Gioie mediante la perseveranza nell’opera buona
Narrato da Charles J. Fekel
AVEVO trovato la cosa di massima importanza per la mia vita e la mia felicità. E, soprattutto, ero ancora giovane a quel tempo. Non dovetti sprecare decine di anni alla ricerca di questo tesoro attraverso prove ed errori, solo per riscontrare che la maggior parte della mia vita era trascorsa invano. No, ma avevo gioventù ed energia da usare in un’opera buona e meritevole. La mia preziosa scoperta fu l’accurato intendimento dei propositi di Dio che dava una chiara spiegazione a essenziali domande come: Perché siamo qui sulla terra? Le attuali condizioni sono secondo la volontà di Dio? L’uomo può attendersi un felice futuro?
Gli anni dell’infanzia che trascorsi in Austria-Ungheria non furono troppo promettenti. Mia madre mi aveva sempre portato alla Chiesa Cattolica Romana. Quindi, mentre abitavo con parenti luterani, aveva acconsentito a farmi frequentare la scuola domenicale luterana. In seguito, quando andammo a vivere per conto nostro, ritornai alla Chiesa Cattolica. Dopo la morte di papà ci trasferimmo, nel 1905, negli Stati Uniti, dove abitammo per un po’ presso parenti luterani. Questa vita era per certo molto diversa da quella che avevamo condotto in Europa.
La nostra famiglia tornò a vivere per conto proprio, e la mamma ci esortò a frequentare di nuovo la messa. Comunque, continuai a frequentare la scuola pubblica, poiché non potevamo permetterci di studiare nella scuola cattolica. In seguito cominciai a studiare il catechismo cattolico una volta la settimana in parrocchia, per prepararmi alla cresima. Comunque, non feci mai la cresima. Varie ragioni mi impedirono di compiere questo passo.
Primo, era evidente che le risposte che dovevo imparare a memoria dal catechismo non avevano nessuna prova biblica. Inoltre, potevo capire che le domande del sacerdote nel confessionale, il quale mi interrogava intorno a ogni sorta di cattive azioni di cui ero innocente, non avevano nessun valore. Per di più, a che scopo serviva la monotona ripetizione dell’“Ave Maria” e di altre preghiere? E soprattutto, quale vera vita di eccellente servizio offriva la Chiesa Cattolica Romana ai laici?
Per curiosità a volte ascoltavo i predicatori agli angoli delle strade. Comunque, essi non offrivano nessuna soddisfacente risposta alle mie ansiose domande e mettevano solo in risalto il triste futuro dei peccatori nel fuoco dell’inferno. Mi ripugnava il pensiero di dover servire Dio per l’unico motivo del timore. Non era egli un Dio che attirava le sue creature con l’amore? E certo doveva esserci un’opera o un servizio in cui potevano impegnarsi tutti quelli che volevano piacere a Dio!
PRIMI RAGGI DI LUCE
Ci fu poi la volta che io e mio fratello decidemmo di assistere a una conferenza pubblica nell’Accademia di Musica di Baltimora dove l’ingresso era libero. L’avvincente soggetto era “All’inferno e ritorno”. La logica veduta scritturale dell’inferno biblico (ebr., sheolʹ; greco, hádes), presentata dall’oratore, fece profonda impressione a entrambi. Notai anche la gentilezza e la considerazione del pastore Russell, poiché questo era il nome dell’oratore. Alfine trovavo le risposte alle mie domande, risposte sensate confermate da esplicite dichiarazioni contenute nella Bibbia.
A suo tempo vidi il bel “Fotodramma della creazione” in cui immagini e suono erano sincronizzati. Vedere questo dramma biblico di storia umana e udire il commentario dell’oratore mi fu molto utile! Mi diede una meravigliosa, ampia veduta dei propositi di Dio. E mi fece capire che la maggioranza delle persone prestava poca attenzione a Cristo e al suo palo di tortura. Lo scienziato con la sua provetta, il finanziere con la sua ricchezza, i militari, gli ecclesiastici e gli studiosi con la loro personale carriera, e i benestanti che passavano da un piacere all’altro, erano tutti troppo preoccupati per dare anche un fuggevole sguardo al Salvatore. Ma che dire di me stesso, che a quel tempo studiavo? Non ero plasmato allo stesso modo dall’istruzione mondana?
