Tentano di sconfiggere la morte
PER la maggioranza è difficile accettare l’idea che la morte sia la condizione finale. Molti preferiscono credere che la vita cosciente continui dopo la morte.
Molti scienziati possono non crederci. Nondimeno, davanti alla realtà della morte cercano i mezzi “scientifici” per prolungare la vita dell’uomo. La Bibbia dice: “Il tempo indefinito . . . [è] nel loro cuore”. — Eccl. 3:11.
Obiettivi della scienza
Si stanno facendo ricerche approfondite per scoprire la natura della vita e com’è fatta la cellula vivente. Gli esperimenti su cellule viventi hanno mostrato che, in condizioni favorevoli, potrebbero continuare a esistere a tempo indeterminato. Altre ricerche hanno mostrato che il DNA presente in quasi ogni cellula di qualsiasi creatura contiene le informazioni per l’intera struttura di quella singola creatura.
In base a questi fatti, i biologi stanno facendo esperimenti con trapianti di geni, la cosiddetta “clonazione”. Alcuni scienziati ritengono che con la manipolazione dei geni sia possibile curare malattie genetiche, prolungare la vita e produrre significative trasformazioni nell’uomo stesso.
Altre teorie suggeriscono varie possibilità per sconfiggere la morte. Alcuni parlano di trapianti di cervello, temporanea cessazione delle funzioni vitali, rianimazione. Alcuni hanno pensato di far conservare interamente il proprio corpo facendosi ibernare alla morte. Sperano che gli scienziati trovino il modo di portarli in vita nel futuro.
Risultati concreti
In contrasto con le teorie formulate per prolungare la vita umana, le ricerche mediche hanno dato alcuni risultati tangibili. Le migliori condizioni igieniche hanno permesso di allungare la vita media delle persone in generale. La mortalità infantile è stata ridotta.
Sono stati migliorati i metodi per la cura delle malattie, per cui è possibile curare mali che non molto tempo fa sarebbero stati fatali. Anche una tecnologia medica più avanzata, unita a una migliore comprensione dell’organismo umano, ha permesso di ottenere successi nella chirurgia che 40 anni fa sarebbero stati considerati impossibili.
In questo modo la vita media di milioni di persone è stata allungata. Tuttavia nel complesso la durata della vita dell’uomo non è aumentata. Anche nei paesi con il più alto tenore di vita, la vita media si aggira sui 70 od 80 anni. Più di 3.000 anni fa la Bibbia diceva che i “nostri anni sono settant’anni; e se a causa di speciale potenza sono ottant’anni, eppure la loro insistenza è sull’affanno”. Queste parole sono valide ancor oggi. — Sal. 90:10.
Tradizioni che mirano a sconfiggere la morte
Si cerca in vari modi di rendere meno cruda questa realtà. Molti credono in una presunta immortalità dell’anima umana, nella sopravvivenza in un mondo spirituale e che alla morte si vada in cielo.
Queste credenze sono incoraggiate da quasi tutte le religioni. Nelle chiese della cristianità, la dottrina secondo cui l’anima sopravvive in un reame spirituale è fondamentale per la fede. Mentre in alcune nazioni industrializzate questa credenza sta perdendo terreno, nell’America Centrale e Meridionale, in Africa e in Oriente queste credenze sono profondamente radicate.
Per esempio, il Brasile è di nome un paese cattolico, e in genere la popolazione accetta le idee cattoliche della vita dopo la morte, del cielo, del purgatorio e dell’inferno. Tuttavia, si sente anche l’influenza delle religioni africane e dello spiritismo europeo. Nelle chiese ci sono le immagini dei “santi” che si crede continuino a vivere in un mondo spirituale. Si pensa che i medium vodù siano posseduti da spiriti di dèi o antenati africani. E in tutte le parti dell’Africa, feticci, idoli e amuleti sono messi in relazione con gli spiriti degli antenati.
Il prezzo che pagano
Un fatto degno di nota è che tutti questi tentativi di sconfiggere la morte seguendo le tradizioni hanno un prezzo: a volte si paga col denaro, in altri casi con il timore.
Per esempio, la dottrina dell’immortalità dell’anima, insegnata nella cristianità, è accompagnata dal timore dell’inferno di fuoco. E a quelli che credono nel purgatorio si insegna che devono dire preghiere per liberare le anime dei loro cari. Naturalmente, quelli che vogliono tali servizi devono pagare denaro.
Nel Transvaal settentrionale (Africa), quando muore qualcuno, i parenti consultano uno stregone. Di nuovo, devono pagare. Lo stregone è considerato un intermediario fra i vivi e i morti. Credono che il defunto sia andato nel paese degli dèi e gli sono tributati onori che non aveva mai ricevuto prima di morire. È molto temuto, perché credono che abbia il potere di nuocere ai vivi. Pertanto il giorno della sepoltura fanno qualcosa per placarlo, una festa speciale.
Gli zulù della Repubblica Sudafricana credono che i morti possano proteggere e aiutare i vivi. Sono regolarmente offerti sacrifici per rimanere nelle loro buone grazie.
In passato, in certe parti dell’Africa, a causa di tali credenze venivano offerti sacrifici umani. Quando moriva un re o un capo, alcuni dei suoi servitori venivano sepolti insieme a lui per servirlo nel reame spirituale. Nel Ghana, denaro, vestiario e altri oggetti sono ancora seppelliti per una ragione analoga nelle tombe di alcuni morti.
In molte chiese cattoliche i fedeli pagano per accendere ceri. Credono che aiutino le anime del purgatorio.
Sì, i tentativi umani di sconfiggere la morte hanno un prezzo, ma è proprio necessario pagarlo? Per avere una risposta davvero esauriente dobbiamo sapere ciò che la Bibbia dice della morte.
[Immagine a pagina 6]
Molecola a spirale di DNA