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  • Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
Giobbe

Giobbe

1 C’era un uomo* nel paese di Uz+ il cui nome era Giobbe;*+ e quell’uomo si mostrava irriprovevole+ e retto,+ e temeva Dio+ e si ritraeva dal male.+ 2 E gli nacquero sette figli e tre figlie.+ 3 E il suo bestiame+ era settemila pecore* e tremila cammelli e cinquecento paia di bovini e cinquecento asine, insieme a una servitù molto grande; e quell’uomo era il più grande di tutti gli orientali.*+

4 E i suoi figli andavano a tenere un banchetto+ nella casa di ciascuno* nel suo proprio giorno; e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere con loro. 5 E avveniva che quando i giorni di banchetto avevano fatto il giro completo, Giobbe mandava e li santificava;+ e si alzava la mattina di buon’ora e offriva sacrifici bruciati+ secondo il numero di tutti loro, poiché, diceva Giobbe, “forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto*+ Dio nel loro cuore”.+ Giobbe faceva sempre in questo modo.+

6 Ora venne il giorno in cui i figli* del vero Dio*+ entrarono per porsi dinanzi a Geova,+ e anche Satana*+ entrava proprio in mezzo a loro.+

7 Geova disse quindi a Satana: “Da dove vieni?” Allora Satana rispose a Geova e disse: “Dal percorrere la terra+ e dal camminare per essa”.+ 8 E Geova proseguì, dicendo a Satana: “Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe, che non c’è nessuno come lui sulla terra,+ uomo irriprovevole+ e retto,+ che teme Dio+ e si ritrae dal male?”+ 9 Allora Satana rispose a Geova e disse: “È per nulla che Giobbe ha temuto Dio?+ 10 Non hai tu stesso posto una siepe attorno a lui+ e attorno alla sua casa e attorno a ogni cosa che ha tutt’intorno? Hai benedetto l’opera delle sue mani,+ e il suo stesso bestiame si è sparso sulla terra. 11 Ma, per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca tutto ciò che ha e vedi se non ti maledirà* nella tua medesima faccia”.+ 12 Pertanto Geova disse a Satana: “Ecco, ogni cosa che ha è nella tua mano. Solo non stendere la tua mano contro lui stesso!” Satana se ne uscì dunque d’innanzi alla persona* di Geova.+

13 Ora venne il giorno in cui i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino nella casa del loro fratello primogenito.+ 14 E venne a Giobbe un messaggero,+ e diceva: “I bovini stessi stavano arando+ e le asine pascolavano accanto a loro 15 quando i sabei*+ fecero un’incursione e li presero, e abbatterono i servitori col taglio della spada; e io scampai, io solo, per riferirtelo”.+

16 Mentre questo parlava ancora venne quello e diceva: “Il medesimo fuoco di Dio cadde dai cieli+ e divampò fra le pecore e i servitori e li divorò; e io scampai, io solo, per riferirtelo”.

17 Mentre quello parlava ancora un altro venne e diceva: “I caldei+ formarono tre schiere e si lanciarono contro i cammelli e li presero, e abbatterono i servitori col taglio della spada; e io scampai, io solo, per riferirtelo”.

18 Mentre quest’altro parlava ancora, un altro venne e diceva: “I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino+ nella casa del loro fratello primogenito. 19 Ed ecco, venne un gran vento*+ dalla regione del deserto, e colpì i quattro canti della casa, così che essa cadde sui giovani e morirono. E io scampai, io solo, per riferirtelo”.

20 E Giobbe si levava e si strappava+ il manto senza maniche e si tagliava i capelli+ dalla testa e cadeva a terra+ e si inchinava+ 21 e diceva:

“Nudo uscii dal ventre di mia madre,+

E nudo vi tornerò.+

Geova stesso ha dato,+ e Geova stesso ha tolto.+

Si continui a benedire il nome di Geova”.+

22 In tutto questo Giobbe non peccò né attribuì a Dio nulla di sconvenevole.+

2 Venne poi il giorno in cui i figli* del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova, e anche Satana* entrava proprio in mezzo a loro per porsi dinanzi a Geova.+

2 Quindi Geova disse a Satana: “E tu, da dove vieni?” Allora Satana rispose a Geova e disse: “Dal percorrere la terra e dal camminare per essa”.+ 3 E Geova proseguì, dicendo a Satana: “Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe,+ che non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto,+ che teme Dio+ e si ritrae dal male?+ Eppure mantiene ancora la sua integrità,+ benché tu mi inciti+ contro di lui per inghiottirlo senza ragione”.+ 4 Ma Satana+ rispose a Geova e disse: “Pelle per pelle, e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima.*+ 5 Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà* nella tua medesima faccia”.+

6 Pertanto Geova disse a Satana: “Ecco, è nella tua mano! Solo bada alla sua stessa anima!”* 7 Satana se ne uscì dunque d’innanzi alla persona* di Geova+ e colpì Giobbe con foruncoli+ maligni dalla pianta del piede alla sommità del capo. 8 Ed egli si prendeva un frammento di terracotta per grattarsi; e sedeva in mezzo alla cenere.+

9 Infine sua moglie gli disse: “Mantieni ancora la tua integrità?+ Maledici* Dio e muori!” 10 Ma egli le disse: “Anche tu parli come parla una delle donne insensate.+ Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?”+ In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.+

11 E tre compagni di Giobbe udivano di tutta questa calamità che era venuta su di lui, e venivano ciascuno dal suo proprio luogo, Elifaz il temanita+ e Bildad il suhita+ e Zofar il naamatita.+ Si diedero quindi convegno+ per andare a dolersi con lui e a confortarlo.+ 12 Quando alzarono gli occhi da lontano, dunque, non lo riconobbero. E alzavano la voce e piangevano e si strappavano+ ciascuno il manto senza maniche e gettavano polvere verso i cieli sulle loro teste.+ 13 E sedevano+ per terra con lui sette giorni e sette notti, e non c’era nessuno che gli pronunciasse una parola, poiché videro che il dolore+ era molto grande.

3 Dopo ciò Giobbe aprì la bocca e invocava il male sul suo giorno.+ 2 Giobbe ora rispose e disse:

 3 “Perisca il giorno nel quale nacqui,+

Anche la notte che qualcuno disse: ‘È stato concepito un uomo robusto!’*

 4 In quanto a quel giorno, divenga tenebre.

Non lo cerchi Dio* da sopra,

Né brilli su di esso la luce del giorno.

 5 Lo reclamino tenebre e profonda ombra.*

Vi risieda sopra una nuvola di pioggia.

Lo terrorizzino le cose che oscurano il giorno.+

 6 Quella notte, la prenda la caligine;+

Non si allieti fra i giorni dell’anno;

Non entri fra il numero dei mesi lunari.

 7 Ecco, quella notte, divenga sterile;

Non vi entri grido di gioia.+

 8 La esecrino quelli che maledicono* il giorno,

Quelli pronti a destare Leviatan.*+

 9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo;

Attenda la luce e non ce ne sia;

E non veda i raggi dell’aurora.

10 Poiché non chiuse le porte del ventre di mia [madre],+

E non nascose dunque l’affanno ai miei occhi.

11 Perché non morivo io dal seno?+

[Perché non] uscii dal ventre stesso e quindi non spirai?

12 Perché mi si presentarono le ginocchia,

E perché le mammelle+ affinché succhiassi?

13 Poiché ora mi sarei già coricato per essere indisturbato;+

Avrei quindi dormito; sarei a riposo+

14 Con i re e i consiglieri della terra,+

Quelli che si edificano luoghi desolati,*+

15 O con i principi che hanno oro,

Quelli che riempiono le loro case d’argento;

16 O, come un aborto nascosto,+ non esisterei,

Come fanciulli che non hanno visto la luce.+

17 Là i malvagi stessi han cessato di agitarsi,+

E là gli affaticati in quanto a potenza sono a riposo.+

18 Insieme, i prigionieri stessi sono a loro agio;

Realmente non odono la voce di uno che li costringa al lavoro.+

19 Piccolo e grande son lì la stessa cosa,+

E lo schiavo è reso libero dal suo padrone.*

20 Perché dà egli luce a chi ha difficoltà,

E vita a quelli con l’anima amareggiata?+

21 Perché ci sono quelli che attendono la morte, ed essa non è,+

Benché continuino a scavare per essa più che per i tesori nascosti?

22 Quelli che si rallegrano fino alla gaiezza,*

Esultano perché trovano un luogo di sepoltura.

23 [Perché dà egli luce] all’uomo robusto,* la cui via è stata nascosta,+

E che Dio* recinge?+

24 Poiché prima del mio cibo viene il mio sospiro,+

E i miei ruggiti si versano come acque;+

25 Poiché ho avuto terrore di una cosa terribile, ed essa viene su di me;

E ciò di cui ho avuto paura viene a me.+

26 Non sono stato libero da ansie, né sono stato indisturbato,

Né sono stato a riposo, eppure viene l’agitazione”.

4 Ed Elifaz+ il temanita rispondeva e diceva:

 2 “Se uno in effetti prova a dirti una parola,* ti stancherai?

Ma chi può trattenere le parole?

 3 Ecco, tu hai corretto molti,+

E rafforzavi le mani deboli.+

 4 Ognuno che inciampava, le tue parole* lo sollevavano;+

E rendevi ferme le ginocchia che si piegavano.+

 5 Ma questa volta viene a te, e ti stanchi;

Tocca te pure, e sei turbato.

 6 Non è la tua riverenza la [base della] tua fiducia?

Non è la tua speranza pure l’integrità+ delle tue vie?

 7 Ricorda, ti prego: Chi è l’innocente che sia mai perito?

E dove furono mai spazzati via i retti?+

 8 Secondo ciò che ho visto, quelli che tramano ciò che è nocivo

E quelli che seminano affanno lo mieteranno essi stessi.+

 9 Periscono mediante l’alito di Dio,

E pervengono alla fine mediante lo spirito della sua ira.

10 C’è il ruggito del leone,* e la voce del giovane leone,

Ma i denti dei giovani leoni forniti di criniera si rompono.

11 Il leone perisce per mancanza di preda,

E i piccoli del leone* son separati l’uno dall’altro.

12 Ora mi è stata portata furtivamente una parola,

E il mio orecchio ne percepiva un sussurro,+

13 In inquietanti pensieri dalle visioni della notte,

Quando sonno profondo cade sugli uomini.

14 Su di me venne un terrore, e un tremito,

E riempì di terrore la moltitudine delle mie ossa.

15 E uno spirito stesso passava sulla mia faccia;

Mi si rizzavano i peli della carne.

16 Si fermava,

Ma non ne riconobbi l’aspetto;

Una forma era davanti ai miei occhi;

Ci fu calma, e ora udii una voce:

17 ‘L’uomo mortale,* può egli essere più giusto di Dio* stesso?

O può l’uomo robusto essere più puro del suo proprio Fattore?’

18 Ecco, egli non ha fede nei suoi servitori,

E accusa di mancanza i suoi messaggeri.*

19 Quanto più quelli che dimorano in case d’argilla,

Il cui fondamento è nella polvere!+

Si schiacciano* più rapidamente di una tignola.

20 Sono frantumati dalla mattina alla sera;

Periscono per sempre senza che alcuno [lo] prenda [a cuore].

21 Non è stata strappata dentro di loro la loro corda di tenda?

Muoiono per mancanza di sapienza.

5 “Chiama, ti prego! C’è qualcuno che ti risponda?

E a quale dei santi* ti rivolgerai?

 2 Poiché la vessazione ucciderà lo stolto,

E l’invidia metterà a morte colui che è facilmente adescato.

 3 Io stesso ho visto lo stolto mettere radice,+

Ma all’improvviso esecravo il suo luogo di dimora.

 4 I suoi figli rimangono lontani dalla salvezza,+

E sono fiaccati alla porta senza liberatore.

 5 Ciò che egli miete* lo mangia l’affamato;

E uno lo prende perfino dagli uncini da macellaio,*

E un laccio acchiappa in effetti i loro mezzi di sostentamento.*

 6 Poiché ciò che è nocivo non esce fuori dalla semplice polvere,

E l’affanno non spunta dal semplice suolo.

 7 Poiché l’uomo* stesso nasce per l’affanno,

Come le medesime faville* volano verso l’alto.

 8 Comunque, io stesso mi rivolgerei a Dio,*

E a Dio* sottoporrei la mia causa,*+

 9 [A] Colui che fa grandi cose imperscrutabili,*

Cose meravigliose senza numero;+

10 [A] Colui che dà la pioggia sulla superficie della terra+

E manda le acque sulle campagne;+

11 [A] Colui che pone in luogo alto quelli che sono bassi,+

Così che quelli che sono tristi si elevano nella salvezza;

12 [A] Colui che frustra i disegni degli scaltri,+

Così che le loro mani non operano efficacemente;

13 [A] Colui che prende i saggi nella loro astuzia,+

Così che il consiglio degli astuti va a precipizio;+

14 Incontrano tenebre perfino di giorno,

E a mezzogiorno vanno tastoni come di notte;+

15 E [a] Colui che salva dalla spada [che esce] dalla loro bocca,

E dalla mano del forte, un povero,+

16 Così che per il misero c’è speranza,+

Ma l’ingiustizia effettivamente si chiude la bocca.+

17 Ecco, felice è l’uomo* che Dio* riprende;+

E non rigettare la disciplina dell’Onnipotente!

18 Poiché egli stesso causa dolore, ma fascia [la ferita];

Fa a pezzi, ma le sue proprie mani guariscono.

19 In sei angustie egli ti libererà,+

E in sette nulla di dannoso ti toccherà.+

20 Durante la carestia certamente ti redimerà dalla morte,+

E durante la guerra dalla potenza* della spada.

21 Sarai nascosto alla frusta della lingua,+

E non avrai timore della spoliazione quando essa verrà.

22 Riderai della spoliazione e della fame,

E non dovrai temere la bestia selvaggia della terra.

23 Poiché il tuo patto sarà con le pietre del campo,

E la stessa bestia selvaggia del campo sarà fatta vivere in pace con te.+

24 E certamente conoscerai che la pace stessa è la tua tenda,

E dovrai andare a vedere il tuo pascolo, e non ti mancherà nulla.

25 E certamente conoscerai che la tua progenie è molta+

E i tuoi discendenti come la vegetazione della terra.+

26 Andrai nel vigore al luogo di sepoltura,+

Come quando si ammucchiano nel loro tempo i covoni.

27 Ecco, questo è ciò che abbiamo investigato. Così è.

Odilo, e tu, sappilo per te stesso”.

6 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Oh fosse del tutto pesata la mia vessazione,+

E nello stesso tempo mettessero la mia avversità sulla bilancia stessa!

 3 Poiché ora è più pesante perfino della sabbia dei mari.

Perciò le mie proprie parole sono state un parlare avventato.+

 4 Poiché le frecce dell’Onnipotente* sono presso di me,+

Il mio spirito ne beve il veleno;+

I terrori da Dio* si dispongono contro di me.*+

 5 Griderà la zebra*+ sull’erba,

O muggirà il toro sulla sua biada?

 6 Si mangeranno cose insipide senza sale,

O c’è alcun sapore nel viscoso succo dell’altea?

 7 La mia anima si è rifiutata di toccare [qualunque cosa].

Esse sono come infermità nel mio cibo.

 8 Oh venisse la mia richiesta

E mi concedesse Dio* anche la mia speranza!

 9 E volesse Dio schiacciarmi,

Sciogliesse la sua mano e mi stroncasse!+

10 Perfino ciò sarebbe ancora il mio conforto;

E salterei [per la gioia]+ ai [miei] dolori di parto,

[Quantunque] egli non avesse compassione, poiché non ho occultato i detti+ del Santo.+

11 Qual è la mia potenza, perché io continui ad aspettare?+

E qual è la mia fine, perché io continui a prolungare la mia anima?*

12 È la mia potenza la potenza delle pietre?

O è la mia carne di rame?

13 È che il mio aiuto non è in me,

E lo stesso operare efficacemente è stato scacciato lontano da me?

14 Riguardo a chiunque trattiene l’amorevole benignità* dal suo proprio prossimo,+

Perfino lascerà anche il timore dell’Onnipotente.+

15 I miei propri fratelli hanno agito slealmente,+ come un torrente invernale,

Come il canale dei torrenti invernali che continuano a passare.

16 Essi sono scuri per il ghiaccio,

Su di loro si nasconde la neve.

17 Nella debita stagione divengono senz’acqua,+ sono stati ridotti al silenzio;

Quando fa caldo si prosciugano dal loro luogo.+

18 I sentieri della loro via son deviati;

Salgono nel luogo vuoto e periscono.

19 Le carovane di Tema+ hanno guardato,

La compagnia dei viandanti sabei*+ li ha attesi.

20 Certamente si vergognano perché avevano confidato;

Sono venuti fino al luogo e rimangono delusi.+

21 Poiché ora voi non siete valsi a nulla;+

Vedete il terrore, e avete timore.+

22 È perché ho detto: ‘Datemi [qualcosa],

O dalla vostra potenza fate un regalo in mio favore;

23 E liberatemi dalla mano dell’avversario,+

E mi dovete redimere+ dalla mano dei tiranni’?

24 Istruitemi, e io, da parte mia, tacerò;+

E fatemi capire lo sbaglio che ho commesso.+

25 I detti di rettitudine sono stati, oh, non penosi!+

Ma la riprensione* da parte vostra che cosa riprende?+

26 È per riprendere parole che voi tramate,

Quando i detti di chi dispera+ sono solo per il vento?+

27 Quanto più getterete la sorte perfino su un orfano di padre,+

E baratterete il vostro compagno!+

28 E ora, suvvia, prestatemi attenzione,

E [vedete] se vi mentirò+ in faccia.

29 Tornate, vi prego — non sorga nessuna ingiustizia —

Sì, tornate, la mia giustizia c’è ancora.+

30 C’è ingiustizia sulla mia lingua,

O non discerne il mio proprio palato l’avversità?

7 “Non c’è sulla terra un lavoro obbligatorio+ per l’uomo mortale,

E non sono i suoi giorni come i giorni del lavoratore salariato?+

 2 Come lo schiavo egli ansima per l’ombra,+

E come il lavoratore salariato, attende il suo salario.+

 3 Così mi hanno fatto possedere mesi lunari+ inutili,

E mi hanno contato notti d’affanno.+

 4 Quando mi sono messo a giacere ho anche detto: ‘Quando mi leverò?’+

E [quando] la sera realmente completa la sua misura, mi sono anche saziato di irrequietezza fino al crepuscolo del mattino.

 5 La mia carne si è rivestita di bachi+ e masse di polvere;+

La mia stessa pelle ha formato croste e si dissolve.+

 6 I miei giorni stessi son divenuti più veloci+ della spola del tessitore,

E sono pervenuti alla fine senza speranza.+

 7 Ricorda che la mia vita è vento;+

Che il mio occhio non vedrà più il bene.

 8 L’occhio di chi mi vede non mi scorgerà;

I tuoi occhi saranno su di me, ma io non sarò.+

 9 La nuvola certamente giunge alla sua fine e se ne va;

Così chi scende nello Sceol non salirà.+

10 Non tornerà più alla sua casa,

E il suo luogo non lo riconoscerà più.+

11 Io, inoltre, non tratterrò la mia bocca.

Certamente parlerò nell’angustia del mio spirito;*

Certamente mi occuperò dell’amarezza della mia anima!+

12 Sono io un mare o un mostro marino,

Che tu mi debba mettere una guardia?+

13 Quando ho detto: ‘Il mio divano mi conforterà,

Il mio letto mi aiuterà a portare la mia preoccupazione’,

14 Tu mi hai perfino atterrito con sogni,

E mediante visioni mi fai sussultare di spavento,

15 Così che la mia anima sceglie la soffocazione,

La morte+ anziché le mie ossa.

