Vi siete truccate oggi?
Dietro il banco dei cosmetici, attraverso gli occhi di una donna
IN TAL caso, quella bella immagine che vi ha sorriso dallo specchio era stata probabilmente creata con cera vergine, olio di ricino, gomma lacca e con il corpo della femmina di una varietà di cocciniglia!
Una creatura esotica? Forse. Ma in genere si tratta di una donna comune che ha appena finito di truccarsi, e che, come risultato, è pronta per affrontare il mondo!
‘Non mi sento vestita se non ho il rossetto’, dicono molte donne che considerano i cosmetici importanti quanto gli abiti. Ma perché sono tanto necessari per alcune donne, eppure inutili per altre? Il trucco favorisce od ostacola il fine ultimo della bellezza? Si può credere a tutta la pubblicità, e se no, come si distinguono i fatti dalle invenzioni? Esaminiamo questo soggetto così affascinante (e talvolta scoraggiante) per milioni di donne.
Tutta pubblicità
Nel corso della storia i capricci del governante e del governo al potere hanno dettato le sorti alterne dei cosmetici e del fatto che fosse appropriato usarli. Il trucco continuò ad essere usato a intervalli fin verso la prima guerra mondiale, dopo di che nacque l’industria dei cosmetici, una grossa industria. Da un guadagno lordo di quasi 40 milioni di dollari nel 1914 a oltre 13 miliardi di dollari nel 1982, l’industria dei cosmetici può attribuire gran parte della sua fenomenale crescita alla pubblicità.
Sullo schermo televisivo compare una bella donna che dice con tono sommesso: “Costa, ma me lo merito”. La commessa chiede: “Prende la crema idratante, signora? Be’, ci vuole anche la crema nutriente. Deve usare quella idratante la mattina e quella nutriente la sera”. Il prodotto X “agisce . . . in profondità per accelerare il naturale rinnovamento della pelle . . . La pelle appare . . . più giovane”, promette l’opuscolo.
Esaminiamo quello che vi hanno venduto. Nel primo caso avete pagato l’articolo un po’ di più, ma avete “comprato” qualcosa che vi permette di appagare il vostro io. Nel secondo caso avete chiesto un prodotto che volevate, ma avete acquistato la “linea completa”, dato che ‘uno non è efficace senza l’altro’. E infine, dato che il rinnovamento delle cellule avviene più in fretta quando la pelle danneggiata dev’essere riparata, il terzo acquisto, come spiega la rivista Money, “causa una reazione infiammatoria invisibile e innocua che aumenta la produzione di nuove cellule. Sebbene le nuove cellule dello strato corneo [strato esterno della cute] siano giovani e fresche, sotto c’è sempre il vecchio tessuto cedevole, che tende a raggrinzarsi”. Avete comprato la speranza, non la sostanza, a 70.000 lire l’oncia.
Un altro potente strumento della pubblicità sono le riviste femminili. “‘Sin dalla tenerissima età, la normale insicurezza delle donne è enormemente accresciuta’ dall’immagine di perfezione stereotipata presentata dalle riviste femminili”, dice Ellen McCracken, che studia l’effetto di queste riviste. Quanta pubblicità contengono? Secondo Adversiting Age, la McCracken dice che “le riviste femminili sono sempre in testa alla lista”. In un numero soltanto c’erano 610 pagine di pubblicità, vale a dire il 76 per cento dell’intera rivista! “Se si conta quello che è nascosto nel materiale editoriale, quasi il 95 per cento della rivista consiste in pubblicità”, dice. Quanto pagano per questi annunci pubblicitari? Un annuncio pubblicato in ultima pagina costava 99.000 dollari al mese. Un bel po’ di rossetto!
Prezzo più alto, qualità migliore?
