Siete pronti ad affrontare un problema medico che mette alla prova la fede?
Tenete queste informazioni dove potete trovarle subito in caso di bisogno
1 Nessuno pensa seriamente alla possibilità di trovarsi in ospedale oggi stesso o domani. Nondimeno ‘il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti noi’. (Eccl. 9:11) A prescindere dalle vostre opinioni personali circa la medicina tradizionale, cosa fareste per non essere sottoposti a una trasfusione di sangue indesiderata qualora in seguito a un incidente veniste trasportati d’urgenza in ospedale privi di sensi? Sì, un incidente o un improvviso aggravamento delle condizioni di salute possono bruscamente farvi trovare a tu per tu con una sfida alla vostra fede.
2 Qualora per qualche ragione vi trovaste in ospedale, cosa fareste per mantenere l’integrità se qualcuno vi dicesse che senza trasfusione di sangue morirete? Prendereste frettolosamente per buona una simile affermazione, credendo che descriva realmente le vostre condizioni? Siete pienamente convinti di non volere sangue? Siete pronti ad affrontare questa sfida alla vostra fede e ‘astenervi dal sangue’? — Atti 15:28, 29.
3 Per opporsi a una trasfusione di sangue indesiderata e spiritualmente contaminante è necessario avere già una ferma convinzione al riguardo. Tale convinzione deve basarsi su un chiaro intendimento di ciò che la Bibbia dice del sangue. Altrimenti, nella concitazione del momento, potreste facilmente farvi intimorire da qualcuno che dicesse di saperne più di voi sulla questione. Vi lascereste convincere che forse i medici ne sanno più di Dio in merito al sangue? Certo in queste circostanze vorreste essere ‘fermamente risoluti’ a fare “ciò che è retto” agli occhi di Geova, indipendentemente da ciò che possono dire semplici uomini. (Deut. 12:23-25) Ma siete costretti ad affrontare questa sfida da soli? — Eccl. 4:9-12.
SERVIZIO DI INFORMAZIONE SANITARIA E COMITATI SANITARI
4 Per assistere chi ha bisogno di aiuto nell’affrontare il problema delle trasfusioni di sangue, la Congregazione Centrale ha istituito da qualche tempo alla Betel di Roma il “Servizio di informazione sanitaria”. Ha anche costituito 70 “Comitati di assistenza sanitaria” nelle principali città d’Italia. Di questi comitati fanno parte più di 200 anziani specializzati nell’assolvere questo compito.
5 Il Servizio di informazione sanitaria è in grado di fare ricerche in molti periodici specializzati in campo medico e scientifico pubblicati in Italia e all’estero per avere informazioni sulla disponibilità ed efficacia di molte tecniche chirurgiche e terapie che non prevedono l’uso di sangue. Esso fornisce poi ai comitati sanitari, ai centri ospedalieri e ad alcuni medici le informazioni su queste terapie alternative. Tiene informati i comitati sanitari su decisioni favorevoli emesse dai tribunali, cosa che permetterà ad altri magistrati di valutare con maggiore obiettività situazioni che ci riguardano. Tiene anche un archivio di alcune centinaia di medici disposti a collaborare con noi, così che quando sorgono problemi legati alle trasfusioni di sangue i comitati sanitari hanno accesso a informazioni aggiornate.
6 Il Servizio di informazione sanitaria soprintende anche all’addestramento e all’operato dei comitati sanitari. Nelle città in cui sono situati, i membri dei comitati sanitari visitano regolarmente a scopo informativo i medici e i chirurghi per migliorare i reciproci rapporti. A questi medici viene chiesto se conoscono altri dottori disposti a curarci senza fare uso di sangue.
7 I membri dei comitati sanitari e gli anziani della vostra congregazione sono pronti ad aiutarvi. Se lo desiderate, potete chiedere la loro assistenza pratica e spirituale. Desideriamo precisare che la scelta relativa a farmaci, ricoveri o metodiche chirurgiche è una decisione strettamente personale. I fratelli dei comitati sanitari e gli anziani di congregazione non possono e non debbono decidere per voi. Vi sono, comunque, dei passi preliminari che dovete compiere se volete mettere i comitati sanitari e gli anziani in condizione di agire nel modo più efficace.
