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  • g91 8/6 pp. 28-29
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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1991
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Tormentata dalle discordie”
  • L’invito del papa a compiere l’attività missionaria
  • Era una santa?
  • Nuovi casi di tubercolosi
  • Traduzioni della Bibbia
  • Se non si parlano, muoiono
  • Una soluzione contro l’inquinamento?
  • Ghiotti di pesce
  • Balene affettuose
  • Conflitti con la legge ebraica
  • Ridurre i rischi dei viaggi
  • La Chiesa Cattolica in Spagna: Poteri e privilegi
    Svegliatevi! 1990
  • Le pestilenze del XX secolo
    Svegliatevi! 1997
  • Un mondo senza malattie
    Svegliatevi! 2004
  • Pesci
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
Altro
Svegliatevi! 1991
g91 8/6 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

“Tormentata dalle discordie”

“La sera prima d’essere crocifisso Gesù pregò affinché i suoi seguaci fossero ‘tutti uno . . . in perfetta unità’”, afferma U.S.News & World Report, e aggiunge: “Tuttavia, per la maggior parte della sua storia, la chiesa cristiana è stata tormentata dalle discordie”. A conferma di questo, la settima assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese tenuta lo scorso febbraio a Canberra, in Australia, è terminata con “scarsi segni di progresso verso l’‘unità della fede, della vita e della testimonianza’ che essa cerca di conseguire da oltre quattro decenni”. “Il movimento ecumenico, in breve, sembra giunto a un punto morto”, dice in conclusione la rivista. “Una vera unione delle chiese appare improbabile nell’immediato futuro”. Al termine della conferenza non solo i delegati delle oltre 300 chiese rappresentate erano più divisi di prima, ma molti erano anche disgustati. Ci sono stati perfino casi di molestie sessuali, “così tanti, in effetti, che era stata eretta una particolare tenda detta Spaziodonna nella quale potevano rifugiarsi le donne per sottrarsi alle attenzioni dei sedicenti ministri di Dio”, osserva il Sunday Times inglese.

L’invito del papa a compiere l’attività missionaria

In un’enciclica intitolata “Redemptoris missio” circa il mandato missionario della sua chiesa, papa Giovanni Paolo II ha recentemente invitato i cattolici a divulgare la loro fede nel mondo. Alle nazioni che si oppongono all’attività missionaria e vietano il proselitismo ha rivolto l’esortazione: “Aprite le porte a Cristo!” L’enciclica è la prima importante dichiarazione riguardo all’opera missionaria da parte della chiesa dal 1959. Il papa fa notare che negli scorsi 25 anni il numero delle persone da convertire è raddoppiato e continua ad aumentare. Egli critica aspramente coloro che a suo avviso mostrano troppa simpatia per altre religioni senza cercare di convertirne i seguaci e disapprova l’idea secondo cui “una religione vale l’altra”. Come fa rilevare il papa, alcuni ostacoli alla spinta missionaria della chiesa sono “le divisioni passate e presenti tra i cristiani, la scristianizzazione in paesi cristiani, . . . le contro-testimonianze di fedeli e di comunità cristiane, che non seguono nella loro vita il modello di Cristo”. — Redemptoris missio, Bologna, Centro Editoriale Dehoniano, 1991, pp. 7, 32.

Era una santa?

Questa è la domanda che si pone la Chiesa Cattolica riguardo a Isabella I, regina di Spagna del XV secolo. Secondo il quotidiano francese Le Monde, nella chiesa si sta valutando la possibilità di beatificare Isabella e questo sarebbe il primo passo in vista della sua “santificazione”. Isabella è famosa per avere appoggiato le esplorazioni di Cristoforo Colombo, che nel 1492 portarono alla scoperta dell’America. Mentre in Vaticano è allo studio la richiesta di beatificare Isabella, circolano volantini che la descrivono come un esempio da imitare per adolescenti, madri e perfino capi di stato. Ebrei e musulmani, però, si sentono oltraggiati. Fu durante il regno di Isabella e del suo consorte che ebbe inizio la terribile Inquisizione spagnola; centinaia di migliaia di ebrei e di musulmani dovettero scegliere tra la conversione forzata o l’esilio. Migliaia d’essi furono torturati e bruciati sul rogo.

