Uno sguardo al mondo
Difficile individuare l’AIDS
I ricercatori hanno scoperto che un portatore del virus dell’AIDS può non rivelarlo con i normali test effettuati per individuare gli anticorpi prodotti dall’organismo come reazione al virus. “È una scoperta preoccupante perché fa anche pensare che il virus è effettivamente presente in alcune persone ad alto rischio di infezione da AIDS che con i test comunemente usati erano state dichiarate esenti dal virus, e che queste persone potrebbero trasmetterlo ad altri”, fa rilevare il New York Times. “La scoperta significa pure che del sangue contaminato potrebbe sfuggire ai metodi di screening utilizzati per salvaguardare le scorte di sangue per trasfusioni”. Gli scienziati hanno riscontrato che il virus dell’AIDS può nascondersi nei macrofagi — le cellule spazzine del sistema immunitario dell’organismo — o anche rimanere addormentato nei linfociti T4, che normalmente stimolano la produzione di anticorpi. Questo forse spiega perché alcuni che erano stati infettati dal virus dell’AIDS non hanno prodotto anticorpi che dopo un anno o più. I ricercatori si sono messi immediatamente al lavoro per mettere a punto nuovi tipi di test.
Nel frattempo, secondo un servizio dell’AP (Associated Press), un assistente universitario della facoltà di medicina della Cornell University afferma che “le scorte nazionali di sangue sono assai più contaminate di quanto non si sia fatto credere al pubblico”, e sostiene che “una trasfusione di sangue su 10 causerà qualche tipo di infezione, tra cui epatite e AIDS”. Il servizio dell’AP fa pure notare che a una conferenza medica il dott. Joseph Feldschuh ha detto che “il pubblico è stato ingannato, particolarmente per quel che riguarda la possibilità di contrarre l’AIDS attraverso una trasfusione”. Infatti, ha detto, anche se i Centri per il Controllo delle Malattie di Atlanta (Georgia, USA) calcolavano che un’unità di sangue su 40.000 poteva contenere il virus non individuato dell’AIDS, “sono state propinate al pubblico stime ovviamente false, secondo le quali le probabilità di contrarre l’AIDS attraverso una trasfusione oscillano fra una su 250.000 e una su 1 milione”. Feldschuh ha citato studi dai quali egli deduce che un’unità di sangue su 3.600 potrebbe avere il virus dell’AIDS anche se gli anticorpi non lo rivelano.
Serpenti invece che gatti
Gli abitanti di certe regioni montuose dell’isola di Creta tengono serpenti in casa. Perché? Per la stessa ragione per cui alcuni hanno i gatti: per tenere lontani i topi. “Quasi tutte le specie di serpenti rendono servizi di inestimabile valore alla gente di campagna”, dice Ethnos, un giornale di Atene. “Difendono le messi dai roditori, si nutrono di animali nocivi e sterminano gli insetti”. L’articolo definisce questa usanza “un fenomeno davvero curioso”.
Un consiglio riguardo alle trasfusioni
Le trasfusioni di sangue dovrebbero “essere tenute al minimo”, consiglia una commissione degli Istituti Sanitari Nazionali degli Stati Uniti. E date le migliori tecniche chirurgiche, la commissione raccomanda di “rivedere i tradizionali impieghi del sangue”. È la prima volta che il governo dirama un avvertimento basato sul rischio di prendere l’AIDS attraverso le trasfusioni di sangue. Le trasfusioni comportano “rischi comprovati di infezione e di alterazione della risposta immunitaria”, ha detto il presidente Tibor Greenwalt. Sebbene la commissione reputi minime le probabilità di prendere l’AIDS da una trasfusione, il rapporto avverte che “è improbabile che il livello di rischio diminuisca sensibilmente in un futuro prevedibile anche se verranno adottati altri tipi di test”.
Computer letali
“Gli scienziati che lavorano per il governo credono che un grave incidente causato da microcircuiti integrati difettosi sia ‘inevitabile’ nei prossimi quattro anni”, scrive il Times di Londra. Perché? Recenti indagini rivelano che nelle attrezzature militari c’è un’alta percentuale di microcircuiti difettosi. Gli esperti di computer temono che simili punti deboli siano presenti anche nei microprocessori usati per applicazioni civili, come centrali elettriche, aerei e alcune auto. Al fine di sventare il disastro, gli scienziati inglesi affermano di avere costruito “il primo microprocessore che può dimostrarsi matematicamente esente da difetti di progettazione”, dice il Times.
