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  • Combattono intrepidamente il mare
    Svegliatevi! 1970 | 22 febbraio
    • Quindi, poiché l’evaporazione non basta a eliminare l’accumulo di acqua in eccesso dovuta a piogge o infiltrazione, si deve costruire un permanente sistema di drenaggio. Un polder viene diviso in lotti detti kavel. Questi sono delimitati da fossati che hanno il doppio scopo di canali di scolo e confini. I kavel sono divisi in lotti più piccoli da secondari fossati di drenaggio che alimentano i fossati dei kavel. Infine l’acqua va a gettarsi nei canali, che servono da vie navigabili nonché per mandare alle installazioni di pompaggio le acque in eccesso.

      Che accade se in un polder viene a mancare l’acqua durante la stagione asciutta? Sono costruiti impianti di pompaggio che possano pompare all’incontrario e provvedere la necessaria umidità. Non appena un polder è stato prosciugato, il governo si assume la responsabilità di preparare il terreno per la coltivazione da parte di privati, lavoro che dura non meno di quattro anni. In autunno, vengono seminati colza e grano invernale. Questi vengono raccolti l’anno seguente, quindi i campi sono lasciati incolti fino alla semina dell’orzo primaverile nel terzo anno. Il quarto anno si seminano avena, erba medica e lino. Quindi, nel quinto anno, il terreno è ceduto per il regolare uso.

      Come evitare il disastro

      A intervalli di anni vi sono state disastrose inondazioni che hanno spinto gli abitanti delle terre basse su vasti rilievi o colli artificiali detti terpen. Lì dovevano semplicemente aspettare che le acque d’inondazione fossero di nuovo messe sotto controllo. Fu evidente che il progetto migliore era quello di accorciare in qualche modo la vulnerabile linea costiera. Ma come? Se date uno sguardo a una vecchia carta dei Paesi Bassi noterete che lo Zuiderzee è un golfo poco profondo che si addentra notevolmente nel paese. A bassa marea è profondo circa quattro metri e mezzo. Fu progettata una diga di trenta chilometri, che avrebbe tagliato fuori questo golfo dal mare nel suo punto più stretto tra la Frisia e l’Olanda del Nord.

      Cominciata nel 1927, questa Diga di Chiusura fu terminata nel 1932. È una struttura massiccia dello spessore di 100 metri al livello del mare e di 152 metri alla sua base nel mare. È provvista di paratoie di presa per eliminare il costante deflusso delle acque dei fiumi verso il mare. Altre chiuse permettono il passaggio a imbarcazioni di 2.000 tonnellate. Pertanto, il commercio può continuare, i pericoli derivanti da estese inondazioni sono ridotti, mentre nello stesso tempo vasti territori si aggiungono al Regno d’Olanda. In realtà, 312.000 acri sono stati così reclamati dal precedente Zuiderzee. Ora è in corso un progetto di 100.000 acri, e sono stati pure iniziati i lavori su un progetto di 150.000 acri. Infine, tutto quello che rimarrà dello Zuiderzee sarà un lago d’acqua dolce con un’area di circa 300.000 acri, il lago Ijssel.

      Un altro fronte di combattimento

      Nel gennaio del 1953 la più grave inondazione nella storia dell’Olanda colpì le terre che si trovano intorno agli estuari di sud-ovest. Fu inondata un’area di 400.000 acri. Il numero delle vittime fu di 1.800. Fu formata una commissione per studiare la possibilità di difendersi da futuri disastri su questo fronte. Il risultato: nel 1957, fu approvato dal governo un disegno legge, che autorizzava quello che si chiama piano Delta, progetto che mira a isolare gli estuari dal mare aperto e accorciare di altri 676 chilometri la costa olandese.

      Nel 1961 fu chiuso l’estuario fra il Beveland settentrionale e il Walcheren. Questo braccio del mare del Nord, detto Veersche Gat, è largo due chilometri e ottocento metri, e 70.000.000 di tonnellate metriche di acqua l’attraversano a ogni marea. Da ciascun promontorio, vennero costruiti piedritti finché rimasero da chiudere solo 323 metri. A questo punto vennero usati cassoni. Un cassone è una struttura di metri 45 per 20 per 20, fatta in modo che può galleggiare o essere calata sul fondo a piacere. La lunga estremità del cassone è dotata di sportelli che si possono alzare o abbassare. Sette di questi furono messi nell’apertura rimasta e calati sul fondo. Quindi, allorché la marea era più favorevole, i cassoni furono riempiti di zavorra e le porte vennero chiuse. Una vasta quantità di sabbia fu poi versata sopra la diga di cassoni, provvedendo così una diga che può resistere alla più selvaggia furia del mare del Nord.

      Nel frattempo si cominciò a lavorare per chiudere con una diga l’estuario dell’Haringvliet, fiancheggiato dalle isole di Voorne e Putten da una parte e di Goeree-Overflakkee dall’altra. Li a ogni marea 260.000.000 di tonnellate metriche d’acqua passano attraverso la sua apertura di 4.000 metri. A questo volume si devono aggiungere le acque del Reno e della Mosa alla bassa marea. Qui la diga avrà un duplice scopo: proteggere le sorgenti dei fiumi dall’eccessivo flusso di acqua marina, e controllare il flusso, la distribuzione e l’accumulo di acqua fluviale. Questo richiede un complesso di paratoie di presa molto potenti, che sono ora state costruite su un fondamento di 22.000 piloni di cemento. Il complesso è lungo 1.000 metri, con diciassette paratoie di presa, larghe ciascuna 57 metri con una porta da ogni lato del peso di 467 tonnellate. Queste paratoie di presa consentono il passaggio di 17.955.000 litri d’acqua al secondo.