PASSI PRELIMINARI INDISPENSABILI: LI AVETE GIÀ COMPIUTI?
8 Prima di tutto accertatevi che tutti i vostri familiari abbiano i rispettivi documenti sanitari compilati per intero: devono essere datati, firmati, e controfirmati da testimoni. A fratelli che erano arrivati in ospedale con un documento sanitario privo di data e/o senza la firma di testimoni è stata contestata la validità del documento. Inoltre, tutti i nostri figli minorenni non battezzati hanno i rispettivi tesserini di identità compilati? Se no, qualora vostro figlio si trovasse in una situazione di emergenza, come potrebbe il personale dell’ospedale conoscere la vostra posizione sul sangue e chi deve avvisare?
9 Assicuratevi poi che tutti abbiano con sé questi documenti IN QUALSIASI MOMENTO. Controllate che i vostri figli ce l’abbiano ogni giorno prima di andare a scuola, sì, anche prima di andare fuori a giocare o a divertirsi. Tutti dovrebbero essere sicuri di avere con sé questo documento sanitario quando sono al lavoro, in vacanza o alle assemblee cristiane. Non separatevene mai!
10 Pensate cosa potrebbe succedere se doveste arrivare in condizioni gravi al pronto soccorso di un ospedale, in stato di incoscienza e/o nell’impossibilità di parlare. Se non avete il documento con voi e in ospedale non c’è nessun familiare o anziano che faccia conoscere la vostra posizione, e si ritiene che ‘abbiate bisogno di sangue’, probabilmente vi verrà fatta una trasfusione. Purtroppo questo è già accaduto. Quando invece abbiamo con noi il documento, esso parla per noi, manifestando la nostra volontà.
11 Per questo il documento sanitario è meglio di un bracciale o di una collanina che alcuni portano a questo stesso scopo. Un bracciale o una collanina non spiegano le ragioni bibliche della nostra posizione e non sono firmati a conferma di quanto vi è scritto. Circa il documento di una sorella, una corte canadese ha detto: “[La paziente] ha scelto l’unico modo possibile per informare i medici e altro personale sanitario che, nel caso venisse a trovarsi in stato di incoscienza o fosse altrimenti impossibilitata ad esprimere la propria volontà, ella non dà il suo consenso alle trasfusioni di sangue”. Perciò non siate mai sprovvisti del documento sanitario!
12 Dato che il nostro documento sanitario è stato preparato prevalentemente per le situazioni di emergenza, nella chirurgia elettiva fareste bene a presentare la dichiarazione liberatoria completa in ogni sua parte, con la vostra firma e quella dei testimoni, e ad accertarvi che sia inclusa nella vostra cartella clinica. Avete tutto il diritto di farlo per assicurarvi che il trattamento sia quello che desiderate. Anche se né voi né il medico prevedete che sorgano seri problemi, spiegate che in caso di sviluppi imprevisti si dovranno seguire queste vostre istruzioni. Il successivo passo importante è quello di parlare al personale medico col quale avrete a che fare sia per la chirurgia elettiva che per un’eventuale emergenza.
PARLATE CON I MEDICI
13 Non dimenticate che, anche se è incluso nell’elenco dei medici favorevoli, il medico non è un nostro conservo e nel corso del tempo potrebbe cambiare opinione in merito alla terapia trasfusionale. Inoltre il vostro caso clinico potrebbe presentare insolite difficoltà che il medico stesso potrebbe ritenere di non poter affrontare senza far ricorso alle trasfusioni. Pertanto è fondamentale che ogni paziente si interessi di conoscere quali tecniche chirurgiche saranno utilizzate durante il suo intervento e quali terapie verranno applicate, e se esse sono compatibili con le leggi bibliche. Una domanda importante è: l’équipe rispetterà la volontà del paziente e non farà uso di sangue in nessuna circostanza? Senza questa assicurazione non sareste sufficientemente protetti. Questa è una situazione in cui non deve prevalere il timore dell’uomo. (Prov. 29:25) Se apparite insicuri, qualche medico potrebbe dubitare della vostra sincerità.