Nuovi casi di tubercolosi

La tubercolosi è in aumento in tutto il mondo, afferma il giornale francese Le Monde, e ora uccide quasi tre milioni di persone all’anno. Per decenni i casi riguardanti questa malattia sono diminuiti, e questo aveva indotto alcune autorità sanitarie a prevedere che entro la fine del secolo sarebbe praticamente scomparsa; ma ora 20 milioni di persone in tutta la terra sono affette da questa malattia contagiosa in fase attiva, e ogni anno vengono denunciati 8 milioni di nuovi casi. Sebbene si creda che un terzo della popolazione mondiale sia portatore dei batteri che causano la tubercolosi, la maggioranza non contrarrà mai la malattia a meno che il sistema immunitario dell’organismo non venga in qualche modo danneggiato. A quanto si dice, l’attuale impennata nel numero di casi di tubercolosi è direttamente legata alla diffusione del virus dell’AIDS, perché chi ha l’AIDS è particolarmente soggetto alla tubercolosi e può trasmetterla ad altri.

Traduzioni della Bibbia

Con l’aggiunta di quattro nuove lingue nel 1990, la versione completa della Bibbia è ora disponibile in 318 lingue e dialetti, scrive il dott. John D. Erickson, segretario generale eletto delle United Bible Societies. Le nuove lingue sono: quechua del Chimborazo (Ecuador), rongmei naga, dell’India, e ranau dusun e kayan, entrambe della Malaysia. La Bibbia è ora pubblicata, per intero o in parte, in 1.946 lingue, 18 più dell’anno precedente.

Se non si parlano, muoiono

Quasi metà delle 6.000 lingue del mondo sono “destinate a sparire nei prossimi 75-100 anni”, dice la rivista Science. Questo perché non ci sono bambini che ora parlino queste lingue. E un altro 45 per cento delle lingue rischia di morire perché i gruppi che le parlano scompaiono o sono assorbiti da altri gruppi. Pertanto, solo 300 lingue — il 5 per cento degli idiomi esistenti — non sono in pericolo. La Società Linguistica d’America, che all’inizio dell’anno ha presentato queste statistiche nel corso della sua riunione annuale, ha discusso i modi per salvare le lingue che rischiano di scomparire. Come soluzione, è stato proposto di “stabilire centri linguistici dove si insegnino ai bambini le lingue che stanno per scomparire, incoraggiandoli a parlarle”.

Una soluzione contro l’inquinamento?

“Può darsi che l’aria più contaminata del mondo sia quella di Città di Messico”, afferma l’Economist. “La città è situata a 2.300 metri sopra il livello del mare, per cui una certa quantità d’aria contiene solo un terzo circa dell’ossigeno che conterrebbe al livello del mare”. Le industrie, tra cui una raffineria di petrolio, e tre milioni di auto, riversano ogni giorno nell’aria circa 1.200 tonnellate di sostanze inquinanti. La situazione peggiora d’inverno quando l’aria fredda imprigiona le sostanze inquinanti impedendo loro di disperdersi sulle montagne circostanti. Poiché le affezioni dell’apparato respiratorio sono la causa del maggior numero di decessi a Città di Messico, al centro della metropoli sono state installate 25 “casietas de oxygiena”, alquanto simili a cabine telefoniche. Per poco più di 2.000 lire le persone sul punto di soffocare possono entrare e respirare ossigeno puro per un minuto. Sebbene sia un gesto nobile, “una cabina con l’ossigeno ogni 800.000 persone non servirà a nulla”, fa notare l’Economist.

