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  • g71 22/11 pp. 12-16
  • La rivolta armata è una crescente minaccia

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  • La rivolta armata è una crescente minaccia
  • Svegliatevi! 1971
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  • Problemi dell’America Settentrionale
  • L’America Latina in tumulto
  • Al di là dell’Atlantico
  • Come la pensano
  • La reazione
  • Che cosa è legittimo?
  • Come furono piantati alcuni semi del terrorismo
    Svegliatevi! 1983
  • Sparano agli agenti di polizia
    Svegliatevi! 1971
  • Ingiustizia razziale: Ne saremo mai liberati?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
  • Terrorismo: Perché?
    Svegliatevi! 1976
Altro
Svegliatevi! 1971
g71 22/11 pp. 12-16

La rivolta armata è una crescente minaccia

“PUÒ darsi che nel prossimo decennio la guerra civile, non la guerra fra le nazioni, sia il principale pericolo che affronteremo”.

Queste parole di avvertimento vennero dal primo ministro inglese, Edward Heath, verso la fine del 1970. Furono rivolte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Quanto è divenuta diffusa la rivolta armata? La rivista Time disse: “L’attività terroristica è mondiale, e la maggior parte d’essa è compiuta da un nuovo tipo nella storia della guerra politica: la guerriglia urbana [cittadina]”.

Il numero di persone implicate nella rivolta armata in un qualsiasi paese di solito è piccolo, forse alcune centinaia o alcune migliaia. Ma quando trovano il giusto punto di pressione, possono influire sull’intera nazione. E la storia mostra che in molti casi i governi sono stati rovesciati e il corso della storia è stato cambiato solo da un pugno di uomini. Il gruppo di Lenin che nel 1917 portò il bolscevismo in Russia era piccolissimo.

Le ideologie politiche dei rivoluzionari moderni possono differire grandemente, dall’estrema ‘sinistra’ all’estrema ‘destra’, ma nell’orientamento politico sono per lo più di ‘sinistra’. In genere, hanno in comune la credenza che il governo sotto il quale vivono sia incapace di apportare la specie di cambiamento che desiderano. I gruppi più estremi ritengono che l’‘istituzione’, l’autorità dominante, possa essere capovolta solo con la forza delle armi. Così, la loro mira è quella di distruggere ciò che pensano non possa riformarsi.

Problemi dell’America Settentrionale

La maggioranza delle persone non sospettavano che il Canada avesse problemi con i rivoluzionari urbani. Ma verso la fine del 1970, i terroristi rapirono James Cross, un anziano commissario di scambi inglese nel Quebec. Cinque giorni dopo i terroristi colpirono di nuovo; fu rapito anche il ministro del lavoro del Quebec, Pierre Laporte.

Chi erano i rapitori? Erano i componenti di un gruppo chiamato F.L.Q., Fronte di Liberazione del Quebec. Essi vogliono che la provincia del Quebec sia indipendente dal resto del Canada, e per almeno sette anni hanno compiuto dunque atti di terrorismo. Quale prezzo chiesero per i loro ostaggi? La liberazione di ventitré prigionieri politici, L. 310.000.000 in oro e un aereo per portarli in volo a Cuba o in Algeria.

Il governo del primo ministro Pierre Trudeau dichiarò guerra a oltranza ai terroristi, invocando la Legge per le Misure Belliche del 1914 nel Canada. Questa misura drastica era stata applicata in precedenza solo nelle due guerre mondiali, mai in tempo di pace. Sospese le libertà civili e diede alla polizia poteri straordinari.

Meno di due giorni dopo uno degli ostaggi, Pierre Laporte, fu trovato assassinato. Il paese fu sbalordito. L’altro ostaggio, James Cross, fu tenuto prigioniero per cinquantanove giorni ma poi fu liberato in uno scambio. Il governo del Canada concesse ai rapitori e ad alcuni loro parenti il passaggio libero per uscire dal paese.

Che dire degli Stati Uniti? Il lancio di bombe e le altre attività terroristiche vi han raggiunto ciò che un capo politico chiamò un “chiaro e attuale pericolo per il governo degli Stati Uniti”. Il senatore James Eastland disse: “Un’organizzata ‘guerra contro la polizia’ minaccia di minare la legge e l’ordine negli Stati Uniti”. L’uccisione di agenti di polizia è aumentata sinistramente. E la rivista Time riferì una media di circa 300 bombardamenti e 5.000 minacce di bombardamenti al mese durante il 1970.

L’America Latina in tumulto

In questi ultimi anni la rivolta armata è aumentata nella maggior parte dell’America Latina. Almeno ventidue diplomatici sono stati rapiti. Centinaia di persone sono state uccise e ferite.

Col rapimento e il riscatto dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Brasile per il rilascio di quindici prigionieri politici detenuti, i gruppi rivoluzionari appresero che alcuni guerriglieri potevano costringere anche i governi più forti a cedere alle loro richieste. E in Brasile, il prezzo ascese. U.S. News & World Report notò: “Il Brasile, finora, ha pagato i terroristi rapitori. Risultato: Il prezzo è salito da 15 prigionieri rilasciati per un ambasciatore U.S.A., a 40 prigionieri per un ambasciatore della Germania Occidentale, a 70 prigionieri inviati in Cile per un ambasciatore svizzero”.