16 Io l’ho rigettata;+ non vorrei vivere a tempo indefinito.

Cessa da me, poiché i miei giorni sono un soffio.+

17 Che cos’è l’uomo mortale+ che tu debba allevarlo,*

E che gli rivolga il cuore,

18 E che gli presti attenzione ogni mattina,

Che lo provi ogni momento?+

19 Perché non distogli da me il tuo sguardo fisso,+

E non mi lasci stare finché io non inghiotta la mia saliva?*

20 Se ho peccato, che posso compiere contro di te, Osservatore del genere umano?*+

Perché mi hai posto come tuo bersaglio, così che io ti* divenga un peso?

21 E perché non perdoni la mia trasgressione+

E non passi sopra il mio errore?

Poiché ora giacerò nella polvere;+

E certamente mi cercherai, e io non sarò”.

8 E Bildad il suhita+ rispondeva e diceva:

 2 “Fino a quando continuerai a proferire queste cose,+

Quando i detti della tua bocca non sono che vento potente?+

 3 Pervertirà Dio* stesso il giudizio,+

O pervertirà l’Onnipotente stesso la giustizia?+

 4 Se i tuoi propri figli hanno peccato contro di lui,

Così che li lascia andare in mano alla loro rivolta,

 5 Se tu stesso cercassi Dio,+

E [se] implorassi il favore dell’Onnipotente,

 6 Se tu fossi puro e retto,+

Ora egli si desterebbe per te*

E certamente restaurerebbe il tuo giusto luogo di dimora.

 7 Inoltre, il tuo principio può essere stato una piccola cosa,

Ma la tua propria fine diverrebbe poi molto grande.+

 8 In realtà, chiedi, ti prego, alla generazione precedente,+

E rivolgi [la tua attenzione] alle cose investigate dai loro padri.+

 9 Poiché noi fummo solo ieri,+ e non conosciamo nulla,

Perché i nostri giorni sulla terra sono un’ombra.+

10 Non ti insegneranno essi stessi, non ti riferiranno,*

E non proferiranno parole dal loro cuore?

11 Crescerà alto il papiro+ senza un pantano?

Verrà su una canna senz’acqua?

12 Mentre sta ancora germogliando, non divelta,

Pure prima di tutta l’altra erba si seccherà.+

13 Così sono i sentieri* di tutti quelli che dimenticano Dio,*+

E perirà la medesima speranza dell’apostata,*+

14 La cui sicurezza è stroncata

E la cui fiducia è una casa di ragno.*+

15 Egli si appoggerà alla sua casa, ma essa non resterà in piedi;

L’afferrerà, ma essa non durerà.

16 È pieno di linfa davanti al sole,

E nel suo giardino spunta il suo proprio ramoscello.+

17 Le sue radici si intessono in un mucchio di pietre,

Egli guarda una casa di pietra.

18 Se uno l’inghiotte dal suo luogo,+

Anch’esso certamente lo rinnegherà, [dicendo:] ‘Non ti ho visto’.+

19 Ecco, questo è il dissolversi della sua via;+

E altri spuntano dalla polvere.

20 Ecco, Dio* stesso non rigetterà chi è irriprovevole,

Né afferrerà la mano dei malfattori,

21 Finché egli riempia la tua bocca di risa,

E le tue labbra di urla di gioia.

22 I medesimi che ti odiano si vestiranno di vergogna,+

E la tenda dei malvagi non sarà”.

9 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “In effetti so davvero che è così.

Ma come può l’uomo mortale aver ragione in una causa con Dio?*+

 3 Se prova diletto nel contendere con lui,+

Non gli potrà rispondere una sola volta su mille.

 4 Egli è saggio di cuore e forte in potenza.+

Chi gli può mostrare caparbietà e uscirne incolume?+

 5 Trasporta i monti,+ così che non se [ne] ha nemmeno conoscenza,

Egli che li ha rovesciati nella sua ira.+

 6 Fa scuotere la terra dal suo luogo,

Così che le sue medesime colonne+ vacillano.

 7 Dice al sole* che non rifulga,

E intorno alle stelle pone un sigillo,+

 8 Distende i cieli da sé+

E calca le alte onde* del mare;+

 9 Fa la costellazione di As,* la costellazione di Chesil,*

E la costellazione di Chima*+ e le stanze interne del Meridione;*

10 Fa grandi cose imperscrutabili,+

E cose meravigliose senza numero.+

11 Ecco, mi passa accanto e non [lo] vedo,

E avanza e non lo discerno.+

12 Ecco, porta via. Chi gli può resistere?

Chi gli dirà: ‘Che fai?’+

13 Dio* stesso non stornerà la sua ira;+

Sotto di lui devono inchinarsi i sostenitori di colui che infuria.*+

14 Quanto più nel caso che io stesso gli risponda!

Sceglierò certamente le mie parole con lui,+

15 Al quale non risponderei, anche se fossi realmente nel giusto.+

Implorerei il favore del mio avversario in giudizio.+

16 Se lo chiamassi, mi risponderebbe?+

Non credo che presterebbe orecchio alla mia voce;

17 Colui che mi schiaccia con una tempesta

E certamente rende numerose le mie ferite senza ragione.+

18 Egli non mi concederà di prendere* una boccata d’aria fresca,+

Poiché continua a saziarmi di cose amare.

19 Se qualcuno è forte in potenza, ecco, [egli lo è;]*+

E se [qualcuno è forte] in giustizia, oh che io sia citato!

20 Se io fossi nel giusto, la mia propria bocca* mi dichiarerebbe malvagio;

Se io fossi irriprovevole, egli mi dichiarerebbe quindi perverso.

21 Se io fossi irriprovevole, non conoscerei la mia anima;

Rifiuterei la mia vita.

22 C’è una cosa. Perciò veramente dico:

‘Egli pone fine all’irriprovevole, anche al malvagio’.+

23 Se una repentina inondazione* stessa causasse all’improvviso la morte,

Egli si farebbe beffe della medesima disperazione degli innocenti.

24 La terra stessa è stata data in mano al malvagio;+

Egli copre la faccia dei suoi giudici.

Se no, chi è dunque?

25 Anche i miei propri giorni son divenuti più veloci di un corriere;+

Sono fuggiti, certamente non vedranno il bene.

26 Sono passati come barche di canne,

Come un’aquila che sfreccia da una parte all’altra per [trovare] qualcosa da mangiare.+

27 Se ho detto: ‘Voglio dimenticare la mia preoccupazione,+

Voglio cambiare il mio viso+ e rasserenarmi’,

28 Ho avuto paura di tutti i miei dolori;+

In effetti so che non mi riterrai innocente.

29 Io stesso devo divenire malvagio.

Perché mi affatico semplicemente invano?+

30 Se realmente mi lavassi in acqua di neve,

Ed effettivamente mi purificassi le mani* nella potassa,+

31 Allora mi immergeresti nella fossa,

E le mie vesti certamente mi detesterebbero.

32 Poiché egli non è un uomo+ come me [che] io gli risponda,

Che veniamo insieme in giudizio.

33 Non esiste nessuna* persona per decidere* fra noi,+

Che metta su noi due la sua mano.

34 Mi tolga di dosso la sua verga,+

E il suo spavento non mi atterrisca.

35 Lascia che io parli e non abbia timore di lui,

Poiché non sono così disposto in me stesso.

10 “La mia anima prova certamente disgusto della mia vita.+

Darò certamente sfogo alla mia preoccupazione circa me stesso.*

Parlerò, sì, nell’amarezza della mia anima!

 2 Dirò a Dio:* ‘Non dichiararmi malvagio.

Fammi conoscere perché contendi con me.

 3 È bene per te che tu faccia torto,+

Che rigetti il [prodotto del] duro lavoro delle tue mani,*+

E che realmente brilli sul consiglio dei malvagi?

 4 Hai tu occhi+ di carne,

O vedi come vede l’uomo mortale?+

 5 Sono i tuoi giorni come i giorni dell’uomo mortale,+

O i tuoi anni proprio come i giorni di un uomo robusto,

 6 Che cerchi di trovare il mio errore

E continui a cercare il mio peccato?+

 7 Questo benché tu stesso sappia che non sono nel torto,+

E non c’è chi liberi dalla tua propria mano?+

 8 Le tue proprie mani mi hanno formato così che mi hanno fatto+

Per intero all’intorno, eppure mi inghiottiresti.

 9 Ricorda, ti prego, che mi hai fatto dall’argilla+

E che mi farai tornare nella polvere.+

10 Non mi versavi come il latte stesso

E mi rapprendevi come il formaggio?+

11 Mi vestivi di pelle e carne

E mi intessevi di ossa e tendini.+

12 Con me hai operato vita+ e amorevole benignità;*

E la tua propria cura+ ha custodito il mio spirito.*

13 E hai nascosto queste cose nel tuo cuore.

So bene che queste cose sono presso di te.

14 Se ho peccato e tu hai continuato a guardarmi+

E del mio errore non mi ritieni innocente;+

15 Se sono realmente nel torto, misero me!+

E [se] sono realmente nel giusto, non posso alzare la testa,+

Sazio di disonore e satollo di afflizione.+

16 E [se] essa agisce con superbia,+ come un giovane leone mi darai la caccia,+

E nel mio caso ti mostrerai di nuovo meraviglioso.

17 Produrrai nuovi testimoni* tuoi di fronte a me,

E accrescerai presso di me la tua vessazione;

Una difficoltà dopo l’altra è presso di me.*

18 Perché mi facesti dunque uscire dal seno?+

Fossi io spirato,* affinché non mi vedesse nemmeno un occhio,

19 Là sarei divenuto come se non fossi stato;

Sarei stato portato dal ventre al luogo di sepoltura’.

20 Non sono pochi i miei giorni?+ Si diparta,

Distolga da me il suo sguardo fisso, affinché io mi rassereni+ un poco

21 Prima che io me ne vada — e non tornerò+ —

Al paese delle tenebre e della profonda ombra,*+

22 Al paese dell’oscurità come la caligine, della profonda ombra

E del disordine, dove non brilla più che la caligine”.

11 E Zofar il naamatita+ rispondeva e diceva:

 2 “Resterà una moltitudine di parole senza risposta,

O sarà nel giusto un semplice millantatore?*

 3 Farà il tuo stesso discorso vuoto tacere gli uomini,*

E continuerai tu a deridere senza che nessuno [ti] rimproveri?+

 4 Inoltre, tu dici: ‘La mia istruzione+ è pura,

E mi sono mostrato realmente mondo+ ai tuoi occhi’.

 5 Eppure, oh se solo Dio stesso parlasse

E aprisse le sue labbra con te!+

 6 Allora ti dichiarerebbe i segreti della sapienza,

Poiché le cose della saggezza sono molteplici.*

Inoltre, sapresti* che Dio permette che parte del tuo errore sia per te dimenticata.+

 7 Puoi tu scoprire le cose profonde di Dio,+

O puoi scoprire il medesimo limite dell’Onnipotente?

 8 Ciò è più alto del cielo. Che puoi fare?

È più profondo dello Sceol.+ Che puoi sapere?

 9 È per estensione più lungo della terra,

E più ampio del mare.

10 Se egli avanza e consegna [qualcuno]

E convoca una corte, chi gli può quindi resistere?

11 Poiché egli stesso conosce bene gli uomini* che sono falsi.+

Quando avrà visto ciò che è nocivo, non si mostrerà anche attento?

12 Perfino uno stesso uomo* di mente vuota avrà buon motivo

Appena una zebra asinina nascerà uomo.*

13 Se tu stesso realmente preparerai il tuo cuore

Ed effettivamente stenderai a lui le palme delle mani,+

14 Se nella tua mano è ciò che è nocivo, allontanalo,

E non lasciare che l’ingiustizia dimori nelle tue tende.

15 Poiché allora alzerai la tua faccia senza difetto+

E certamente diverrai stabile, e non temerai.

16 Poiché tu, tu dimenticherai lo stesso affanno;

Come acque passate [lo] ricorderai.

17 E la durata della [tua] vita+ sorgerà più splendente del mezzogiorno;

Le tenebre diverranno come lo stesso mattino.+

18 E di sicuro confiderai perché esiste speranza;

E certamente guarderai con cura all’intorno: giacerai al sicuro.+

19 E in realtà ti stenderai, senza che alcuno [ti] faccia tremare.

E molte persone ti faranno certamente sentire di umore benevolo;*+

20 E i medesimi occhi dei malvagi verranno meno;+

E per essi certamente perirà il luogo della fuga,+

E la loro speranza sarà uno spirare dell’anima”.+

12 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “In effetti voi siete il popolo,

E con voi morirà la sapienza!+

 3 Anch’io ho un cuore+ come voi.

Non sono inferiore a voi,*+

E presso chi non sono cose come queste?

 4 Io divengo* oggetto di risa per il prossimo,+

Uno che invoca Dio* perché gli risponda.+

Il giusto, senza biasimo, è oggetto di risa.

 5 Nel pensiero, chi è senza inquietudine disprezza la stessa estinzione;+

Essa è preparata per quelli dai piedi vacillanti.+

 6 Le tende degli spogliatori sono senza preoccupazioni,+

E quelli che fanno adirare Dio* hanno la sicurezza

Che appartiene a chi ha portato un dio* nella sua mano.+

 7 Comunque, chiedi, ti prego, agli animali domestici, e ti istruiranno;+

Anche alle creature alate dei cieli, e ti informeranno.+

 8 Oppure mostra la tua preoccupazione alla terra,* ed essa ti istruirà;+

E i pesci del mare+ te lo dichiareranno.

 9 Chi fra tutti questi non sa bene

Che la stessa mano di Geova* ha fatto ciò,+

10 Nella cui mano è l’anima+ di ognuno che vive

E lo spirito* di ogni carne d’uomo?*+

11 Non prova l’orecchio stesso le parole+

Come il palato+ gusta il cibo?

12 Non c’è sapienza fra gli anziani+

E intendimento [nella] lunghezza di giorni?*

13 Presso di lui ci sono sapienza e potenza;+

Egli ha consiglio e intendimento.+

14 Ecco, egli demolisce, affinché non ci sia edificazione;+

Serra all’uomo, affinché non si apra.+

15 Ecco, egli trattiene le acque e si prosciugano;+

E le manda, e cambiano la terra.+

16 Presso di lui ci sono forza e saggezza;+

A lui appartiene chi fa lo sbaglio e chi svia;+

17 Egli fa andare scalzi i consiglieri,*+

E fa divenire folli i giudici.

18 Scioglie effettivamente i legami* dei re,+

E lega una cintura sui loro fianchi.

19 Fa camminare scalzi i sacerdoti,+

E sovverte quelli che siedono in permanenza;*+

20 Toglie la parola* ai fedeli,

E leva l’assennatezza dei vecchi;

21 Versa disprezzo sui nobili,+

E indebolisce realmente la cintura dei potenti;

22 Scopre cose profonde dalle tenebre,+

E porta alla luce la profonda ombra;

23 Fa ingrandire le nazioni, per distruggerle;+

Sparge le nazioni, per portarle via;

24 Toglie il cuore ai capi del popolo del paese,

Per farli errare in un luogo vuoto,+ dove non c’è via.

25 Essi vanno tastoni nelle tenebre,+ dove non c’è luce,

Affinché egli li faccia errare come un ubriaco.+

13 “Ecco, il mio occhio ha visto tutto questo,

Il mio orecchio ha udito e lo considera.

 2 Ciò che voi sapete lo so bene anch’io;

Non sono inferiore a voi.*+

 3 Comunque, io, da parte mia, parlerei all’Onnipotente stesso,+

E nell’argomentare con Dio* proverei diletto.

 4 D’altra parte, voi siete spacciatori di falsità;+

Siete tutti medici di nessun valore.+

 5 Se solo taceste del tutto,

Affinché ciò mostrasse d’essere sapienza da parte vostra!+

 6 Udite, vi prego, i miei argomenti contrari,+

E prestate attenzione alle perorazioni delle mie labbra.

 7 Proferirete voi ingiustizia per Dio stesso,

E proferirete per lui inganno?+

 8 Lo tratterete con parzialità,+

O contenderete in giudizio per il [vero] Dio?

 9 Sarebbe bene che egli vi sondasse?+

O vi prenderete gioco di lui come uno si prende gioco dell’uomo mortale?

10 Positivamente egli vi riprenderà+

Se in segreto cercate di mostrare parzialità;*+

11 La sua medesima dignità non vi farà sussultare di spavento,

E non cadrà su di voi il medesimo terrore di lui?+

12 I vostri detti memorabili sono proverbi di cenere;

Le borchie dei vostri scudi* sono borchie d’argilla.+

13 Tacete dinanzi a me, affinché io stesso parli.

Quindi venga su di me qualunque cosa essa sia!

14 Perché porto io la mia carne nei miei denti

E pongo la mia propria anima* nella palma della mia mano?+

15 Perfino se egli mi uccidesse, non aspetterei io?*+

Solo gli argomenterei in faccia per le mie proprie vie.

16 Egli* sarebbe anche la mia salvezza,+

Poiché dinanzi a lui non entrerà nessun apostata.+

17 Udite la mia parola sino in fondo,+

E sia la mia dichiarazione nei vostri orecchi.

18 Ecco, vi prego, ho presentato un caso giudiziario;+

So bene che io stesso sono nel giusto.

19 Chi è colui che contenderà con me?+

Poiché se ora io tacessi semplicemente spirerei!

20 Solo non farmi* due cose;

In tal caso non mi nasconderò semplicemente a motivo tuo;+

21 Allontana di sopra a me la tua propria mano,

E lo spavento di te non mi atterrisca.+

22 O chiama[mi] affinché io stesso risponda;

O che io parli, e tu dammi risposta.

23 In che modo ho io errori e peccati?

Fammi conoscere la mia propria rivolta e il mio proprio peccato.

24 Perché nascondi la tua medesima faccia+

E mi reputi come tuo nemico?+

25 Farai tremare una semplice foglia sospinta [dal vento],

O continuerai a inseguire la semplice stoppia secca?

26 Poiché continui a scrivere contro di me cose amare+

E mi fai possedere [le conseguenze de]gli errori della mia giovinezza.+

27 Inoltre tieni i miei piedi nei ceppi,+

E guardi tutti i miei sentieri;

Per le piante* dei miei piedi tracci la tua propria linea.

28 Ed egli* è come qualcosa di marcio* che si consuma;+

Come una veste che la tignola realmente divora.+

14 “L’uomo,* nato di donna,+

È di breve vita+ e sazio di agitazione.+

 2 Come un fiore, è venuto su ed è reciso,+

E fugge come l’ombra+ e non continua a esistere.*

 3 Sì, su costui hai aperto il tuo occhio,

E mi* fai venire in giudizio+ con te.

 4 Chi può produrre qualcuno puro da qualcuno impuro?+

Non c’è nessuno.*

 5 Se i suoi giorni sono decisi, +

Il numero dei suoi mesi è presso di te;

Hai fatto per lui un decreto oltre cui non può andare.

 6 Distogli il tuo sguardo fisso di sopra a lui perché abbia riposo,*+

Finché egli provi piacere come il lavoratore salariato nel suo giorno.

 7 Poiché esiste speranza perfino per l’albero.

Se è tagliato, germoglierà pure di nuovo,*+

E il suo proprio ramoscello non cesserà d’essere.