Ghiotti di pesce

“Ai giapponesi piace molto il sushi”, dice Asiaweek. “Infatti mangiano cinque volte più pesce pro capite degli americani e quasi otto volte più degli indonesiani”. Per soddisfare questa grande richiesta, il Giappone pesca circa 11.500.000 tonnellate di pesce all’anno in alto mare e nelle acque costiere; altre 250.000 tonnellate provengono da fiumi interni e allevamenti, mentre altri 2 milioni di tonnellate sono importate. L’Unione Sovietica è al secondo posto con 11.200.000 tonnellate, seguita dalla Cina con 9.400.000 tonnellate. Quest’ultimo paese è il massimo produttore di pesce d’acqua dolce, che proviene soprattutto dai vivai dei villaggi. Gli Stati Uniti sono i massimi esportatori di pesce, oltre che i massimi importatori dopo il Giappone. Riguardo a un comune tipo di pesce, la sardina, la rivista osserva: “Ci sono molti piccoli pesci che si possono definire sardine. Il sapore caratteristico viene dalle erbe aromatiche e dagli oli”.

Balene affettuose

In Sudafrica, per diversi mesi all’anno, gli abitanti della costa del Capo di Buona Speranza si divertono a guardare le gigantesche balene dei Baschi (lunghe di solito 17 metri) che galleggiano e giocano con i piccoli vicino alla spiaggia. Recentemente molti si sono commossi allo spettacolo di una madre che giocava affettuosamente col suo piccolo. Il vivace piccolo di sei tonnellate continuava ad arrampicarsi sul dorso della madre cercando di rimanervi in equilibrio solo per ricadere giù. Ogni volta la madre si rigirava sul dorso e con le pinne teneva il piccolo stretto sul ventre. È stato “uno degli spettacoli più belli del secolo”, ha esclamato uno del posto.

Conflitti con la legge ebraica

Un piccolo edificio alla periferia di Gerusalemme ospita l’Istituto per la Scienza e l’Halachah. “Quindici ingegneri ed eruditi in materia di religione stanno adoperandosi per trovare il modo di conciliare la moderna tecnologia con l’Halachah, la raccolta di leggi religiose ebraiche che ha 3.500 anni”, scrive il Wall Street Journal. “Molti degli sconcertanti problemi da risolvere riguardano il Sabato, quando la Torà vieta agli ebrei osservanti di compiere certi tipi di lavoro e di usare energia”. L’uso degli ascensori presentava un particolare problema. Sebbene si sia risolto il problema del premere il pulsante facendo fermare automaticamente l’ascensore a ogni piano, si è scoperto che quando un ascensore carico in discesa rallentava si creava energia che veniva impiegata altrove. Ora un sistema appositamente progettato impedisce di usare quell’energia durante il Sabato. Altre soluzioni: un telefono che interrompe anziché creare la corrente quando si fa il numero, un inchiostro che scompare dopo tre giorni per permettere agli ospedali di aggirare il divieto relativo alla scrittura non necessaria (definita un segno permanente) e una “casa” di cartone per le bare affinché possano essere trasportate sugli aerei su cui viaggia un membro dei kohanim (casta sacerdotale), essendo loro vietato di stare insieme nella stessa stanza o nello stesso luogo chiuso.

Ridurre i rischi dei viaggi

I passeggeri possono fare molte cose per ridurre le probabilità di rimanere gravemente feriti o uccisi in incidenti aerei, dicono gli esperti. Una è quella di rimanere svegli e all’erta durante il decollo e l’atterraggio e di prestare particolare attenzione quando vengono date istruzioni circa le emergenze, poiché i piani di abbandono dell’aeromobile variano a seconda degli aerei. Non appena si sale a bordo è bene anche farsi mentalmente una cartina della cabina e imparare a memoria quante file ci sono sino all’uscita più vicina. Evitate gli indumenti di fibre sintetiche, poiché possono sciogliersi se nella cabina scoppia un incendio. La lana è considerata uno dei materiali meno infiammabili. Durante il volo mettete scarpe con i tacchi bassi. In caso di emergenza, raggomitolate il corpo nella posizione che i passeggeri seduti devono assumere in caso di incidente aereo, cioè piegate il più possibile in avanti la parte superiore del corpo con la testa appoggiata alle braccia conserte. Durante l’evacuazione dell’aereo restate bassi e cercate di mantenere la calma.

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