      Ancora in fase di progettazione è la chiusura di altri due estuari mediante dighe. Uno di essi, al Brouwershavense Gat, richiederà una diga lunga oltre cinque chilometri e mezzo. L’altra, nel punto dove sfocia la Schelda orientale, dovrà far fronte a una marea che riversa nell’estuario 1.100.000.000 di tonnellate metriche d’acqua. Per fare un confronto, la Diga di Chiusura attraverso l’accesso allo Zuiderzee fu costruita in acqua profonda in media cinque metri, mentre la Schelda orientale è profonda in media diciassette metri, e in certi punti raggiunge i quaranta metri. La Diga di Chiusura ha alla base uno spessore di 150 metri; quella attraverso la Schelda orientale dovrà avere uno spessore di 1.104 metri.

      Nei preparativi per questi due maggiori progetti sono incluse due dighe ausiliarie nel piano generale; una, già ultimata, detta Diga di Grevelingen, e l’altra, quasi ultimata, fra Goeree-Overflakkee e il continente, e chiamata Diga di Volkerak. Queste dovranno controllare l’afflusso delle correnti marine durante la costruzione delle dighe più grandi.

      A Grevelingen fu adottato un nuovo metodo di costruzione di dighe, l’uso di un cavo aereo. Con questo sistema vennero impiegati due portafili sospesi fra torri d’acciaio, con dodici teleferiche ciascuna delle quali sollevava una rete della capacità di dieci tonnellate di ghiaia o sassi per viaggio. Si dimostrò rapido ed efficiente.

      I frutti della vittoria

      Gli intrepidi combattenti del mare in Olanda han dovuto lavorare strenuamente e a lungo. Hanno avuto contrattempi e momenti di ansia. Ma il risultato completo ottenuto finora è stato veramente molto fruttuoso. I due maggiori progetti, il Piano Delta e il Piano dello Zuiderzee, effettueranno un aumento di provviste d’acqua dolce, qualcosa di essenziale sia per l’agricoltura che per la fiorente industria. L’afflusso di acqua dolce dai fiumi nello Zuiderzee in un considerevole periodo di tempo ha avuto come risultato uno specchio d’acqua dolce. Così, anche quando saranno chiusi gli estuari a sud-ovest ne risulterà un altro lago d’acqua dolce.

      Il Piano Delta, particolarmente, permette la costruzione di una rete stradale molto migliore per il sud-ovest. Entrambi i progetti hanno pure come mira di combattere la salificazione. Il sale delle alte maree si deposita sul fondo dei fiumi, dei canali e dei fossati di drenaggio, s’infiltra nel terreno e riduce la produzione di cereali e di altre messi. I grandi bacini artificiali d’acqua dolce avranno l’effetto di ostacolare l’infiltrazione di acque salate dalla regione costiera.

      Il risultato completo si può giudicare dalla cartina nella pagina accanto la quale mostra i contorni di quanta parte dei Paesi Bassi sarebbe sotto il mare se non fosse per il vasto sistema di dighe e dune che stanno fra un grande settore della popolazione e l’incessante spinta e la furia del mare del Nord. Certo, per gli Olandesi che hanno combattuto contro il mare c’è una ricompensa per le loro fatiche molto migliore dei tristi risultati ottenuti nelle loro più riuscite campagne navali.

  • Saggezza in casa
    Svegliatevi! 1970 | 22 febbraio
    • Saggezza in casa

      Usando saggezza in casa vostra potete risparmiarvi molto tempo e avere migliori risultati. Le scorciatoie possono eliminare in parte l’aspetto sgradevole di certe faccende domestiche, anzi, si possono rendere più leggere e anche “divertenti”. Elenchiamo di seguito alcuni consigli che molte massaie hanno trovato utili.

      IN CUCINA

      ● Vi piacerebbe che il riso che cucinate fosse più soffice? Aggiungete semplicemente un cucchiaino di succo di limone per ogni litro d’acqua mentre lo cucinate.

      ● Aggiungendo un cucchiaino d’olio da cucina o di grasso all’acqua in cui cuocerete la pasta, eviterete che l’acqua esca dalla pentola.

      ● Quando fate le uova in camicia potete tenerle insieme aggiungendo semplicemente all’acqua alcune gocce di succo di limone o d’aceto o un cucchiaino di sale.

      ● Se volete impedire che quando riscaldate il latte s’attacchi, bagnate il tegame con acqua calda prima di usarlo.

      ● Ungete la buccia delle patate prima di cuocerle al forno, perché si mantenga tenera.

      ● Perché sia più facile togliere il guscio di un uovo sodo, aggiungete del sale all’acqua in cui le cuocete.

      ● Per risparmiare tempo ed energia nel montare la panna, aggiungetevi da sei a otto gocce di succo di limone per ogni mezzo litro di panna. Giacché troppo limone fa inacidire la panna, contate attentamente le gocce.

      ● Volete impedire che le patate dolci e le mele sbucciate divengano nere? Subito dopo averle tagliate mettetele in acqua salata.

      ● Se volete evitare di piangere mentre pelate le cipolle, tenetele immerse in un recipiente d’acqua mentre le pelate.

      ● Per rendere croccante il sedano, lasciatelo a bagno in acqua fredda a cui abbiate aggiunto un cucchiaino di zucchero per ogni litro d’acqua.

      ● I limoni si mantengono freschi se li mettete in un vaso di vetro pieno d’acqua e chiuso bene.

      ● Per impedire che la frutta fresca perda il colore, spruzzate semplicemente sopra di essa del succo di limone o di ananas.

      ● I vasetti di frutta si apriranno facilmente

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