Mantenete l’integrità quando affrontate prove di fede
“Consideratela tutta gioia . . . quando incontrate varie prove, sapendo che questa provata qualità della vostra fede produce perseveranza”. — Giac. 1:2, 3.
1. Poiché Satana non può rovesciare la potenza di Dio, qual è il suo principale tentativo?
LA MIRA di Satana è sempre stata quella di sopraffare gli uomini fino al punto di metterli contro Dio. Questo fu il suo piano quando in principio fece uccidere il primo uomo fedele da suo fratello Caino. Tale sforzo è durato sino al nostro stesso giorno. Nel passato, Israele il favorito popolo di Dio fu un particolare bersaglio.
2. (a) Quale mandato Geova diede a Geremia? Come fu ricevuto il suo messaggio? (b) Che cosa accadde a Geremia, e chi venne in suo soccorso?
2 Al comando di Dio Onnipotente, il mandato di Geremia fu per un lungo periodo di anni quello di dichiarare la distruzione di Gerusalemme a causa delle iniquità del popolo che aveva ceduto agli sforzi di Satana. Questa dichiarazione non fu popolarmente ricevuta dai sacerdoti e dal popolo israelita del suo giorno. A Geremia fu imposto di smettere di predicare. Comunque, egli non cedette a questa pressione. Furono usati contro di lui mezzi più drastici. Anche quando era in carcere, ammonì il popolo di arrendersi ai Caldei per salvare le loro vite. A questo punto, e senza dubbio per comando di Satana, “prendevano Geremia e lo gettavano nella cisterna di Malchia figlio del re, che era nel Cortile della Guardia. Calarono dunque Geremia per mezzo di funi. Ora nella cisterna non c’era acqua, ma fango; e Geremia affondava nel fango”. A questo punto la condizione di Geremia apparve disperata, ma ancora non c’era da parte sua nessuna perdita di fede. Un servitore eunuco etiope chiamato Ebed-Melec, nella casa del re, venne in suo soccorso e si presentò dinanzi al re Sedechia a favore di Geremia, spiegando ciò che era accaduto. Con l’approvazione del re, Ebed-Melec, con estrema cura per non fare a Geremia alcun male, lo liberò dalla cisterna. (Ger. 38:6-16) Questo può mostrare come Geova provvede assistenza ai suoi servitori che mantengono l’integrità anche in dure prove e con la minaccia di morte. Da ultimo, Gerusalemme stessa fu presa prigioniera e fu distrutta esattamente come Geremia aveva profetizzato. Il fedele Geremia e il suo compagno e amico furono risparmiati.
LA MANO DEL NAZIONALISMO NEI GIORNI PRECRISTIANI
3. Quali richieste fanno spesso i governi ai cristiani, e quali ne sono sovente i risultati?
3 I governi, sia autoritari che d’altro tipo, spesso calpestano i diritti individuali delle persone d’avere libertà di adorazione secondo coscienza, con decreti arbitrari che richiedono lealtà verso la nazione. Queste richieste hanno causato dura persecuzione, prigionia e perfino morte. Mentre queste tattiche sono state usate durante questo secolo, esse hanno avuto molti precedenti.
4. (a) Quale autoritario decreto Nabucodonosor mise in vigore? (b) Quale condotta tennero i fedeli Ebrei? (c) Chi agì a favore dei tre Ebrei, e in quale maniera?
