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  • Il mio scopo nella vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/7 pp. 405-407

Il mio scopo nella vita

Narrato da Olaf Olson

UNA sera, nel 1932, mentre andavo nella mia camera in una pensione, mi fermai a far visita ad un amico. Durante la conversazione presi un opuscolo intitolato “Inferno” che era sul tavolino. Egli mi invitò a leggerlo, perciò lo presi. Volevo sapere che cosa diceva di quel luogo. In seguito, dopo che un uomo era entrato nella mia bottega di barbiere proponendo di dare alcuni opuscoli del genere in cambio del taglio dei capelli, ordinai altri libri alla Società; era proprio quello che cercavo. Un giorno mia zia, devota luterana, venne a vedere di che cosa si trattava, ma fui in grado di sostenere con la Bibbia ciò che avevo imparato. E allorché mi recai dal nostro predicatore per chiedergli alcune cose, mi convinsi più che mai che non insegnavano la verità.

Non conoscendo alcuna congregazione di testimoni di Geova, non avevo possibilità di ricevere istruzioni, ma cominciai a predicare come meglio potevo. Non molto tempo dopo mi recai ad una porta e la signora mi chiese come mai stessi lavorando nel suo territorio. “Territorio?” dissi io. “Signora, non faccio altro che cercare qualcuno che desideri leggere questi libri”. La sorella suggerì che io cercassi di andare alle adunanze dei testimoni di Geova a S. Paolo, nel Minnesota, che distava circa centosessanta chilometri, per ricevere istruzioni; così vi andai.

All’adunanza incontrai due pionieri che mi suggerirono di fare domanda di pioniere e di chiedere alla Società un territorio vicino a casa mia. Oltre a ciò feci alcune modifiche alla mia auto per poterci dormire quando lavoravo nel territorio rurale. Tornato a casa, trovai che l’assegnazione dalla Società e la letteratura erano già arrivate; perciò ero pronto a seguire lo scopo della mia vita come pioniere. Eravamo nel 1933, ma non ebbi l’opportunità di essere battezzato fino al 9 agosto 1934. Due giorni prima del battesimo mi unii a due giovani fratelli nel Michigan, e nell’autunno ci dirigemmo a sud verso il Golfo del Messico, testimoniando nel Wisconsin, Kentucky, Mississippi e quindi in Louisiana. Ci divertimmo un mondo.

In primavera ritornai nel Michigan settentrionale, e quell’estate fui arrestato per la prima volta nella mia vita, per aver predicato la Parola di Dio. Persi la causa e fui condannato a dieci giorni di prigione. Mi godetti il riposo, e ne approfittai per leggere e predicare.

L’anno dopo, mentre mi accingevo ad andare verso sud, ebbi notizia che si teneva un’assemblea nel New Jersey; perciò passai a prendere alcuni amici a Chicago e facemmo il viaggio insieme. Di là andai nell’Alabama, nel Kentucky e quindi ad Evansville, nell’Indiana. Qui vi era molto territorio in cui lavorare, e io ero desideroso di servire.

Nel 1937, all’assemblea di Columbus, nell’Ohio, sentii parlare della “squadra volante”. Ero pronto ad andare, ma speravo che la Società mi avrebbe mandato in una città del Kentucky, dato che possedevo solo abiti estivi. Invece l’assegnazione fu per Milwaukee, nel Wisconsin. Quando vi arrivai in novembre nevicava, e io non avevo che abiti estivi. Ma Geova ha promesso che se cerchiamo prima gli interessi del suo regno, egli ci provvederà del necessario per vivere, e il giorno dopo il mio arrivo la buona sorella presso la quale avevo parcheggiato il mio trailer mi accompagnò in un negozio e mi comprò tutti gli abiti invernali di cui avevo bisogno. In gennaio il freddo si fece così pungente che dovevo portare il trailer e parcheggiarlo in una strada del mio territorio, così potevo andare a scaldarmi ogni tanto quando la gente non mi faceva entrare. La quota era di 150 ore di servizio di campo col fonografo ogni mese, perciò non avevo un giorno da perdere. Rimasi a Milwaukee due anni circa; quindi nel 1939 venni mandato a Chicago.

