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  • Conseguenze del divorzio
  • Svegliatevi! 1978
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  • Una società diversa
  • Un modo per essere felici?
  • Il boom dei divorzi
    Svegliatevi! 1992
  • Le vittime del divorzio
    Svegliatevi! 1991
  • Perché molti divorziano?
    Svegliatevi! 1976
  • Gli effetti del divorzio sui figli
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Altro
Svegliatevi! 1978
g78 8/5 pp. 3-5

Conseguenze del divorzio

Nei primi sei mesi del 1976, negli Stati Uniti si sposarono 987.000 coppie e 538.000 divorziarono. — “World Almanac & Book of Facts” del 1977.

NEL tempo che ci vuole per leggere questa pagina, quattro matrimoni finiranno col divorzio, solo negli Stati Uniti. Ogni minuto, in media, sono sciolti ufficialmente più di due matrimoni.

In alcuni luoghi il numero dei divorzi si avvicina a quello dei matrimoni, se addirittura non lo supera. Solo nella contea di Los Angeles vengono iniziate annualmente quasi 50.000 pratiche di divorzio. DallaSite, un giornale texano, riferisce: “Dai registri della contea di Dallas risulta che nella prima metà del 1975 le istanze di divorzio presentate furono più dei permessi di contrarre matrimonio rilasciati”. Complessivamente, furono iniziate 8.275 pratiche di divorzio e rilasciati 6.801 permessi di contrarre matrimonio.

La rapidità con cui gli sposati abbandonano i rispettivi coniugi è sorprendente e aumenta ancora. Negli U.S.A. i divorzi sono più che raddoppiati in dieci anni; dal 1965 al 1975 salirono da 479.000 a 1.026.000. In altri paesi, il ritmo d’aumento è molto maggiore.

Nel 1960, in Canada ci furono solo 6.980 divorzi. Nel 1973 il numero era salito a 36.704, cinque volte di più. Poi nel 1974 ci furono 45.019 divorzi, un aumento di oltre il 20 per cento. “Il divorzio è così comune”, scrive lo Star di Toronto, “che è la coppia felicemente sposata da 15 o più anni a sentirsi talora in minoranza”.

Anche nell’Unione Sovietica c’è un enorme aumento di matrimoni falliti. La rivista sovietica Sputnik dice: “Nell’U.R.S.S. si registrano annualmente circa due milioni e mezzo di matrimoni . . . Nello stesso tempo, la media dei divorzi registrati giornalmente si aggira sui 2.000, cioè un divorzio ogni tre matrimoni”.

In Gran Bretagna c’è una situazione analoga. In dieci anni i divorzi sono triplicati. La Svezia avrebbe tre divorzi ogni cinque matrimoni, una proporzione ancora più alta di quella degli Stati Uniti. I divorzi aumentano a un ritmo vertiginoso anche in altri paesi europei, tra cui Danimarca e Germania.

Pure in certe nazioni africane ci sono elevati indici di divorzio. Lo Zambia, con poco più di cinque milioni di abitanti, si preoccupa molto per i 19.000 divorzi registrati ogni anno, una proporzione non molto inferiore a quella dei divorzi negli U.S.A.

L’Atlas World Press Review dell’agosto 1977 fa notare: “Fra le giovani spose giapponesi ora va di moda il divorzio. . . . Quando sentono che c’è un divorzio ogni quattro minuti e 14 secondi, vogliono partecipare alla corsa per paura di restare indietro”. E il South China Morning Post deplora il fatto che a Hong Kong c’è stato un “rapido aumento dell’indice dei divorzi negli ultimi anni”.

Quindi i divorzi sono in aumento praticamente ovunque. Con quale effetto?

Una società diversa

Anzitutto, decine di milioni di vite sono state sconvolte, spesso tragicamente. La rivista MD del marzo 1977 fa rilevare: “Contando le mogli e i figli al di sotto dei 18 anni, il divorzio cambia drammaticamente la vita di oltre 4 milioni di Americani all’anno, e si calcola che un ugual numero siano vittime di abbandono del tetto coniugale, il ‘divorzio dei poveri’”.

