancanza di fede, bensì divenne potente mediante la sua fede, dando gloria a Dio ed essendo pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche in grado di fare”. (Romani 4:19-21) Abraamo sapeva che la promessa di Dio non poteva venire meno. In seguito, a motivo della sua fede, ubbidì quando Dio gli disse di portare suo figlio Isacco nel paese di Moria e di offrirlo in sacrificio. (Genesi 22:1-12) Abraamo ebbe piena fiducia che l’Iddio che aveva fatto nascere miracolosamente quel figlio poteva anche riportarlo in vita per adempiere le ulteriori promesse che aveva fatto in relazione a lui. — Ebrei 11:17-19.

12. Per quanto tempo Abraamo continuò a camminare per fede, e quale ricompensa è riservata per lui e per i suoi familiari che dimostrarono forte fede?

12 Abraamo mostrò di farsi guidare dalla fede non solo in qualche caso ma per tutta la vita. Durante la sua vita Abraamo non ricevette in eredità da Dio nessuna parte della Terra Promessa. (Atti 7:5) Tuttavia non si stancò e non tornò a Ur dei caldei. Per 100 anni, fino alla morte, visse in tende nel paese dove Dio gli aveva detto di andare. (Genesi 25:7) Di lui e di sua moglie Sara, del loro figlio Isacco e del loro nipote Giacobbe, Ebrei 11:16 dice: “Dio non si vergogna di loro, di essere chiamato loro Dio, poiché ha preparato per loro una città”. Sì, Geova ha un posto per loro nel reame terrestre del suo Regno messianico.

13. Chi fra gli odierni servitori di Geova dà prova di avere una fede come quella di Abraamo?

13 Fra gli odierni servitori di Geova ci sono alcuni che sono come Abraamo. Camminano per fede da molti anni. Con la forza che Dio dà hanno superato ostacoli simili a montagne. (Matteo 17:20) Benché non sappiano esattamente quando Geova Dio darà loro l’eredità che ha promesso, non vacillano nella fede. Sanno che la Sua parola non può venire meno e considerano un privilegio inestimabile essere annoverati fra i suoi Testimoni. È così che vi sentite?

La fede che animava Mosè

14. Come fu posto il fondamento della fede di Mosè?

14 Un altro esempio di fede è quello di Mosè. Qual era il fondamento della sua fede? Fu quello posto nell’infanzia. Anche se la figlia di Faraone trovò Mosè in una cesta di papiro nel fiume Nilo e lo prese come figlio, fu la madre ebrea di Mosè, Iochebed, ad allattarlo e a prendersi cura di lui nei primi anni. È evidente che Iochebed lo ammaestrò bene, inculcando in lui l’amore per Geova e l’apprezzamento per le promesse fatte ad Abraamo. In seguito, come componente della casa di Faraone, Mosè “fu istruito in tutta la sapienza degli egiziani”. (Atti 7:20-22; Esodo 2:1-10; 6:20; Ebrei 11:23) Malgrado la posizione privilegiata, comunque, il cuore di Mosè era con il popolo di Dio che era in schiavitù.

15. Cosa significò per Mosè mettersi dalla parte del popolo di Geova?

15 Quando aveva 40 anni Mosè abbatté un egiziano per liberare un israelita che veniva trattato ingiustamente. Questo episodio dimostrò come Mosè considerava il popolo di Dio. “Per fede Mosè, quando fu cresciuto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia di Faraone”. Invece di continuare ad avere “il temporaneo godimento del peccato” come componente della corte egiziana, era stato spinto dalla fede a mettersi dalla parte del maltrattato popolo di Dio. — Ebrei 11:24, 25; Atti 7:23-25.

16. (a) Quale incarico diede Geova Dio a Mosè, e come lo aiutò? (b) Nell’adempimento del suo incarico, in che modo Mosè dimostrò fede?