 8 Se la sua radice invecchia nella terra

E il suo tronco muore nella polvere,

 9 All’odore dell’acqua germoglierà+

E certamente produrrà un ramo come una nuova pianta.+

10 Ma l’uomo robusto* muore e giace sopraffatto;

E l’uomo terreno* spira, e dov’è egli?*+

11 Le acque scompaiono dal mare,

E un fiume stesso si prosciuga e si secca.+

12 Anche l’uomo* deve giacere e non si leva.+

Finché il cielo non sia più non si sveglieranno,+

Né saranno destati dal loro sonno.*+

13 Oh mi nascondessi tu nello Sceol,*+

Mi tenessi celato finché si ritragga la tua ira,

Mi stabilissi un limite di tempo+ e ti ricordassi di me!+

14 Se un uomo robusto* muore, può egli tornare a vivere?+

Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio aspetterò,+

Finché venga il mio sollievo.+

15 Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò.+

Bramerai l’opera delle tue mani.

16 Poiché ora continui a contare i miei medesimi passi;+

Non guardi altro che il mio peccato.+

17 La mia rivolta è sigillata in una borsa,+

E tu applichi colla sul mio errore.

18 Comunque, un monte stesso, cadendo, scomparirà,

E perfino una roccia sarà spostata dal suo luogo.

19 L’acqua certamente erode perfino le pietre;

La sua inondazione trascina via la polvere della terra.

Così hai distrutto la medesima speranza dell’uomo mortale.*

20 Lo sopraffai per sempre così che se ne va;+

Sfiguri la sua faccia così che lo mandi via.

21 I suoi figli sono onorati, ma egli non [lo] sa;+

E divengono insignificanti, ma egli non li considera.

22 Solo la sua propria carne mentre è su di lui continuerà a dolere,

E la sua propria anima mentre è in lui continuerà a fare cordoglio”.*

15 Ed Elifaz il temanita rispondeva e diceva:

 2 “Risponderà la stessa persona saggia con conoscenza [piena] di vento,*+

O riempirà il suo ventre di vento orientale?+

 3 Il semplice riprendere con una parola non servirà a nulla,

E le semplici espressioni non saranno in se stesse di nessun beneficio.

 4 Comunque, tu stesso rendi il timore [dinanzi a Dio] privo di forza,

E sminuisci ogni sollecitudine dinanzi a Dio.*

 5 Poiché il tuo errore addestra la tua bocca,*

E tu scegli la lingua degli scaltri.

 6 La tua bocca ti dichiara malvagio, e non io;

E le tue proprie labbra rispondono contro di te.+

 7 Fosti tu proprio il primo uomo* che nacque,+

O prima dei colli+ fosti dato alla luce con dolori di parto?

 8 Ascolti il discorso confidenziale di Dio,*+

E limiti la sapienza a te stesso?

 9 Che cosa sai effettivamente tu che noi non sappiamo?+

Che cosa comprendi che non sia anche presso di noi?

10 Presso di noi c’è sia chi ha i capelli grigi che l’anziano,+

Colui che in [quanto a] giorni è maggiore di tuo padre.

11 Le consolazioni di Dio* non sono abbastanza per te,

O una parola a te [pronunciata] gentilmente?

12 Perché il tuo cuore ti trascina,

E perché sfavillano i tuoi occhi?

13 Poiché tu volgi il tuo spirito contro Dio stesso,

E hai fatto uscire parole dalla tua propria bocca.

14 Che cos’è l’uomo mortale* che debba essere puro,+

O che qualcuno nato di donna debba essere nel giusto?

15 Ecco, egli non ha fede nei suoi santi,+

E i cieli stessi realmente non sono puri ai suoi occhi.+

16 Quanto meno allorché uno è detestabile e corrotto,+

Un uomo che beve l’ingiustizia proprio come acqua!

17 Io te lo dichiarerò. Ascoltami!+

Anche questo ho guardato, lasciame[lo] dunque narrare,

18 Ciò che gli stessi saggi+ riferiscono

E che non hanno occultato, [avendolo ricevuto] dai loro padri.

19 A loro soli fu dato il paese,

E nessun estraneo passò in mezzo a loro.

20 Per tutti i suoi giorni il malvagio soffre i tormenti,

Anche per il medesimo numero d’anni riservati al tiranno.

21 Nei suoi orecchi è il suono di cose terribili;

Durante la pace viene su di lui lo stesso spogliatore.+

22 Non crede che tornerà dalle tenebre,+

Ed è riservato alla spada.

23 Vaga in cerca di pane:* dov’è?+

Sa bene che il giorno delle tenebre+ è pronto, in mano sua.

24 Strettezza e angoscia continuano ad atterrirlo;+

Lo sopraffanno come un re pronto per l’assalto.

25 Perché stende la mano contro Dio* stesso,

E cerca di mostrarsi superiore all’Onnipotente;+

26 [Perché] corre contro di lui col collo duro,

Con le spesse borchie dei suoi scudi;

27 Perché effettivamente si copre la faccia col suo grasso

E ricopre di pinguedine i suoi lombi,+

28 Semplicemente risiede in città che devono essere spazzate via,

In case nelle quali la gente non continuerà a dimorare,

Che sono certamente destinate a [divenire] mucchi di pietre.

29 Egli non arricchirà e le sue ricchezze non cresceranno,

Né estenderà il loro acquisto* sulla terra.+

30 Non si allontanerà dalle tenebre;

Una fiamma seccherà il suo ramoscello,

Ed egli si volgerà mediante un soffio* della Sua bocca.+

31 Non riponga fede nell’inutilità, essendo sviato,

Poiché semplice inutilità è quanto ottiene in cambio;

32 Ciò si compirà prima del suo giorno.*

E il suo stesso germoglio certamente non crescerà in maniera lussureggiante.+

33 Spingerà via la sua uva immatura proprio come una vite,

E getterà i suoi fiori proprio come un olivo.

34 Poiché l’assemblea degli apostati è sterile,+

E il fuoco stesso deve divorare le tende dei regali.+

35 Si concepisce affanno e si partorisce ciò che è nocivo,+

E il loro stesso ventre prepara l’inganno”.

16 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Ho udito molte cose come queste.

Siete tutti confortatori molesti!+

 3 C’è una fine per le parole [piene] di vento?+

O che cosa ti irrita* che rispondi?

 4 Anche io stesso potrei ben parlare come fate voi.

Se solo le vostre anime esistessero dov’è la mia anima,

Sarei io brillante in parole* contro di voi,+

E contro di voi scuoterei la testa?+

 5 Io vi rafforzerei con le parole della mia bocca,+

E la consolazione delle mie proprie labbra tratterrebbe . . .

 6 Se in effetti parlo, il mio proprio dolore non è trattenuto,+

E se in effetti smetto di farlo, che cosa va via da me?

 7 Solo che ora egli mi ha reso stanco;+

Ha reso desolati tutti quelli che si riuniscono con me.

 8 Tu anche mi afferri. Ciò è divenuto testimone,+

Così che la mia magrezza si leva contro di me. Mi testimonia in faccia.

 9 La sua medesima ira [mi] ha lacerato, ed egli nutre animosità+ contro di me.

Realmente contro di me digrigna i denti.+

Il mio avversario stesso aguzza gli occhi contro di me.+

10 Hanno spalancato contro di me la loro bocca,+

Mi hanno colpito le guance con biasimo,

Si ammassano in gran numero contro di me.+

11 Dio* mi consegna ai ragazzini,*

E mi getta a capofitto nelle mani dei malvagi.+

12 Ero a mio agio, ma egli mi scuoteva;+

E mi afferrò per la nuca e mi infrangeva,

E mi erge per sé come bersaglio.

13 I suoi arcieri+ mi circondano;

Mi fende i reni+ e non prova compassione;

Versa la mia vescichetta biliare sulla medesima terra.

14 Continua ad aprire in me breccia su breccia;

Mi corre addosso come un potente.+

15 Ho cucito del sacco+ sulla mia pelle,

E ho ficcato il mio corno nella medesima polvere.+

16 La mia stessa faccia si è arrossata dal pianto,+

E sulle mie palpebre è profonda ombra,*+

17 Benché non ci sia violenza sulle palme delle mie mani,

E la mia preghiera sia pura.+

18 O terra, non coprire il mio sangue!+

E non ci sia posto per il mio grido!

19 Anche ora, ecco, nei cieli c’è uno che attesta riguardo a me,

E il mio testimone* è nelle altezze.+

20 I miei compagni sono portavoce contro di me;+

A Dio* il mio occhio ha guardato insonne.+

21 E la decisione dev’essere presa tra un uomo robusto e Dio,

Come tra un figlio d’uomo* e il suo prossimo.+

22 Poiché devono venire solo alcuni anni,*

E me ne andrò per il sentiero dal quale non tornerò.+

17 “Il mio medesimo spirito* è stato infranto,+ i miei propri giorni si sono estinti;

Il cimitero è per me.+

 2 Certamente c’è scherno verso di me,+

E il mio occhio alberga fra la loro condotta ribelle.

 3 Ti prego, dammi garanzia presso te stesso.+

Chi altri c’è che come pegno mi stringerà la mano?+

 4 Poiché hai chiuso il loro cuore alla discrezione.+

Perciò non li esalti.

 5 Egli può dichiarare ai compagni di prendere le loro parti,

Ma i medesimi occhi dei suoi figli verranno meno.+

 6 E mi ha posto come espressione proverbiale+ dei popoli,

Così che divengo qualcuno a cui sputare in faccia.+

 7 E il mio occhio si affievolisce dalla vessazione+

E le mie membra sono tutte come l’ombra.

 8 Le persone rette si stupiscono di ciò,

E perfino l’innocente si eccita a causa dell’apostata.

 9 Il giusto continua ad attenersi alla sua via,+

E chi ha mani pure+ continua a crescere in forza.+

10 Comunque, voi potete tutti ricominciare. Venite dunque, vi prego,

Giacché non trovo nessun saggio fra voi.+

11 I miei propri giorni sono passati,+ i miei propri piani sono stati infranti,+

I desideri del mio cuore.

12 Continuano a mettere la notte per il giorno:+

‘La luce è vicina a motivo delle tenebre’.

13 Se continuo ad attendere, lo Sceol è la mia casa;+

Dovrò stendere il mio giaciglio nelle tenebre.+

14 Dovrò gridare alla fossa:+ ‘Sei mio padre!’

Al baco:+ ‘Mia madre e mia sorella!’

15 E dov’è, dunque, la mia speranza?+

E la mia speranza, chi la guarda?

16 Scenderanno* alle sbarre dello Sceol,*

Quando noi, tutti insieme, dovremo calare nella medesima polvere”.+

18 E Bildad il suhita rispondeva e diceva:

 2 “Fino a quando starete a metter fine alle parole?

Dovete comprendere, affinché poi parliamo.

 3 Perché dobbiamo noi essere reputati come bestie+

[E] ai vostri occhi essere considerati come impuri?

 4 Egli lacera la sua anima nella sua ira.

Sarà la terra abbandonata per causa tua,

O si sposterà una roccia dal suo luogo?

 5 Si estinguerà anche la luce dei malvagi+

E non risplenderà la favilla del suo fuoco.

 6 La luce stessa certamente si oscurerà nella sua tenda,+

E si estinguerà in essa la sua propria lampada.

 7 I passi del suo vigore* saranno alle strette.

Perfino il suo consiglio lo caccerà via.+

 8 Poiché davvero sarà lasciato andare in una rete con i suoi piedi,

E camminerà su un lavoro a rete.+

 9 [Lo] prenderà al calcagno una trappola;+

Su di lui fa presa un laccio.+

10 Per lui è nascosta in terra una corda,

E per lui un congegno da cattura nel [suo] sentiero.

11 All’intorno, improvvisi terrori certamente lo fanno sussultare di spavento,+

E in realtà lo inseguono alle calcagna.

12 Il suo vigore diviene affamato,

E il disastro+ sta pronto a farlo zoppicare.

13 Esso mangerà i pezzi della sua pelle;*

Il primogenito della morte* mangerà le sue membra.

14 La sua fiducia sarà strappata dalla sua propria tenda+

E lo farà marciare verso il re dei terrori.

15 Nella sua tenda risiederà qualcosa che non è suo;

Lo zolfo+ sarà cosparso sul suo proprio luogo di dimora.

16 Di sotto, le sue medesime radici si seccheranno,+

E, di sopra, il suo ramo si inaridirà.

17 La medesima menzione di lui certamente perirà dalla terra,+

E non avrà nome nella via.

18 Lo spingeranno dalla luce nelle tenebre,

E dal paese produttivo* lo scacceranno.

19 Non avrà posterità né progenie fra il suo popolo,+

E non ci sarà superstite nel suo luogo di residenza come forestiero.

20 Al suo giorno il popolo dell’Occidente certamente rimarrà stupito,

E un brivido certamente prenderà anche il popolo dell’Oriente.

21 Solo questi sono i tabernacoli del malfattore,

E questo è il luogo di chi non ha conosciuto Dio”.*

19 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Fino a quando continuerete a irritare la mia anima+

E continuerete a schiacciarmi con parole?+

 3 Per queste dieci volte mi rimproveravate;

Non vi vergognate [di] trattarmi così duramente.+

 4 E, ammesso che io abbia fatto uno sbaglio,+

Il mio sbaglio albergherà con me.*

 5 Se difatti vi date grandi arie contro di me,+

E mostrate che il mio biasimo sia appropriato contro di me,+

 6 Sappiate, allora, che Dio* stesso mi ha sviato,

E mi ha chiuso nella sua rete da caccia.+

 7 Ecco, continuo a gridare: ‘Violenza!’ ma non ho risposta;+

Continuo a invocare aiuto, ma non c’è giustizia.+

 8 Ha bloccato il mio medesimo sentiero con un muro di pietra,+ e non posso passare;

E sulle mie vie mette le stesse tenebre.+

 9 Mi ha spogliato della mia propria gloria,+

E toglie la corona della mia testa.

10 Mi abbatte da tutte le parti, e io me ne vado;

Ed estirpa la mia speranza proprio come un albero.

11 Anche la sua ira si accende contro di me,+

E continua a reputarmi suo avversario.

12 Unitamente vengono le sue truppe ed elevano la loro via contro di me,+

E si accampano intorno alla mia tenda.

13 Ha allontanato da me i miei propri fratelli,+

E i medesimi che mi conoscono si sono perfino estraniati da me.

14 I miei intimi conoscenti* han cessato d’essere,+

E quelli che io conoscevo, essi stessi mi hanno dimenticato,

15 Quelli che risiedono come forestieri nella mia casa;+ e le mie schiave stesse mi reputano un estraneo;

Son divenuto ai loro occhi un vero straniero.

16 Ho chiamato il mio servitore, ma non risponde.

Con la mia propria bocca continuo a implorarlo a compassione.

17 Il mio stesso respiro* è divenuto nauseante a mia moglie,+

E io son divenuto ripugnante ai figli del ventre di mia [madre].

18 Anche gli stessi ragazzini mi hanno rigettato;+

Lascia solo che mi levi, e cominciano a parlare contro di me.

19 Tutti gli uomini del mio intimo gruppo mi detestano,+

E quelli che amavo si sono voltati contro di me.+

20 Le mie ossa aderiscono realmente alla mia pelle e alla mia carne,+

E io scampo con la pelle dei miei denti.*

21 Mostratemi qualche favore, mostratemi qualche favore, o compagni miei,+

Poiché mi ha toccato la stessa mano di Dio.*+

22 Perché continuate a perseguitarmi come fa Dio,*+

E non siete sazi della mia medesima carne?

23 Oh fossero ora scritte le mie parole!

Oh fossero perfino incise in un libro!

24 Con uno stilo di ferro+ e [con] piombo,

Oh fossero per sempre intagliate nella roccia!

25 E io stesso so bene che il mio redentore*+ vive,

E che, venendo dopo [di me], si leverà+ su[lla] polvere.

26 E dopo la mia pelle, [che] hanno portato via, questo!

Benché ridotto nella mia carne* contemplerò Dio,*

27 Che io pure contemplerò da me stesso,+

E [che] i miei medesimi occhi certamente vedranno, ma non qualche estraneo.

I miei reni son venuti meno nel mio profondo.

28 Poiché voi dite: ‘Perché continuiamo a perseguitarlo?’+

Quando la medesima radice della questione si trova in me.*

29 Spaventatevi a causa della spada,+

Poiché la spada significa un infuriare contro gli errori,

Affinché sappiate che c’è un giudice”.*+

20 E Zofar il naamatita rispondeva e diceva:

 2 “Perciò i miei propri inquietanti pensieri mi rispondono essi stessi,

Perfino a causa della mia eccitazione interiore.

 3 Odo un’esortazione che mi vitupera;

E mi risponde uno spirito senza l’intendimento che io ho.

 4 Hai conosciuto tu in ogni tempo questa medesima cosa,

Da che l’uomo* fu posto sulla terra,+

 5 Che il grido di gioia dei malvagi è breve+

E l’allegrezza dell’apostata è per un momento?

 6 Benché la sua eccellenza ascenda al cielo stesso+

E la sua medesima testa giunga alle nubi,

 7 Egli perisce per sempre come i suoi escrementi;+

I medesimi che lo vedono diranno: ‘Dov’è?’+

 8 Volerà via come un sogno, e non lo troveranno;

E sarà scacciato come una visione della notte.+

 9 L’occhio che l’ha scorto non lo scorgerà di nuovo,+

E non lo guarderà più il suo luogo.+

10 I suoi propri figli cercheranno il favore dei miseri,

E le sue proprie mani restituiranno le sue cose di valore.+

11 Le sue proprie ossa sono state piene del suo vigore giovanile,

Ma esso giacerà con lui nella semplice polvere.+

12 Se ciò che è male è dolce nella sua bocca,

Se lo fa sciogliere sotto la sua lingua,

13 Se ne ha compassione e non lo lascia,

E se continua a trattenerlo in mezzo al suo palato,

14 Il suo cibo stesso certamente si cambierà nei suoi propri intestini;

Sarà dentro di lui il fiele dei cobra.

15 Ha inghiottito la ricchezza, ma la vomiterà;

Dio* gliela caccerà dal medesimo ventre.

16 Succhierà il veleno dei cobra;

Lo ucciderà la lingua di una vipera.+

17 Non vedrà mai i corsi d’acqua,+

Le correnti torrenziali di miele e burro.

18 Restituirà la [sua] acquistata proprietà e non [la] inghiottirà;

Come la ricchezza dal suo commercio, ma che non godrà.+

19 Poiché ha fatto a pezzi, ha lasciato i miseri;

Ha portato via con la forza una stessa casa che non aveva edificato.+

20 Poiché certamente non conoscerà sollievo nel suo ventre;

Non scamperà per mezzo delle sue cose desiderabili.+

21 Non gli resta nulla da divorare;

Perciò il suo benessere non durerà.

22 Al colmo della sua abbondanza proverà ansietà;+

Contro di lui verrà tutta la potenza* della stessa sfortuna.

23 Accada che, per riempire il suo ventre,

Egli mandi su di lui la sua ardente ira+

E [la] faccia piovere su di lui, dentro le sue viscere.

24 Fuggirà+ dalle armi di ferro;

Lo taglierà un arco di rame.

25 Un dardo* stesso perfino gli uscirà dal dorso,

E un’arma lucente* dal fiele;+

Oggetti spaventosi andranno contro di lui.+

26 Tutte le tenebre saranno riservate alle sue cose custodite;

Lo divorerà un fuoco sul quale nessuno ha soffiato;+

Andrà male al superstite nella sua tenda.

27 Il cielo scoprirà il suo errore,+

E la terra sarà in rivolta contro di lui.

28 Un violento acquazzone spazzerà via la sua casa;*

Vi saranno cose versate nel giorno della sua ira.+

29 Questa è da Dio* la parte dell’uomo* malvagio,+

Perfino la sua dichiarata eredità da Dio”.*

21 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Ascoltate attentamente la mia parola,

E sia questa la vostra consolazione.

