Uno sguardo al mondo
I danni dell’inquinamento acustico
◆ Il Corriere della Sera del 1º maggio 1979, in un articolo a cura di Fulco Pratesi, riporta alcune interessanti osservazioni e cifre sulla sordità e su altri disturbi causati dai rumori: “Dati statistici accertano la presenza in Italia di circa 450.000 individui completamente sordi, mentre circa il 12% della popolazione soffre di disturbi auditivi. Negli ultimi trent’anni il ‘rumore di fondo della città’ è aumentato di un decibel all’anno e la sua intensità è, oggi, quattro volte superiore a quella che era nel 1956 e 32 volte superiore a quella che era nel 1932.
“L’orecchio umano può sopportare il limite di tolleranza di 60 decibel per gli ambienti interni e 90/95 decibel per quelli esterni. Prolungate esposizioni a 115 decibel provocano un deterioramento della funzione coordinatrice della corteccia cerebrale: a 120 decibel il cervello di un uomo normale, dopo solo 5 minuti dà l’elettroencefalogramma di un epilettico.
“Rumorosità, quelle pericolose, tutt’altro che rare; autocarro pesante, 90 decibel, officina meccanica, 100 decibel; perforatrice, 110 decibel, aviogetto a 25 metri di altezza, 140 decibel.
“Tutti gli apparati dell’organismo umano sono vulnerabili dal rumore a partire da quello cardiocircolatorio. Su questo sistema i rumori agiscono provocando una costrizione delle piccole arterie di periferia, un aumento della pressione arteriosa e una sregolazione del ritmo cardiaco o aritmia.
“Stress, ansie, insonnie, stati di eccitazione: sono altri effetti perversi del rumore. È dimostrato che il rumore peggiora le forme depressive, le ossessioni ansiose, isteriche, le crisi epilettiche. Le capacità lavorative vengono debilitate, l’applicazione allo studio è più fiacca e si attenua la capacità di apprendere”.
Scompare l’avvoltoio?
◆ Il Messaggero dell’11 maggio 1979 in un articolo intitolato “C’era una volta l’avvoltoio” afferma che tale rapace è in via di estinzione in Italia. Quali le cause? Il quotidiano afferma in proposito: “Sono in grave pericolo per una penosa serie di cause, che vanno dal progressivo depauperamento degli ambienti naturali alla caccia che, sebbene illegale, sopravvive per queste specie per un anacronistico scopo collezionistico”.
Religione nell’U.R.S.S.
◆ La rivista Soviet Life fa un contrasto fra la religione nell’U.R.S.S. oggi e la situazione esistente nella Russia precomunista. Nel 1914 la popolazione russa era prevalentemente religiosa, e c’erano oltre 77.000 chiese e cappelle ortodosse, 1.000 monasteri, 117.000 sacerdoti e 95.000 monaci e frati. Oggi, dopo oltre sessant’anni di dominio comunista, questo numero è ridotto solo a una frazione. Secondo Soviet Life, “oggi i credenti costituiscono il 15-20 per cento della popolazione adulta del paese”, quasi tutti anziani. Essendo insegnato l’ateismo in tutte le scuole, la percentuale dei giovani che credono in Dio è piccolissima, a quanto si afferma. Per esempio, la rivista asserisce che a Leningrado, di 1.619 alunni che hanno risposto anonimamente a dei questionari, solo 24 hanno detto di credere in Dio. Di 1.530 studenti dell’Istituto Elettrotecnico di Leningrado e di altre scuole superiori di quella città, solo 18 hanno detto di essere credenti.
Messa in dubbio la datazione col metodo radioattivo
◆ Un metodo usato dagli scienziati per calcolare l’età della terra impiega gli elementi che perdono la radioattività. Calcolando l’attuale ritmo di decadimento, e proiettando il risultato nel passato, viene postulata l’età delle rocce della terra. Ma tali metodi partono dalla premessa che l’indice di decadimento radioattivo sia stato in passato lo stesso che al presente. Tuttavia, la pubblicazione Industrial Research/Development osserva che certi scienziati mettono in dubbio la validità di questa conclusione. Essi ritengono che la possibilità di improvvisi cambiamenti riguardo alla radioattività potrebbe alterare enormemente l’apparente età degli elementi. Come fa notare la pubblicazione, l’effetto potrebbe essere quello di “ridurre il periodo di dimezzamento dell’uranio da 4 miliardi e mezzo [di anni] a poco più di un secondo!” L’idea che ‘possiamo conoscere il passato esaminando il presente’ è molto pericolosa, dato che non si è certi che in passato le cose siano andate esattamente come vanno al presente.