14 Salvo improvvise evenienze, non è saggio ricoverarsi all’ultimo momento, quando le condizioni di salute si sono notevolmente aggravate. È bene invece rivolgersi ai medici prima che la situazione peggiori al punto che per il medico favorevole divenga una vera e propria sfida rispettare la volontà del paziente di rifiutare le trasfusioni. La Bibbia afferma: “Accorto è chi ha visto la calamità e va a nascondersi”. — Prov. 22:3.
15 Se dovrete affrontare un intervento chirurgico, vi incoraggiamo a contattare il comitato sanitario non direttamente, ma tramite gli anziani della vostra congregazione, i quali potranno dare assicurazione al comitato stesso che siete testimoni di Geova. Non è consigliabile contattare i medici o gli ospedali da soli, senza l’assistenza del comitato sanitario, il quale ha una conoscenza aggiornata su come operano e fino a che punto ci rispettano. Inoltre, in molti ospedali pubblici solo alcuni chirurghi sono favorevoli. È pertanto opportuno rivolgersi ai comitati sanitari, i quali sono in grado di indirizzare i proclamatori nei reparti che rispettano i nostri princìpi.
16 Non sarebbe assolutamente saggio ricoverarsi in un ospedale o in una clinica solamente perché è vicino casa, quando non si sa se i medici che vi lavorano sono disposti a operare senza sangue o quando i comitati sanitari sconsigliano il ricovero in tale struttura. Cosa potranno fare i membri dei comitati se sono chiamati all’ultimo momento, quando state per essere trasfusi in una struttura da loro non consigliata? Vi ricordiamo che i comitati sanitari curano il ricovero soltanto nelle cliniche e negli ospedali che collaborano. Non sarebbe ragionevole chiedere che si interessassero del ricovero o delle visite presso centri sanitari che non sono ritenuti affidabili. Sottolineiamo inoltre che i proclamatori non devono rivolgersi ai membri dei comitati sanitari per interventi o consulenze che non hanno relazione con l’obiezione alle trasfusioni di sangue, poiché essi non agiscono da consulenti medici.
17 Se voi o i vostri familiari Testimoni doveste essere ricoverati d’urgenza a causa di un incidente o di un’improvvisa evenienza, dovrete rendere chiaro che desiderate essere curati con terapie mediche che non implichino l’uso di sangue. Con calma e fiducia si dovrà illustrare la dichiarazione liberatoria o il documento sanitario. Se il chirurgo non è disposto a rispettare la vostra obiezione alle emotrasfusioni, potrete decidere di farvi dimettere e quindi, con l’aiuto di un comitato sanitario, contattare un altro medico, sempre che le vostre condizioni di salute vi consentano un trasferimento. In caso contrario potreste cercare altri medici di quella stessa struttura ospedaliera disposti a rispettare le vostre decisioni. Anche se il chirurgo afferma di essere disposto ad operarvi senza sangue, cercate di parlare pure con l’anestesista. Avendo la responsabilità di tenervi in vita mentre il chirurgo opera, è l’anestesista a prendere decisioni come quella di trasfondere sangue. Comunque, rendete chiara la vostra posizione, su cui siete irremovibili: NIENTE SANGUE. Chiedete che nel vostro caso siano adottate metodiche alternative alle trasfusioni di sangue. Menzionate qualsiasi terapia alternativa di cui siete a conoscenza e che si applichi alla vostra situazione.