Nel 1940, anno di intensa persecuzione, ero pioniere regolare a Bloomington, nell’Illinois. Azioni violente si verificavano ovunque. La gente era impazzita; non vedeva che comunismo o quinta colonna. A quel tempo presi parte alla distribuzione di una petizione per la libertà, insieme all’opuscolo Il giudice Rutherford scopre la quinta colonna. Oltre a ciò combattei tre mesi in tribunale per affermare il diritto di distribuire letteratura biblica per le strade. Poco dopo fui mandato a Lake Forest, nell’Illinois, dove continuava la lotta per la libertà d’adorazione. Non tutti apprezzavano il messaggio del Regno, e allorché qualcuno si lamentava la polizia mi arrestava, ma quasi sempre mi riaccompagnavano al mio territorio. Vi rimasi finché il territorio fu percorso quattro volte, poi mi diedero un’altra assegnazione.

Fu nel 1942 che sentii parlare della Scuola di Galaad, e nell’autunno del 1943 vi andai per frequentare la seconda classe, dopo l’assemblea di Minneapolis. Andare a scuola con tanti fratelli e sorelle era come vivere nel nuovo mondo.

Terminato il corso di Galaad, mentre aspettavo il visto per la Colombia, fui mandato a testimoniare a Chicago. Nel luglio 1945 la Società mi chiamò a Brooklyn dove lavorai fino in dicembre, quando tutte le carte per il mio viaggio erano pronte. Nessuno sembrava saperne molto della Colombia, ma i missionari che lavoravano già nel paese mi diedero alcune informazioni utili.

Il 20 dicembre 1945 arrivai a Bogotà, in Colombia, e una camera mi attendeva nella casa missionaria. Il giorno dopo andai in servizio con uno dei missionari per imparare a predicare in spagnolo ai Colombiani. Il giorno successivo lavorai da solo. Dapprima non potevo far altro che mostrare il libro alle persone, dicendo il prezzo e lasciando che lo guardassero, e molti presero letteratura. Scoprii che il modo migliore di imparare la lingua era di stare con gente che non capiva l’inglese. Ogni giorno ascoltando potevo capire un po’ di più. Il primo anno fu il più duro, ma poi fui in grado di fare visite ulteriori e tenere studi biblici. Dopo due anni cominciai veramente a sentirmi a casa mia. Se avessi continuato a pensare al paese che avevo lasciato, non avrei potuto essere felice, ma avevo deciso di vivere col corpo e la mente in Colombia, di fare amicizia con i fratelli e le sorelle nella verità, di colmare la mia vita col ministero, e presto il paese in cui mi trovavo divenne casa mia.

Dopo esser rimasto sedici mesi a Bogotà, il 4 maggio 1947 fui mandato a Barranquilla sulla costa settentrionale. Vi erano alcuni missionari prima del mio arrivo e c’erano già quattro proclamatori. Nel settembre dell’anno successivo, quando ci trasferimmo in un’altra casa nel centro della città, avevamo trenta proclamatori. Poco dopo dovemmo trasferirci in una casa con una sala grande abbastanza perché duecento persone potessero trovarvi posto. Anche questa divenne troppo piccola, così si formò un’altra unità. L’aumento era continuo, e presto si dovettero abbattere due pareti per avere più spazio e una terza unità venne organizzata. Si tennero molte assemblee a Barranquilla che contribuirono molto al progresso dell’opera. Nel gennaio del 1959 vi erano sette unità, con un totale di più di cinquecento proclamatori, e la prospettiva di formare due altre unità presto. Qui vi sono molte “pecore” di Geova, e noi siamo grati che Egli ci abbia mandati per aiutare a trovarle e a cibarle.

Certo ciò richiede lavoro, ma ne vale la pena ed è un’incomparabile benedizione vedere persone che non hanno mai avuto una Bibbia imparare a conoscere Dio e i suoi propositi, dedicarsi a lui e quindi cominciare ad insegnare ad altri, giungendo magari a godere i privilegi del servizio di pioniere, pioniere speciale, e quindi aspirando ad andare a Galaad.

Geova ha ben provveduto per noi, cosicché abbiamo potuto dedicare tutto il nostro tempo e la nostra energia al ministero di campo, facendo visite ulteriori, tenendo studi biblici a domicilio, addestrando nuovi proclamatori, organizzando congregazioni, assistendo fratelli e facendo progredire l’opera. È una gioia vedere l’espansione teocratica in Colombia, con diciassette missionari, centoventi pionieri locali e ventinove congregazioni, con un totale di più di mille proclamatori.

Ci rallegriamo anche che altri vengano in Colombia, per unirsi a noi nella predicazione, qui dove il bisogno è ancora grande. Dieci su tredici milioni di abitanti non hanno ancora sentito la buona notizia del regno di Geova. Vi piacerebbe essere fra quelli che verranno ad annunciarla loro?

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