 3 Sopportatemi, e io stesso parlerò;

E dopo che avrò parlato [ciascuno di] voi potrà deridere.+

 4 In quanto a me, è la mia preoccupazione [espressa] all’uomo?

O perché il mio spirito non diviene impaziente?

 5 Volgete a me le vostre facce e stupite,

E mettete[vi] la mano sulla bocca.+

 6 E se mi sono ricordato, mi sono anche turbato,

E i brividi hanno preso la mia carne.

 7 Perché i malvagi stessi continuano a vivere,+

Sono invecchiati, sono anche divenuti superiori in ricchezza?+

 8 La loro progenie è fermamente stabilita con essi alla loro vista,

E i loro discendenti dinanzi ai loro occhi.

 9 Le loro case sono la pace stessa, libere dal terrore,+

E la verga di Dio* non è su di loro.

10 Il suo proprio toro realmente feconda, e non sciupa seme;

La sua vacca partorisce+ e non abortisce.

11 Continuano a far uscire i loro ragazzini proprio come un gregge,

E i loro propri figli maschi vanno saltellando all’intorno.

12 Continuano ad alzare [la voce] con tamburello e arpa,+

E continuano a rallegrarsi al suono del flauto.

13 Trascorrono i loro giorni nei piaceri,+

E in un momento scendono nello Sceol.

14 E dicono al [vero] Dio: ‘Vattene da noi!+

E nella conoscenza delle tue vie non abbiamo provato diletto.+

15 Che cos’è l’Onnipotente che dobbiamo servirlo,*+

E che beneficio traiamo dall’essere venuti in contatto con lui?’+

16 Ecco, il loro benessere non è in loro proprio potere.*+

Il medesimo consiglio dei malvagi si è tenuto lontano da me.+

17 Quante volte si estingue la lampada dei malvagi,+

E [quante volte] il loro disastro viene su di loro?

[Quante volte] nella sua ira egli ripartisce la distruzione?+

18 Divengono essi come paglia dinanzi al vento,*+

E come pula che l’uragano porta via?

19 Dio* stesso riserverà la nocività di uno ai suoi propri figli;+

Lo ricompenserà affinché [lo] sappia.+

20 I suoi occhi vedranno la sua corruzione,

E berrà del furore dell’Onnipotente.+

21 Poiché quale sarà il suo diletto nella sua casa dopo di lui,

Quando il numero dei suoi mesi sarà realmente dimezzato?+

22 Insegnerà la conoscenza perfino a Dio,*+

Quando Egli stesso giudica gli alti?+

23 Questo medesimo morirà durante la sua piena autosufficienza,+

Quando è del tutto libero da ansie e a suo agio;

24 [Quando] le sue proprie cosce son divenute piene di grasso

E il medesimo midollo delle sue ossa è tenuto umido.

25 E quest’altro morirà con l’anima amareggiata

Quando non ha mangiato cose buone.+

26 Giaceranno insieme nella polvere+

E gli stessi bachi formeranno su di loro una coperta.+

27 Ecco, conosco bene i vostri pensieri

E i disegni con i quali agireste con violenza contro di me.+

28 Poiché dite: ‘Dov’è la casa del nobile,

E dov’è la tenda, i tabernacoli dei malvagi?’+

29 Non avete chiesto a quelli che viaggiano per le strade?

E non ispezionate con cura i loro medesimi segni,

30 Che nel giorno del disastro l’empio è risparmiato,+

Nel giorno del furore è liberato?*

31 Chi gli dichiarerà la sua via nella sua medesima faccia?+

E chi lo ricompenserà per ciò che egli stesso ha fatto?+

32 In quanto a lui, sarà portato al cimitero,+

E si veglierà su una tomba.*

33 Le zolle di terra della valle del torrente certamente gli diverranno dolci,+

E si trascinerà dietro tutto il genere umano,*+

E quelli prima di lui furono senza numero.

34 Quanto vanamente cercate dunque di confortarmi,+

E le vostre medesime risposte rimangono in effetti come infedeltà!”

22 Ed Elifaz il temanita rispondeva e diceva:

 2 “Può un uomo robusto* essere utile a Dio* stesso,+

Perché qualcuno che ha perspicacia gli sia utile?

 3 Ha l’Onnipotente qualche diletto in quanto tu sei giusto,+

O qualche guadagno in quanto rendi la tua via irriprovevole?+

 4 Ti riprenderà per la tua riverenza,

Verrà con te in giudizio?+

 5 Non è la tua propria malizia già troppa,+

E non ci sarà fine ai tuoi errori?

 6 Poiché tu prendi un pegno dai tuoi fratelli senza motivo,+

E spogli perfino delle vesti gli ignudi.

 7 Non dai allo stanco un sorso d’acqua,

E dall’affamato trattieni il pane.+

 8 In quanto all’uomo* di forza,* il paese è suo,+

E quello che è trattato con parzialità, egli stesso vi dimora.

 9 Hai mandato via le vedove a mani vuote,

E sono fiaccate* le braccia degli orfani di padre.+

10 Perciò ti sono tutt’intorno trappole per uccelli,+

E ti turba improvviso terrore;

11 O tenebre, [così che] non puoi vedere,

E un’agitata massa d’acqua stessa ti copre.

12 Non è Dio* l’altezza del cielo?+

Vedi* anche la somma delle stelle,*+ che sono alte.

13 Eppure tu hai detto: ‘Che cosa sa realmente Dio?*

Può egli giudicare attraverso la fitta oscurità?

14 Le nubi gli sono un nascondiglio così che non vede,

E cammina sulla volta del cielo’.

15 Ti atterrai tu alla medesima via di molto tempo fa

Che uomini iniqui* hanno calcato,

16 [Uomini] che sono stati portati via prima del loro tempo,+

Il cui fondamento+ è versato proprio come un fiume,

17 Che dicono al [vero] Dio:* ‘Vattene da noi!+

E che cosa può compiere contro di noi* l’Onnipotente?’

18 Eppure egli stesso ha riempito le loro case di cose buone;+

E il medesimo consiglio dei malvagi si è tenuto lontano da me.+

19 I giusti vedranno e si rallegreranno,+

E l’innocente stesso si farà beffe di loro:

20 ‘Veramente i nostri antagonisti* sono stati spazzati via;

E ciò che resta di loro certamente lo divorerà il fuoco’.

21 Acquista conoscenza di lui, ti prego, e sta in pace;

Quindi ti verranno cose buone.

22 Ti prego, prendi la legge dalla sua propria bocca,

E metti i suoi detti nel tuo cuore.+

23 Se torni all’Onnipotente,+ sarai edificato;

[Se] tieni lontana l’ingiustizia dalla tua tenda,

24 E [se] si pone metallo prezioso nella polvere

E oro di Ofir+ nella roccia delle valli di torrente,

25 Allora l’Onnipotente di certo diverrà i tuoi metalli preziosi,

E argento, il più scelto, per te.+

26 Poiché nell’Onnipotente proverai quindi il tuo squisito diletto,+

E alzerai a Dio* stesso la tua faccia.+

27 Lo supplicherai, ed egli ti udrà;+

E gli pagherai i tuoi voti.+

28 E deciderai qualche cosa, e ti riuscirà;

E sulle tue vie risplenderà certamente la luce.+

29 Poiché ci dev’essere umiliazione quando parli con arroganza;+

Ma egli salverà colui che ha gli occhi bassi.+

30 Libererà l’uomo innocente,*+

E certamente sarai liberato per la purezza delle tue mani”.*+

23 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Anche oggi il mio stato di preoccupazione+ è ribellione;

La mia propria mano è pesante a motivo dei miei sospiri.

 3 Oh sapessi io realmente dove poterlo trovare!+

Andrei fino al suo stabile luogo.+

 4 Presenterei dinanzi a* lui un caso giudiziario,

E mi riempirei la bocca di argomenti contrari;

 5 Conoscerei le parole con cui mi risponde,

E considererei ciò che mi dice.+

 6 Contenderebbe egli con me con abbondanza di potenza?

Oh no! Sicuramente egli stesso mi presterebbe attenzione.+

 7 Là lo stesso [uomo] retto certamente metterà le cose a posto con lui,

E io sarei prosciolto per sempre dal mio giudice.*

 8 Ecco, vado a oriente, ed egli non c’è;

E torno, e non lo posso discernere;+

 9 A sinistra dove opera, ma non [lo] posso scorgere;

Si volge* a destra, ma non [lo] vedo.

10 Poiché conosce bene la via che prendo.+

[Dopo che] egli mi avrà provato, ne uscirò come l’oro stesso.+

11 Il mio piede ha calcato le sue orme;*

Ho seguito la sua strada, e non devio.+

12 [Dal] comandamento delle sue labbra non mi allontano.+

Ho custodito i detti della sua bocca+ più di ciò che mi è prescritto.

13 Ed egli è di un solo [pensiero], e chi gli può resistere?+

E la sua propria anima ha un desiderio, e [lo] farà.+

14 Poiché adempirà completamente ciò che mi è prescritto,+

E le cose come queste son molte presso di lui.

15 Perciò mi sento turbato a causa di lui;

Mi mostro attento e ho terrore di lui.+

16 Perfino Dio* stesso ha reso timido il mio cuore,+

E l’Onnipotente stesso mi ha turbato.+

17 Poiché non sono stato ridotto al silenzio a causa delle tenebre,

Né perché la caligine ha coperto la mia propria faccia.

24 “Perché i tempi non sono stati riservati dallo stesso Onnipotente,+

E quelli medesimi che lo conoscono non hanno guardato i suoi giorni?+

 2 Ci sono quelli che spostano indietro i segnali di confine;+

Con frode han portato via un branco, per pascer[lo].*

 3 Portano via perfino l’asino degli orfani di padre;

Prendono in pegno il toro della vedova.+

 4 Fanno deviare i poveri dalla via;+

Nello stesso tempo gli afflitti della terra si son tenuti nascosti.

 5 Ecco, [come] zebre+ nel deserto

Sono usciti nella loro attività, in cerca di cibo.

La pianura desertica [dà] a ciascuno pane per i ragazzi.

 6 Nel campo mietono la sua biada,

E in fretta spogliano la vigna del malvagio.

 7 Nudi, passano la notte senza veste,+

E senza alcuna copertura al freddo.+

 8 Si inzuppano per il temporale dei monti,

E devono stringersi a una roccia perché non c’è riparo.+

 9 Strappano l’orfano di padre perfino dal petto,+

E prendono in pegno ciò che è sull’afflitto.+

10 Nudi, devono andare in giro senza veste,

E, affamati, devono portare le spighe mietute.+

11 Fra i muri della terrazza passano il mezzogiorno;*

Devono pigiare gli strettoi del vino, eppure hanno sete.+

12 Da fuori città i morenti continuano a gemere,

E l’anima dei feriti a morte invoca aiuto;+

E Dio* stesso non [lo] considera come qualcosa di sconvenevole.+

13 In quanto a loro, furono tra i ribelli contro la luce;+

Non riconobbero le sue vie,

E non dimorarono nei suoi sentieri.

14 L’assassino si leva alla luce del giorno,

Si appresta a uccidere l’afflitto e il povero;+

E durante la notte diviene un normale ladro.*+

15 In quanto all’occhio dell’adultero,+ ha atteso le tenebre della sera,+

Dicendo: ‘Non mi scorgerà nessun occhio!’+

E si mette una copertura sulla faccia.

16 Nelle tenebre ha sfondato le case;

Di giorno essi si devono tenere serrati.

Non hanno conosciuto la luce del giorno.+

17 Poiché il mattino è per loro come profonda ombra,+

Poiché riconoscono che cosa sono gli improvvisi terrori della profonda ombra.

18 Egli è veloce sulla superficie delle acque.

Il loro tratto di paese sarà maledetto sulla terra.+

Egli non si volgerà verso la via delle vigne.

19 La siccità, anche il calore, portano via le acque della neve;

Così lo Sceol porta via quelli che hanno peccato!+

20 Il seno lo dimenticherà, il baco lo succhierà dolcemente,+

Non sarà più ricordato.+

E l’ingiustizia sarà spezzata proprio come un albero.+

21 Egli tratta con una donna sterile che non partorisce,

E con una vedova,+ alla quale non fa nessun bene.

22 E certamente trascinerà i forti mediante il suo potere;

Si leverà e non sarà sicuro della sua vita.*

23 Gli concederà di confidare+ che potrà sostenersi;

E i suoi occhi saranno sulle loro vie.+

24 Sono stati in alto per un poco, quindi non sono più,+

E sono stati abbassati;+ come ogni altro son divelti,

E sono recisi come una spiga.

25 Or dunque, realmente, chi mi farà bugiardo

O ridurrà a nulla la mia parola?”

25 E Bildad+ il suhita rispondeva e diceva:

 2 “Dominio e terrore sono con lui;+

Fa la pace nelle sue altezze.

 3 Si possono numerare le sue truppe?

E su chi non si leva la sua luce?

 4 Come può dunque l’uomo mortale* essere nel giusto dinanzi a Dio,*+

O come può uno nato di donna essere puro?+

 5 Ecco, c’è anche la luna, e non risplende;

E le stelle stesse non sono state pure ai suoi occhi.

 6 Quanto meno l’uomo mortale, che è un baco,+

E il figlio dell’uomo,* che è un verme!”

26 E Giobbe rispondeva e diceva:

 2 “Oh di quanto aiuto sei stato a uno senza potenza!

Oh [come] hai salvato il braccio che è senza forza!+

 3 Quanto hai consigliato uno che è senza sapienza,+

E hai fatto conoscere la stessa saggezza alla moltitudine!

 4 A chi hai dichiarato parole,

E l’alito di chi* è uscito da te?

 5 Quelli impotenti nella morte* continuano a tremare

Sotto le acque e quelli che vi risiedono.+

 6 Lo Sceol è nudo di fronte a lui,+

E [il luogo della] distruzione* non ha copertura.

 7 Egli distende il nord sullo spazio vuoto,+

Sospende la terra sul nulla;

 8 Avvolge le acque nelle sue nubi,+

Così che la massa di nuvole non si squarcia sotto di loro;

 9 Racchiude la faccia del trono,*

Spandendo* su di esso la sua nuvola.+

10 Ha descritto un circolo sulla faccia delle acque,+

Sin dove la luce finisce nelle tenebre.

11 Le medesime colonne del cielo si scuotono,

E sono sbalordite a causa del suo rimprovero.

12 Mediante la sua potenza ha agitato il mare,+

E mediante il suo intendimento ha fatto a pezzi+ colui che infuriava.*+

13 Mediante il suo vento* ha pulito il cielo stesso,+

La sua mano ha trafitto il serpente guizzante.+

14 Ecco, questi sono i margini delle sue vie,+

E qual sussurro di una questione si è udito riguardo a lui!

Ma del suo potente tuono chi può mostrare intendimento?”+

27 E Giobbe riprendeva la sua espressione proverbiale+ e diceva:

 2 “Come vive Dio,*+ che ha tolto il mio giudizio,+

E come [vive] l’Onnipotente, che ha amareggiato la mia anima,+

 3 Mentre il mio alito è ancora tutto dentro di me,

E lo spirito di Dio* è nelle mie narici,+

 4 Le mie labbra non pronunceranno ingiustizia

E la mia propria lingua non borbotterà inganno!

 5 È impensabile da parte mia che io vi dichiari giusti!+

Finché spirerò non rimuoverò da me la mia integrità!+

 6 Mi sono aggrappato alla mia giustizia, e non la lascerò;+

Il mio cuore non [mi] biasimerà per nessuno dei miei giorni.+

 7 Il mio nemico divenga in ogni modo un uomo malvagio,+

E chi si rivolta contro di me realmente un malfattore.

 8 Poiché qual è la speranza dell’apostata nel caso che egli [lo] stronchi,+

Nel caso che Dio* gli porti via l’anima?+

 9 Udrà Dio* il suo grido

Nel caso che l’angustia venga su di lui?+

10 O proverà nell’Onnipotente squisito diletto?

Invocherà Dio in ogni tempo?

11 Vi istruirò mediante la mano di Dio;

Non occulterò ciò che è presso l’Onnipotente.+

12 Ecco, voi stessi avete tutti visto visioni;

Perché dunque vi mostrate completamente vani?+

13 Questa è da Dio la parte dell’uomo* malvagio;+

E riceveranno dall’Onnipotente stesso l’eredità dei tiranni.

14 Se i suoi figli divengono molti, è per la spada;+

E i suoi stessi discendenti non avranno sufficiente cibo.*

15 I suoi propri superstiti saranno sepolti durante una piaga mortale,*

E le loro proprie vedove non piangeranno.+

16 Se ammassasse argento come la stessa polvere,

E se preparasse abiti proprio come l’argilla,

17 Egli preparerebbe, ma sarebbe il giusto a vestirsene,+

E sarebbe l’innocente a spartire l’argento.

18 Ha edificato la sua casa come una semplice tignola,

E come una capanna+ che un guardiano ha fatto.

19 Ricco si metterà a giacere, ma non sarà raccolto nulla;*

Ha aperto gli occhi, ma non ci sarà nulla.+

20 Come acque* lo raggiungeranno improvvisi terrori;+

Di notte lo rapirà certamente un uragano.

21 Lo porterà via un vento orientale+ ed egli se ne andrà,

E come un turbine lo porterà via dal suo luogo.+

22 E si getterà su di lui e non avrà compassione;+

Dalla sua potenza egli immancabilmente cercherà di fuggire.+

23 Uno batterà le mani a motivo di lui+

E gli fischierà+ dal suo luogo.*

28 “In realtà, esiste un luogo per trovare l’argento

E un luogo per l’oro che raffinano;+

 2 Il ferro stesso è preso dalla medesima polvere+

E [dalla] pietra si versa il rame.

 3 Egli ha posto una fine alle tenebre;

E scruta sino a ogni limite+

La pietra nella caligine e nella profonda ombra.

 4 Ha scavato un pozzo di miniera lontano da dove [gli individui] risiedono come forestieri,+

Luoghi dimenticati, lontani dal piede;

Alcuni degli uomini mortali* hanno oscillato, han penzolato.

 5 In quanto alla terra, da essa spunta il cibo;+

Ma di sotto, essa è stata capovolta come dal fuoco.

 6 Le sue pietre sono il luogo dello zaffiro,+

E ha polvere d’oro.

 7 Un sentiero: nessun uccello da preda+ l’ha conosciuto,

Né l’ha scorto l’occhio del nibbio bruno.+

 8 Le maestose bestie selvagge* non l’hanno calcato fino a farlo divenire compatto;

Il giovane leone non c’è passato sopra.

 9 Sulla selce egli ha steso la mano;

Ha rovesciato monti dalla [loro] radice;

10 Nelle rocce ha incanalato gallerie piene d’acqua,+

E il suo occhio ha visto tutte le cose preziose.

11 Ha arginato i luoghi dai quali stillavano i fiumi,+

E porta alla luce la cosa nascosta.

12 Ma la sapienza, dove si può trovare,+

E dov’è, ora, il luogo dell’intendimento?

13 L’uomo mortale non ne ha conosciuto la valutazione,*+

Ed essa non si trova nel paese dei viventi.

14 Le acque dell’abisso* stesso hanno detto:

‘Non è in me!’

Anche il mare ha detto: ‘Non è con me!’+

15 Non si può dare in cambio d’essa oro puro,+

E l’argento non si può pesare come suo prezzo.

16 Non si può pagare con l’oro* di Ofir,+

Con la rara pietra d’onice e con lo zaffiro.