ESERCITATE I VOSTRI DIRITTI
18 Esaminate attentamente il modulo di esonero da responsabilità o quello di consenso che l’ospedale potrebbe chiedervi di firmare all’atto del ricovero. A volte, subito dopo aver dichiarato che le vostre volontà saranno rispettate, un altro paragrafo dice che il firmatario acconsente che in caso di difficoltà l’ospedale somministri trattamenti “atti a salvare la vita”. Questi potrebbero includere il sangue. Voi avete il diritto di modificare queste dichiarazioni in modo da escludere il sangue o di cancellarle del tutto. Qualche infermiere vi potrà dire che non potete farlo, mentre è un vostro diritto. Spiegate che un tale modulo costituisce un contratto con loro e che voi non potete firmare un contratto su cui non siete d’accordo. Se qualcuno cercasse di costringervi a firmare contro la vostra volontà, chiedete di parlare con il direttore sanitario.
19 Avete la facoltà di farlo? Certo. Siate quindi consapevoli dei vostri diritti di paziente. I diritti umani non si fermano al portone d’ingresso dell’ospedale. Non siete tenuti a rinunciarvi in cambio del trattamento medico. Non lasciate che qualcuno vi convinca del contrario.
20 Uno di questi diritti è quello del consenso informato, il che significa che non potete essere sottoposti a nessun trattamento sanitario senza il vostro consenso. Se volete, potete addirittura rifiutare ogni trattamento. Per poter dare il vostro consenso a un determinato trattamento sanitario è necessario che prima vi sia spiegato chiaramente cosa l’équipe medica intende fare, nonché tutti i rischi implicati. Poi dovete essere informati sulle eventuali alternative disponibili. Solo allora, una volta informati, voi potete scegliere il trattamento che desiderate.
21 Per essere certi di ciò a cui state dando il vostro consenso, vi suggeriamo di rivolgere domande precise in merito a qualunque cosa non comprendiate, specialmente quando il personale dell’ospedale fa uso di parole complicate o termini medici. Per esempio, se un medico dice che vorrebbe usare il “plasma”, voi potreste in buona fede concludere che egli si riferisca a un “plasmaexpander”, un sostituto del sangue, mentre non è così. Prima di acconsentire, chiedete: “È un componente del sangue?” In quanto alle metodiche che intende adottare, chiedete: “Il trattamento implica l’uso di prodotti derivati dal sangue?” Se dice di voler impiegare una particolare tecnica, chiedete: “Questa metodica prevede che il mio sangue venga in qualche modo conservato?”
22 Ma che dire se avete fatto tutto ciò che è descritto sopra e tuttavia non c’è nessuna cooperazione o addirittura la vostra posizione incontra delle resistenze? Non esitate a chiedere aiuto. Alcuni hanno aspettato troppo a lungo prima di chiedere aiuto e hanno messo in pericolo la loro stessa vita. Quanto detto in questo sottotitolo si applica soprattutto quando siete ricoverati in ospedali non raccomandati dai comitati sanitari, anche se, come è stato già detto, occorre che vi accertiate sempre che le vostre convinzioni siano rispettate.
AIUTO PREZIOSO IN TEMPO DI BISOGNO
23 (1) Non appena voi o un vostro familiare vi trovate a dover affrontare un intervento chirurgico di elezione o d’urgenza e sorge un problema perché l’ospedale vuole usare il sangue; oppure (2) se le condizioni di salute vostre o di un vostro familiare si aggravano sensibilmente; o (3) nel caso di un minore (o di un adulto), il medico, un infermiere o il Direttore sanitario dice che intende ottenere un’ordinanza dal tribunale, ecco la procedura che potete seguire:
24 CHIAMATE GLI ANZIANI DELLA VOSTRA CONGREGAZIONE se non lo avete già fatto. (In effetti, data la nostra posizione sul sangue, è saggio informare in anticipo gli anziani ogni qualvolta dobbiamo recarci in ospedale). A loro volta GLI ANZIANI SI METTERANNO IN CONTATTO COL PIÙ VICINO COMITATO SANITARIO. A questo punto qualche membro del comitato sanitario può intervenire per farvi ricoverare in ospedale e aiutarvi. — Isa. 32:1, 2.