Che cosa può accadere quando i governi si rifiutano di contrattare? La stessa cosa che accadde al ministro del lavoro del Quebec, Laporte; l’ostaggio può pagare il prezzo estremo, la sua vita. In modo simile, quando l’Uruguay si rifiutò di fare concessioni ai guerriglieri, vi fu assassinato un esperto della polizia degli Stati Uniti. In Argentina, un ex presidente e due altri politicanti sono stati assassinati. E i terroristi guatemaltechi uccisero un ambasciatore americano e anche uno della Germania Occidentale.

Al di là dell’Atlantico

Dall’altra parte dell’oceano Atlantico la rivolta armata fermenta in molti luoghi. Nel Medio Oriente verso la fine del 1970, gruppi di guerriglieri palestinesi deviarono aerei dalla loro rotta sotto la minaccia delle armi, o commisero pirateria aerea, per quattro grossi aerei a reazione e i loro passeggeri. Un aereo, il jumbo a reazione 747 del valore di L. 14.880.000.000, fu fatto esplodere nell’aeroporto del Cairo alcuni minuti dopo che ne erano stati liberati i passeggeri. Tre altri aerei a reazione furono fatti atterrare in un aeroporto isolato in Giordania, dove le centinaia dei loro passeggeri furono tenuti in ostaggio. I guerriglieri chiesero la liberazione di sette loro componenti tenuti in Europa. Essi li ebbero, rilasciarono i loro ostaggi e quindi fecero esplodere gli aerei a reazione.

L’Europa pure ha la sua parte di terrorismo. La provincia italiana dell’Alto Adige, al confine fra l’Italia e l’Austria, ha visto esplodere circa duecento bombe e uccidere nei passati cinque anni dieci agenti dell’ordine. I separatisti di lingua tedesca chiedono lì la riunificazione con l’Austria.

Le difficoltà della Spagna si accentrano nella regione settentrionale basca. Il rapimento di un console della Germania Occidentale verso la fine del 1970 suscitò tumulto nella zona e il governo spagnolo mandò straordinarie forze di polizia nelle province basche. I guerriglieri vogliono “Il paese basco e la libertà”, cioè un governo separato per la zona basca.

Nell’Irlanda Settentrionale e altrove la tendenza è la stessa, risolvere i contrasti con la rivolta armata. In Africa, trenta paesi negri su trentasei hanno avuto nei recenti anni rivolte.

Come la pensano

Che specie di persone sono questi terroristi attuali? Come la pensano?

Il Daily Star di Toronto riferì: “Il terrorismo comincia nella mente dei giovani che vedono il mondo in semplici termini di bianco e nero. La loro causa è giusta e ogni cosa che possa ostacolare la loro causa è un male. Hanno quindi il diritto di distruggere qualsiasi cosa e qualsiasi persona con qualsiasi mezzo se ciò farà avanzare la loro causa”.

Alcuni sono lavoratori, alcuni impiegati, altri giovani idealistici. Molti vengono dalla ‘classe media’ o perfino da famiglie della ‘classe superiore’. Alcuni sono avventurieri e romantici. Ma ciò che conduce la maggioranza d’essi ad attività rivoluzionarie sono le disumane condizioni che si trovano in tanti luoghi, in particolar modo nelle grandi città.

Uno storico dell’Università Americana di Beirut, nel Libano, disse: “L’individuo è sopraffatto dalla disperazione di non compiere mai nulla con mezzi convenzionali”. Egli si volge dunque alla rivolta armata. Leila Khaled, componente di un gruppo di Liberazione della Palestina, disse: “Se lanciamo bombe, non è nostra responsabilità. Voi potete preoccuparvi della morte di un figlio, ma il mondo intero ha ignorato per 22 anni la morte dei figli palestinesi. Noi non siamo responsabili”.

A un giovane ribelle fu chiesto negli Stati Uniti che cosa sperava di guadagnare con la rivolta armata, dal momento che rappresentava una minoranza così piccola nel paese. Egli rispose: “Non si sa mai. Non si può progettare una rivoluzione. Pensate che Stalin lo sapesse, quando fece un furto in una banca, che avrebbe condotto a una rivoluzione? Quando Lenin studiava, si vedeva come un capo rivoluzionario? Si tenta. Si fanno saltare le cose in aria. Se questo non riesce, tenteremo qualche altra cosa”. Il giovane proveniva da una famiglia ricca e i suoi genitori condividevano l’odio del loro figlio per l’‘istituzione’. Il padre dichiarò: “Il sistema è corrotto fino alle midolla”.

Mentre l’effettivo numero di persone impegnate nella violenza è finora piccolo, hanno molti simpatizzanti. Le autorità ritengono che alcuni di questi simpatizzanti possono esser trascinati nell’azione quando sembra che un movimento rivoluzionario abbia una buona opportunità di successo.