4 Tali circostanze furono inserite in modo illustrativo nel racconto ai giorni del re Nabucodonosor. Si rammenta come egli eresse un’alta immagine d’oro, alta approssimativamente ventisette metri, nella pianura di Dura. Questo doveva essere un oggetto di devozione e adorazione, e fu emanato il decreto che al suono della musica tutti dovevano prostrarsi e adorare quell’immagine. Ciò era in diretto contrasto con il comando di Dio che non si dovevano ‘inchinare’ a nessuna immagine o somiglianza di “alcuna cosa che è su nei cieli o che è giù sulla terra o che è nelle acque sotto la terra”. Se avessero fatto questo, sarebbero stati puniti da Geova essi stessi e la loro progenie fino alla terza e alla quarta generazione. (Eso. 20:4-6) Quando suonò la musica, tutti i presenti si prostrarono, eccetto i tre cospicui fedeli Giudei, Sadrac, Mesac e Abednego. Quando ciò fu portato all’attenzione del re, egli si infuriò, e fu quindi data loro un’altra opportunità di inchinarsi o far compromesso. La musica doveva suonare di nuovo e a tutti si doveva dare il comando di inchinarsi. Questo tentativo fu tanto vano quanto il primo perché questi uomini, anche con la minaccia d’esser gettati nella fornace ardente, non infransero la loro integrità ma resero vera adorazione a Geova e a lui solo. (Dan. 3:1, 5, 6, 16-19) Pur riconoscendo il pericolo per la loro vita se fossero stati gettati nella fornace ardente, dissero intrepidamente a Nabucodonosor che non si sarebbero inchinati all’immagine d’oro. Essi fecero sapere che il loro Dio poteva liberarli, ma anche se non li avesse liberati, non avrebbero reso omaggio a quell’immagine. Il racconto mostra che perfino gli uomini che gettarono questi tre nella fornace di fuoco furono ustionati a morte, mentre sugli uomini ebrei che avevan mantenuto l’integrità non c’era nemmeno l’odore del fuoco. — Dan. 3:27.
5. Quale prova di lealtà fu imposta a Daniele? Quale ne fu il risultato finale?
5 Il profeta Daniele fu similmente messo alla prova perché aveva l’abitudine di pregare alla finestra verso Gerusalemme tre volte al giorno. Alcuni funzionari e satrapi al comando di Dario fecero ingannevolmente emanare un decreto secondo cui nessuno avrebbe dovuto adorare o pregare alcun Dio salvo il re per un periodo di trenta giorni. Questo editto fu suggellato con l’anello reale. Naturalmente, il dito accusatore fu immediatamente puntato contro Daniele a causa della sua continua pratica di pregare il vero Dio, Geova. La pena per la violazione del decreto era che chiunque fosse stato trovato a pregare così avrebbe dovuto esser gettato nella fossa dei leoni. Daniele rimase leale, e vediamo quanto fedelmente Geova venne in suo soccorso chiudendo le bocche dei leoni. Certo, anche in questo caso ci fu la retribuzione, in quanto gli uomini che avevano accusato Daniele fino al punto di farlo gettare ai leoni furono essi stessi distrutti dai leoni. — Dan. 6:4-11, 20-28.
6. Quali altre opportunità di fare compromesso si presentarono a Daniele e ai suoi tre compagni, e come reagirono essi?
6 Questa non era stata la prima prova di questi fedeli servitori, perché in precedenza erano stati invitati a vivere lussuosamente, bevendo vino e mangiando cibi speciali che eran consumati da quelli che erano nel palazzo dove dimoravano. La loro determinazione fu inflessibile come si narra in Daniele 1:8: “Daniele determinò in cuor suo che non si sarebbe contaminato coi cibi prelibati del re [che non eran permessi dalla legge israelita] e col suo vino da bere. E continuò a fare richiesta al principale funzionario di corte per non contaminarsi”. Egli fece la richiesta: “Ci diano dei cibi vegetali affinché mangiamo e acqua affinché beviamo”. — Dan. 1:12.
7. Quale trattamento fu fatto a molti fedeli servitori precristiani per aver mantenuto l’integrità?
7 Molti altri servitori precristiani dell’Iddio Onnipotente furono messi alla prova in modo simile, essendo alcuni messi a morte e altri duramente maltrattati, e molti fedeli uomini dell’antichità “furono torturati perché non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto . . . altri ricevettero la loro prova mediante beffe e flagelli, in realtà, ancora di più, mediante legami e prigioni. Essi furono lapidati . . . provati . . . segati a pezzi, morirono ammazzati con la spada . . . nella tribolazione, maltrattati; e il mondo non era degno di loro”. — Ebr. 11:35-38.