25 Gli anziani che fanno parte di questi comitati sanitari sanno chi sono i medici della zona che collaborano con noi e possono mettervi in contatto con loro e cominciare a vedere quali altri medici o centri ospedalieri possono assistervi. Se localmente non ce ne sono, gli anziani si metteranno in contatto con il comitato sanitario più vicino. E se questo non basta, contatteranno il Servizio di informazione sanitaria della Betel di Roma. Potrebbero anche disporre che un medico favorevole spieghi all’équipe che vi ha in cura cosa è possibile fare senza sangue. I fratelli dei comitati sanitari sono stati addestrati per affrontare queste situazioni.
26 I membri dei comitati sanitari sono anche disposti ad aiutare voi o un familiare a parlare con un medico, ma se volete che lo facciano dovete chiederlo. Ovviamente questi fratelli non possono decidere al posto vostro, ma spesso possono aiutarvi a comprendere il punto di vista biblico e illustrarvi le varie possibilità che avete in campo medico e legale.
27 Qualora voi o i vostri familiari vi trovaste degenti indipendentemente dalla vostra volontà in un ospedale non incluso fra quelli già contattati e verificati, e l’équipe medica non fosse disposta a cooperare, parlate con i membri del comitato sanitario circa la possibilità di essere presi in cura da altri medici dello stesso ospedale che siano disposti a rispettare i vostri desideri. Se i medici insistono nel voler praticare una trasfusione di sangue, potete firmare la cartella clinica e farvi dimettere, se, come già precisato, siete in grado di farlo.
28 Ne avete la facoltà? Sì, è un vostro diritto. E, cosa più importante, può permettervi di ricevere le necessarie cure mediche prima che le vostre condizioni si aggravino pericolosamente. Non aspettate troppo!
29 Come abbiamo già sottolineato più volte, sconsigliamo il ricovero senza avere interpellato il comitato sanitario della zona. Chiedete agli anziani della vostra congregazione di assistervi quando contattate i membri di un comitato sanitario e quando compilate la dichiarazione liberatoria o il documento sanitario. Tenete presente che in ogni congregazione è disponibile un elenco contenente i dati di tutti i comitati sanitari e di tutti i medici favorevoli esistenti nel paese.
DOMANDE CAPZIOSE A CUI FARE ATTENZIONE
30 Dovreste sapere che a volte alcuni medici o altri pongono delle domande che non rivelano giusti motivi. Quella più spesso rivolta da alcuni medici (e da certi magistrati) è:
● “Preferirebbe morire (o lasciar morire suo figlio) piuttosto che accettare una ‘trasfusione di sangue che le salvasse la vita’?”
31 Se rispondete di sì, ciò sarebbe esatto da un punto di vista religioso. Ma una risposta del genere è spesso fraintesa e a volte addirittura controproducente. Dovreste ricordare che in una situazione del genere non state partecipando al ministero. State parlando di necessari trattamenti sanitari. Quindi dovete immedesimarvi nel vostro uditorio, medico o giuridico che sia. — Sal. 39:1; Col. 4:5, 6.
32 Per un medico, un giudice o il Direttore sanitario di un ospedale, “sì” può significare che volete diventare un martire o sacrificare vostro figlio per la vostra fede. Parlare loro della vostra forte fede nella risurrezione in questa situazione di solito non è utile. Vi definiranno un fanatico religioso, incapace di prendere decisioni razionali quando è in gioco la vita. Nel caso di minori, penseranno che siate un genitore negligente che rifiuta un trattamento medico che ritengono in grado di “salvare la vita”.
33 Ma voi NON STATE rifiutando il trattamento medico in quanto tale. Semplicemente non siete d’accordo col medico circa IL TIPO di trattamento. Questa posizione spesso cambierà radicalmente la situazione sia per loro che per voi. Per di più, dare a intendere che il sangue sia sicuro e che sia l’UNICO trattamento in grado di “salvare la vita” non è vero. (Vedi Salvare la vita col sangue: In che modo?, pagine 7-22). Perciò dovreste mettere bene in chiaro questo punto. Come? Potreste rispondere:
● “Io non ho nessuna intenzione di morire (non voglio che mio figlio muoia). Se avessi voluto morire (che mio figlio morisse), sarei rimasto a casa. Invece sono venuto qui per essere curato e vivere (perché mio figlio sia curato e viva). Ciò che voglio è che nel mio caso (nel caso di mio figlio) siano adottate terapie alternative alle trasfusioni di sangue. Queste alternative esistono”.