A quest’epoca, rammento, trovavamo spesso sotto la porta un interessante trattato intitolato “Il mensile degli Studenti Biblici”. Mi abbonai ad esso e leggendolo nacque in me il desiderio di ricevere sempre più informazioni. Misi da parte alcuni miei guadagni settimanali e mi procurai alcune pubblicazioni di studio di cui era fatta la pubblicità nei trattati, particolarmente la serie degli Studi sulle Scritture (inglese). Mi meravigliai della chiarezza della spiegazione mentre un volume dopo l’altro rivelava il proposito di Dio nel corso dei secoli e delle generazioni. E che gioia riscontrare che la Bibbia è l’ispirato libro di Dio!
Quando mia madre mi suggeriva di andare in chiesa la domenica mattina io dicevo: “Il sacerdote parla in latino, e io non capisco il latino, quindi non posso imparare nulla. Tu mi hai sempre esortato a imparare tutto quello che posso. Ebbene, imparo le cose da questi libri”. Non ci furono altre discussioni. Poi un giorno il commesso di un negozio mi esortò ad andare a udire l’evangelista Smith che predicava nel Teatro di Ford. Invece di convertirmi, fui così completamente disgustato perché l’oratore non menzionò nulla della grande speranza del regno di Dio che decisi lì per lì di fare qualcosa per estendere ad altri il messaggio ispiratore della Bibbia. Ma prima dovevo ricevere aiuto.
ASSOCIAZIONE E TESTIMONIANZA
Mi procurai l’indirizzo del locale luogo di raduno degli studenti biblici, come si chiamavano allora i testimoni di Geova, e cominciai a frequentarli. La prima volta che vi andai un desto, anziano signore notò che ero nuovo e mi diede il benvenuto. Si sedette accanto a me e durante la conversazione fu sorpreso apprendendo che avevo già acquistato molte informazioni bibliche dalla letteratura. In seguito, era sempre lì ad accogliermi a ciascuna adunanza. Quindi dopo le adunanze andavo a casa a piedi, riflettendo sulle cose che avevo udite. La volontà di Dio cominciava a significare molto per me.
Con l’aumento della conoscenza e della convinzione arrivai presto al punto che seppi di dover prendere una decisione. Certo dovevo contraccambiare l’immeritata benignità di Dio che mi aveva dato intendimento del suo proposito con tutta la gratitudine di cui ero capace. Sono lieto che non persi tempo e dedicai la mia vita a lui sottoponendomi al battesimo.
Quindi da un grande privilegio passai a un altro: presi parte alla distribuzione di trattati biblici ogni domenica mattina; intrapresi il servizio di predicazione di porta in porta; e in seguito, dopo essermi diplomato dalla scuola superiore, iniziai l’attività di predicazione in servizio continuo, nota allora come servizio di colportore, ma chiamata ora servizio di pioniere. Alfine avevo trovato l’opera meritevole che cercavo. Com’era soddisfacente poter dedicare tutto il tempo a predicare e insegnare la vivificante Parola di Dio!
Il primo territorio che mi venne assegnato fu una parte della città dove prestai servizio da solo. Preparavo un pacco contenente la seconda colazione e letteratura extra, che lasciavo in qualche conveniente negozio di drogheria, col permesso del proprietario. Così riducevo alquanto il peso da portare nelle ore del mattino. In seguito, ebbi il privilegio di estendere la mia attività nei sobborghi, dove gli altri Testimoni non potevano arrivare.
