Insetticidi, benedizione o maledizione?
OGNI anno il suolo e le messi di molte nazioni sono impregnati di milioni di chilogrammi di velenose sostanze chimiche. Gli insetticidi chimici vengono impiegati per uccidere insetti, roditori e funghi indesiderati. I veleni chimici sono usati anche per distruggere le erbacce e sfrondare le piante.
La misura in cui i veleni chimici sono usati in alcune zone fu indicata dal Times di New York del 26 dicembre 1969. Parlando delle fattorie dove si coltiva il cotone nello stato del Mississippi, diceva:
“Da marzo a novembre, l’aria è piena di sostanze chimiche per impedire alle erbacce di germogliare e di altre per distruggerle, se germogliano; di prodotti chimici per uccidere il punteruolo del cotone e la nottua del granturco e altri insetti; e infine, al tempo della mietitura, di una sostanza dall’odore nauseabondo per togliere le foglie dalle piante di cotone. . . . Complessivamente, i prodotti chimici sono sparsi da 10 a 20 volte per stagione”.
Aumenta l’evidenza
Tuttavia, per molti anni alcuni avvertirono contro la tendenza a usare sempre più prodotti chimici su messi e terreni. Sostenevano che veniva arrecato un danno che avrebbe potuto avere serie conseguenze di lunga portata.
Oggi è in aumento l’evidenza secondo cui gli insetticidi e altri veleni fanno ciò che dicevano queste persone. In anni recenti sono divenute evidenti le gravi conseguenze del forte uso di insetticidi. Questi veleni hanno ucciso uccelli e pesci in gran numero, rendendo quasi estinte alcune specie.
Si è pure riscontrato che alcuni insetticidi con conseguenze di lunga portata come il DDT penetravano nelle creature umane. Newsweek del 26 gennaio 1970 affermò: “Le donne americane hanno nel seno latte contenente da tre a dieci volte più insetticida DDT di quanto il governo federale non permetta nel latte di mucca destinato al consumo umano”.
Pertanto ora anche i funzionari governativi e gli scienziati sono preoccupati. Il dott. Charles F. Wurster, biologo dell’Università dello Stato di New York, disse: “Il pericolo non è più discutibile; è uno stabilito fatto scientifico”. Un altro scienziato che esaminò l’evidenza osservò: “Sono spaventato”.
Colpita la vita animale
I veleni chimici sono trasportati dall’aria quando vengono spruzzati, o trascinati via dal suolo nei fiumi e nei laghi, influendo sui pesci. Nel fiume Mississippi, furono trovati pesci Gambusie, usati per eliminare le zanzare, contenenti tanto veleno che il dott. Denzel B. Ferguson della facoltà di zoologia all’Università dello Stato del Mississippi dichiarò: “Questi pesci sono bombe viventi. Qualunque cosa sopraggiunga e li mangi è condannata”.
L’anno scorso il governo degli Stati Uniti prese oltre 12.000 chili di salmone del lago Michigan. Era contaminato da troppo DDT e dieldrina. Il salmone conteneva quasi quattro volte più insetticida del limite consentito.
Uccelli americani come aquila di mare dalla testa bianca, falcone pellegrino e pellicano bruno corrono il rischio d’essere annientati. Al largo delle coste della California, piccole piante e animali marini chiamati plancton assorbono gli insetticidi che sono stati lavati via dal suolo o trasportati al mare per mezzo dell’aria. I pesci mangiano il plancton e accumulano gli insetticidi nel loro organismo. Quindi, allorché i pellicani mangiano i pesci gli insetticidi si accumulano in essi. Questo ha turbato il loro complesso sistema riproduttivo. Ora le femmine dei pellicani depongono uova con un guscio così sottile che le uova si spaccano e si aprono quasi immediatamente. Le uova che possono durare alcuni giorni sono così fragili che quando la femmina si siede sopra di essi, si rompono sotto il suo peso.
Pertanto, anche se i pellicani non sono direttamente uccisi dagli insetticidi, vengono sterminati perché le loro uova non producono uccelli. Come dichiarò il Chronicle di San Francisco: “Pare che quest’anno in California i grossi uccelli bruni non produrranno affatto piccoli e il sentiero della morte si estende inesorabilmente a sud fino alle isole messicane al largo della baia della California”.
In una fattoria di tacchini nell’Arkansas fu usato il potente insetticida ettacloro sui tacchini vivi per distruggere le pulci penetranti. Di un totale di 300.000 tacchini esaminati, fu riscontrato che 124.000 erano contaminati dall’insetticida.
A volte, un gran numero di animali sono uccisi direttamente dagli insetticidi. Per esempio, ad Hanover, nel New Hampshire, gli insetticidi usati sugli olmi annientarono centinaia d’uccelli. Circa il 70 per cento dei pettirossi furono uccisi.
