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  • g77 22/10 pp. 14-15
  • Il più grande porto fluviale d’Europa

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  • Il più grande porto fluviale d’Europa
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/10 pp. 14-15

Il più grande porto fluviale d’Europa

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Germania Occidentale

QUANDO mia moglie e io ci congedammo dagli amici in una bella località della Germania meridionale, ci chiesero: “Dove andrete?” Spiegammo che la nostra destinazione sarebbe stata sul Reno, nelle vicinanze di Duisburg. “Oh”, esclamarono i nostri amici, “dove andate non c’è altro che fumo e faville!”

Chiunque sia stato a Duisburg sa che cosa volevano dire. Di giorno nuvole di fumo eruttato da enormi ciminiere oscurano il cielo. Di notte gli altiforni fanno assumere al cielo un color rosso fuoco.

Ma invece di lasciarci scoraggiare, decidemmo di andare in esplorazione. Apprendemmo che Duisburg è il più grande porto fluviale d’Europa. Le sue banchine si estendono per 43 chilometri e comprendono 22 bacini di ormeggio. È un porto importante. Nel 1974, 68 milioni di tonnellate di merci passarono di qui. Nello stesso periodo, nel più grande porto marittimo di Amburgo ne passarono solo 57 milioni.

Posizione ideale

Una ragione dell’importanza di questo porto fluviale è la sua posizione ideale. Gli altiforni di alcune delle maggiori industrie produttrici di ferro e acciaio del mondo si trovano a Duisburg. Nelle immediate vicinanze si trovano ricchi giacimenti di carbone bituminoso. Ed entro il perimetro della città vi sono grandi impianti per la lavorazione del rame e diverse industrie chimiche. La concentrazione industriale lungo questa parte del Reno e del vicino affluente, il fiume Ruhr, richiedeva un porto efficiente.

A valorizzare ulteriormente la sua importanza portuale, Duisburg è collegata a una via d’acqua internazionale e, mediante canali, alla Germania Orientale. Infatti per mezzo del canale Reno–Meno–Danubio è possibile raggiungere direttamente il Mar Nero. Navi giungono a Duisburg provenienti da Francia, Spagna, Inghilterra, Scandinavia, Polonia, Russia e altri paesi.

Guardandoci attorno

Forti di alcune informazioni fondamentali, decidemmo di fare un giro di questo immenso porto fluviale. Accomodati sul ponte superiore del battello turistico potemmo osservare tutto a nostro agio.

Appena lasciata la riva, il profilo dell’imponente complesso industriale della zona attirò la nostra attenzione. Presto scorgemmo una grande fonderia di rame, che lavora oltre un milione di tonnellate di materiale grezzo l’anno. Quindi rivolgemmo l’attenzione a uno stabilimento chimico in funzione da oltre un secolo. L’inquinamento era davvero fastidioso. Nuvole bruno-giallastre di gas di scarico erano sospese a mezz’aria. Dall’atmosfera contaminata pioveva continuamente polvere rossiccia che ricopriva l’intera zona. Benché si siano spese ingenti somme di denaro per filtri dell’aria e altri mezzi per ridurre l’inquinamento, questi tentativi sono stati tutt’altro che adeguati.

Finalmente giungemmo a Schwanentor, la parte più antica del porto di Duisburg. Qui si vedevano gli immensi silos del porto cereali costruito nel 1840. Quindi, facendo un giro completo, tornammo verso il Reno. Vi era ancora molto da vedere.

In breve, avevamo superato il porto petroli con i suoi 600 serbatoi enormi. Navi provenienti da Rotterdam erano all’àncora alla stazione di pompaggio, in attesa di scaricare il greggio. Dall’altra parte vi è il porto rottami. Qui si trova la pressa idraulica per rottami più grande d’Europa. Con una pressione di 360 chili per centimetro quadrato, questo congegno schiaccia e affastella frammenti metallici, che sono poi impiegati nella produzione dell’acciaio. Fra queste montagne di rifiuti metallici vi erano molte carcasse di automobili. Ci chiedemmo: “Quando finirà qui anche la nostra?”

L’aria era sempre più fosca, e presto scoprimmo perché. Il nostro battello stava passando vicino a gru e trasportatori a cinghia che portavano carbone. L’interessante è che quest’atmosfera non sembra avere un cattivo effetto sui candidi gabbiani che svolazzano senza posa. Non solo trovano il cibo nelle acque grigio-verdi del porto, ma riescono a restare straordinariamente puliti nonostante la caligine.

Rimorchiatori vecchi e nuovi

All’imboccatura del porto scorgemmo una flotta di rimorchiatori. Nel passato, i rimorchiatori trainavano le chiatte, ma oggigiorno le spingono. In questo modo un rimorchiatore può spingere sei grandi chiatte unite una all’altra. La scena ci ricorda il piazzale degli scambi di una stazione ferroviaria. Questi “rimorchiatori a spinta” hanno due equipaggi in modo da lavorare giorno e notte.

Qua e là, però, si vedevano vecchi rimorchiatori. I vasi di fiori che ornavano i finestrini della cabina, il bucato steso alla brezza e i recinti di rete metallica per i giochi dei bambini ci ricordavano che la vita familiare esiste ancora sulle acque del porto di Duisburg.

Avemmo perfino l’opportunità di salire a bordo di un vecchio rimorchiatore a ruota. Questa imbarcazione a vapore è ora un museo navale galleggiante. È lungo 75 metri e ha due fumaioli neri che s’innalzano di circa nove metri verso il cielo. Quasi nel mezzo, la grande ruota che sporge all’esterno ci ricordava che eravamo a bordo di un pezzo da museo. All’interno erano esposti molti cimeli, inclusi modelli di antiche navi, codici che un tempo regolavano il traffico fluviale e persino un facsimile di un’antica àncora romana in legno.

Avete in programma un viaggio in Germania? Se vi trovate nelle vicinanze di Duisburg, troverete che vale la pena di fare come noi un giro del più grande porto fluviale d’Europa.

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