Dopo ciò lavorai nelle zone rurali, servendomi di qualche città situata in una località centrale come base a cui la Società Torre di Guardia inviava le ordinazioni di letteratura biblica. Lavoravamo in due, alloggiando in una pensione. Di lì ci recavamo nel circostante territorio in bicicletta, riservando la città per i giorni di pioggia. Prendevamo strade separate, lasciando letteratura o accettando ordinazioni di letteratura da consegnare in seguito. Spesso accadeva che gentili padroni di casa ci dessero da mangiare o ci fornissero anche l’alloggio per la notte quando il tramonto ci sorprendeva troppo lontani dalla base. Ricordo che mai una volta per tutta l’estate dovemmo dormire sotto le stelle. D’inverno tornavamo in città e alla calda associazione della congregazione.
Nel frattempo, gli Stati Uniti erano stati coinvolti nella prima guerra mondiale. Un giorno, mentre svolgevo il ministero di casa in casa una signora, fingendosi interessata, riuscì a ottenere il mio nome e indirizzo. Il giorno dopo due agenti federali vennero a casa nostra. Non avevamo nulla da nascondere, e così spiegai tutto riguardo al nostro ministero. Presero degli esemplari della nostra letteratura. Il sabato sera mio fratello e io fummo prelevati e condotti alla stazione di polizia. Durante il cammino cercammo di trarre incoraggiamento dalla scrittura del giorno e dal commento. A ciò un agente diede un colpetto all’altro. Il secondo rispose con calma: “Farei la stessa cosa se fossi al loro posto”.
Mio fratello, cittadino naturalizzato, fu messo subito in libertà, ma io venni trattenuto come forestiero, senza avere neppure diritto al processo. Venni trasferito al carcere di Baltimora, e lì seppi che preminenti membri della Società Torre di Guardia avevano ricevuto ingiuste condanne da scontare nella prigione di Atlanta. L’accusa che mi veniva mossa era che sobillavo la popolazione. Quando mi fu chiesto se ritenevo mio dovere predicare ciò che conteneva la pubblicazione della Società Il Mistero Compiuto (inglese), risposi di avere il dovere di dichiarare la buona notizia di cui il libro dava una spiegazione. A quel tempo, rammento, mi passarono per la mente le parole dell’apostolo Paolo: “Guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” (1 Cor. 9:16) Indugiando presso la porta della mia cella ogni sera, potevo vedere un angolino di cielo e forse una stella solitaria. Trovavo conforto al pensiero che l’amorevole sorveglianza di Geova è sempre presente.
Ai detenuti non era concesso nulla da leggere, ma chi era disposto a pagare l’ulteriore prezzo a un negoziante di fuori, poteva trovare questo e altri articoli sotto il cuscino nella sua cella. Comunque, Geova aveva fatto in modo, al tempo del mio arresto, che avessi con me della letteratura biblica, e ora avevo molto tempo per studiarla e per condividere le informazioni con altri detenuti. Dopo un mese d’isolamento fui messo in libertà sulla parola, situazione che continuò fino alla successiva primavera dopo la fine della guerra.
Mi dedicai a un lavoro secolare per un breve periodo, per rimettermi fisicamente; e poi nella primavera del 1919 ripresi l’opera in servizio continuo. La prima assemblea postbellica dei testimoni di Geova a Cedar Point, nell’Ohio, fu annunciata, ma noi pionieri avevamo pochissime probabilità di assistervi. Saremmo stati lì in ispirito, comunque. Ad ogni modo, Geova sapeva che cosa fare. Conosceva il nostro urgente bisogno di edificazione spirituale, per continuare la sua buona opera. Un dono in denaro di un premuroso conservo Testimone ci permise di trascorrere meravigliosi giorni di associazione alla ricca tavola del Signore. E avemmo la visibile evidenza del fatto che Geova cominciava già a radunare il suo popolo in un’organizzazione pacifica e unita.