17 Non si possono paragonare con essa l’oro* e il vetro,

Né in cambio d’essa [si può dare] alcun vaso d’oro raffinato.

18 Corallo+ e cristallo di rocca stessi non saranno menzionati,

Ma una borsa di sapienza vale più di [una piena di] perle.+

19 Il topazio+ di Cus* non si può paragonare con essa;

Non si può pagare nemmeno con oro nella sua purezza.

20 Ma la sapienza stessa, da dove viene,+

E dov’è, ora, il luogo dell’intendimento?

21 È stata nascosta anche agli occhi di ogni vivente,+

Ed è stata occultata alle creature volatili dei cieli.

22 La distruzione* e la morte stesse hanno detto:

‘Ne abbiamo udito la notizia con i nostri propri orecchi’.

23 Dio* è Colui che ne ha compreso la via,+

Ed egli stesso ne ha conosciuto il luogo,

24 Poiché egli stesso guarda le medesime estremità della terra;+

Egli vede sotto tutti i cieli,*

25 Per fare un peso al vento,*+

Mentre ha ripartito le acque stesse mediante una misura;+

26 Quando fece un regolamento per la pioggia,+

E una via per la tonante nuvola di tempesta,

27 Fu allora che vide [la sapienza]* e la dichiarava;

La preparò e anche la investigò completamente.

28 E diceva all’uomo:*

‘Ecco, il timore di Geova,* questo è sapienza,+

E ritrarsi dal male è intendimento’”.+

29 E Giobbe riprendeva la sua espressione proverbiale e diceva:

 2 “Oh fossi io come nei mesi lunari di molto tempo fa,+

Come ai giorni nei quali Dio* mi custodiva;+

 3 Quando faceva risplendere la sua lampada sulla mia testa,

[Quando] camminavo [per le] tenebre alla sua luce;+

 4 Proprio com’ero ai giorni del mio rigoglio,+

Quando l’intimità con Dio era nella mia tenda;+

 5 Quando l’Onnipotente era ancora con me,

[Quando] i miei servitori mi erano tutt’intorno!

 6 Quando lavavo i miei passi nel burro,

E la roccia mi versava ruscelli d’olio;*+

 7 Quando uscivo alla porta presso la città,+

Nella pubblica piazza preparavo il mio seggio!+

 8 I ragazzi mi vedevano e si nascondevano,

E perfino gli anziani si levavano, stavano in piedi.+

 9 I principi stessi trattenevano le parole,

E si mettevano la palma della mano sulla bocca.+

10 La voce dei condottieri stessi era nascosta,

E la loro medesima lingua era attaccata al loro palato.+

11 Poiché l’orecchio stesso ascoltava e mi dichiarava felice,

E l’occhio stesso vedeva e mi rendeva testimonianza.

12 Poiché io liberavo l’afflitto che invocava aiuto,+

E l’orfano di padre e chiunque non avesse soccorritore.+

13 La benedizione+ di colui che stava per perire, essa veniva su di me,

E allietavo il cuore della vedova.+

14 Mi rivestii di giustizia, ed essa mi rivestiva.+

Il mio diritto era come un manto senza maniche, e un turbante.

15 Divenni occhi per il cieco;+

E fui piedi per lo zoppo.

16 Fui un vero padre per i poveri;+

E la causa di uno che non avevo conosciuto, la esaminavo.+

17 Rompevo le mascelle del malfattore,+

E gli strappavo* dai denti la preda.

18 E dicevo: ‘Spirerò dentro il mio nido,*+

E moltiplicherò i [miei] giorni come i granelli di sabbia.+

19 La mia radice è aperta alle acque,+

E la rugiada stessa resterà tutta la notte sul mio ramo.

20 La mia gloria è fresca presso di me,

E il mio arco nella mia mano scoccherà ripetutamente’.

21 Mi ascoltavano; e aspettavano,

E tacevano per il mio consiglio.+

22 Dopo la mia parola non parlavano di nuovo,

E la mia parola stillava+ su di loro.

23 E mi aspettavano come la pioggia,+

E spalancavano la loro bocca per la pioggia primaverile.+

24 Io sorridevo loro — non [lo] credevano —

E non facevano cadere la luce della mia faccia.+

25 Sceglievo per loro la via, e sedevo come capo;

E risiedevo come un re fra le [sue] truppe,+

Come chi conforta quelli che fanno lutto.+

30 “E ora hanno riso di me,+

Quelli che sono più giovani di me in [quanto a] giorni,+

I cui padri io avrei rifiutato

Di porre con i cani del mio gregge.

 2 Anche la potenza delle loro mani, di quale utilità mi era?

In loro è perito il vigore.+

 3 A causa dell’indigenza e della fame sono sterili,

Rosicchiano una regione arida,+

[Dove] ieri erano bufera e desolazione.

 4 Svellevano l’erba salata presso i cespugli,

E il loro cibo era la radice delle ginestre.

 5 Erano scacciati dalla comunità;+

La gente urlava loro come a un ladro.

 6 [Essi devono] risiedere sul medesimo pendio delle valli di torrente,

Nelle buche della polvere e nelle rocce.

 7 Gridavano fra i cespugli;

Si accalcavano sotto le ortiche.

 8 Figli dell’insensato,+ nonché figli di uno senza nome,

Sono stati flagellati fuori del paese.

 9 E ora son divenuto perfino il tema della loro canzone,+

E sono per loro un proverbio.+

10 Mi hanno detestato, si son tenuti lontani da me;+

E dalla mia faccia non hanno trattenuto [il loro] sputo.+

11 Poiché egli ha allentato la corda del [mio] proprio arco e mi umiliava,

E hanno lasciato sciolto il freno a motivo di me.

12 Alla [mia] destra si levano come marmaglia;

Hanno lasciato andare i miei piedi,

Ma elevavano contro di me le loro disastrose barriere.+

13 Hanno demolito i miei sentieri;

Erano di beneficio solo alla mia avversità,+

Senza che alcuno li aiutasse.

14 Vengono come per un’ampia breccia;

Si sono rotolati sotto una bufera.

15 Improvvisi terrori si sono volti su di me;

Il mio nobile portamento è cacciato via come il vento,*

E la mia salvezza è passata come una nube.

16 E ora la mia anima si versa dentro di me;+

Mi hanno colto giorni di afflizione.+

17 Di notte le mie medesime ossa+ sono state trafitte [e] da me [son cadute],

E [le pene] che mi rodono non prendono riposo.+

18 Per l’abbondanza della potenza la mia veste si cambia;

Mi cinge come il colletto della mia lunga veste.

19 Egli mi ha fatto scendere all’argilla,

Così che mi mostro simile alla polvere e alla cenere.

20 Invoco il tuo aiuto, ma non mi rispondi;+

Sono stato in piedi, perché ti mostrassi attento a me.

21 Ti cambi per divenire crudele verso di me;+

Con la piena potenza della tua mano nutri animosità verso di me.

22 Mi sollevi al vento, me [lo] fai cavalcare;

Quindi mi dissolvi con uno schianto.

23 Poiché so bene che mi farai volgere alla morte,+

E alla casa di adunanza per ogni vivente.

24 Solo che nessuno stende la mano contro un semplice mucchio di rovine,+

Né durante la corruzione di uno c’è un grido di aiuto rispetto a quelle cose.

25 Certo, ho pianto per chi aveva un giorno difficile;+

La mia anima si è rattristata per il povero.+

26 Benché io attendessi il bene, ciò nonostante venne il male;+

E continuai ad aspettare la luce, ma venne la caligine.

27 I miei propri intestini furono fatti ribollire e non tacquero;

Mi si presentarono giorni di afflizione.

28 Rattristato+ camminai in giro quando non c’era la luce del sole;*

Mi levai nella congregazione,* invocavo aiuto.

29 Divenni fratello degli sciacalli,

E compagno delle figlie dello struzzo.+

30 La mia medesima pelle divenne nera+ [e] mi [cadde] di dosso,

E le mie medesime ossa scottavano per l’aridità.

31 E la mia arpa fu semplicemente per il cordoglio,

E il mio flauto per la voce dei piangenti.

31 “Ho concluso un patto con i miei occhi.+

Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine?+

 2 E quale porzione c’è da Dio* di sopra,+

O eredità dall’Onnipotente dall’alto?

 3 Non c’è disastro per il malfattore,+

E sfortuna per quelli che praticano ciò che è nocivo?

 4 Non vede egli stesso le mie vie+

E non conta perfino tutti i miei passi?

 5 Se ho camminato con [uomini di] falsità,+

E il mio piede si affretta all’inganno,+

 6 Egli mi peserà su un’accurata bilancia*+

E Dio* conoscerà la mia integrità.+

 7 Se il mio passo devia dalla strada,+

O il mio cuore ha camminato semplicemente dietro ai miei occhi,+

O qualche difetto si è attaccato alle palme delle mie proprie mani,+

 8 Che io semini e qualcun altro mangi,+

E i miei propri discendenti siano sradicati.

 9 Se il mio cuore è stato adescato verso una donna,+

Ed ero in agguato+ al medesimo ingresso del mio compagno,

10 Macini mia moglie per un altro uomo,

E su di lei si inginocchino altri uomini.+

11 Poiché questo sarebbe condotta dissoluta,

E questo sarebbe un errore da [sottoporre all’attenzione dei] giudici.+

12 Poiché questo è un fuoco che divorerebbe fino alla distruzione,*+

E metterebbe radice fra tutto il mio prodotto.

13 Se rifiutavo il giudizio del mio schiavo

O della mia schiava nella loro causa con me,

14 Quindi che posso fare quando Dio* si leva?

E quando chiede conto, che gli posso rispondere?+

15 Colui che fece me nel ventre non fece forse lui,+

E non era Uno solo a prepararci nel seno?

16 Se trattenevo i miseri dal [loro] diletto,+

E facevo venir meno gli occhi della vedova,+

17 E mangiavo il mio boccone da solo,

Mentre l’orfano di padre non ne mangiava+

18 (Poiché fin dalla mia giovinezza egli crebbe presso di me come con un padre,

E dal ventre di mia madre la guidavo);

19 Se vedevo perire qualcuno per mancanza di veste,+

O che il povero non aveva di che coprirsi;

20 Se i suoi lombi non mi benedissero,+

Né si riscaldava con la lana tosata+ dei miei giovani montoni;

21 Se agitai da una parte all’altra la mano contro l’orfano di padre,+

Quando vedevo [che c’era bisogno del] mio aiuto alla porta,+

22 Cada la mia propria scapola dalla sua spalla,

E si rompa il mio proprio braccio dal suo osso superiore.

23 Poiché il disastro da Dio* era per me un terrore,

E contro la sua dignità+ non potevo reggere.

24 Se ho posto l’oro* come mia sicurezza,

Oppure ho detto all’oro:* ‘Sei la mia fiducia!’+

25 Se mi rallegravo perché la mia proprietà era molta,+

E perché la mia mano aveva trovato una gran quantità di cose;+

26 Se vedevo la luce quando rifulgeva,

O la preziosa luna che camminava,+

27 E il mio cuore era adescato in segreto+

E la mia mano baciava la mia bocca,*

28 Anche questo sarebbe stato un errore da [sottoporre all’attenzione dei] giudici,

Poiché avrei rinnegato il [vero] Dio di sopra.

29 Se mi rallegravo per l’estinzione di uno che mi odiava intensamente,+

O mi sentivo eccitato* perché l’aveva trovato il male . . .

30 E non permisi al mio palato di peccare

Chiedendo un giuramento contro la sua anima.+

31 Se gli uomini della mia tenda non dissero:

‘Chi può presentare qualcuno che non si è saziato del suo cibo?’*+ . . .

32 Nessun residente forestiero passava la notte fuori;+

Tenevo le mie porte aperte verso il sentiero.*

33 Se come uomo terreno* ho coperto le mie trasgressioni+

Nascondendo il mio errore nella tasca della mia camicia . . .

34 Poiché mi spaventerei davanti a una grande folla,

O lo stesso disprezzo delle famiglie mi terrorizzerebbe

E tacerei, non uscirei dall’ingresso.

35 Oh, avessi qualcuno che mi ascoltasse,+

Che l’Onnipotente stesso, secondo la mia firma,* mi rispondesse!+

O che l’individuo* in causa con me avesse scritto un documento stesso!

36 Sicuramente lo porterei sulla mia spalla;

Me lo legherei intorno come una grande corona.

37 Gli dichiarerei il numero dei miei passi;+

Mi avvicinerei a lui come un condottiero.

38 Se contro di me il mio proprio suolo gridasse per invocare aiuto,

E insieme piangessero i suoi stessi solchi;

39 Se ne ho mangiato il frutto* senza denaro,+

E se ho fatto ansimare l’anima dei suoi proprietari,+

40 Invece di frumento spunti erbaccia spinosa,+

E invece d’orzo erbacce puzzolenti”.

Le parole di Giobbe sono giunte alla fine.

32 Questi tre uomini cessarono dunque di rispondere a Giobbe, poiché egli era giusto ai suoi* propri occhi.+ 2 Ma si accese l’ira di Eliu* figlio di Barachel il buzita+ della famiglia di Ram. La sua ira divampò contro Giobbe perché aveva dichiarato giusta la sua propria anima anziché Dio.*+ 3 Inoltre, la sua ira divampò contro i suoi tre compagni per il fatto che non avevano trovato una risposta ma dichiaravano Dio* malvagio.+ 4 Ed Eliu stesso aveva atteso Giobbe con delle parole, perché essi erano più vecchi di lui in [quanto a] giorni.+ 5 Ed Eliu gradualmente vide che non c’era risposta nella bocca+ dei tre uomini, e la sua ira si accendeva sempre più. 6 Ed Eliu figlio di Barachel il buzita rispondeva e diceva:

“Io sono giovane di giorni

E voi siete anziani.+

Perciò mi sono ritirato* e ho avuto timore

Di dichiararvi la mia conoscenza.

 7 Ho detto: ‘I giorni stessi devono parlare,

E la moltitudine degli anni deve far conoscere la sapienza’.+

 8 Di sicuro è lo spirito negli uomini mortali

E l’alito dell’Onnipotente [che] dà loro intendimento.+

 9 Non sono quelli che semplicemente abbondano di giorni a mostrarsi saggi,+

Né quelli [che sono] soltanto vecchi a comprendere il giudizio.+

10 Perciò ho detto: ‘Ascoltami.

Dichiarerò la mia conoscenza, anch’io’.

11 Ecco, ho aspettato le vostre parole,

Ho continuato a prestare orecchio ai vostri ragionamenti,+

Finché potevate cercar parole [da dire].

12 E ho continuato a prestarvi attenzione,

Ed ecco, non c’è nessuno che riprenda Giobbe,

Nessuno di voi che risponda ai suoi detti,

13 Affinché non diciate: ‘Abbiamo trovato la sapienza;+

È Dio* che lo scaccia, non un uomo’.

14 Giacché egli non ha disposto parole contro di me,

Non gli risponderò dunque con i vostri detti.

15 Sono stati atterriti, non hanno più risposto;

Le parole se ne sono andate via da loro.

16 E ho aspettato, poiché non continuano a parlare;

Poiché si sono fermati, non hanno più risposto.

17 Darò in risposta la mia parte, anch’io;

Dichiarerò la mia conoscenza, anch’io;

18 Poiché son divenuto pieno di parole;

Lo spirito ha fatto pressione+ su di me nel mio ventre.

19 Ecco, il mio ventre è come il vino che non ha sfogo;

Come otri nuovi vuole scoppiare.+

20 Lasciatemi parlare perché mi sia di sollievo.

Aprirò le mie labbra per rispondere.+

21 Lasciate, vi prego, che io non mostri parzialità a un uomo;*+

E non conferirò un titolo a un uomo terreno;*+

22 Poiché certamente non so come io possa conferire un titolo;

Facilmente il mio Fattore+ mi porterebbe via.

33 “Ora, comunque, o Giobbe, odi le mie parole,* ti prego,

E presta orecchio a tutto il mio dire.*

 2 Guarda, ti prego. Devo aprire la mia bocca;

La mia lingua col mio palato+ deve parlare.

 3 I miei detti sono la rettitudine del mio cuore,+

E la conoscenza è ciò che le mie labbra in effetti proferiscono con sincerità.+

 4 Lo stesso spirito di Dio* mi ha fatto,+

E lo stesso alito dell’Onnipotente mi dava vita.+

 5 Se puoi, dammi risposta,

Disponi [parole] davanti a me; sì, prendi posizione.

 6 Ecco, io sono per il [vero] Dio proprio ciò che sei tu;+

Dall’argilla fui formato,+ anch’io.

 7 Ecco, nessuno spavento in me ti atterrirà,

E nessuna pressione+ da parte mia peserà su di te.

 8 Solo che hai detto ai miei orecchi,

E udivo il suono delle [tue] parole:

 9 ‘Io sono puro senza trasgressione;+

Sono puro, e non ho errore.+

10 Ecco, egli trova occasioni per opporsi a me,

Mi prende per suo nemico.+

11 Mette i miei piedi nei ceppi,+

Guarda tutti i miei sentieri’.+

12 Ecco, in questo non sei stato nel giusto,+ io ti rispondo;

Poiché Dio* è molto più dell’uomo mortale.+

13 Perché hai conteso contro di lui,+

Per il fatto che non risponde a tutte le tue parole?+

14 Poiché Dio* parla una volta,

E due volte+ — quantunque uno non vi badi —

15 In un sogno,+ una visione+ della notte,

Quando profondo sonno cade sugli uomini,

Durante il sonnecchiare sul letto.+

16 Allora egli scopre l’orecchio degli uomini,+

E sull’esortazione [rivolta] a loro mette il suo sigillo,

17 Per distogliere l’uomo* dalla sua opera,+

E per coprire lo stesso orgoglio+ da un uomo robusto.*

18 Egli trattiene la sua anima dalla fossa+

E la sua vita dal passare mediante un dardo.*+

19 E realmente è ripreso con dolore sul suo letto,

E la lite delle sue ossa è continua.

20 E la sua vita certamente rende abominevole il pane,+

E la sua propria anima il cibo desiderabile.

21 La sua carne scompare alla vista,

E le sue ossa che non si vedevano certamente si denudano.

22 E la sua anima si avvicina alla fossa,+

E la sua vita a quelli che infliggono la morte.*

23 Se esiste per lui un messaggero,*

Un portavoce,* uno su mille,

Per dichiarare all’uomo la sua rettitudine,*

24 Quindi lo favorisce e dice:

‘Non farlo scendere nella fossa!+

Ho trovato un riscatto!*+

25 La sua carne divenga più fresca che nella giovinezza;+

Torni egli ai giorni del suo vigore giovanile’.+

26 Supplicherà Dio* perché si compiaccia di lui,+

E vedrà la sua faccia con urla di gioia,

Ed Egli renderà la Sua giustizia all’uomo mortale.*

27 Canterà agli uomini e dirà:

‘Ho peccato;+ e ho pervertito ciò che è retto,

E certamente non era la cosa appropriata per me.

28 Egli ha redento la mia* anima dal passare nella fossa,+

E la mia vita stessa vedrà la luce’.

29 Ecco, tutte queste cose le compie Dio,*

Due volte, tre volte, nel caso di un uomo robusto,

30 Per ritrarre la sua anima dalla fossa,+

Perché sia illuminato con la luce* dei viventi.+

31 Presta attenzione, o Giobbe! Ascoltami!

Taci, e io stesso continuerò a parlare.

32 Se ci sono parole [da dire], dammi risposta;

Parla, poiché ho provato diletto nella tua giustizia.

33 Se non ce ne sono, tu stesso ascoltami;+

Taci, e io ti insegnerò la sapienza”.