Quanto alcool?
◆ Quanto alcool può un individuo introdurre nel proprio organismo, senza danneggiarlo, facendo uso delle bevande alcoliche? A questa domanda risponde Informazioni dell’INAM nell’edizione dell’ottobre 1978. Il periodico conferma innanzitutto i benefici che derivano da un uso moderato delle bevande alcoliche: “Il loro significato nutrizionale non si ferma però solo al valore energetico dell’alcool e a quello dei minerali e delle vitamine, la loro azione si estende anche alla migliore utilizzazione degli alimenti per l’innegabile valore eupeptico che aiuta e favorisce la digestione”. Dichiara inoltre: “Una quantità quindi di alcool che non ecceda il rapporto di 1 grammo per kg. di peso corporeo, in una alimentazione equilibrata per apporto proteico, potrà essere utile per l’economia dell’organismo e per rendere più gradevole l’appetibilità delle vivande”.
Si rifiutano di imparare
◆ Un’insegnante delle scuole superiori della California fa notare che un crescente numero d’insegnanti abbandonano il campo dell’istruzione pubblica. Secondo lei, molti lo fanno non principalmente a causa del cattivo comportamento degli studenti. Qual è il motivo allora? Essa risponde: “Quello che ho visto di recente è molto più allarmante, addirittura spaventoso. Ora gli adolescenti usano la loro ultima arma contro la scuola, gli insegnanti e se stessi: si rifiutano semplicemente di fare lo sforzo necessario per apprendere”. E aggiunge: “Per quanto sia brillante la lezione che preparo, per quanto io mostri personalmente interesse per l’apprendimento, per quanto siano costosi gli strumenti che porto in classe, gli studenti impareranno ben poco quando non hanno voglia di imparare. Non potendo imparare per loro, non potendo starmene seduta alla scrivania e ignorarli, l’unica soluzione ch’io vedo è di abbandonare l’insegnamento”. Ed è andata a unirsi alla fila sempre più lunga di ex insegnanti che cercano un altro lavoro.
Le religioni, la guerra e i Testimoni di Geova
◆ Nel libro “I cattolici tedeschi e le guerre di Hitler” di Gordon C. Zahn (Vallecchi editore) si legge: “Se si eccettua la posizione assunta da qualche setta protestante minore — i Testimoni di Geova e le tradizionali ‘Chiese della pace’, per esempio — non c’è ragione di credere che l’atteggiamento del protestantesimo tedesco si diversificasse da quello cattolico che era di appoggio allo sforzo bellico nazista”. — Pag. 60.
Non danno se stessi
◆ La denominazione protestante più grande negli Stati Uniti, la Convenzione Battista Meridionale con 13 milioni di membri, ha avuto l’anno scorso il numero di battesimi più basso da 27 anni a questa parte. A un convegno di capi battisti tenuto a San Francisco, Tal Bonham dell’Oklahoma ha detto ai presenti che il problema principale è che “i nostri non danno testimonianza come dovrebbero”. Un altro esponente battista, C. B. Hogue, ha detto: “In effetti, diamo sempre più [finanziariamente] ma facciamo sempre meno”. Egli ha fatto notare che il battista medio sembra interessarsi di evangelismo “ma preferisce offrire dollari piuttosto che se stesso”. Ha aggiunto: “Eravamo fieri d’essere conosciuti come la più grande denominazione protestante degli Stati Uniti, ma evidentemente abbiamo dimenticato la responsabilità che tale fama comporta”. Un’idea simile è stata espressa da Joe Ford, direttore dell’evangelismo nella chiesa. Egli dichiara che i membri della Convenzione Battista Meridionale sono diventati sempre più una “denominazione di spettatori”, sostituendo le parole ai fatti, “più interessati in chi siamo noi e meno in chi è Dio”.
Gli aerei diffondono il colera?