C’è differenza fra il rossetto da 2.000 lire che si compra ai grandi magazzini e quello che si compra in profumeria e che si paga 12.000 lire? Dipende dalla persona a cui lo chiedete. Sì, dicono le colossali ditte produttrici di cosmetici; no, rispondono i fabbricanti che sfornano prodotti a buon mercato. Questi ultimi affermano che le differenze di prezzo dipendono dalla confezione e dal “marketing”, mentre le grandi società di cosmetici attribuiscono i loro prezzi più alti alle ricerche e allo sviluppo di nuovi prodotti, a una maggiore varietà di tonalità e colori e ai maggiori costi della pubblicità.
Margaret Morrison, dell’FDA (Ente americano per gli alimenti e i farmaci), dice: “Sebbene la pubblicità dei cosmetici faccia a volte pensare che contengano degli ingredienti magici, le analisi chimiche mostrano che i prodotti di qualsiasi categoria — rossetti per labbra, creme per viso, deodoranti — sono, in quanto a composizione, sostanzialmente simili”.
Un fatto di cui prendere nota è che spesso le ditte di cosmetici affidano la fabbricazione dei loro prodotti alla stessa fabbrica esterna provvedendo poi esse stesse alla distribuzione sul mercato, il che significa che solo il nome e la confezione sono diversi, dato che molti cosmetici della concorrenza sono identici. Questo non danneggia la vostra salute, solo la vostra tasca.
Definizioni vaghe
Fate attenzione, poiché molti termini usati nella promozione delle vendite e nelle etichette dei cosmetici non sono tanto chiari. Un annuncio pubblicitario può dire che il prodotto è un “superemoliente”. Cosa significa? E che dire dei cosmetici “medicamentosi”? Non esiste definizione legale del termine “medicamentoso”, e al presente può significare tutto quello che il fabbricante desidera. E che dire dei prodotti per la “pulizia a fondo”? Un manuale di bellezza (The Medically Based No-Nonsense Beauty Book) risponde: “Non esiste assolutamente nessuna sostanza in grado di raggiungere i pori ostruiti e detergerli. Non credete agli annunci che attribuiscono a un prodotto questa proprietà”. L’FDA suggerisce di prendere questi termini “con un grano di sale”.
Che dire dei cosmetici “ipoallergici”? Il prefisso “ipo” significa “sotto”, quindi “ipoallergico” significa semplicemente meno allergico. Una rivista americana (Consumers’ Research Magazine) cita l’FDA, che avrebbe detto: “Non esiste al presente nessuna norma che definisca o regoli specificamente l’uso del termine ‘ipoallergico’ o di altri termini simili. I consumatori preoccupati delle reazioni allergiche dei cosmetici dovrebbero capire un fatto fondamentale: Non esiste un cosmetico ‘anallergico’, vale a dire un cosmetico riguardo a cui si possa garantire che non produrrà mai una reazione allergica”.
Altri termini sono scelti con cura per fare una pubblicità veritiera. Secondo la rivista Money, noterete che la pubblicità di un prodotto dice che “attenua” o “previene” le rughe, ma non dirà mai che “elimina” le rughe. I prodotti contenenti un fattore di protezione hanno una sostanza chimica che assorbe i raggi ultravioletti e che può aiutare a “prevenire” le rughe premature causate dall’esposizione al sole. Le rughe esistenti possono essere ‘attenuate’ — rese meno visibili — con creme contenenti petrolato o collageno. Il petrolato ricopre la pelle così che la luce riflessa rende le piccole grinze meno evidenti. Il collageno serve allo stesso scopo e, quando si asciuga sulla superficie della pelle, la tende e “attenua” temporaneamente le rughe, e questo è tutto. Di altre creme si dice che agiscono riempiendo le cellule cutanee, ciò che dà alla pelle un aspetto più levigato. Perciò, sia che decidiate di prevenire, riempire o lucidare quelle rughe, per poter veramente “eliminare” le rughe dovete ricorrere alla chirurgia plastica!
Sono prodotti innocui?