16 Mosè era ansioso di mettersi all’opera per portare sollievo al suo popolo, ma non era ancora venuto il tempo fissato da Dio per liberarlo. Mosè dovette fuggire dall’Egitto. Fu solo circa 40 anni dopo che Geova, per mezzo di un angelo, gli affidò l’incarico di tornare in Egitto per condurne fuori gli israeliti. (Esodo 3:2-10) Quale fu la reazione di Mosè? Non mise in dubbio la capacità di Geova Dio di liberare Israele, ma pensò di non essere all’altezza del compito che gli poneva dinanzi. Amorevolmente Geova provvide a Mosè l’incoraggiamento di cui aveva bisogno. (Esodo 3:11–4:17) La fede di Mosè fu rafforzata. Tornò in Egitto e avvertì ripetutamente Faraone, faccia a faccia, delle piaghe che si sarebbero abbattute sull’Egitto per il fatto che non permetteva a Israele di andare ad adorare Geova. Mosè non aveva personalmente alcun potere per far avvenire quelle piaghe. Camminò per fede, non per visione. Aveva fede in Geova e nella sua parola. Faraone minacciò Mosè. Tuttavia Mosè perseverò. “Per fede lasciò l’Egitto, ma non temendo l’ira del re, poiché rimase saldo come vedendo Colui che è invisibile”. (Ebrei 11:27) Mosè non era perfetto. Fece sbagli. (Numeri 20:7-12) Dopo avere ricevuto l’incarico da Dio, comunque, la sua vita in generale fu guidata dalla fede.

17. Che risultato ebbe per Noè, Abraamo e Mosè camminare per fede, anche se non videro il nuovo mondo di Dio durante la loro vita?

17 Possa la vostra fede essere come quella di Noè, Abraamo e Mosè. È vero che non videro il nuovo mondo di Dio nei loro giorni. (Ebrei 11:39) Non era ancora il tempo fissato da Dio; c’erano altri aspetti del suo proposito che dovevano adempiersi. Eppure la loro fede nella parola di Dio non vacillò e i loro nomi sono nel Suo libro della vita.

18. Perché quelli che sono chiamati alla vita celeste hanno dovuto camminare per fede?

18 “Dio previde per noi qualcosa di migliore”, scrisse l’apostolo Paolo. Dio previde cioè qualcosa di migliore per coloro che, come Paolo, sono stati chiamati alla vita celeste con Cristo. (Ebrei 11:40) È a loro che Paolo pensava in particolare quando scrisse le parole riportate in 2 Corinti 5:7: “Camminiamo per fede, non per visione”. Quando questo fu scritto, nessuno di loro aveva ancora ricevuto la ricompensa celeste. Non potevano vederla con gli occhi letterali, ma la loro fede in essa era ben fondata. Cristo era stato destato dai morti, primizia di quelli che sarebbero stati benedetti con la vita celeste. E oltre 500 testimoni l’avevano visto prima che ascendesse al cielo. (1 Corinti 15:3-8) Avevano ragioni più che sufficienti perché tutta la loro vita fosse guidata da questa fede. Anche noi abbiamo valide ragioni per camminare per fede.

19. Per mezzo di chi Dio ci ha parlato, come mostra Ebrei 1:1, 2?

19 Oggi Geova Dio non parla al suo popolo per mezzo di un angelo, come fece con Mosè presso il roveto ardente. Ha parlato per mezzo di suo Figlio. (Ebrei 1:1, 2) Ciò che ha detto per mezzo di lui lo ha fatto scrivere nella Bibbia, che è stata tradotta nelle lingue parlate nelle varie parti del mondo.

20. In che senso la nostra situazione è molto più favorevole di quella di Noè, Abraamo e Mosè?

20 Abbiamo molto di più di ciò che avevano Noè, Abraamo e Mosè. Abbiamo la Parola di Dio completa, e gran parte di essa si è già adempiuta. In base a tutto ciò che la Bibbia dice degli uomini e delle donne che si dimostrarono fedeli testimoni di Geova davanti a prove di ogni genere, Ebrei 12:1 esorta: “Deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi”. La fede non è qualcosa da prendere per scontata. “Il peccato che facilmente ci avvince” è la mancanza di fede. Per continuare a ‘camminare per fede’ bisogna combattere strenuamente.

[Nota in calce]

a Vedi La Bibbia: Parola di Dio o dell’uomo?, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

Come rispondereste?

◻ Cosa occorre per ‘camminare per fede’?

◻ Come possiamo trarre beneficio dal modo in cui Noè mostrò fede?

◻ Come ci aiuta il modo in cui Abraamo esercitò fede?

◻ Perché la Bibbia addita Mosè quale esempio di fede?

[Immagine a pagina 10]

Abraamo camminò per fede

[Immagine a pagina 10]

Mosè e Aaronne manifestarono fede davanti a Faraone

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