Il tasso dei divorzi in rapida ascesa è soltanto uno dei segni di insoddisfazione verso il matrimonio. Molte coppie stanno sperimentando nuovi stili di vita, concordando reciprocamente di compiere atti sessuali con persone che non sono i rispettivi coniugi; altri ancora semplicemente ‘convivono’, andando a stare con una persona dell’altro sesso senza sposarla.

Un modo per essere felici?

Ma anziché creare un clima di pace e felicità, l’epidemia di divorzi e i nuovi stili di vita fanno nascere molti sospetti e ansietà nelle famiglie. “Alcune coppie sono così spaventate dal numero di divorzi nel loro quartiere”, osserva il direttore di un Centro nuovayorchese per la Vita Familiare, che “vengono da noi solo per parlare di quello che possono fare per evitare il divorzio”.

Le donne, di regola, non possono più contare che il marito le mantenga per tutta la vita, e perciò molte si preoccupano di come faranno quando il marito le lascerà. Ma in altri casi è la moglie a lasciare il marito. Alcune abbandonano perfino i figli piccoli.

Dopo il divorzio, quando sono liberi di fare come vogliono, cosa accade? I divorziati sono veramente felici? Tre professori americani, che effettuarono uno studio sui divorziati, scrivono in Psychology Today dell’aprile 1977: “Tra le famiglie studiate non c’era un solo divorzio che non avesse fatto vittime. Almeno un componente di ciascuna famiglia aveva espresso il suo dolore o manifestato un cambiamento negativo nel comportamento”.

L’articolo faceva notare che gli uomini divorziati non traevano una soddisfazione duratura dalla vita libera, e aggiungeva: “L’immagine convenzionale della vita spensierata e promiscua dei non coniugati non durava nemmeno per le donne. I rapporti sessuali con compagni occasionali facevano nascere in loro sentimenti di disperazione, depressione e scarso rispetto di sé”. Non è strano che i suicidi siano almeno tre volte più frequenti tra i divorziati che tra gli sposati, e la stessa cosa si può dire dell’alcolismo.

Comunque, i figli sono quelli che spesso ne soffrono di più. Solo negli U.S.A., circa 11 milioni di figli vivono in case con un solo genitore. Molti sono al centro di battaglie per ottenerne la custodia, e sono comunemente strappati da un genitore all’altro. Meyer Elkin, esperto di problemi familiari, deplora: “Stiamo allevando una generazione di figli provenienti da case divise, e creando una bomba sociale a orologeria”.

I divorzi danneggiano anche il portafoglio. “L’inflazione ha fatto salire alle stelle il costo dei divorzi”, scrive Business Week, “un minimo di 1.500 dollari per parte solo in onorari d’avvocati, e di più se la pratica è contestata o se è in ballo la custodia dei figli”. Ma l’aspetto più penoso è che spesso le scintille dell’amarezza vengono alimentate fino a trasformarsi in fiamme ardenti. Un avvocato di Chicago esperto in cause di divorzio infatti ha detto: “Ritengo che la legislazione sul divorzio sia di solito più bellicosa della guerra stessa”.

Una donna che divorziò nel 1974 scrive: “Ebbi il primo duro risveglio quando andai dall’avvocato. Volle 400 dollari di anticipo prima di compilare qualsiasi carta. L’avvocato contribuisce a farti diventare alquanto insensibile, e questo accresce la già acuta amarezza.

“Io lo so, perché decisi di seguire il consiglio dell’avvocato e finii sei volte davanti a un giudice della Corte per le Relazioni Domestiche solo per discutere il temporaneo mantenimento dei figli e la divisione dei beni. Ogni volta che andavo in tribunale c’erano altri documenti da redigere, e, naturalmente, altri onorari da pagare all’avvocato”.

Dal momento che spesso il divorzio causa amarezze e infelicità, perché la gente divorzia? Perché c’è oggi una tale epidemia di divorzi? Queste sono domande che considereremo nel prossimo articolo.

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