PROVATA LA FEDE DEI PRIMI CRISTIANI
8. Quale fu la primaria prova imposta a Cristo Gesù? Chi venne in suo aiuto?
8 Come è esemplare in quanto a mantenere l’integrità il caso di Cristo Gesù, il Figlio di Geova! Egli fu falsamente accusato dai capi religiosi giudei del suo giorno che, per mezzo di false accuse, lo fecero mettere a morte per peccati di cui non era colpevole. Quando si è accusati d’aver fatto qualche cosa di cui non si è colpevoli, la prova può essere la più dura, e vediamo che a questa Gesù fu sottoposto, subendo la morte al palo. Non fu comunque abbandonato da Geova, perché il terzo giorno fu risuscitato a un alto, reale posto nei cieli. — Atti 10:40; 1 Cor. 15:4.
9. Cosa disse Gesù ai suoi fedeli seguaci che sarebbe loro accaduto, e quali evidenze confermano le sue predizioni?
9 Ci viene detto che il discepolo non è al di sopra del suo maestro, né lo schiavo al di sopra del suo signore. (Matt. 10:24) Inoltre, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. . . . Infatti, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà d’aver reso sacro servizio a Dio”. (Giov. 15:20; 16:2) Da questi e altri saggi consigli dati loro da Gesù avevano appreso che la loro fede sarebbe stata similmente messa alla prova mentre avrebbero continuato a predicare il messaggio circa il regno di Dio. Tale maltrattamento fu fatto loro non solo dalla loro propria nazione dei Giudei, ma anche dai governanti non giudei. Giacomo fu il primo degli apostoli a esser messo a morte, e questo per opera del non giudeo re Erode. “Egli [Erode] soppresse Giacomo fratello di Giovanni con la spada”. Maltrattò anche altri. “Il re Erode mise mano a maltrattare alcuni di quelli della congregazione”. Questo faceva comunque piacere ai Giudei, come si narra: “Vedendo che faceva piacere ai Giudei, continuò, arrestando anche Pietro . . . lo mise in prigione”. — Atti 12:1-4.
10. Chi fu perseguitato oltre agli apostoli?
10 Non solo furon perseguitati gli apostoli, ma furono perseguitati anche molti discepoli. Stefano fu uno di questi. Egli fu molto esplicito nel narrare veracemente i fatti relativi alla falsa adorazione che gli Israeliti avevan praticata e praticavano in quel tempo. A quelli presenti egli disse: “I vostri antenati . . . uccisero quelli che fecero in anticipo l’annuncio della venuta del Giusto, di cui voi siete stati ora i traditori e gli assassini . . . udite queste cose furon feriti al loro cuore e stridevano i denti contro di lui. Allora gridarono a gran voce e si misero le mani agli orecchi e corsero su di lui di comune accordo. E . . . gli gettavano pietre. . . . [ed egli] si addormentò nella morte”. — Atti 7:52, 54, 57-60.
11. Quando Paolo fu messo in prigione, gli fece smettere questo di predicare?
11 L’apostolo Paolo fu in prigione per aver mantenuto la propria integrità verso Dio, ma non gli fece smettere di predicare. Durante la sua prima prigionia a Roma, “riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, predicando loro il regno di Dio e insegnando le cose inerenti al Signore Gesù Cristo con la più grande libertà di parola, senza impedimento”. (Atti 28:30, 31) Nella sua seconda lettera durante la sua seconda prigionia a Roma quando stava per essere giustiziato, egli diede l’ammonizione d’esser fedeli.
CRISTIANI DEL VENTESIMO SECOLO
12, 13. (a) Cosa disse Gesù che sarebbe accaduto nel ventesimo secolo? (b) Che cosa è accaduto ai cristiani che han mantenuto l’integrità?