Per quanto concerne gli Stati Uniti, l’FDA controlla l’innocuità dei cosmetici, e questo vale per gli ingredienti, la confezione, gli impianti in cui sono prodotti e la corretta dicitura delle etichette. Secondo una legge americana del 1938 (U.S. Food, Drug, and Cosmetic Act), lo scopo dei cosmetici è quello di “detergere, abbellire, accrescere l’attrattiva”. Dato che i cosmetici servono unicamente per migliorare l’aspetto, l’FDA li considera un farmaco solo se alterano una funzione dell’organismo. I rossetti per labbra sono classificati come cosmetici; gli antitraspiranti sono classificati come farmaci, dato che i fabbricanti affermano che impediscono la traspirazione, o alterano una naturale funzione dell’organismo. Le norme che riguardano i farmaci sono più severe di quelle che riguardano i cosmetici.
Secondo un opuscolo pubblicato dall’FDA, “salvo i coloranti [che devono essere sperimentati per accertarne l’innocuità e la purezza], un fabbricante di cosmetici può, sotto la sua responsabilità, usare essenzialmente qualsiasi ingrediente o piazzare sul mercato qualsiasi cosmetico finché l’FDA non è in grado di dimostrare che è nocivo per i consumatori nelle normali condizioni di impiego”. L’ente dice ulteriormente: “Perciò non possiamo dire che esista un cosmetico assolutamente innocuo, perché non ci sono stati forniti dati sull’innocuità dei singoli ingredienti o del prodotto finito”.
Ma se un fabbricante di cosmetici non prova l’innocuità dei suoi prodotti, deve per legge mettere un avvertimento sull’etichetta che dica: “ATTENZIONE: L’innocuità di questo prodotto non è stata determinata”. Molte ditte di cosmetici, però, forniscono spontaneamente la formula del loro prodotto e dati sulla sua innocuità perché vogliono offrire un buon articolo, e perché questo incrementa gli affari.
Per legge negli USA tutte le sostanze che compongono un cosmetico devono essere elencate in ordine discendente, secondo le proporzioni. Le ragioni sono: (1) il consumatore ha diritto di sapere quello che compra e (2) questo incoraggerà una pubblicità veritiera. Un vantaggio di questa legge è che permette al consumatore di determinare più facilmente la causa di una reazione allergica. Un altro vantaggio è che permette di paragonare i prezzi. E il consumatore può imparare a conoscere i vari elementi per acquistare un buon prodotto, non solo una buona pubblicità. Questo elenco, ovviamente, non include le singole fragranze, i profumi o qualsiasi elemento che l’FDA accetta come segreti di fabbrica.
Come viene verificata l’innocuità degli elementi che compongono un cosmetico? La Humane Society degli Stati Uniti dice che “ogni anno vengono impiegati da 60 a 100 milioni di animali nei programmi biomedici”, che comprendono le prove di controllo dei cosmetici. L’esperimento Draize viene impiegato “per determinare il grado di irritazione delle sostanze per gli occhi. Minuscole quantità di sapone, profumo e di altri prodotti vengono messe negli occhi di conigli albini per vedere se queste cose sono nocive agli occhi umani”. Sono proposte delle alternative a questo doloroso tipo di esperimento come colture di tessuti e sperimentazioni con batteri e computer. La rivista Discover dice che molti scienziati sono dell’avviso che “il numero degli esperimenti su animali potrà infine essere ridotto a una frazione di quello attuale, e che un giorno il computer potrà essere un eccellente sostituto per quegli esperimenti, come il Draize, che non costituiscono un fatto di vita o di morte”.
Trucco o maschera?
Quando le è stato chiesto perché si truccava, una donna ha risposto che senza trucco somigliava a una “morta”. Un’altra si è così espressa: “Finché non mi sono truccata gli occhi, sono invisibile. La gente dice: ‘Ecco quella donna graziosa senza faccia’”. Altre donne ancora condividono i sentimenti di questa: “Odio il trucco. Mi fa accapponare la pelle; ha tutto un effetto negativo su di me”.
Ovviamente spetta a ogni donna decidere se truccarsi o no. Per coloro che si truccano è utile ricordare la definizione che è data dei cosmetici, cioè che servono ‘ad abbellire e ad accrescere l’attrattiva’. Desiderate essere ricordate come quella deliziosa ragazza dai begli occhi azzurri o come la ragazza dall’ombretto azzurro?