34 Ed Eliu continuò a rispondere, e diceva:

 2 “Ascoltate, saggi, le mie parole;

E voi che sapete, prestatemi orecchio.

 3 Poiché l’orecchio stesso prova le parole,+

Proprio come il palato gusta quando si mangia.+

 4 Scegliamo il giudizio per noi stessi;

Conosciamo fra noi stessi ciò che è buono.

 5 Poiché Giobbe ha detto: ‘Io sono certamente nel giusto,+

Ma Dio* stesso ha respinto il giudizio di me.+

 6 Contro il mio proprio giudizio dico io menzogne?

La mia grave ferita è incurabile sebbene non ci sia trasgressione’.+

 7 Quale uomo robusto* è come Giobbe,+

[Che] beve la derisione come acqua?+

 8 E certamente si avvia per accompagnarsi con chi pratica ciò che è nocivo

E per camminare con uomini di malvagità.+

 9 Poiché ha detto: ‘Un uomo robusto non trae profitto+

Dal suo provar piacere in Dio’.*

10 Perciò, voi uomini di cuore,+ ascoltatemi.

Lungi sia dal [vero] Dio* l’agire malvagiamente,+

E dall’Onnipotente l’agire ingiustamente!+

11 Poiché [secondo] il modo in cui l’uomo terreno* agisce egli lo ricompenserà,+

E secondo il sentiero dell’uomo* lo farà venire su di lui.

12 Sì, infatti Dio* stesso non agisce malvagiamente,+

E l’Onnipotente stesso non perverte il giudizio.+

13 Chi gli ha assegnato la terra,

E chi [gli] ha affidato il paese produttivo,* sì, tutto quanto?

14 Se egli rivolge il cuore a qualcuno,

[Se] ne raccoglie a sé lo spirito e il respiro,+

15 Ogni carne spirerà insieme,

E l’uomo terreno* stesso tornerà alla medesima polvere.+

16 Se [hai] dunque intendimento, ascolta questo;

Presta orecchio al suono delle mie parole.

17 Dominerà realmente qualcuno che odia il diritto,+

E se un potente è giusto [lo] dichiarerai tu malvagio?+

18 Dirà uno* al re: ‘Non sei buono a nulla’?*

Ai nobili: ‘Siete malvagi’?+

19 [C’è Uno] che non ha mostrato parzialità ai principi

E non ha prestato più considerazione al nobile che al misero,+

Poiché son tutti opera delle sue mani.+

20 In un momento muoiono,+ anche nel mezzo della notte;+

Il popolo è scosso da una parte all’altra e passa via,

E i potenti si dipartono, non mediante mano.+

21 Poiché i suoi occhi sono sulle vie dell’uomo,*+

E vede tutti i suoi passi.

22 Non ci sono tenebre né profonda ombra

Perché quelli che praticano ciò che è nocivo vi si nascondano.+

23 Poiché egli non stabilisce un tempo fissato ad alcun uomo

Per andare a Dio* in giudizio.

24 Spezza i potenti+ senza nessuna investigazione,

E fa stare altri in piedi al posto loro.+

25 Perciò riconosce quelle che sono le loro opere,+

E in effetti [li] rovescia di notte, e sono fiaccati.+

26 Li colpisce in effetti come malvagi

Nel luogo degli spettatori;+

27 Per la ragione che si sono sviati dal seguirlo,+

E non hanno considerato nessuna delle sue vie,+

28 Così da far giungere a lui il grido del misero;

Ed egli ode dunque il grido degli afflitti.+

29 Quando egli stesso causa quiete, chi, quindi, può condannare?

E quando nasconde la [sua] faccia,+ chi lo può guardare,

Sia verso una nazione+ che verso un uomo,* essendo la stessa cosa?

30 Affinché l’uomo apostata non regni,+

Né ci siano lacci+ del popolo.

31 Poiché realmente dirà qualcuno a Dio stesso:

‘Ho sopportato, benché io non agisca corrottamente;+

32 Benché io non noti nulla, istruiscimi tu stesso;

Se ho commesso qualche ingiustizia,

Non [lo] farò di nuovo’?+

33 Ne darà egli la retribuzione dal tuo punto di vista perché tu rifiuti [il giudizio],

Perché scegli tu stesso, e non io?

Parla pure di ciò che sai bene.

34 Gli stessi uomini di cuore+ mi diranno,

Anche un saggio uomo robusto che mi ascolta:

35 ‘Giobbe stesso parla senza conoscenza,+

E le sue parole sono senza perspicacia’.

36 Padre mio, lascia che Giobbe sia provato* fino al limite

Riguardo alle sue risposte fra gli uomini di nocività.+

37 Poiché in cima al suo peccato aggiunge la rivolta;+

Fra noi batte [le mani] e moltiplica i suoi detti contro il [vero] Dio!”*+

35 Ed Eliu continuò a rispondere, e diceva:

 2 “È questo ciò che hai considerato come diritto?

Hai detto: ‘La mia giustizia è più di quella di Dio’.*+

 3 Poiché dici: ‘A che ti giova?+

Quale beneficio ho più che dal mio peccare?’+

 4 Io stesso risponderò a te

E ai tuoi compagni*+ con te.

 5 Guarda il cielo+ e vedi,

E osserva le nuvole,+ [che] sono davvero più alte di te.

 6 Se realmente pecchi, che cosa compi contro di lui?+

E [se] le tue rivolte realmente aumentano, che gli fai?

 7 Se sei realmente nel giusto, che gli dai,

O che riceve egli dalla tua propria mano?+

 8 La tua malvagità può essere contro un uomo* come te,+

E la tua giustizia verso un figlio dell’uomo terreno.*+

 9 A causa della moltitudine delle oppressioni continuano a gridare aiuto;+

Continuano a invocare soccorso a causa del braccio dei grandi.+

10 Eppure nessuno ha detto: ‘Dov’è Dio* il mio grande Fattore,*+

Colui che dà melodie nella notte?’+

11 Egli è Colui che ci insegna+ più che alle bestie* della terra,+

E ci rende più saggi anche delle creature volatili dei cieli.

12 Là continuano a gridare, ma egli non risponde,+

A causa dell’orgoglio+ degli empi.

13 Solo la falsità Dio* non ode,+

E l’Onnipotente stesso non la guarda.+

14 Quanto meno, quindi, allorché tu dici che non lo guardi!+

La causa è dinanzi a lui, e lo dovresti dunque aspettare ansiosamente.+

15 E ora, perché la sua ira non ha chiamato a render conto,+

Egli non ha neanche preso nota dell’estrema avventatezza.+

16 E Giobbe stesso spalanca la bocca semplicemente per nulla;

Senza conoscenza moltiplica semplici parole”.+

36 Ed Eliu diceva ancora:

 2 “Abbi pazienza con me per un poco, e ti dichiarerò

Che ci sono ancora parole [da dire] a favore di Dio.*

 3 Porterò la mia conoscenza da lontano,

E ascriverò giustizia al mio Modellatore.*+

 4 Poiché in effetti le mie parole non sono falsità;

Colui che è perfetto nella conoscenza+ è con te.

 5 Ecco, Dio* è potente+ e non rigetterà;

[Egli è] potente nel potere del cuore;*

 6 Non conserverà in vita nessun malvagio,+

Ma darà il giudizio degli afflitti.+

 7 Non distoglierà gli occhi da alcun giusto;+

Anche dei re sul trono,+

Li farà pure sedere per sempre, e saranno esaltati.

 8 E se sono serrati in ceppi,+

Sono catturati con funi di afflizione.

 9 Quindi dichiarerà loro la maniera in cui agiscono

E le loro trasgressioni, perché assumono un’aria di superiorità.

10 E scoprirà il loro orecchio all’esortazione,+

E dirà che si devono volgere da ciò che è nocivo.+

11 Se ubbidiscono e servono,

Finiranno i loro giorni in ciò che è buono

E i loro anni nella piacevolezza.+

12 Ma se non ubbidiscono, passeranno+ perfino mediante un dardo,+

E spireranno senza conoscenza.

13 E gli apostati di cuore accumuleranno essi stessi ira.+

Non dovrebbero invocare soccorso perché egli li ha legati.

14 La loro anima morirà nella stessa giovinezza,+

E la loro vita fra prostituti di tempio.+

15 Egli libererà l’afflitto nella sua afflizione,

E scoprirà il loro orecchio nell’oppressione.

16 E certamente ti attirerà anche dalla bocca delle strettezze!+

Ampio spazio,+ non costrizione, sarà nel suo luogo,

E la consolazione della tua tavola sarà piena di grasso.+

17 Ti riempirai certamente della sentenza giudiziaria sul malvagio;+

La sentenza giudiziaria e la giustizia, esse stesse faranno presa.

18 Poiché [bada] che il furore+ non ti seduca da farti battere le mani [con disprezzo],

E un grande riscatto+ stesso non ti faccia sviare.

19 Avrà effetto la tua invocazione di soccorso?+ No, neppure nell’angustia

Tutti i [tuoi] poderosi sforzi.+

20 Non ansimare per la notte,*

Perché i popoli si ritirino [da] dove sono.

21 Sta in guardia per non volgerti a ciò che è nocivo,+

Poiché hai scelto questo anziché l’afflizione.+

22 Ecco, Dio* stesso agisce in maniera eccelsa con la sua potenza;

Chi è un insegnante simile a lui?

23 Chi ha chiesto conto della sua via contro di lui,+

E chi ha detto: ‘Hai commesso ingiustizia’?+

24 Ricorda che devi magnificare la sua attività+

Della quale gli uomini han cantato.+

25 Tutto il genere umano* stesso l’ha guardata fisso;

Lo stesso uomo mortale continua a guardare da lontano.+

26 Ecco, Dio è più sublime di quanto possiamo sapere;+

Per numero i suoi anni sono imperscrutabili.+

27 Poiché egli attrae le gocce d’acqua;+

Filtrano come pioggia per la sua nebbia,

28 Così che le nuvole stillano,+

Gocciolano sul genere umano abbondantemente.

29 In realtà, chi può comprendere gli strati delle nuvole,

I fragori provenienti dalla sua capanna?+

30 Ecco, ha steso su di essa la sua luce,+

E ha coperto le radici del mare.

31 Poiché mediante tali [mezzi] perora la causa dei popoli;+

Dà cibo in abbondanza.+

32 Nelle sue mani ha coperto il lampo,*

E gli impone comando contro l’assalitore.+

33 Il suo rombo+ lo annuncia,

Anche il bestiame riguardo a colui che sale.

37 “In realtà a ciò il mio cuore comincia a tremare,+

E balza dal suo posto.

 2 Ascoltate attentamente il rimbombo della sua voce,+

E il fragore che esce dalla sua bocca.

 3 Sotto tutti i cieli lo libera,

E il suo lampo+ è alle estremità* della terra.

 4 Dopo di esso un suono ruggisce;

Egli tuona+ col suono della sua superiorità,+

E non li trattiene quando si ode la sua voce.+

 5 Dio* tuona con la sua voce+ in modo meraviglioso,

Facendo grandi cose che non possiamo conoscere.+

 6 Poiché dice alla neve: ‘Cadi sulla terra’,+

E [al] rovescio di pioggia, sì, [al] rovescio delle sue forti piogge.+

 7 Sulla mano di ogni uomo terreno pone un sigillo

Affinché ogni uomo mortale conosca la sua opera.

 8 E la bestia selvaggia entra nell’agguato,

E dimora nelle sue tane.+

 9 L’uragano viene dalla stanza interna+

E il freddo dai venti settentrionali.+

10 Mediante l’alito di Dio* è dato il ghiaccio+

E l’ampiezza delle acque è contenuta.*+

11 Sì, egli carica la nube di umidità,

La sua luce+ disperde la massa di nuvole,

12 E vien fatta girare all’intorno secondo come egli [le] dirige perché eseguano il loro compito

Dovunque comandi+ loro sulla faccia del paese produttivo* della terra.

13 O per una verga*+ o per il suo paese+

O per amorevole benignità,*+ egli fa sì che produca effetti.

14 Presta orecchio a questo, o Giobbe;

Sta fermo e mostrati attento alle meravigliose opere di Dio.+

15 Sai quando Dio* impose loro una prescrizione,+

E quando fece irradiare la luce della sua nuvola?

16 Conosci l’equilibrio della nube,+

Le meravigliose opere di Colui che è perfetto in conoscenza?+

17 Come le tue vesti sono calde

Quando la terra mostra quiete* dal meridione?+

18 Puoi tu battere con lui i cieli nuvolosi+

Duri come uno specchio di metallo fuso?

19 Facci sapere ciò che gli dovremmo dire;

Non possiamo produrre [parole] a causa delle tenebre.

20 Gli si deve riferire che io vorrei parlare?

O ha detto alcun uomo che ciò sarà comunicato?+

21 E ora realmente non vedono la luce;

Essa è brillante nei cieli nuvolosi,

Quando un vento* stesso è passato e li purificava.

22 Dal nord viene aureo splendore.*

Su Dio* la dignità+ è tremenda.

23 In quanto all’Onnipotente, non lo abbiamo trovato;+

È esaltato in potenza,+

E non sminuirà+ il diritto+ e l’abbondanza di giustizia.+

24 Perciò lo temano gli uomini.*+

Egli non considera nessuno di quelli che sono saggi nel [loro proprio] cuore”.+

38 E Geova rispondeva a Giobbe dal turbine+ e diceva:

 2 “Chi è costui che oscura il consiglio

Mediante parole senza conoscenza?+

 3 Cingiti i lombi, suvvia, come un uomo robusto,

E lascia che io ti interroghi, e tu informami.+

 4 Dov’eri tu quando io fondai la terra?+

Dichiara[melo], se davvero conosci l’intendimento.

 5 Chi ne dispose le misure, nel caso che tu lo sappia,

O chi stese su di essa la corda per misurare?

 6 In che cosa sono stati affondati i suoi piedistalli+ con incastro,

O chi ne pose la pietra angolare,

 7 Quando le stelle del mattino+ gridarono gioiosamente insieme,

E tutti i figli di Dio*+ emettevano urla di applauso?

 8 E [chi] barricò con porte* il mare,+

Che usciva come quando eruppe dal seno;

 9 Quando misi la nuvola come sua* veste

E fitta oscurità come sua fascia,

10 E ripartivo* su di esso il mio regolamento

E ponevo sbarra e porte,+

11 E dicevo: ‘Puoi venire fin qui, e non oltre;+

E qui è il limite delle tue orgogliose onde’?+

12 È dai tuoi giorni in poi che hai comandato al mattino?+

Hai tu fatto conoscere all’aurora il suo luogo,

13 Per afferrare le estremità* della terra,

Perché i malvagi* ne siano scossi?+

14 Si trasforma come l’argilla+ sotto il sigillo,

E le cose* prendono il loro posto come in una veste.

15 E [lontano] dai malvagi* la loro luce è trattenuta,+

E l’alto braccio stesso viene rotto.+

16 Sei giunto alle sorgenti* del mare,

O hai camminato+ in cerca delle acque dell’abisso?*+

17 Ti sono state scoperte le porte della morte,+

O puoi vedere le porte della profonda ombra?*+

18 Hai considerato con intelligenza gli ampi spazi della terra?+

Dichiara[lo], se sai tutto questo.

19 Dov’è, ora, la via [che porta] dove risiede la luce?+

In quanto alle tenebre, dov’è, ora, il loro luogo,

20 Perché tu le conduca alla loro linea di confine

E comprenda i sentieri della loro casa?

21 Sei venuto a saperlo perché in quel tempo nascevi,+

E [perché] i tuoi giorni sono molti di numero?

22 Sei entrato nei depositi della neve,+

O vedi perfino i depositi della grandine,+

23 Che io ho trattenuto per il tempo dell’angustia,

Per il giorno del combattimento e della guerra?+

24 Dov’è, ora, la via per cui si distribuisce la luce,*

[E] si sparge il vento orientale+ per la terra?

25 Chi ha diviso un canale per l’inondazione

E una via per la tonante nuvola di tempesta,+

26 Per far piovere sul paese dove non c’è uomo,*+

[Sul] deserto in cui non c’è uomo terreno,*

27 Per saziare i luoghi colpiti dalla tempesta e desolati

E per far spuntare il germoglio dell’erba?+

28 Esiste un padre della pioggia,+

O chi ha generato le gocce di rugiada?+

29 Dal ventre di chi esce effettivamente il ghiaccio,

E in quanto alla brina+ del cielo, chi in realtà la genera?

30 Le medesime acque si tengono nascoste come mediante una pietra,

E la superficie delle acque dell’abisso si fa compatta.+

31 Puoi tu allacciare i legami della costellazione di Chima,*

O puoi sciogliere le medesime corde della costellazione di Chesil?*+

32 Puoi tu far uscire la costellazione di Mazzarot* al suo tempo fissato?

E in quanto alla costellazione di As* insieme ai suoi figli, li puoi condurre?

33 Hai conosciuto gli statuti dei cieli,+

O potresti porre la sua autorità sulla terra?

34 Puoi tu alzare la voce fino alla nube,

Perché una massa agitata d’acqua stessa ti copra?+

35 Puoi mandare lampi perché vadano

E ti dicano: ‘Eccoci!’?

36 Chi ha posto la sapienza+ negli strati delle nuvole,*

O chi diede intendimento+ al fenomeno celeste?*

37 Chi può esattamente contare le nuvole con sapienza,

O le giare d’acqua del cielo, chi [le] può rovesciare,+

38 Quando la polvere si versa come in una massa fusa,

E le zolle di terra stesse si attaccano insieme?

39 Puoi cacciare la preda per lo stesso leone

E puoi saziare* il vorace appetito dei giovani leoni,+

40 Quando si accovacciano nelle tane,+

[O] se ne stanno nel covo in agguato?

41 Chi prepara al corvo il suo alimento+

Quando i suoi propri piccoli invocano soccorso da Dio,*

[Quando] continuano a errare perché non c’è nulla da mangiare?

39 “Hai conosciuto il tempo fissato in cui generano le capre di montagna della rupe?+

Osservi proprio quando le cerve partoriscono+ con dolori di parto?

 2 Conti i mesi lunari che compiono,

O hai conosciuto il tempo fissato in cui generano?

 3 Si chinano quando danno alla luce i loro piccoli,

[Quando] si liberano delle loro doglie.*

 4 I loro figli divengono robusti, si fanno grandi nella campagna;

Realmente escono e non tornano a loro.

 5 Chi ha mandato in libertà la zebra,+

E chi ha sciolto i medesimi legami dell’asino selvatico,

 6 A cui ho fissato come casa la pianura desertica

E come luoghi di dimora la regione salata?+

 7 Esso ride del trambusto della città;

Non ode i rumori dell’inseguitore.+

 8 Esplora i monti per il suo pascolo+

E cerca ogni sorta di pianta verde.+

 9 Ti vuol servire un toro selvaggio,+

O passerà la notte presso la tua mangiatoia?

10 Legherai un toro selvaggio con le sue funi nel solco,

O erpicherà+ i bassopiani dietro a te?

11 Confiderai in esso perché la sua potenza è abbondante,

E gli lascerai la tua fatica?

12 Ti affiderai a esso perché riporti il tuo seme

E perché raccolga nella tua aia?

13 Ha l’ala dello struzzo femmina battuto gioiosamente,

O [ha essa] le penne remiganti della cicogna+ e le piume?

14 Poiché essa lascia le sue uova alla terra stessa

E le tiene calde nella polvere,

15 E dimentica che qualche piede le può schiacciare

O che perfino una bestia selvaggia del campo le può calpestare.

16 In effetti tratta duramente i suoi figli, come se non fossero suoi:+

Vana è la sua fatica [perché] non ha terrore.