12 Gesù predisse che nel ventesimo secolo si sarebbe fatta la predicazione della buona notizia circa il termine del “sistema di cose”. L’ammonizione che diede ai suoi seguaci di questi “ultimi giorni” mostrava loro ciò che avrebbero potuto attendersi: “Sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome”. “Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:9, 13, 14.
13 Mentre ci son quelli che mantengono l’integrità e si rifiutano di compromettere la propria lealtà verso Geova, quelli di questo sistema di cose che si assoggettano alle esigenze nazionalistiche si infuriano mentre tentano di far violare ai cristiani il loro patto con l’Iddio Onnipotente. La cristianità si è unita alle nazioni in questi sforzi. Durante la prima guerra mondiale, molti testimoni di Geova (Studenti biblici) andarono in prigione perché non avevano fatto il militare nelle forze armate delle nazioni. Durante gli ultimi cinquant’anni e più, i testimoni di Geova sono stati perseguitati quasi di continuo in una parte della terra dopo l’altra. Durante la seconda guerra mondiale, la persecuzione fu estremamente dura. Molte migliaia di giovani, perché eran ministri e, ubbidendo alla legge di Dio, si rifiutavano inflessibilmente di uccidere altri, furono incarcerati.
14. (a) Quale dichiarazione fece Hitler riguardo ai testimoni di Geova? (b) Descrivete ciò che accadde a un ministro cristiano che non cedeva al crudele trattamento dei nazisti.
14 Sotto il regime nazista i testimoni di Geova furono atrocemente perseguitati da Hitler e dalle sue truppe d’assalto. Infatti, Hitler dichiarò che i testimoni di Geova dovessero essere sterminati. Come risultato, la persecuzione fu estremamente crudele e richiese incrollabile fede da parte dei ministri cristiani. Uno di questi, cioè Robert A. Winkler, era stato arrestato e trasportato al campo di concentramento. Era stato rilasciato per breve tempo come uomo segnato, giacché tutta la Gestapo aveva la sua fotografia. In seguito fu preso e gli venne data l’opportunità di cooperare con loro, dicendo loro dove si trovavano sua moglie e i capi della congregazione. La risposta fu NO. Egli fu quindi percosso spietatamente finché perse i sensi. Questo si ripeté parecchie volte. Poiché non poterono infrangere la sua integrità, sebbene gli facessero cadere i denti e lo percuotessero fino a fargli perdere la conoscenza, lo misero in una cella buia. Uno degli uomini in abiti civili che l’aveva portato alla Gestapo si avvicinò e chiese: “È lei il sig. Winkler?” Rispose: “Sì”. Questo agente della Gestapo fu scosso dalla brutalità usata. A questo punto una guardia con un po’ di considerazione domandò se poteva fare qualche cosa per lui. “Mi può prendere per favore una Bibbia?” fu la richiesta. Poco dopo una Bibbia fu gettata nella sua cella e la porta venne di nuovo immediatamente chiusa a chiave. Aveva avuto ciò che gli occorreva, la Parola di Dio. La preghiera a Geova gli diede la forza così che potesse rimanere saldo verso Geova indipendentemente da ciò che gli accadeva. Oggi quest’uomo serve ancora Geova con fede e lealtà, ed è felice d’essersi potuto mantenere risoluto nella più dura prova della sua fede.
15. Quali stimolanti parole un condannato ministro cristiano disse ad altri uscendo dal tribunale?
15 In un’altra occasione, un testimone di Geova era stato condannato a morte a causa della sua fedeltà verso Dio. Mentre le guardie lo conducevano fuori del tribunale, egli diceva ad altri Testimoni di avere buon coraggio. Quale stimolo fu questo per gli altri presenti!