34 Ecco alcune altre domande che di frequente vengono rivolte da medici o giudici:
● “Cosa le accadrebbe se le venisse praticata una trasfusione coatta per ordine del tribunale? Lei sarebbe ritenuto responsabile?”
● “Se accettasse una trasfusione o venisse trasfuso coattivamente verrebbe espulso dalla sua religione o perderebbe la vita eterna? Come verrebbe considerato dalla sua congregazione?”
35 Una sorella rispose a un giudice che in un caso del genere lei non sarebbe stata responsabile di ciò che avesse deciso lui. Benché l’affermazione fosse giusta da un certo punto di vista, il giudice la intese nel senso che, non essendo lei responsabile, si sarebbe assunto lui la responsabilità per lei, e quindi ordinò che venisse trasfusa.
36 Dovete rendervi conto che di solito nel fare queste domande alcuni stanno solo cercando di aggirare il vostro rifiuto di accettare sangue. Non fate il loro gioco! Come potremmo quindi evitare un malinteso del genere? Si potrebbe rispondere:
● “Se venissi in qualche modo trasfusa contro la mia volontà, per me sarebbe come essere violentata. Soffrirei per il resto della mia vita le conseguenze emotive e spirituali di tale atto di violenza. Mi opporrei con tutte le mie forze a una simile violazione del mio corpo senza il mio consenso. Farei ogni sforzo per portare in tribunale i miei aggressori proprio come se avessi subìto violenza carnale”.
37 Bisogna far capire in modo energico e inequivocabile che per noi una trasfusione coatta equivale a una ripugnante violazione del nostro corpo. Non è cosa da poco. Perciò siate fermi. Mettete in chiaro che volete terapie mediche alternative alle trasfusioni di sangue.
COSA FARETE PER ESSERE PRONTI?
38 Abbiamo esaminato alcuni suggerimenti per proteggere voi e la vostra famiglia da una trasfusione di sangue indesiderata. (In seguito speriamo di poter fornire ulteriori dettagli su come affrontare i problemi che sorgono quando neonati e minori sono minacciati da una trasfusione). Abbiamo anche visto ciò che la Congregazione Centrale ha amorevolmente fatto per provvedere aiuto in tempo di bisogno. Cosa dovreste fare con queste informazioni per essere certi di essere pronti ad affrontare un problema medico che mette alla prova la fede?
Primo: Ripassate con la famiglia questi punti e decidete cosa dire e cosa fare, specialmente in un’emergenza.
Secondo: Accertatevi che tutti abbiano i documenti necessari.
Terzo: Rivolgetevi seriamente a Geova in preghiera perché vi sostenga nella vostra ferma determinazione di ‘astenervi dal sangue’. Ubbidire alla sua legge sul sangue significa ottenere il suo favore per una vita senza fine. — Atti 15:29; Prov. 27:11, 12.
Quarto: Prima di ricoverarvi contattate il comitato sanitario o il Servizio di informazione sanitaria della Betel.
[Riquadro a pagina 5]
Se una situazione medica si aggravasse a tal punto che qualcuno minacciasse di farvi una trasfusione, verificate in questo riquadro le cose da fare:
1. Chiamate gli anziani della vostra congregazione perché vi aiutino.
2. Se necessario, chiedete agli anziani di contattare il più vicino comitato sanitario.
3. Il comitato sanitario può aiutarvi a parlare con i medici e con altri.
4. Il comitato sanitario può aiutarvi a contattare altri medici per un consulto con i chirurghi che vi hanno attualmente in cura circa le possibili alternative.
5. Il comitato sanitario può anche aiutarvi a trasferirvi in un altro centro di cura dove la vostra volontà sarà rispettata.