Compiliamo accuratamente i rapporti – Parte I
1 Perché fa piacere a tutti udire un buon rapporto? Perché serve di ristoro e incoraggiamento. “Come acqua fredda a un’anima stanca, così è una buona notizia da paese lontano”, disse il saggio scrittore dei Proverbi. — Prov. 25:25.
2 Per esempio, quando uno rientra dopo essere stato a pesca, non deve forse soddisfare la curiosità di quelli che incontra? Nessuno si accontenta di sentir dire al pescatore: ‘Sì, ho preso alcuni pesci’. Si sa quale potrebbe essere la domanda successiva. E come è incoraggiante se il numero di pesci presi è alto! Pietro e i suoi compagni erano piuttosto scoraggiati quando dissero a Gesù che dopo un’intera notte non avevano preso nulla. Ma che emozione quando Gesù disse loro di calare la rete dall’altro lato della barca e presero 153 grossi pesci! (Giov. 21:11) Notate che il racconto non dice che ne presero alcuni o molti. Il rapporto è accurato: 153 grossi pesci. Sono indicate anche le dimensioni dei pesci. Come si sentirono incoraggiati Pietro e i suoi compagni!
3 Se un rapporto del genere può essere incoraggiante, quanto più lo è un buon rapporto riguardo ai nostri fratelli, a ciò che hanno fatto e ai risultati ottenuti. Che dire se ogni mese Il servizio del Regno ci dicesse che alcuni sono usciti in servizio, che hanno dedicato alcune ore e hanno distribuito alcune pubblicazioni, e così via? Difficilmente lo troveremmo interessante. Invece ci sentiamo incoraggiati vedendo gli ottimi risultati dei nostri sforzi congiunti quando di mese in mese leggiamo sul Servizio del Regno il rapporto nazionale. Sapete per esempio quanti proclamatori fecero rapporto in Italia nel gennaio del 1946? 38. Paragonate questo totale con quello contenuto in questo numero del Servizio del Regno e vedete se non vi sentite incoraggiati.
COSA POSSIAMO FARE
4 È importante, però, non solo che ciascuno di noi faccia ogni mese rapporto della propria attività, ma anche che il rapporto sia accurato. Come possiamo assicurarci che lo sia? A questo proposito sarebbe bene che ciascun proclamatore ripassasse le informazioni riportate alle pagine 126 e 127 del libro Organizzazione. Non sarebbe appropriato che sorveglianti viaggianti, anziani o chiunque altro stabilissero norme o regole su come calcolare il servizio di campo o come farne rapporto oltre a ciò che è stato pubblicato dalla Società. Alla Società interessa sapere quanto tempo viene dedicato a proclamare le verità di Dio a coloro che non sono Testimoni dedicati e battezzati. Perciò il tempo dedicato alle visite pastorali o ad altre visite fatte a Testimoni battezzati che non sono spiritualmente forti o da qualche tempo non frequentano le adunanze, non deve essere contato. Tali sforzi vanno considerati amorevoli fatiche. L’unica eccezione è costituita da persone da poco battezzate che non hanno ancora finito di studiare due delle pubblicazioni della Società.