I lettori ci scrivono
Gli avventisti e gli omosessuali
Nell’articolo intitolato “Tante religioni: Quali sono i loro frutti?” (8 giugno 1984), citate Newsweek dove dice che “nello scorso decennio cricche omosessuali . . . sono sorte nelle confessioni protestanti tradizionali e da esse hanno tratto ispirazione simili organizzazioni fra . . . avventisti del settimo giorno . . .”. Questo farebbe pensare che gli avventisti nell’insieme tollerino l’omosessualità. Ma gli omosessuali attivi non possono essere battezzati e ammessi in questo gruppo. È un peccato che non è tollerato.
R. & J. I., New York
La citazione che abbiamo riportato non diceva che gli avventisti del settimo giorno come gruppo organizzato condonino l’omosessualità, ma solo che fra gli avventisti del settimo giorno sono comparsi alcuni gruppi che vogliono essere riconosciuti come tali. In una circolare del 23 aprile 1981, emanata dall’ufficio del presidente della Conferenza generale degli avventisti del settimo giorno, viene ammessa l’attività di omosessuali che hanno legami con gli avventisti. Ministri, insegnanti e altri venivano consigliati di non incontrarsi o di non lavorare con questi gruppi, pur essendo incoraggiati a porgere una mano soccorrevole ai singoli omosessuali. Non viene detto che gli omosessuali praticanti che hanno legami con gli avventisti siano scomunicati per questa pratica. — Ed.
Salviamo le foreste
La maggioranza delle guardie forestali deplorano il vostro articolo intitolato “Si possono salvare le foreste?” (22 giugno 1984) Affermate che “. . . solo una catena di tavole calde . . . usa l’equivalente di 815 chilometri quadrati di foresta all’anno”. Invece si dovrebbe probabilmente intendere che 815 chilometri quadrati di foresta produrrebbero la quantità richiesta ogni anno sulla base di una produzione sostenuta. Poi incoraggiate la popolare idea errata dicendo che l’eccessiva distruzione della foresta amazzonica “comporterebbe l’irreversibile distruzione di enormi fonti d’ossigeno . . .”. Il buon senso ci dice che in qualsiasi foresta matura [inclusa la foresta amazzonica] per effetto della decomposizione si consuma una quantità di ossigeno pari a quello prodotto.
C. E. M., Oregon
La prima affermazione, quella sul consumo di prodotti del legno da parte di catene di tavole calde, è presa dal libro “The Forest Killers” di Jack Shepherd, che è un esperto dell’ambiente. Un legame simile tra le tavole calde e la distruzione delle foreste viene indicato da Norman Myers del Comitato per le ricerche prioritarie di biologia tropicale del Consiglio nazionale (americano) per le ricerche. In quanto al fatto che la foresta amazzonica sia una preziosa fonte di ossigeno, questo commento è stato fatto da Daniel Vidart, professore universitario canadese e consulente dell’UNESCO. Anche se può essere discutibile, e può darsi che la vita vegetale marina abbia la principale funzione nel rifornire di ossigeno l’atmosfera, pare tuttavia ci siano ottime ragioni per investigare a fondo questa faccenda prima che le principali foreste del mondo vadano distrutte. Il nostro articolo mostrava che sono prese alcune notevoli misure per arrestare la distruzione delle foreste del mondo, e molti buoni esempi di ciò si hanno nell’America del Nord. Ma pare che il pericolo principale sia la devastazione delle foreste pluviali tropicali compiuta per soddisfare le richieste dei paesi sviluppati. — Ed.