◆ L’improvvisa comparsa del colera in certe parti del mondo dove si manifesta di rado ha reso perplessi gli esperti. Ci sono stati casi, ad esempio, in remoti villaggi che non avevano avuto contatti con viaggiatori provenienti da zone infette. Dopo due anni di intense ricerche, il dott. Charles Rondle della Scuola di Igiene e Medicina Tropicale di Londra ha riscontrato che le rotte degli aviogetti provenienti dall’India passavano quasi esattamente sopra le zone contagiate, zone dove normalmente il colera è sconosciuto. Egli ha avanzato l’ipotesi che persone affette da colera nei primi stadi si siano lavate nei lavandini degli aerei in volo, che l’acqua contenente i batteri sia stata quindi scaricata dal velivolo, formando cristalli di ghiaccio scioltisi prima di arrivare a terra, mettendo in circolazione i batteri. Il dott. Rondle dice: “Sono rimasto sorpreso da quanto ho scoperto. Non pensavo che fosse possibile, ma ora sono del tutto convinto che la malattia si può diffondere in questo modo”.
Le nazioni totalitarie controllano l’O.N.U.?
◆ “Ora le nazioni totalitarie hanno la maggioranza all’O.N.U.”, ha detto il senatore americano Daniel P. Moynihan a 500 studenti di legge della Pace University di New York, “e l’istituzione [Nazioni Unite] segue sempre più di frequente norme totalitarie”. A quanto si afferma, Moynihan ritiene che questo abbia drasticamente mutato il ruolo sia dell’O.N.U. che dell’America in questioni di pace mondiale.
“Meglio” in carcere?
◆ Uno scassinatore di professione è andato a costituirsi in un commissariato inglese, confessando una rapina commessa anni fa. L’uomo, 44enne, aveva già scontato un certo numero d’anni di prigione per simili reati, ma nel 1972 era stato scarcerato. Perché si è costituito? La ragione, egli ha detto, è che era molto depresso per le condizioni del mondo “di fuori”. Alla polizia ha dichiarato: “Posso attendermi forse sette anni per tutto questo, e dentro starò meglio. È puro arrivismo questa cosiddetta libertà”.
Giapponesi senza TV si danno all’alcool
◆ “Quarantadue famiglie giapponesi”, riferisce il Corriere della Sera del 14 marzo 1979, “hanno partecipato ad un esperimento teso a verificare le conseguenze di un mese di ‘astinenza’ televisiva”. Quali sono stati i risultati? Il quotidiano afferma: “Quattro famiglie avevano ceduto, rinunciando all’impegno preso; e la resistenza di una delle famiglie in esame non è durata nemmeno una settimana. Inoltre, sono stati scoperti episodi di slealtà nei confronti degli sperimentatori, come quando gli elementi maschili delle famiglie sono andati fuori casa a guardare le partite del campionato di pallacanestro trasmesse alla TV.
“. . . Un altro risvolto negativo è stato il ricorso all’alcool, più o meno pesante, cui si sono abbandonati alcuni padri di famiglia. Altri hanno lamentato l’incapacità di prendere sonno, una volta privati dei programmi televisivi serali”. Sembra proprio che la televisione possa diventare per molti come una droga.
Indiani sconosciuti in Amazzonia
◆ Gli indiani caripuna del Brasile hanno rivelato l’esistenza di un’altra tribù indiana finora sconosciuta, i capivari. Secondo O Estado de S. Paulo, questi indiani non avevano mai avuto contatti con l’uomo bianco. Cinque grandi fiumi e la foresta amazzonica separano il loro territorio dalla civiltà. La National Foundation of the Indian intendeva mettersi in contatto con loro in marzo, dopo le piogge torrenziali d’inverno. Un funzionario della fondazione ha detto che ci sono più di 3.000 indiani con i quali hanno solo contatti sporadici o che sono conosciuti solo attraverso le notizie di altri indiani.
Agghiacciante statistica su Torino
◆ Il Messaggero del 25 gennaio 1979 riporta questa statistica “agghiacciante”: In novanta giorni, 56 persone anziane hanno tentato di togliersi la vita e fra queste, 24 ci sono riuscite. Quali sono le cause? Il senso di solitudine e di inutilità e l’ambiente dei ricoveri per vecchi. Il quotidiano aggiunge: “Che avviene nei ricoveri? Le statistiche continuano ad essere agghiaccianti: l’8 per cento degli ospiti nei ricoveri torinesi muore nei primi otto giorni di ricovero. Il 28,7 per cento nel primo mese, il 45 per cento nei primi sei mesi, il 54 per cento nel primo anno, il 65,4 per cento nei primi due anni”.