17 Poiché Dio* le ha fatto dimenticare la sapienza,

E non le ha dato parte nell’intendimento.+

18 Al tempo in cui batte in alto [le ali],

Se la ride del cavallo e del suo cavaliere.

19 Puoi tu dare potenza al cavallo?+

Puoi rivestirgli il collo di frusciante criniera?*

20 Puoi farlo saltare come una locusta?

La dignità del suo sbuffare è spaventevole.+

21 Esso scalpita*+ nel bassopiano ed esulta in potenza;

Esce incontro alle armi.+

22 Ride del terrore, e non è atterrito;+

Né si volta indietro a causa della spada.

23 Contro di esso risuona una faretra,

La lama di una lancia e un giavellotto.

24 Con scalpitio ed eccitazione divora la terra,

E non crede che sia il suono del corno.

25 Appena il corno suona dice: Aha!

E da lontano fiuta la battaglia,

Il clamore dei capi* e il grido di guerra.+

26 È per il tuo intendimento che prende il volo il falco,

Che spiega le ali al vento meridionale?

27 O è per tuo ordine che l’aquila+ vola verso l’alto

E costruisce in alto il suo nido,+

28 Che risiede sulla rupe e passa la notte

Sul dente di una rupe e in un luogo inaccessibile?

29 Di là deve cercare da mangiare;+

I suoi occhi continuano a guardare lontano.

30 E i suoi piccoli stessi continuano a sorbire sangue;

E dove sono gli uccisi, essa è là”.+

40 E Geova rispondeva a Giobbe e diceva:

 2 “Ci dev’essere alcuna contesa* di uno che trova da ridire con l’Onnipotente?+

Risponda a ciò chi riprende Dio* stesso”.+

3 E Giobbe rispondeva a Geova e diceva:

 4 “Ecco, son divenuto di poco conto.+

Che cosa ti risponderò?

Mi son messo la mano sulla bocca.+

 5 Ho parlato una volta, e certamente non risponderò;

E due volte, e certamente non aggiungerò nulla”.

6 E Geova continuò a rispondere a Giobbe dal turbine,+ e diceva:

 7 “Cingiti i lombi, suvvia, come un uomo robusto;+

Io ti interrogherò, e tu informami.+

 8 Realmente, renderai tu nulla la mia giustizia?

Mi dichiarerai malvagio affinché tu sia nel giusto?*+

 9 O hai un braccio come quello del [vero] Dio,*+

E con voce simile alla sua puoi far tuonare?+

10 Adornati, suvvia, di superiorità+ e altezza;+

E rivestiti di dignità+ e splendore.+

11 Dà sfogo alle tue furiose esplosioni d’ira,+

E vedi ogni superbo e abbassalo.

12 Vedi ogni superbo, umilialo,+

E calpesta i malvagi proprio dove sono.

13 Nascondili insieme nella polvere,+

Benda le loro medesime facce nel luogo nascosto,

14 E io, sì, io ti loderò,

Perché la tua destra ti può salvare.

15 Ecco, ora, io ho fatto sia Beemot* che te.

Esso mangia+ erba verde proprio come il toro.

16 Ecco, ora, la sua potenza è nei suoi fianchi,

E la sua energia dinamica+ nei fasci muscolari del suo ventre.

17 Curva la coda come un cedro;

I tendini delle sue cosce sono intessuti.

18 Le sue ossa sono tubi di rame;

Le sue forti ossa sono simili a verghe di ferro battuto.

19 È il principio delle vie di Dio;*

Il suo Fattore+ può accostare la sua spada.

20 Poiché i monti stessi gli portano il loro prodotto,+

E lì giocano tutte le stesse bestie selvagge del campo.*

21 Giace sotto le spinose piante di loto,

Nel nascondiglio delle canne+ e nel pantano.+

22 Le spinose piante di loto lo coprono con la loro ombra;

I pioppi della valle del torrente lo circondano.

23 Se il fiume si fa violento, non corre per il panico.

È fiducioso, anche se il Giordano+ irrompesse contro la sua bocca.

24 Davanti ai suoi occhi può qualcuno prenderlo?

[Gli] può qualcuno forare con lacci il naso?*

41 “Puoi tu tirare fuori Leviatan*+ con un amo,

O puoi tenere giù la sua lingua con una fune?

 2 Gli puoi mettere un giunco nelle narici,+

O puoi forare le sue mascelle con una spina?

 3 Ti farà molte suppliche,

O ti dirà parole tenere?

 4 Concluderà un patto con te,

Perché tu lo prenda come schiavo a tempo indefinito?

 5 Giocherai con lui come con un uccello,

O lo legherai per le tue giovanette?

 6 Se lo scambieranno* i soci?

Se lo divideranno i trafficanti?*

 7 Riempirai la sua pelle di arpioni,+

O la sua testa di fiocine?

 8 Metti su di lui la tua mano.

Ricorda la battaglia. Non farlo più.*

 9 Ecco, l’attesa di uno riguardo ad esso sarà certamente delusa.

Uno sarà anche gettato giù alla sua sola vista.

10 Nessuno è così audace da provocarlo.

E chi mi può tener testa?+

11 Chi mi ha dato qualcosa per primo, che io lo debba ricompensare?+

Sotto tutti i cieli [ogni cosa] è mia.+

12 Non tacerò le sue parti

Né il fatto della [sua] potenza e la grazia delle sue proporzioni.

13 Chi ha scoperto la faccia della sua veste?

Chi entrerà nella sua doppia mascella?*

14 Le porte del suo muso* chi le ha aperte?

I suoi denti all’intorno sono spaventevoli.

15 La sua superbia sono solchi di scaglie,

Serrate come con uno stretto sigillo.

16 Aderiscono strettamente l’una all’altra,

E fra loro non può entrare nemmeno l’aria.

17 Sono attaccate ciascuna all’altra;*

L’una afferra l’altra e non si possono separare.

18 I suoi medesimi starnuti irradiano luce,

E i suoi occhi sono come i raggi dell’aurora.

19 Dalla sua bocca esce uno sfolgorio di lampi,

Sprizzano perfino faville di fuoco.

20 Dalle sue narici esce fumo,

Come una fornace accesa pure con giunchi.

21 La sua stessa anima* accende carboni,

E perfino una fiamma esce dalla sua bocca.

22 Nel suo collo alberga la forza,

E davanti ad esso salta la disperazione.*

23 Le pieghe della sua carne in effetti aderiscono insieme;

Sono come fuse su di esso, inamovibili.

24 Il suo cuore è fuso come una pietra,

Sì, fuso come la macina inferiore di un mulino.

25 A causa del suo levarsi i forti si spaventano;+

A causa della costernazione si smarriscono.

26 Raggiungendolo, non ne è all’altezza la stessa spada,

Né lancia, né dardo né punta di freccia.+

27 Considera il ferro+ come semplice paglia,

Il rame come semplice legno marcio.

28 La freccia* non lo scaccia;

Le pietre da fionda+ si mutano per esso in semplice stoppia.

29 La mazza è stata [da esso] considerata come semplice stoppia,+

E ride del vibrare del giavellotto.

30 Le sue parti inferiori sono come appuntiti frammenti di terracotta;*

Stende uno strumento per trebbiare+ sul fango.

31 Fa ribollire le profondità proprio come una pentola;

Rende il medesimo mare come una pentola d’unguento.

32 Dietro di sé fa splendere il sentiero;*

Le acque dell’abisso sarebbero considerate come i capelli grigi.*

33 Sulla polvere non ce n’è di simile,

Fatto per essere senza terrore.

34 Vede tutto ciò che è alto.

È re su tutte le maestose bestie selvagge”.*

42 E Giobbe rispondeva a Geova e diceva:

 2 “Ho saputo che tu puoi fare ogni cosa,+

E non c’è idea che sia per te irrealizzabile.+

 3 ‘Chi è costui che oscura il consiglio senza conoscenza?’+

Perciò ho parlato, ma non comprendevo

Cose troppo meravigliose per me, che non conosco.+

 4 ‘Odi, suvvia, e io stesso parlerò.

Io ti interrogherò, e tu informami’.+

 5 Per sentito dire* ho udito di te,

Ma ora il mio proprio occhio veramente ti vede.

 6 Perciò mi ritratto,

E veramente mi pento*+ nella polvere e nella cenere”.

7 E accadde, dopo che Geova ebbe pronunciato queste parole a Giobbe, che Geova diceva a Elifaz il temanita:

“La mia ira si è accesa contro di te e i tuoi due compagni,+ poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero+ come ha fatto il mio servitore Giobbe. 8 E ora prendetevi sette tori e sette montoni+ e andate dal mio servitore Giobbe,+ e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi.+ Accetterò solo la sua faccia in modo da non commettere con voi vergognosa follia, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero, come ha fatto il mio servitore Giobbe”.+

9 Pertanto Elifaz il temanita e Bildad il suhita [e] Zofar il naamatita andarono e fecero proprio come Geova aveva parlato loro; e Geova accettò dunque la faccia di Giobbe.

10 E Geova stesso fece volgere la cattività di Giobbe+ quando egli ebbe pregato a favore dei suoi compagni,+ e Geova dava in aggiunta tutto ciò che era stato di Giobbe, in quantità doppia.+ 11 E venivano da lui tutti i suoi fratelli e tutte le sue sorelle e tutti quelli che in precedenza lo conoscevano,+ e mangiavano pane con lui+ nella sua casa e si rammaricavano con lui e lo confortavano di tutta la calamità che Geova aveva lasciato venire su di lui; e gli davano ciascuno un pezzo di denaro* e ciascuno un anello d’oro.

12 In quanto a Geova, benedisse+ poi la fine di Giobbe più del suo principio,+ così che egli ebbe quattordicimila pecore* e seimila cammelli e mille paia di bovini e mille asine. 13 Ebbe inoltre sette figli e tre figlie.+ 14 E dava alla prima il nome di Iemima e alla seconda il nome di Chezia e alla terza il nome di Cheren-Appuc. 15 E in tutto il paese non si trovavano donne così belle come le figlie di Giobbe, e il loro padre dava loro un’eredità tra i loro fratelli.+

16 E dopo ciò Giobbe continuò a vivere per centoquarant’anni*+ e vide i suoi figli e i suoi nipoti,+ quattro generazioni. 17 E gradualmente Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.*+

“Uomo”: ebr. ʼish.

“Giobbe”: ebr. ʼIyòhv, che significa “oggetto di ostilità”. Diverso da weYòhv, “e Iob”, di Ge 46:13.

O, “bestiame minuto”, che include pecore e capre.

Lett. “i figli dell’Oriente”.

“Ciascuno”: ebr. ʼish.

“Hanno maledetto” era la lezione originale. Il testo fu cambiato in modo da leggere “hanno benedetto”. LXX, “hanno pensato cose cattive contro”; Sy, “hanno ingiuriato”; Vg, “hanno benedetto”. Vedi App. 2B.

‘Figli di’: ebr. benèh; LXX, “angeli”.

‘Il [vero] Dio’: ebr. haʼElohìm, con l’articolo determinativo ha, “il”, che precede il titolo ʼElohìm. Vedi App. 1F.

Ebr. hasSatàn, “colui che fa (oppone) resistenza”. Usato in tutto il capitolo 1 e in tutto il 2. Questa è la prima volta che nel M si trova hasSatàn, benché satàn, “uno che fa (oppone) resistenza”, senza l’articolo determinativo ha, ricorra nove volte prima di questa, a cominciare da Nu 22:22. La Geseniusʼ Hebrew Grammar (GK), § 126 d ed e, dichiara: “Generalmente parlando, l’articolo è impiegato per determinare un sostantivo dovunque sia richiesto dal greco e dall’inglese [o dall’italiano]; così: . . . (d) Quando termini che si applicano a intere categorie sono limitati (semplicemente dall’uso) a particolari individui . . . o cose, per es. שָׂטָן avversario, הַשָּׂטָן l’avversario, Satana . . .”.

Vedi nt. al v. 5.

Lett. “faccia”. Vedi nt. a 2Sa 17:11, “persona”.

Lett. “Seba (Saba)”.

“Vento”: ebr. rùach. Vedi nt. a Ge 1:2, “forza attiva”.

“Gli angeli”, LXX.

Vedi nt. a 1:6, “Satana”.

“La sua anima (vita)”: ebr. nafshòh; gr. psychès; lat. anima. Vedi App. 4A.

Vedi nt. a 1:5.

Vedi nt. al v. 4.

Vedi nt. a 1:12.

Vedi nt. a 1:5.

“Un uomo robusto”: ebr. ghàver.

“Dio”: ebr. ʼElòhah, sing. di ʼElohìm. ʼElòhah ricorre 41 volte in Gb e 16 volte in altri libri del M. Vedi nt. a De 32:15, “Dio”.

Lett. “ombra di morte”.

“Quelli che maledicono”: ebr. ʼorerèh; diverso da 1:5, 11; 2:5, 9.

“Leviatan”, MSyVg; LXX, “il grande mostro marino”.

“Piramidi”, con una correzione.

“Dal suo padrone”: ebr. meʼadhonàv, pl. di ʼadhòhn, per indicare eccellenza.

“A un mucchio di pietre”, con una lieve correzione del M, in modo da corrispondere al “luogo di sepoltura” dello stesso v.

“All’uomo robusto”: ebr. leghèver. Vedi nt. al v. 3.

Vedi nt. al v. 4.

“Parola”: ebr. dhavàr, usato 20 volte in Gb.

“Tue parole”: ebr. millèikha, usato 34 volte in Gb e solo 4 volte in altri libri.

Ebr. ʼaryèh. Il leone africano.

Ebr. lavìʼ. Il leone asiatico.

“L’uomo mortale”: ebr. haʼenòhsh. Cfr. nt. a 8:3.

“Di Dio”: ebr. meʼElòhah.

O, “angeli”.

O, “Uno li schiaccia”.

“Quale dei santi angeli”, LXX.

Lett. “Qualunque [sia] la sua messe”.

O, “perfino di fra le spine”.

“E gli assetati tirano fuori in effetti il loro latte”, con una correzione del M.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

Lett. “i figli della fiamma”.

O, “il Divino”. Ebr. ʼEl; LXX, “Geova”.

“Dio”: ebr. ʼElohìm, pl. di ʼElòhah, per indicare eccellenza e maestà; LXX, “Geova”.

O, “richiesta”.

Lett. “cose, e non c’è scrutare [in esse]”.

O, “uomo mortale”, come in 4:17. Ebr. ʼenòhsh.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

Lett. “dalle mani”.

“Geova”, LXX; Vg, “Signore [Geova]”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Mi escludono dal rapporto con altri”, con la trasposizione di due lettere nel M.

O, “onagro; asino selvatico”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

O, “la mia vita [come anima]”. Ebr. nafshì; gr. psychè.

O, “amore leale”.

Lett. “di Seba (Saba)”.

“Riprensione”: in ebr. questo è un verbo all’infinito assoluto, indefinito in quanto al tempo e impersonale.

“Mio spirito”: ebr. ruchì; lat. spiritus.

O, “debba dargli importanza”.

Cioè nemmeno per un istante. Vedi nt. a Nu 4:20.

‘Il genere umano’: ebr. haʼadhàm.

“Ti”, LXX e il testo ebr. originale; M, “mi”. Questo è uno dei Diciotto Emendamenti dei soferim ebrei. Vedi App. 2B.

“Dio”: ebr. haʼÈl. Qui ha è una particella interrogativa che introduce una domanda.

Secondo il M; LXX, “egli ascolterà la tua supplica”.

“Ti riferiranno”, LXX; M, “ti diranno”.

“Sentieri”, M; LXX, “le cose ultime (il risultato); la fine di poi”.

“Dio”: ebr. ʼEl; LXX, “Geova”.

O, “empio (irriverente)”; o, “chiunque si sia allontanato da Dio”.

O, “ragnatela”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Dio”: ebr. ʼEl; LXX, “Geova”.

“Al sole”: ebr. lachères; gr. helìoi; lat. soli.

Lett. “gli alti luoghi”.

“La costellazione di As”: ebr. ʽAsh. Alcuni ritengono si tratti dell’Orsa Maggiore (Gran Carro).

“La costellazione di Chesil”: ebr. Kesìl. Alcuni ritengono si tratti della costellazione di Orione.

“E la costellazione di Chima”: ebr. weKhimàh. Alcuni ritengono si tratti delle Pleiadi, nella costellazione del Toro.

“Colui che fa le Pleiadi ed Espero e Arturo e i depositi del Meridione”, LXX; Vg, “che fa Arturo e Orione e le Iadi e le stanze interne del Meridione”. Si ritiene che le stanze interne del Meridione siano le costellazioni al di sotto dell’equatore, nell’emisfero meridionale.

“Dio”: ebr. ʼElòhah. Vedi nt. a 3:4.

“Colui che infuria”: ebr. ràhav. Vedi nt. a 26:12.

“Di prendere”: in ebr. questo è un verbo all’infinito assoluto, indefinito in quanto al tempo, ed è qui usato come complemento oggetto del verbo “concederà”.

“Lì egli è”, T; M, “ecco!”

“La mia propria bocca”, MLXXSyVg; con una correzione del M, “la sua propria bocca”.

“Flagello”, secondo un’altra derivazione della parola ebr.

O, “palme”.

“Non esiste nessuna”, MVg; LXX, “Se solo ci fosse”.

O, “mediatore”. Gr. mesìtes, come in 1Tm 2:5.

“Circa me stesso”, MVg; LXX, “circa lui”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

O, “palme”.

O, “amore leale”.

“Il mio spirito (respiro)”: ebr. ruchì; gr. pnèuma; lat. spiritum.

“Testimoni”, MVg; LXX, “prove”; Sy, “armi”.

O, “un turno di lavoro forzato dopo l’altro è presso di me”.

O, “Fammi spirare”.

Lett. “ombra di morte”.

Lett. “un uomo di labbra”.

“Uomini”: ebr. methìm, maschi adulti.

Lett. “raddoppiate”.

Lett. “E sappi”, imperativo.

Vedi nt. al v. 3.

‘Perfino un . . . uomo’: ebr. weʼìsh.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

Lett. “placheranno la tua faccia”.

Lett. “Non cado dietro di voi”.

“Io divengo”, MVg; LXXSy, “Egli diviene”.

“Dio”: lett. “a Dio”. Ebr. leʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Un dio”: ebr. ʼelòhah.

O, “Oppure parla pensosamente alla terra”. Con una correzione: “Oppure ai rettili [o, alle bestie selvagge] della terra”.

“Geova”, MLXXSyVg; T(aram.), Yai.

“E lo spirito (il respiro) di”: ebr. werùach; gr. pnèuma; sir. weruchaʼ; lat. spiritus.

“Uomo”: ebr. ʼish.

O, “e non significa intendimento la lunghezza dei giorni?”

“Colui che conduce i consiglieri in cattività”, LXX; Vg, “egli conduce i consiglieri a una fine stolta”.

Con un cambiamento di puntazione vocalica. Lett. “la disciplina”.

O, “e fa prosciugare fiumi perenni”.

Lett. “il labbro”.

Vedi nt. a 12:3.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Mostrare parzialità”, M; TSyVg, “trattarlo con parzialità”.

O, “le vostre trincee”.

“E . . . la mia propria anima”: ebr. wenafshì; gr. psychèn; lat. animam. Cfr. Gdc 12:3; 1Sa 19:5.

O, “io non aspetterei”, M; MmargineTSyVg, “io lo aspetterei”.

O, “Questo”.

“Farmi”: il verbo ebr. è sing. per concordare con “tu”, “tuo”, “te” riferiti a Dio nei vv. 20-27.

Lett. “radici”.

“Egli”, cioè Giobbe.