16. Descrivete ciò che accadde a un ministro cristiano perché continuava la sua opera di predicazione.
16 La dura persecuzione si abbatté sui Testimoni nel Quebec, Canada. Un ministro fu arrestato 103 volte e scontò parecchie condanne al carcere oltre ad essere percosso fisicamente, e questo solo perché si rifiutava di smettere di compiere il ministero di porta in porta. Molti altri soffrirono in modo simile. Comunque, mantenendo di continuo l’integrità, col passar del tempo si ebbe nel Canada una vittoria alla Corte Suprema. Ora, dove da venticinque a trent’anni fa c’era solo un pugno di Testimoni, ce ne sono migliaia.
17. Quale crudeltà han subìta i Testimoni che hanno mantenuto l’integrità al di là della cortina di ferro?
17 Esattamente come quando i Testimoni furono perseguitati in precedenza sotto il regime nazista, i testimoni di Geova soffrono in modo simile al di là della cortina di ferro, dove i comunisti hanno impiegato la dura persecuzione per infrangere la loro integrità. In molti casi quelli che cercan di mantenere la fedeltà sono portati dinanzi a tribunali di compagni di lavoro e minacciati della perdita di lavoro, assegni familiari, casa, pensione e così via, se non rinunciano pubblicamente alla loro religione. Essi hanno difeso la loro determinazione e alcuni sono stati mandati in campi di lavoro forzato. Molti di questi campi hanno gruppi di Testimoni che vi sono trattati duramente, anche peggio degli animali. Alcuni di questi così incarcerati avevano già scontato lunghe condanne nei campi di concentramento di Hitler e ora sono relegati per molti anni ancora ad opera dei comunisti. Ma la loro fede è forte e non comprometteranno la loro integrità verso Dio.
18. Che cosa è accaduto ai ministri cristiani in Africa?
18 Il nazionalismo recò grande persecuzione sui testimoni di Geova alcuni anni fa in Africa, e molti furono duramente percossi. Più recentemente in alcuni paesi africani i testimoni di Geova furono proscritti. Non solo essi sono stati proscritti perché non volevano far parte del partito politico e portare la cartolina d’identità del partito; le turbe li han percossi, hanno rapito molte donne e le hanno assoggettate ad abuso immorale. Ma di nuovo, i capi non sono stati in grado d’infrangere l’integrità di questi veri cristiani.
ALTRI TENTATIVI PER INFRANGERE L’INTEGRITÀ
19. Come ad altri si sono presentate prove di fede?
19 Molte volte, alcune delle prove più dure si hanno nella propria famiglia a causa delle offese di altri componenti che usano scherni e biasimi per indurre il testimone di Geova a smettere.
20. Che accadde in Germania dopo che alcuni cristiani perseguitati erano stati rilasciati dai campi di prigionia?
20 È noto che, mentre molti testimoni di Geova superarono sotto il nazismo nei campi di concentramento la più dura persecuzione, una volta rilasciati per tornare forse alla loro città natia o in altri luoghi per cercare lavoro, sono stati ingannati e intrappolati dagli allettamenti del materialismo. Da ciò possiamo vedere che, mentre il Diavolo può non essere in grado di rendere i cristiani schiavi mediante la persecuzione, vi può riuscire con mezzi insidiosi per infrangere l’integrità. Alcuni possono aver sopportato prove di maltrattamenti eppure possono esser caduti vittime delle loro proprie passioni e aver commesso fornicazione e adulterio, rendendo necessaria la loro espulsione dall’organizzazione di Geova.
21. Che cosa avvenne nella chiesa primitiva? Perché questo non dovrebbe scuotere la nostra fede quando sorgono ora situazioni simili?
21 In realtà, molti si sono sviati per varie ragioni, e questo accadde anche ai giorni della chiesa primitiva. Paolo lo richiama alla nostra attenzione nella seconda lettera che invia a Timoteo, dove leggiamo: “Poiché Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose”. Di un altro che causò ingiuria Paolo avvertì: “Alessandro il ramaio mi ha recato molte ingiurie — Geova gli renderà secondo le sue opere — e anche tu guardati da lui, poiché ha resistito alle nostre parole in misura eccessiva”. (2 Tim. 4:10, 14, 15) Quindi, alcuni cristiani smisero millenovecento anni fa di seguire la condotta della fede, e possiamo aspettarci che alcuni smettano di seguirla similmente ora perché è stato così profetizzato. Dovremmo, dunque, permettere noi che la nostra fede sia scossa? No, perché sappiamo che Geova eliminerà quelli che trasgrediscono.