Medical World News del 27 febbraio 1970 riferisce in merito a un esperimento in cui a venticinque uova fertilizzate furono iniettate piccole quantità di una sostanza chimica per sfrondare estesamente usata negli Stati Uniti (e nel Vietnam). Solo quindici pulcini sopravvissero. Dei quindici, undici erano zoppi e avevano altri difetti. Nei pulcini che non uscirono dall’uovo furono scoperti gravi disordini e deformità.
Potenti e con effetti di lunga durata
Alcuni insetticidi sono così potenti e hanno effetti di così lunga durata che ne sono state trovate tracce nei pinguini dell’Antartico. Ciò era a migliaia di chilometri di distanza da dov’erano stati usati!
Ciò che rende grave il problema è che alcuni insetticidi, come il DDT, non sono solubili in acqua. Si accumulano dunque negli organismi che vi sono esposti. Col tempo l’animale può contenere nel suo organismo residui d’insetticidi molto superiori a quelli che sono nell’ambiente. In realtà, si dice che alcuni animali ne contengano oltre un milione di volte più che l’ambiente!
Quando un animale ne mangia un altro, come gli uccelli che mangiano pesci contenenti insetticidi, il veleno s’accumula rapidamente nell’animale che mangia. Quindi, più su andiamo nella catena degli animali, più concentrati sono gli accumuli di veleni.
L’uso d’insetticidi, particolarmente di DDT, è stato così esteso che il dott. Lorenzo Tomatis dell’Istituto Internazionale per le Ricerche sul Cancro in Francia dichiarò: “Non c’è animale, né acqua, né suolo su questa terra che non sia al presente contaminato da DDT”. Inoltre, il senatore Gaylord Nelson del Wisconsin disse del DDT: “In una sola generazione, ha contaminato l’atmosfera, il mare, i laghi e i corsi d’acqua, e s’è infiltrato nei tessuti grassi della maggioranza delle creature del mondo”.
Poiché il DDT è stato scoperto nel latte, nella carne, nelle verdure, nella frutta e nelle persone, i funzionari governativi negli Stati Uniti hanno posto rigidi limiti al suo uso dopo il 1º gennaio 1970. Ma Robert H. Finch, segretario del Dipartimento della Sanità, dell’Istruzione e del Benessere, disse che i residui di DDT continueranno a manifestarsi nei cibi per “dieci anni o più” dopo che sarà andata in vigore la proibizione. Mentre parecchi altri paesi hanno pure limitato l’impiego di DDT, centinaia di insetticidi continuano a essere usati.
Che effetto ha sull’uomo?
Gli studi mostrano che gli Americani hanno nei tessuti grassi del loro corpo una media di DDT di 12 parti per milione. Questo è più del doppio della quantità consentita nel pesce in commercio. Il Guardian Weekly inglese del 15 novembre 1969 riferì: “Si è pure scoperto che il sangue dell’Americano medio contiene più DDT di quanto ne sia permesso nella carne . . . gli insetticidi clorurati possono causare avvelenamento cronico nelle persone più esposte ad essi ed è noto che c’è il rischio di danni al fegato e ai reni”.
I bambini allattati al seno, a quanto si è riscontrato, ricevevano dal latte della madre due volte più insetticidi della quantità raccomandata come limite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il tossicologo svedese dott. Goran Lofroth osservò che quando tali quantità sono presenti negli animali, essi cominciano a manifestare cambiamenti biochimici.
Si sono trovate tracce d’insetticidi nei tessuti di bambini nati morti e di nascituri. In alcuni casi le concentrazioni velenose erano così alte come quelle esistenti nella madre. Furono trovati insetticidi nel fegato, nei reni e nel cervello dei neonati, essendo la massima concentrazione nei tessuti grassi.
In un caso riferito dalla televisione nazionale negli Stati Uniti un padre diede per sbaglio da mangiare al suo maiale del grano trattato con mercurio, grano che si doveva piantare ma non mangiare. In seguito, uccise il maiale e la famiglia ne mangiò. Ne derivarono gravi malattie alla moglie incinta e a diversi figli. Causò cecità, difetti nel parlare, danni al cervello e altre complicazioni. Si disse che se una bambina fosse vissuta avrebbe ‘vegetato’ a causa del grave danno cerebrale.
In esperimenti compiuti su ratti, forti dosi di insetticida produssero cancro, anomalie congenite e difetti ereditari di lunga durata. È vero, la maggior parte delle persone non ricevono una dose concentrata di veleni chimici in una sola volta. Ma che cosa accade alle creature umane che ne prendono in piccole quantità ogni giorno nel cibo che mangiano, nell’aria che respirano e nell’acqua che bevono? Dobbiamo supporre che insetti, uccelli e pesci siano uccisi e alcune specie siano quasi estinte senza che da questi stessi veleni non venga nessun danno all’uomo?