“Qualcosa di marcio (marciume)”, MVg; LXX, “borsa di pelle”; Sy, “borsa di cuoio”.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

Lett. “continua a stare”. Vedi nt. a Eso 9:16, “esistenza”.

“Mi”, M; LXXSyVg, “lo”.

O, “Nessuno può”.

O, “egli cessi”, come nel v. 7.

Lett. “eppure cambierà”.

“Ma l’uomo robusto”: ebr. weghèver.

“Uomo terreno”: ebr. ʼadhàm.

“Dov’è egli?” MVg; LXXSy, “egli non è più”.

Lett. “E l’uomo”. Ebr. weʼìsh.

“Non si sveglierà, né si desterà dal suo sonno”, Vg e con una lieve correzione del M.

“Nello Sceol”: ebr. bishʼòhl; gr. hàidei; sir. bashiul; lat. inferno; cioè la comune tomba del genere umano. Vedi App. 4B.

“Uomo robusto”: ebr. gèver.

“Uomo mortale”: ebr. ʼenòhsh.

O, “Solo la sua propria parentela (parenti carnali) continuerà a dolersi per lui, e i suoi propri schiavi (anime acquistate) continueranno a fare cordoglio su di lui”. Per vedere la differenza fra “parenti carnali” e “anime acquistate”, cfr. Ge 37:27 e Isa 58:7 con Ge 12:5; 14:21; 36:6; Ez 27:13; nt. a Ri 18:13, “umane”.

Lett. “conoscenza di vento”. Ebr. dhaʽath-rùach.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “la tua bocca insegna il tuo errore”. LXX, “sei colpevole per le parole della tua bocca”; Sy, “la tua bocca insegna il peccato”.

“Uomo”: ebr. ʼadhàm.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Uomo mortale”: ebr. ʼenòhsh.

O, “cibo”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Acquisto”: nel M il significato è incerto; LXX, “ombra”; Vg, “radice”.

‘Mediante un soffio di’: ebr. berùach.

Lett. “nel non suo giorno”.

Lett. “addolora [offende]”.

“Fatemi unir parole”, secondo un’altra derivazione del verbo.

“Dio”: ebr. ʼEl.

Lett. “a un ragazzino”, M; LXXVg, “a un ingiusto”.

Lett. “ombra di morte”.

“E il mio testimone”: ebr. wesahadhì, considerata una parola presa a prestito dall’aram. Vedi nt. a Ge 31:47, “Iegar-Saaduta”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Uomo”: ebr. ʼadhàm.

“Solo anni contati”, LXX.

O, “respiro”. Vedi nt. a 12:10, “spirito”.

“Scenderanno”, femm., riferito alla “speranza”, che ricorre due volte nel v. 15.

“Sceol”: ebr. sheʼòl; gr. hàiden; lat. infernum. Vedi App. 4B.

O, “potere magico”.

“La sua pelle sarà mangiata dalla malattia”, con una lieve correzione del M.

“Il primogenito della morte”, cioè la malattia più mortale.

“E dal paese produttivo”: ebr. umittevèl; lat. et de orbe, “e dal circolo [terrestre]”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

I LXX aggiungono: “dicendo una cosa che non era necessaria, e i miei detti (espressioni) sono sbagliati (errano) e fuori luogo (inopportuni)”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah, sing. di ʼElohìm.

O, “I miei parenti”.

“Il mio . . . respiro (spirito)”: ebr. ruchì; lat. halitum.

“E la mia carne diviene glabra nei miei denti”, secondo un’altra derivazione del verbo e alcune correzioni del M. Cfr. 13:14.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Il mio redentore (ricompratore)”: per estensione, “il mio vindice (vendicatore)”. Ebr. gòʼali; lat. redemptor. Vedi Nu 35:21; Sl 19:14; Pr 23:11; Isa 63:16; Ger 50:34.

Lett. “Benché fuori della mia carne”, o, “Benché separato dalla mia carne”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

Secondo il M; LXX, “noi troveremo in lui”.

“C’è un giudice”, T e con una diversa vocalizzazione del M (vedi 1Sa 24:15); altri fanno in modo che si legga “c’è un Onnipotente”.

O, “Adamo”. Ebr. ʼadhàm.

“Dio”: ebr. ʼEl.

Lett. “mano”.

“Dardo”, con una correzione; M, “Uno ha estratto [un’arma]”.

“Un’arma lucente”: lett. “un lampo”.

O, “L’incremento della sua casa rotolerà via”.

“Da Dio”: ebr. meʼElohìm.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

“Da Dio”: ebr. meʼÈl.

“Dio”: ebr. ʼElòhah. Vedi nt. a 3:4.

O, “adorarlo (rendergli sacro servizio)”. Ebr. naʽavdhènnu.

Lett. “mano”.

“Vento”: ebr. rùach; gr. anèmou; lat. venti.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Perfino a Dio”: ebr. halʼÈl. Vedi nt. a 22:2, “Dio”.

“È liberato”, con una correzione; M, “portato”, come nel v. 32.

O, “mucchio di covoni”.

O, “ogni uomo terreno”. Ebr. kol-ʼadhàm.

“Un uomo robusto”: ebr. gàver.

“A Dio”: ebr. halʼÈl. Qui ha è una particella interrogativa che introduce una domanda.

“In quanto all’uomo”: ebr. weʼìsh.

Lett. “braccio”.

“Sono fiaccate”, M; TLXXSyVg, “tu fiacchi”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Vedi”, M; LXXSy, “Egli vede”.

O, “il capo delle stelle”, cioè la stella più alta.

“Dio”: ebr. ʼEl.

Lett. “uomini di iniquità (nocività)”. Ebr. metheh-ʼàwen.

“Al [vero] Dio”: ebr. laʼÈl; LXX, “Geova”. Vedi App. 1G.

“Contro di noi”, LXXSy; M, “contro di lui”.

“I nostri antagonisti”, M; con una correzione, “la loro proprietà”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

Forse, “Dio libererà l’innocente”. Lett. “Egli libererà uno non innocente”. Qui il M appare lacunoso.

Lett. “palme”.

O, “contro di”. Cfr. nt. a Ge 10:9, “opposizione a”.

O, “dal mio avversario in giudizio”, con una correzione.

“Mi volgo”, SyVg.

“La sua orma”, M; LXX, “i suoi comandi”.

“Perfino Dio”: ebr. weʼÈl.

“Insieme col suo pastore”, LXX.

O, “spremono l’olio”.

“E Dio”: ebr. weʼElòhah.

O, “va come uno scassinatore”.

“Sua vita”, LXXVg e tre mss. ebr.; M, “vita”.

“Uomo mortale”: ebr. ʼenòhsh.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

“E l’alito di chi”: ebr. wenishmath-mì.

“Quelli impotenti nella morte”: ebr. harefaʼìm; in precedenti casi tradotto “i refaim”; LXXVg, “giganti”.

“[Il luogo della] distruzione”: ebr. laʼavaddòhn, “Abaddon”, la prima volta che si incontra questa parola ebr.; gr. apolèiai; lat. perditioni. Cfr. “Apollion” in Ri 9:11 e relative ntt.

‘Il trono’: con una diversa vocalizzazione, “la sua luna piena”.

“Spandendo”: si ritiene che in ebr. questo verbo, una forma mista, sia all’infinito assoluto, indefinito in quanto al tempo e impersonale.

“Colui che infuriava”: ebr. ràhav. Forse un mostro marino.

“Mediante il suo vento (spirito)”: ebr. beruchòh; lat. spiritus.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

O, “pane”.

Lett. “morte”.

O, “egli non sarà raccolto”, M; LXXSy, “egli non aggiungerà nulla”.

“Come acque”: o, “Durante il giorno”, con una correzione.

O, “[uno che passerà accanto al] suo luogo fischierà verso di esso”.

“Alcuni degli uomini mortali”: ebr. meʼenòhsh.

Lett. “I figli dell’orgoglio (della dignità)”.

“Valutazione”, MSyVg; LXX, “via”.

O, “ondeggianti acque”. Ebr. tehòhm, come in Ge 1:2; gr. àbyssos; lat. abyssus.

“Con l’oro”: ebr. bekhèthem, una parola presa a prestito dall’egiziano.

“Oro”: ebr. zahàv.

“Cus”, M(ebr. Kush)Sy; LXXVg, “Etiopia”.

“Distruzione”: ebr. ʼavaddòhn. Vedi nt. a 26:6.

“Dio”: ebr. ʼElohìm.

“Sotto tutti i cieli”, MSy; LXXVg, “ogni cosa sotto i cieli”.

“Al vento”: ebr. larùach; gr. anèmon, pl.; lat. ventis, pl.

Lett. “essa”, riferito alla sapienza.

O, “all’uomo terreno”. Ebr. laʼadhàm.

Uno dei 134 cambiamenti degli scribi da YHWH in ʼAdhonài. Vedi App. 1B.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

Lett. “era versata come ruscelli d’olio presso di me”.

“Strappavo”, con una lieve correzione; M, “gettavo via”.

“Dentro il mio nido”: forse, “nella mia vecchiaia”, per concordare con i LXX.

“Come il vento”: ebr. karùach. Vedi nt. a Ge 1:2, “forza attiva”.

“La luce del sole”, M; con una correzione, “conforto”.

“Nella congregazione”: ebr. vaqqahàl; gr. ekklesìai.

“Dio”: ebr. ʼElòhah; gr. ho Theòs.

Lett. “sulla bilancia della giustizia”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah; LXX, “Geova”.

“Distruzione”: ebr. ʼavaddòhn. Vedi nt. a 26:6.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Dio”: ebr. ʼEl; gr. Kyrìou, “Geova”.

“Oro”: ebr. zahàv.

“Oppure . . . all’oro”: ebr. welakkèthem. Vedi nt. a 28:16.

Pare alluda al mandare un bacio con la mano come pratica idolatrica. Il baciare gli idoli è menzionato in 1Re 19:18; Os 13:2.

“Mi sentivo eccitato”, M; T, “facevo un rumore gioioso”.

Lett. “della sua carne”.

“Sentiero”, M; TLXXSyVg, “viaggiatore”.

“Come uomo terreno (Adamo; uomo)”: ebr. kheʼadhàm; forse, “dall’uomo; fra gli uomini”.

Lett. “segno”, probabilmente per iscritto, a conferma di un documento legale.

Lett. “uomo”. Ebr. ʼish.

Lett. “il suo potere (potenza)”. Ebr. kochàh.

“Suoi”, M; LXXSy, “loro”.

Significa “il mio Dio è lui”.

“Anziché Dio”: ebr. meʼElohìm; LXX, “Geova”.

“Dio”, in origine. M, “Giobbe”. I soferim ebrei cambiarono il testo originale da “Dio” in “Giobbe”. Questo è uno dei Diciotto Emendamenti. Vedi App. 2B.

O, “io ho temuto”. Ebr. zachàlti.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Uomo”: ebr. ʼish.

“Uomo terreno”: ebr. ʼadhàm.

“Le mie parole”: ebr. millài.

Lett. “le mie parole”. Ebr. devarài.

Lett. “Lo spirito di Dio”. Ebr. ruach-ʼÈl.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “un uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

“Da un uomo robusto”: ebr. miggèver.

“Dal passare mediante un dardo”: BHK propone delle correzioni secondo cui il brano leggerebbe: “dal passare nello Sceol”, formando così un parallelo con “fossa” nella prima parte del v.

“A quelli che infliggono la morte”: con una correzione del M, “ai morti”; o, “al luogo dei morti”.

O, “un angelo”. Lat. angelus.

O, “un interprete”.

“La sua rettitudine”, M; LXX, “la sua propria colpa. Egli mostrerà la sua mancanza d’intendimento”.

O, “una copertura”. Ebr. khòfer.

“Dio”: ebr. ʼElòhah; LXX, “Geova”.

“All’uomo mortale”: ebr. leʼenòhsh.

“Mia”, MLXXSy; MmargineTVg, “sua”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

Secondo il M; Sy, “per vedere la luce”.

“Ma Dio”: ebr. weʼÈl.

“Uomo robusto”: ebr. ghèver.

“Dio”: ebr. ʼElohìm; LXX, “Geova”.

“Dal [vero] Dio”: ebr. laʼÈl; LXX, “Geova”. Vedi App. 1G.

“Uomo terreno”: ebr. ʼadhàm.

“Uomo”: ebr. ʼish.

“Dio”: ebr. ʼEl; LXX, “Geova”.

“Paese produttivo”: ebr. tevèl; lat. orbem, “circolo”, cioè quello della terra.

“E l’uomo terreno”: ebr. weʼadhàm.

Lett. “Ci sarà un dire”. In ebr. questo è un verbo all’infinito costrutto, indefinito in quanto al tempo e impersonale.

Lett. “a un re: ‘Belial!’?”

O, “di ciascuno”. Ebr. ʼish, come nel v. 23.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “un uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm.

O, “Oh che Giobbe sia provato”.

“Contro il [vero] Dio”: ebr. laʼÈl. Vedi App. 1G.

“Più di quella di Dio”: ebr. meʼÈl; LXX, “Geova”.

“Compagni”, M; LXX, “tre amici”.

“Contro un uomo”: ebr. leʼìsh.

“Uomo terreno”: ebr. ʼadhàm.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Grande Fattore”, pl. nel M, per indicare eccellenza e grandezza, benché “Dio” sia sing.

O, “agli animali domestici”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“A favore di Dio”: ebr. leʼElòhah.

O, “e . . . al mio Fattore”. Ebr. uleFoʽalì.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “buon motivo”. Cfr. 34:34.

O, “[il riposo del]la notte”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Genere umano”: ebr. ʼadhàm.

Lett. “luce”. Ebr. ʼohr, la stessa parola che si trova nel v. 30.

Lett. “ali”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “congelata”.

‘Paese produttivo di’, M(ebr. thevèl)T; lat. orbis, “circolo”, cioè quello della terra.

Simbolo di correzione o castigo.

O, “amore leale”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

O, “quando c’è un acquietarsi della terra”.

“Quando un vento”: ebr. werùach. Vedi nt. a Ge 1:2, “forza attiva”.

Lett. “oro”. Ebr. zahàv.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Uomini”: ebr. ʼanashìm, pl. di ʼish.

“Figli di Dio”: o, “quelli simili a Dio”. Ebr. benèh ʼElohìm; T, “le schiere di angeli”; LXX, “i miei angeli”.

O, “doppie porte”, come in 2Cr 14:7.

Riferito al mare.

“Ripartivo”, M; LXX, “mettevo”.

Lett. “ali”.

“I malvagi”: qui nel M è stata inserita la lettera ebr. ʽàyin (ע), scritta più in alto delle altre, per indicare che la parola dovrebbe leggersi “malvagi” invece di “poveri”. Cfr. nt. a Gdc 18:30, “Mosè”.

Lett. “ed esse”.

Vedi nt. al v. 13, “malvagi”.

O, “al terreno sabbioso”.

O, “ondeggianti acque”. Vedi nt. a 28:14.

Lett. “ombra di morte”, M; LXX, “Ades”, cioè la comune tomba; T, “morte della Geenna”.

“Brina”, LXX.

“Uomo”: ebr. ʼish.

“Uomo terreno”: ebr. ʼadhàm. Vedi nt. a Ge 1:26, “uomo”.

Vedi nt. a 9:9, “Chima”.

Vedi nt. a 9:9, “Chesil”.

“La costellazione di Mazzarot”: ebr. Mazzaròhth; gr. Mazouròth (come in 2Re 23:5, dov’è tradotto “costellazioni dello zodiaco”); Sy, “la costellazione del Carro”; lat. luciferum, “il portatore di luce”.

Vedi nt. a 9:9, “As”.

“Negli strati delle nuvole”: ebr. battuchòhth; il significato è incerto.

“Al fenomeno celeste”: ebr. lassèkhwi; il significato è incerto, ma pare si riferisca a qualche tipo di fenomeno celeste.

Lett. “riempire”.

“Dio”: ebr. ʼEl.

O, “espellono i loro feti”.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Frusciante criniera”, M; T, “forza”.

“Esso scalpita”, LXXSyVg; M, “Essi scalpitano”.

Lett. “principi”. Ebr. sarìm.

“Ci dev’essere alcuna contesa”: in ebr. questo è un verbo all’infinito assoluto, indefinito in quanto al tempo e impersonale.

“Dio”: ebr. ʼElòhah.

“Immagini che io ti abbia trattato in modo diverso da quello secondo cui appariresti giusto?” LXX.

“Come quello del [vero] Dio”: ebr. kaʼÈl. Vedi nt. a De 33:26, “Dio”.

O, “ippopotamo”. Ebr. vehemòhth, pl. di behemàh (cfr. nt. a Ge 1:24, “domestico”); gr. therìa, “bestie selvagge”; lat.(v. 10), Behemoth.

“Dio”: ebr. ʼEl.

“Ha fatto rallegrare i quadrupedi nell’abisso [gr. en toi tartàroi, “nel tartaro”]”, LXX. Vedi App. 4D.

MLXX fanno continuare questo capitolo per altri otto vv.

“Leviatan”, M(ebr. liwyathàn)Vg; LXX, “un dragone”.

O, “Vi faranno sopra un banchetto”.

Lett. “cananei”. Ebr. kenaʽanìm.

MLXX fanno terminare qui il capitolo 40.

Lett. “briglia”, M; LXX, “armatura di scaglie [cotta di maglia]”.

“Muso”, M; Sy, “bocca”.

Lett. “al suo fratello”.

“La sua . . . anima”: ebr. nafshòh; gr. psychè.

“Salta la disperazione”, M; LXX, “corre la distruzione”.

Lett. “Il figlio di un arco”.

O, “sono i più appuntiti (taglienti) frammenti di terracotta”, secondo l’espressione idiomatica ebr.

“E la parte più bassa dell’abisso [gr. ton de tàrtaron tes abỳssou, “il tartaro dell’abisso”] come un prigioniero”, LXX. Vedi App. 4D.

“Come i capelli grigi”, M; LXX, “come un luogo in cui camminare”; Sy, “come l’asciutto”.

Lett. “tutti i figli dell’orgoglio (della dignità)”.

O, “In una notizia all’orecchio”.

O, “veramente provo rammarico”.

Lett. “gli davano . . . una qesitàh”. Unità monetaria di valore sconosciuto.

Vedi nt. a 1:3, “pecore”.

“Ma dopo la piaga Giobbe visse centosettant’anni; tutti gli [anni] che egli visse furono duecentoquarantotto [LXXא,B omettono “otto”] anni”, LXX.

I LXX aggiungono: “Ed è stato scritto che egli sorgerà di nuovo con quelli che Geova desta. Nel libro siriaco viene descritto che quest’[uomo] risiedeva nel paese dell’Ausitide [Uz], ai confini dell’Idumea e dell’Arabia. E precedentemente il suo nome era Iobab. Dopo aver preso una moglie araba, egli generò un figlio il cui nome era Ennon. Ma lui stesso era figlio di suo padre Zare, figlio dei figli di Esaù, ma [era figlio] di sua madre Bosorra, così che era il quinto [nella discendenza] da Abraamo. E questi sono i re che regnarono in Edom, paese di cui egli pure fu governante: primo, Balac, figlio di Beor, e il nome della sua città era Dennaba; ma dopo Balac, Iobab, quello chiamato Giobbe; ma dopo questi, Asom, che fu governatore del paese di Teman; ma dopo questi, Adad, figlio di Barad, che stroncò Madian nella pianura di Moab, e il nome della sua città era Ghetaim. Ma gli amici che vennero da lui [furono] Elifaz, dei figli di Esaù, re dei temaniti; Bildad il governante assoluto dei sauchei; Zofar il re dei minei”.

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