22. (a) Che cosa abbiamo visto presto accadere, che dovrebbe farci capire che potremmo non sfuggire ad alcune dure prove? (b) In che modo Paolo fu un esempio, e come la sua condotta ci dovrebbe essere di aiuto?
22 In base alla stessa indicazione, non dovremmo pensare di poter superare le prove senza esserne scalfiti. Molti possono esser chiamati a sopportare ingiustizie e difficoltà come lo furono alcuni in passato. Il nazionalismo, notiamo, è divampato in molti casi, dando luogo a dura persecuzione quasi da un giorno all’altro senza avvertimento. Indossando la corazza dell’armatura spirituale, potremo spegnere i dardi dell’avversario. Possiamo attenderci biasimi di ogni sorta, come ci viene detto da Cristo Gesù. “‘I biasimi di quelli che ti biasimavano son caduti su di me’ . . . per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza. Ora l’Iddio che fornisce perseveranza e conforto vi conceda d’avere fra voi stessi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù”. (Rom. 15:3-5) Si può anche ricordare che Paolo diede specifici consigli sulla perseveranza allorché scrisse la sua seconda lettera ai Corinti: “In ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio, in molta perseveranza, in tribolazioni, in casi di bisogno, in difficoltà, in battiture, in prigioni, in disordini, in fatiche, in notti insonni, in tempi senza cibo”. (2 Cor. 6:4, 5) Ci vuole molto incoraggiamento per edificare nella nostra mente la forza di perseverare.
COME MANTENERE L’INTEGRITÀ
23. Come ci dovremmo sentire in quanto al voto di dedicazione che abbiamo fatto a Geova?
23 Alcuni non sono riusciti a vivere secondo i loro voti di dedicazione verso Geova. Dopo aver dedicato la nostra vita al compimento della volontà di Geova, non c’è da tornare indietro. Geova giustamente si attende che ‘paghiamo i nostri voti’. (Eccl. 5:4-6) Quelli che volontariamente e deliberatamente si mostrano falsi agli impegni presi verso Geova meritano la morte.
24, 25. (a) Da quale fonte possiamo attenderci attacchi? Perché? (b) Anche se dovessimo affrontare la prova suprema in cui sarebbe implicata la nostra vita, quale dovrebbe essere la nostra reazione?
24 Dobbiamo ricordare che Satana è il grande nemico dei veri cristiani, ed egli ha una potente organizzazione volta a distruggere ogni fede in Geova. Dovremmo anche renderci conto che l’intero mondo giace nella potenza del Diavolo, ed egli è l’iddio di questo sistema di cose e ha accecato le menti degli increduli. — 2 Cor. 4:4.
25 Poiché ha sotto di sé il mondo intero, rivolge tutto il suo veleno e il suo vigore all’impiego delle sue forze terrestri. Egli fa ciò come un leone ruggente che s’appressa alla sua preda, come scrisse Pietro: “Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. Quel qualcuno potreste essere voi, un sincero cristiano dedicato a Geova. Pietro ulteriormente avverte: “Prendete la vostra determinazione contro di lui, solidi nella fede, sapendo che le stesse cose in quanto alle sofferenze si compiono nell’intera associazione dei vostri fratelli che sono nel mondo”. (1 Piet. 5:8, 9) Non lasciate che ciò vi spaventi o vi induca a smettere. Questo sarebbe codardia, perfino suicidio, e tale azione non renderà alcuno idoneo per vivere nel regno di Dio. (Riv. 21:8) In contrasto, siate della disposizione mentale che Gesù suggerì in Rivelazione 2:10: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova . . . Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”.