Turbano l’equilibrio
Gli insetticidi hanno turbato ciò che si chiama “equilibrio della natura”. Un esempio di ciò fu riferito dal dott. Lamont C. Cole dell’Università Cornell, come notò U.S. News & World Report del 24 novembre 1969:
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità mandò il DDT nel Borneo per uccidere le zanzare. Ebbe buoni risultati. Ma non uccise gli scarafaggi, che accumularono il DDT nel loro corpo. Le lucertole che abitavano nelle capanne dal tetto di paglia mangiarono gli scarafaggi. Il DDT fece diventar lente le lucertole. Quindi i gatti presero facilmente le lucertole. Ma i gatti morirono . . . Spariti i gatti, arrivarono i topi, portando la minaccia della peste. E, sparite le lucertole, si moltiplicarono i bruchi nelle capanne, dove si nutrirono della paglia dei tetti. Quindi i tetti cominciarono a cedere”.
Il colmo dell’ironia è che mentre gli insetticidi hanno ucciso gli insetti, questi stessi tipi di insetti hanno prodotto razze resistenti a tali insetticidi. Pertanto, per ucciderli sono necessari veleni più potenti. Ma si dice che non esiste insetticida a cui gli insetti non possano infine resistere.
Quali sono questi insetti? Il Dipartimento dell’Agricoltura negli Stati Uniti fece un censimento di tutti gli insetti considerati nocivi dall’uomo. Di oltre 800.000 tipi conosciuti il numero di quelli classificati come “nocivi” fu di soli 235, meno di un venticinquesimo dell’un per cento di quelli noti alla scienza!
L’opera degli insetti che impollinano le piante compensa ampiamente per il danno compiuto da altri insetti. Se si eliminassero gli insetti che trasportano il polline, la maggioranza delle piante da fiore e dei fiori sparirebbero. Se scomparissero solo le api, si calcola morirebbero 100.000 tipi di piante da fiore.
Inoltre, considerate questo commento di World Book Encyclopedia: “Gli agricoltori hanno contribuito all’espansione e all’aumento degli insetti nocivi turbando l’equilibrio della natura e sostituendo la svariata vita vegetale dei campi incolti con acri di un solo tipo di piante”. Pare che certi insetti prosperino quando in grandi zone è piantata una sola messe.
Quali alternative?
Ci sono alternative all’uso degli insetticidi? Sì. Una è l’uso di insetti che mangiano altri insetti considerati nocivi. Gli insetti per controllare quelli nocivi sono molti, come le coccinelle, le mantidi religiose, la Chrysopa e il Tricogramma.
Nel Kansas, certe messi erano distrutte dalla tossottera del grano per cui gli agricoltori importarono grandi quantità di coccinelle da coloro che le riproducevano. Dopo sei settimane, le coccinelle avevano ridotto entro i limiti la tossottera del grano. Uno che fece largo uso di coccinelle riferì che la tossottera del grano era stata quasi completamente distrutta in due giorni. E le coccinelle non erano una minaccia per le messi.
Altre alternative includono la coltivazione di certe specie di piante più resistenti agli insetti; tecniche per la sterilizzazione degli insetti; mezzi meccanici di controllo; rotazione delle colture; uso di liquidi per l’irrorazione fatti di materie organiche come cipolle, aglio, menta e altre cose.
Circa la funzione e il controllo degli insetti, è interessante la seguente osservazione di Organic Gardening and Farming dell’agosto 1969. Dice: “Più osserviamo i suoi metodi, più comprendiamo che l’insetto è il censore della Natura per distruggere la vegetazione indesiderata. . . . in genere, gli insetti preferiscono nutrirsi di piante coltivate con fertilizzanti chimici anziché di quelle coltivate col metodo organico. Si possono controllare gli insetti nocivi in vari modi, senza ricorrere all’uso di veleni da irrorare e di prodotti chimici. Le piante fortemente attaccate dagli insetti hanno spesso carenza di sostanze nutritive”.
È evidente che molti problemi incontrati dall’uomo nell’uso di veleni chimici sono dovuti alla sua mancanza di conoscenza e previdenza, nonché alla sua avidità economica. Questo mette in risalto il bisogno di guida da parte del Creatore di ogni pianta, animale, insetto e dell’uomo. Nel nuovo ordine di Dio possiamo aspettarci tale guida così che l’uomo sarà portato in armonia col resto della creazione terrestre di Dio.
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Il latte delle madri umane può contenere molto più DDT di quello consentito nel latte di mucca
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Uno scienziato dice: ‘Non c’è animale, né acqua, né suolo sulla terra che non sia contaminato da DDT’