Vertiginoso aumento della popolazione indiana
“La popolazione indiana ha superato gli 800 milioni di unità”, scrive il New York Times, “e le massime autorità governative si dicono preoccupate per non essere riuscite a produrre un netto calo nell’indice di natalità della nazione”. Con un aumento di oltre 120 milioni di persone in meno di otto anni, l’India potrebbe alla fine superare la Cina — con il suo miliardo e cento milioni di persone — quale nazione più popolosa del mondo. L’aumento ha annullato gli sforzi del governo di elevare il tenore di vita ed eliminare la povertà. Saroj Kharpade, ministro dello Stato per la Sanità e per il Benessere della Famiglia, ha avvertito che di questo passo il paese va verso una situazione nella quale “non ci saranno né case né acqua né scuole né attrezzature sanitarie sufficienti per il crescente numero di abitanti”.
Alla deriva per cinque mesi
Pare che in giugno cinque pescatori costaricani abbiano stabilito un nuovo record di resistenza in mare essendo andati alla deriva per cinque mesi nell’Oceano Pacifico. Partiti dalla Costa Rica per andare a pescare — dovevano rimanere in mare otto giorni — sono stati investiti da una tempesta durata due settimane che ha messo fuori uso la loro radio e ha spinto la loro barca di 9 metri in alto mare, dove le scorte di carburante sono finite. Sono sopravvissuti raccogliendo acqua piovana e nutrendosi di pesce e tartarughe. Una motonave giapponese per la pesca del tonno li ha soccorsi circa 1.130 chilometri a sud-est di Honolulu, a quasi 5.800 chilometri da dove erano partiti. È l’unica nave che hanno visto in tutto quel tempo. A parte il viso bruciato dal sole e un certo gonfiore agli arti, sono stati trovati sorprendentemente in buona salute.
Un’altra vittima della seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale ha fatto un’altra vittima. Nella provincia di Marsa Matrûh, circa 480 chilometri a nord-ovest del Cairo, è esplosa una mina, uccidendo una persona e ferendone altre due. Si dice che nelle regioni desertiche dell’Egitto occidentale, dove nel 1942 e nel 1943 gli Alleati combatterono contro le forze dell’Asse, siano ancora sepolte centinaia di migliaia di mine rimaste lì dal tempo della guerra.
Insetticida prodotto dalle formiche
I circoli scientifici sono incuriositi da un nuovo sistema per eliminare termiti e locuste. L’insetticida usato è prodotto da una piccola formica nera — del genere Monomorium — e ne basta una piccola dose. “Una goccia di veleno [sulla preda] e ne segue la morte in pochi secondi”, riferisce il quotidiano francese Le Monde. A differenza degli insetti irrorati con gli insetticidi fabbricati dall’uomo, quelli trattati con il veleno di formica non sembrano sviluppare un’efficace immunità. Il veleno è già sintetizzato, e un laboratorio sta progettando di fabbricare questo insetticida prodotto dalle formiche in una versione prodotta dall’uomo.
Il 37º viaggio del papa
Secondo un articolo del New York Times, in occasione del 37º viaggio oltreoceano di papa Giovanni Paolo II l’insolito sembra essere stato la norma. Il Paraguay ha udito quello che può essere stato il più breve applauso per un discorso del papa. Il presidente, “il gen. Alfredo Stroessner . . . ha battuto le mani quattro o cinque volte”, e i funzionari governativi e i diplomatici stranieri presenti nel palazzo presidenziale hanno fatto altrettanto. L’Uruguay ha avuto quello che forse è stato “il più breve incontro programmato” con il papa. L’alunna María Paula Lolena è riuscita solo a pronunciare le parole di benvenuto: “In nome di tutto l’Uruguay ti diamo questi fiori”. Poi è svenuta, sempre coi fiori in mano. La Bolivia ha visto quella che probabilmente è stata ‘la messa più alta celebrata da un papa’. L’altare di El Alto, vicino a La Paz, si trovava a 4.100 metri sopra il livello del mare. Vi ha assistito un gruppo di amerindi che mescolano la devozione alla “Madre Terra” e al sole con le credenze cattoliche. “Non so bene cosa significhi il papa per loro”, ha detto il loro sacerdote, José Iriarte.
Curarsi da sé
“Gli americani credono che per ogni male ci sia una pillola, che tutto si possa curare”, dice il dott. Harvey Klein, professore dell’Istituto di medicina della Cornell University. Con appena 725 ingredienti attivi approvati è stata preparata la formula di circa 300.000 medicinali e vitamine venduti senza ricetta. Incitati dalla pubblicità, l’anno scorso gli americani hanno speso 12 miliardi di dollari per comprarli, nel tentativo di migliorare la propria salute: un aumento del 43 per cento rispetto al 1982. Ci sono però dei rischi. “L’uomo non conosce nessun medicinale completamente sicuro”, dice il dott. James S. Todd dell’Ordine dei Medici Americani, “e il profano non è in grado di giudicare”. Si deve prestare particolare attenzione quando si prendono più farmaci, perché le associazioni di medicinali possono essere pericolose. Si raccomanda di leggere attentamente le avvertenze e le modalità d’uso che accompagnano il prodotto e di chiedere consiglio a un esperto se si è in dubbio.