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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
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  • Rifiutato il battesimo ai bambini
  • Vera liberazione?
  • Dialogo cattolico-marxista
  • La teologia della liberazione: una soluzione per il Terzo Mondo?
    Svegliatevi! 1987
  • Un dilemma per i cattolici sinceri
    Svegliatevi! 1987
  • La teologia della liberazione aiuterà i poveri?
    Svegliatevi! 1987
  • Il cattolicesimo nel Terzo Mondo è stabile?
    Svegliatevi! 1987
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
w87 15/4 p. 21

Significato delle notizie

Rifiutato il battesimo ai bambini

A Francoforte recentemente un ministro protestante tedesco ha informato le autorità ecclesiastiche che in futuro si sarebbe rifiutato “di battezzare, nella sua parrocchia, i bambini che non sono in grado di comprendere”. Spiegando per quale ragione il battesimo che lui stesso ricevette da bambino non poteva essere chiamato battesimo, il 58enne Klaus Hoffmann ha detto: “Non fu conforme al requisito indispensabile del battesimo biblico, la fede, né ebbe il giusto simbolo, l’immersione”. Per coerenza con le sue opinioni, ha deciso di ribattezzarsi e così “ha ricevuto il battesimo biblico per immersione”, riferisce il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

In un primo tempo le autorità ecclesiastiche hanno sospeso Hoffmann da tutte le sue mansioni, ma la condanna è stata commutata in “una licenza di tre mesi per motivi di studio”. Con quali risultati? Il giornale dice che gli ulteriori studi di Hoffmann sull’argomento non sono serviti ad altro che a ribadire “che nella Bibbia non viene sostenuto in alcun modo il battesimo dei bambini. Inoltre gli scritti dei primi cristiani fino al terzo secolo non parlano dell’introduzione di questo atto”.

Non c’è da sorprendersi che le autorità religiose citino la tradizione per giustificare questo atto. Ma, ciò nonostante, in quasi tutta la cristianità si continuano a battezzare i bambini. Il sostegno che gli ecclesiastici danno a questa pratica la rende forse corretta? Gesù ordinò ai suoi seguaci di battezzare non i bambini, ma i credenti ai quali si era insegnato ad osservare tutti i suoi comandamenti. Lui stesso, quando fu immerso nelle acque del Giordano, non era un bambino, ma “aveva circa trent’anni”. — Luca 3:21-23; Matteo 28:19, 20.

Vera liberazione?

La teologia della liberazione, un movimento che giustifica la violenza come strumento per “liberare i poveri e gli oppressi”, soprattutto nel Terzo Mondo, si sta facendo sempre più popolare. È stato questo l’argomento al centro della discussione durante la Seconda assemblea internazionale dell’Associazione ecumenica dei teologi del Terzo Mondo, svoltasi a Oaxtepec, in Messico, dall’8 al 13 dicembre 1986. Perché questi studiosi religiosi perseguono ora con tanta determinazione i loro obiettivi di trasformazione sociale?

Benché nel 1985 il Vaticano abbia diffuso un’istruzione in cui veniva condannata la teologia della liberazione, l’istruzione su Libertà cristiana e liberazione, pubblicata nel 1986, afferma che ora anche la “lotta armata” è approvata come “ultimo rimedio”.

Ma, mentre era sulla terra, Gesù Cristo si fece forse coinvolgere nei movimenti sociali del mondo? No, piuttosto, quando l’apostolo Pietro usò la “spada” per difendere il Figlio di Dio, Gesù lo rimproverò dicendogli: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matteo 26:52) La Bibbia promette che la vera liberazione verrà per intervento divino allorché Dio toglierà dal mondo non solo la povertà, le lotte fra le nazioni, la discriminazione razziale e l’oppressione, ma anche le lacrime, il dolore, le sofferenze e la morte. (Rivelazione 21:4) Certo, questa sì che sarà una liberazione!

Dialogo cattolico-marxista

Nell’ottobre 1986 a Budapest, in Ungheria, 15 teologi e filosofi cattolici si sono incontrati con 15 intellettuali marxisti. Il convegno era stato organizzato dal Segretariato vaticano per i non credenti e dall’Accademia ungherese delle scienze per discutere sull’evolversi dei valori morali.

Tra i cattolici presenti, il cardinale francese Poupard, presidente del Segretariato per i non credenti, e il cardinale austriaco König, specialista dei rapporti fra Chiesa Cattolica e nazioni comuniste. Tra i marxisti, il capo dell’Istituto ungherese di filosofia e quello dell’Istituto sovietico per l’ateismo scientifico.

Il quotidiano francese Le Monde ha riferito: “Gli intellettuali marxisti hanno ammesso di trovarsi di fronte a una crisi dei valori morali, la cui gravità essi misurano in base al numero di suicidi, alla diffusione della droga e all’alcolismo. Secondo la delegazione cattolica, nella loro ricerca di una soluzione [i marxisti] contano sulla cooperazione delle chiese cristiane. Il duplice obiettivo della parte [cattolica] era sia di valutare meglio il modo in cui l’uomo e la morale si inquadrano in una società marxista sia di ‘esaminare il fondamento morale per la coesistenza di cristiani e marxisti nei paesi dell’est [comunisti]’”.

La vera soluzione dei problemi morali odierni non verrà da conferenze tra opposte ideologie. Verrà invece quando il Regno di Geova retto da suo Figlio, Gesù, abbatterà l’attuale sistema di cose, stabilendo al suo posto un nuovo mondo sotto quel Regno celeste. — Daniele 2:44; Rivelazione 21:4, 5.

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