PRIVILEGI DELLA BETEL
Nella nostra successiva assegnazione, la cittadina di Vineland, nel New Jersey, cominciai a conoscere qualcosa circa la Betel di Brooklyn, sede mondiale della Società, da un’amorevole famiglia che l’aveva visitata. Pertanto, quando apparve ne La Torre di Guardia l’avviso che chiedeva volontari per andarvi a lavorare, risposi immediatamente. Ero ansioso di usare tutto il mio tempo e tutte le mie energie nella migliore opera di tutte, quella di promuovere gli interessi del Regno. La mia domanda fu accettata, e il 14 febbraio 1921 segnò l’inizio di una nuova e soddisfacente fase di servizio.
È vero che avrei sentito la mancanza dell’opera di parlare continuamente della verità, privilegio del ministro pioniere, ma quali meravigliosi vantaggi per compensare ciò! Non c’è la preoccupazione delle cose materiali, poiché vitto, alloggio e assistenza medica sono provveduti. Inoltre, c’è l’associazione con tanti maturi Testimoni e le edificanti considerazioni di versetti biblici all’ora della colazione. Le sessioni di studio alla Betel e fuori di essa diventano parte della propria vita. E poi c’è la convinzione che ogni attività alla sede centrale della Betel, indipendentemente da quanto possa sembrare comune in superficie, è in qualche modo d’aiuto ai nostri conservi Testimoni nelle varie parti del mondo, poiché essi hanno bisogno della letteratura biblica e delle continue acque di verità che Geova provvede così generosamente per mezzo della sua visibile organizzazione.
Svolsi vari lavori relativi alla rilegatura dei libri. Quindi un giorno, dopo cena, mi offrii di fare un po’ di lavoro extra nel reparto di composizione. Subito dopo, fui trasferito a quel reparto, e ricordo che uno dei miei primi lavori fu quello di inserire correzioni nell’Indice delle ristampe de La Torre di Guardia. Successivamente serravo le forme di composizione tipografica per il libro L’Arpa di Dio così da fare una grande matrice da usare nel fondere le lastre stereotipiche per le rotative. Nel 1921 nel reparto di composizione c’erano in media sei persone a lavorare e due macchine linotype. Oggi vi lavorano 76 persone e vi sono 33 macchine linotype. C’è stato dunque un meraviglioso aumento, aumento reso necessario come risultato della zelante attività di moltitudini di Testimoni in ogni parte del mondo.
Qui ho avuto molti privilegi negli scorsi quarantotto anni. Oltre a vedere tutto il nuovo materiale lavorato in questo reparto e preparato per le grandi rotative, vi sono state altre benedizioni. Il vedere la gioia del popolo di Dio alla presentazione di nuove pubblicazioni ai congressi ha ampiamente ricompensato qualsiasi sforzo extra che abbiamo dovuto fare. E il congresso di Cedar Point nel 1919 non fu che il primo di una lunga serie di assemblee a cui ho potuto assistere: Cedar Point, 1922; Columbus, 1931; S. Louis, 1941; e altre a Toronto, Detroit, Cleveland, Londra, Parigi, Roma, Norimberga, Stoccolma, oltre alle indimenticabili moltitudini nella città di New York.
Ho avuto anche molte altre gioie. Ho avuto il privilegio di vivere nella turbolenta èra di persecuzione degli anni quaranta; di vedere l’epoca delle trasmissioni radio del messaggio del Regno; di essere qui quando l’istruzione divina ricevette grande impulso con l’inaugurazione della Scuola di Galaad per l’addestramento dei missionari e della Scuola di Ministero del Regno per promuovere l’organizzazione di congregazione.
Ora, a settantun anni, ripensando agli anni trascorsi servendo gli interessi del Regno, è meraviglioso vedere ciò che compie lo spirito di Geova Dio. Continuiamo dunque a ricevere tutti la sua immeritata benignità e la pace che elargisce a coloro che si mostrano decisi a compiere la sua opera alla Sua lode. Mi è specialmente cara la promessa: “Trova anche squisito diletto in Geova, ed egli ti darà le richieste del tuo cuore”. — Sal. 37:4.