La fonte dei veri valori
TUTTE le società umane hanno un codice morale. Che lo ammettano o no, tutti i popoli sentono il bisogno di una forza al di sopra e al di fuori di sé che li guidi. Viene loro naturale guardare a una potenza superiore da adorare o servire. Può essere il sole, la luna, una stella, un monte, un fiume, un animale, un uomo o un’organizzazione. Il loro codice morale può essere esposto in uno dei molti testi sacri delle diverse culture. È un bisogno riscontrabile nelle persone di ogni luogo. Nell’uomo è istintivo.
“La religione”, secondo l’eminente psichiatra C. G. Jung, “è un atteggiamento istintivo caratteristico dell’uomo, e se ne possono seguire le manifestazioni attraverso tutta la storia umana”. Il famoso scienziato Fred Hoyle parla del “codice morale presente in tutte le società umane” e aggiunge: “Sarebbe facile costruire una solida argomentazione per dimostrare che il senso morale nell’uomo persiste nonostante tutte le tentazioni [e persecuzioni] che costantemente operano contro di esso”. — L’universo intelligente, di F. Hoyle, Mondadori, 1983, trad. dall’inglese di G. Paoli e R. Morelli, pp. 6, 7.
Il testo sacro più conosciuto e più diffuso, la Bibbia, riconosce questo senso morale innato nell’uomo. In Romani 2:14, 15 si legge: “Poiché tutte le volte che quelli delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, questi, benché non abbiano legge, sono legge a se stessi. Essi sono i medesimi che dimostrano come la sostanza della legge sia scritta nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati oppure scusati”.
Hoyle considera l’evoluzione “una libera patente per qualsiasi forma di comportamento opportunistico”, e prosegue dicendo: “Francamente sono perseguitato dalla convinzione che la filosofia nichilista adottata a suo tempo dalla cosiddetta opinione colta in seguito alla pubblicazione de L’origine delle specie, abbia avviato il genere umano su una strada che porta all’autodistruzione. È stata perciò fatta scattare una macchina del giudizio universale. . . . Il numero di persone che oggi intuiscono che qualcosa di sostanziale non funziona nella nostra società non è piccolo, ma preziose energie vengono deplorevolmente dissipate nel protestare contro tutta una serie di fatti non essenziali”. — L’universo intelligente, cit., pp. 8, 9.
La vita ha origine da un’intelligenza
Poi, con precisione matematica, Hoyle prosegue mostrando che non c’è nessuna probabilità che la vita abbia avuto origine sulla terra per caso. Gli scienziati ortodossi, egli dice, sono stati allontanati dall’idea di una forza creativa a causa delle “intemperanze religiose del passato”. (L’universo intelligente, cit., p. 9) Hoyle, però, crede che la vita sia stata creata da qualche forza intelligente nello spazio cosmico. Crede che quello che è stato impossibile sulla terra sia stato possibile nello spazio, ma anche là egli ipotizza che fosse all’opera qualche forma di intelligenza. Perfino la più semplice forma di vita, il batterio, è così straordinariamente complessa che dev’esserci voluta un’intelligenza per crearla, ma egli non si rassegna a chiamare Dio quell’intelligenza.
Altri che “intuiscono che qualcosa di sostanziale non funziona nella nostra società” non sono altrettanto riluttanti a chiamarla così. Uno di questi è il già citato Jung: “La persona che non si aggrappa a Dio non può opporre, con le sue sole risorse, alcuna resistenza alle lusinghe materiali e morali del mondo. Per questo abbisogna della prova di un’esperienza interiore trascendentale, l’unica cosa che può impedirle d’essere altrimenti inevitabilmente sommersa dalla massa”.
Il giudice Francis T. Murphy, presidente della Divisione d’Appello negli Stati Uniti, dice che l’uomo moderno “non conosce il fondamentale significato della propria vita e dubita che la vita abbia un qualsiasi significato. Quali che siano le sue pretese morali, in effetti ha escluso Dio dalla sua vita, dal suo ufficio, dalla sua casa. Gli manca quindi un punto di riferimento morale”. Howard Cosell, esponente del mondo sportivo, ha espresso lo stesso parere parlando del problema del doping fra gli atleti. Egli ha detto: “In America non esiste più un punto di riferimento morale determinabile . . . e questo rappresenta un problema per l’intera cultura”.
“È impossibile”, dice la giornalista Georgie Anne Geyer, “avere una comunità o una nazione morale senza avere fede in Dio, perché tutto si riduce rapidamente all’‘io’, e l’‘io’ soltanto non ha senso. . . . Quando l’‘io’ diventa il metro di ogni cosa — a spese di Dio, della religione, della famiglia e delle norme accettate del comportamento umano civile e civico — siamo nei guai”.
Aleksandr Solženicyn ha detto che se gli fosse chiesto di riassumere in poche parole la principale caratteristica del XX secolo, direbbe: “Gli uomini hanno dimenticato Dio”. Poi ha aggiunto: “L’intero ventesimo secolo è risucchiato nel vortice dell’ateismo e dell’autodistruzione. . . . Ogni tentativo di trovare una via d’uscita dalla situazione del mondo odierno è inutile se, pentiti, non indirizziamo nuovamente la nostra coscienza verso il Creatore di tutte le cose: in caso contrario, nessuna uscita sarà illuminata, e noi la cercheremo invano”.
Per seimila anni l’uomo ha cercato di fare a modo suo, decidendo ciò che è bene e ciò che è male. Ora la tendenza moderna è di fare come si vuole: non esistono né il bene né il male. La storia registra le orribili conseguenze del fare sia nell’uno che nell’altro modo, dimostrando che l’uomo non è in grado di dirigere i suoi passi. “C’è una strada che all’uomo sembra giusta, ma il suo estremo conduce alla morte”. (Proverbi 14:12, Ricciotti; Geremia 10:23) Geova Dio ha fatto l’uomo, lo conosce dentro e fuori e ha provveduto la mappa per trovare la felicità: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. (Salmo 119:105) La sua Parola, la Bibbia, indica quali sono i veri valori che possono rendere felice l’uomo. Nel riquadro qui accanto sono elencate alcune delle cose che si devono o non si devono fare.
[Riquadro a pagina 7]
Valori secondo i quali vivere
▸ Ama Geova Dio con tutto il tuo cuore, la mente, l’anima e la forza.
▸ Ama il prossimo tuo come te stesso.
▸ Fa agli altri come vuoi che gli altri facciano a te.
▸ Segui il modello di Gesù.
▸ Perdona gli altri come vuoi essere perdonato.
▸ Onora tuo padre e tua madre.
▸ Nel rendere onore metti gli altri al primo posto.
▸ Sii leale in ogni tua azione.
▸ Persegui la pace con tutti.
▸ Cerca la mitezza, la benignità, la padronanza di te stesso.
▸ Non rendere a nessuno male per male.
▸ Vinci il male col bene.
▸ Non adorare falsi dèi.
▸ Non prostrarti alle immagini.
▸ Non assassinare.
▸ Non rubare.
▸ Non rendere falsa testimonianza.
▸ Non usare il nome di Dio invano.
▸ Non concupire gli averi del tuo prossimo.
▸ Non far tramontare il sole sulla tua ira.