La reazione

È ovvio che i governi stabiliti e i loro sostenitori non sono disposti a cedere la loro autorità a un gruppo rivoluzionario. Essi reagiranno per proteggere i loro interessi.

In un paese dittatoriale, la reazione può essere rapida e mortale. Quelli in autorità usano ogni mezzo a loro disposizione per spazzare via i ribelli. La minaccia di tale schiacciante forza è ciò che finora ha impedito alla rivolta armata di guadagnare terreno nei paesi comunisti. È ancora viva la memoria delle truppe russe che entrarono rapidamente in Ungheria e in Cecoslovacchia per schiacciare le ribellioni.

Nelle nazioni classificate come democrazie, i governi di solito non compiono tali azioni drastiche. Ma quando furono rapiti i due funzionari nel Canada, e fu invocata la Legge per le Misure Belliche qualsiasi agente dell’ordine ebbe il potere di perquisire e arrestare senza autorizzazione qualsiasi persona. Potevano trattenere chiunque per novanta giorni senza cauzione, e per tre settimane senza nessuna accusa.

Che un paese liberale come il Canada ricorresse a tali misure drastiche sorprese molti. Alcuni pensarono che questo potere poteva essere usato in maniera errata. Il Times di New York disse in dicembre: C’è poco da dubitare che il dissenso politico legittimo è oggi nel Canada assai più difficile di quanto non lo fosse due mesi fa”.

Molti ritengono che sia di poco beneficio vincere il terrore se porta uno stato poliziesco in cui ai cittadini sono permanentemente ridotti i loro diritti.

Che cosa è legittimo?

Comunque, quando si dice e si fa ogni cosa, che cosa è più legittimo: i ribelli, o il governo contro cui essi si ribellano? Certo, tutti i governi risponderebbero che sono legittimi i governi attuali.

Tuttavia, in che modo molti governi attuali vennero al potere? I regimi comunisti che schiacciano le rivolte armate nei loro paesi, come ebbero origine? Non fu il comunismo portato al potere in Russia, in Cina e a Cuba con la rivolta armata, e nell’Europa Orientale con la potenza delle forze armate sovietiche?

Come venne al potere il governo degli Stati Uniti? Con una rivoluzione contro l’‘istituzione’ del decennio che seguì il 1770, il governo britannico. Che dire della Francia? Non è essa il prodotto della Rivoluzione Francese del 1789? Molti governi in Asia, Africa, America Latina e altrove son venuti al potere come il diretto risultato di rivolte armate contro la precedente ‘istituzione’.

Considerando apertamente questo fatto, lo scrittore editoriale Sydney Harris, nell’articolo dell’Examiner di San Francisco dal titolo “Siamo tutti fuorilegge”, commenta come segue:

“Non c’è nessuna legge mondiale. Ciascuna nazione è una legge a se stessa. Ciò significa, in effetti, che ciascuna nazione è una fuorilegge, nel senso letterale della parola.

“Se vogliamo qualche cosa, l’afferriamo, e poi cerchiamo di giustificare la nostra azione. Andiamo in guerra quando ci piace, e facciamo la ‘pace’ quando ci piace. I propri interessi sono la sola forza che motiva le nazioni. . . .

“Non c’è nessuna differenza tra una banda di guerriglieri nazionalisti o rivoluzionari e un governo ‘debitamente costituito’. Il successo santifica la legittimità. Quando un gruppo rivoluzionario ha raggiunto il potere (come fecero i nostri colonialisti nel 1776), diviene il ‘governo stabilito’. . . .

“Solo i deboli fanno appello alla ‘moralità’; quando hanno acquistato forza, si comportano proprio così crudelmente come gli oppressori contro i quali si ribellarono. . . .

“La guerriglia di oggi. . . è solo ‘ciò che precede il patriottismo’ di domani.

“Il mondo si libererà della guerra solo quando vivremo sotto una legge uguale. Sino ad allora, un fucile è così buono come un altro, e il pirata dell’aria non è più ‘criminale’ di qualsiasi comandante in capo di uno scintillante esercito”.

Dal racconto della storia, e dalla crescente tendenza verso la rivolta armata d’oggi, va divenendo evidente a un sempre maggior numero di persone riflessive che il sistema di governo umano fra le nazioni non ha operato, e non opera, per il beneficio di tutto il genere umano. È molto necessario qualche cosa di migliore.

Ci sarà mai un governo superiore che possa stabilire condizioni giuste, con legge, ordine e giustizia per tutti? Sì, e avrà luogo senza fallo. Molto tempo fa, la profezia biblica predisse che tale governo avrebbe dominato tutta la terra, con queste parole riportate in Daniele, capitolo 2, versetto 44: “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. Questo è il giusto governo per cui Gesù Cristo insegnò ai cristiani a pregare. — Matt. 6:9, 10.

Si avvicina rapidamente il tempo in cui il regno di Dio dominerà senza alcun rivale. E le persone di cuore onesto lo bramano, perché sotto la sua amministrazione i conflitti armati diverranno una cosa del passato. — Sal. 46:8, 9.

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