O che dire del caso in cui un marito si piegò verso la moglie, sussurrandole: “Cosa ha fatto quella donna alla sua faccia?” La donna aveva delle strisce marroni in fondo alle guance e ai lati del naso. Aveva delle strisce rosa chiaro lungo le guance e al di sopra delle sopracciglia. Le guance erano di un colore rosa acceso, le ciglia cariche di grumi di mascara, e un rossetto lucido violaceo le copriva le labbra a cui aveva fatto i contorni con una matita scura. “Si è truccata curando i contorni”, rispose la moglie, riconoscendo che la donna aveva fedelmente seguito tutti i passi per assottigliare il naso, ingrandire gli occhi, ecc. Ma qual era l’effetto finale: un trucco o una maschera?
La donna che ha femminilità è affascinante, leggiadra. Se non usa il trucco, si sente sicura senza di esso. Se lo usa, si sente sicura perché porta un trucco dignitoso, che aggiunge solo un tocco personale al suo aspetto, una traccia di colore per valorizzare i suoi lineamenti. Come il suo modo di esprimersi e di vestire parlano di lei, così è del suo trucco. È un’espressione di gentilezza, di dolcezza, di dignità? O piuttosto di durezza, insolenza, arroganza? Non si dovrebbe mai vedere il trucco al posto della persona, poiché in tal caso l’unica cosa che viene “valorizzata” è l’intelligente pubblicità e non l’attrattiva.
Per coloro che sono curiosi, la bella signora menzionata all’inizio dell’articolo aveva il rossetto (olio di ricino e cera vergine), il mascara (gommalacca) e l’ombretto (carminio, sostanza di colore rosso vivo ottenuta per essiccamento della femmina di una varietà di cocciniglia).
Perciò, sia che decidiate di truccarvi o di essere all’acqua e sapone, abbiate un viso disteso e sorridente!
[Testo in evidenza a pagina 21]
Che differenza c’è fra il rossetto da 2.000 lire e quello da 12.000 lire? Sono “sostanzialmente simili” dice un ente governativo
[Riquadro a pagina 23]
Precauzioni inerenti ai cosmetici
1. Ogni prodotto per il trucco può accogliere batteri nocivi, quindi rinnovate la vostra provvista ogni quattro mesi circa.
2. Quando acquistate un nuovo mascara, gettate sempre via il vecchio spazzolino.
3. Lavatevi le mani prima di applicare qualsiasi cosmetico.
4. Se il trucco richiede l’impiego di acqua, usate acqua, non saliva.
5. Pulite i pennellini e tutto ciò che usate per il trucco una volta la settimana.
6. Tenete le matite per gli occhi affilate per eliminare i batteri. Pulite i temperini delle matite con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.
7. Tenete i contenitori ben chiusi per evitare che il prodotto si contamini o si guasti.
8. Non usate i cosmetici altrui; possono essere contaminati.
9. Non applicate cosmetici sulla pelle irritata o danneggiata.
10. Tenete i cosmetici lontani dalla portata dei bambini.
11. Quando si verifica una reazione negativa, interrompete l’uso del prodotto. Se il problema persiste, consultate il medico, consegnandogli il contenitore del cosmetico, l’etichetta e le istruzioni che lo accompagnavano.
12. Informate il fabbricante o il distributore indicato sull’etichetta di qualsiasi reazione negativa di un cosmetico.
[Riquadro a pagina 24]
Ciò che la Parola di Dio dice dell’ornamento e del fascino
“Le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia”. — I Timoteo 2:9a
“Siate belle di dentro, nel vostro cuore, col fascino duraturo di un animo gentile e tranquillo, che ha tanto valore agli occhi di Dio”. — I Pietro 3:4b
“La grazia è fallace, la bellezza è un soffio, ma la donna che teme Jahve, quella è da lodare”. — Proverbi 31:30c
[Note in calce]
a The Living Bible, ediz. italiana
b The Living Bible, ediz. italiana
c Garofalo