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  • g74 8/12 pp. 17-23
  • Chirurgia rischiosa senza sangue

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  • Chirurgia rischiosa senza sangue
  • Svegliatevi! 1974
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  • Chirurgia “incruenta” a cuore aperto
  • Altri cominciano a seguire nuovi metodi
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Svegliatevi! 1974
g74 8/12 pp. 17-23

Chirurgia rischiosa senza sangue

NON molto tempo fa, la trasfusione di sangue era considerata una parte normale della chirurgia rischiosa. Quasi tutti i medici ritenevano di doverla seguire.

Ma oggi questo non avviene più. Un crescente numero di medici ora riconosce di poter operare con successo senza somministrare sangue. Per far questo hanno escogitato nuove tecniche. E questi nuovi metodi sono molto apprezzati dal crescente numero di pazienti che non vuole trasfusioni di sangue.

I medici hanno inoltre scoperto che sotto certi importanti aspetti i metodi nuovi sono superiori a quelli vecchi. Così, come norma generale, ora raccomandano spesso ai loro pazienti queste nuove terapie.

Perché c’è questa tendenza?

Perché c’è questa tendenza verso la chirurgia incruenta? Alcune ragioni sono notate in un dispaccio dell’Associated Press, che afferma: “Due scopi della chirurgia incruenta sono quelli di evitare i rischi potenziali delle trasfusioni, inclusa la trasmissione della malattia del fegato, l’epatite, e di ridurre il bisogno di donatori di sangue”.

I pericoli delle trasfusioni di sangue sono ora estesamente riconosciuti. Come riferì Svegliatevi! nel suo numero dell’8 novembre 1974, ogni anno migliaia di persone sono uccise e decine di migliaia d’altre sono menomate dalle trasfusioni di sangue. Questo è da attribuire a fattori come sostanze contaminanti portate dal sangue e malattie (in particolar modo epatite), errori tecnici (per esempio sangue accoppiato erratamente) e reazioni allergiche. Gli esperti ammettono francamente che nessun test conosciuto può eliminare del tutto questi rischi. Questa è la ragione per cui il dott. Stanley Dudrick, primario chirurgo di un ospedale di Filadelfia, dice: “Non gettiamo più in giro volenti o nolenti un flacone di sangue”.

Comunque, c’è un’altra ragione per cui sono state escogitate nuove tecniche per eliminare nelle operazioni chirurgiche la trasfusione di sangue. Come nota il Times di Palo Alto, in California: “Il bisogno di escogitare tecniche chirurgiche che non richiedessero trasfusioni di sangue fu stimolato in parte dalle limitazioni imposte alle solite forme di chirurgia dalla fede dei testimoni di Geova, la cui religione si oppone alla trasfusione del sangue dei donatori”.

I testimoni di Geova non prendono sangue. Rigettano questa forma di trattamento medico perché la parola di Dio, la Sacra Bibbia, esige dai cristiani di “astenersi . . . dal sangue”. (Atti 15:20) Pertanto, quando hanno bisogno di operarsi cercano medici che fanno loro qualche trattamento alternativo.

In principio, quasi tutti i medici che non erano testimoni di Geova si rifiutavano di compiere senza sangue le operazioni più difficili. Ma un po’ alla volta alcuni cominciarono a capire il bisogno di aiutare i testimoni di Geova come meglio potevano e ad accettare la sfida di trovare i modi di fare operazioni chirurgiche senza usare sangue. Siccome i nuovi metodi ebbero successo, altri medici cominciarono ad adottarli.

Molti di questi medici sono ben noti nelle loro comunità locali. Negli Stati Uniti i nomi di molti di essi sono adesso inclusi in un elenco tenuto dalla sede dei testimoni di Geova a Brooklyn. Questo elenco non implica l’approvazione del medico ma viene tenuto per la convenienza delle persone che possono aver bisogno di un’operazione chirurgica ma non conoscono un chirurgo disposto a compierla senza sangue.

Possono i nuovi metodi essere seguiti in ogni specie di operazione? Sì. E tali operazioni comprendono i tipi più delicati e complicati su organi vitali.

Chirurgia “incruenta” a cuore aperto

Una volta i medici consideravano impensabile che si potesse compiere un’operazione chirurgica a cuore aperto senza l’alternativa di usare sangue. È perciò interessante vedere come la chirurgia cardiaca incruenta si è andata affermando nel corso degli anni.

Fra i pionieri in questo campo furono le équipe dei medici di Houston, nel Texas. Essi compresero che era irragionevole semplicemente rifiutarsi di operare i testimoni di Geova, poiché, in alcuni casi questo rifiuto significava un’automatica condanna a morte.

Così, nel 1962 questi medici cominciarono a ideare metodi per accettare i casi dei testimoni di Geova che altri medici avevano rifiutati. Una delle prime relazioni su tali operazioni chirurgiche fu contenuta in The American Journal of Cardiology del giugno 1964. In un articolo intitolato “Operazioni chirurgiche a cuore aperto ai Testimoni di Geova”, i dottori Denton A. Cooley, E. Stanley Crawford, James F. Howell e Arthur C. Beall, Junior, spiegarono alcune delle loro tecniche incruente.

Per consentire all’équipe chirurgica di operarlo, il cuore può in effetti essere fermato per un dato tempo. L’azione pompante è compiuta da una macchina “cuore-polmone”, che mantiene il flusso sanguigno e il suo vitale ossigeno in tutte le parti del corpo. È stata una pratica solita usare circa un litro e mezzo di sangue per innescarne le pompe e riempirne i tubi e la riserva di sangue prima di collegare la macchina al paziente. Che cosa hanno usato invece questi medici? Essi hanno riferito:

“La tecnica esperimentata nella nostra clinica permette inoltre di usare il 5% di destrosio [uno zucchero semplice] in acqua distillata per innescare l’unità extracorporea [fuori del corpo] senza l’aggiunta di sangue. La soluzione contiene mg. 25 di eparina per ml. 1.000 di soluzione per impedire che nell’ossigenatore si depositi la fibrina. Il volume del liquido d’innesco consiste di ml. 20 o 30 di soluzione di destrosio per chilogrammo di peso corporeo [circa due litri per una persona di 68 chilogrammi]”.

Per giunta, siccome non si poteva usare sangue durante l’operazione, i chirurghi dovevano essere più meticolosi, prestando più che la solita attenzione all’“emostasi”. Questa consiste nel fermare il flusso sanguigno dai vasi recisi. Da questa necessità sono sorte parecchie nuove tecniche ora estesamente seguite.

La continua esperienza che è stata fatta con i testimoni di Geova ha confermato le credenze di questi primi pionieri della chirurgia incruenta. Quindi, dopo quasi un decennio di operazioni incruente a cuore aperto, una relazione fu riportata dall’American Journal of Cardiology nel febbraio del 1972 sul lavoro di questi medici di Houston. Trattava in particolare le operazioni chirurgiche compiute presso l’Istituto di Cardiologia S. Luca del Texas, negli Ospedali dei Fanciulli di Houston nel Texas. Scritta dai medici John R. Zaorski, Grady L. Hallman e Denton A. Cooley, la relazione in parte diceva:

“Dal 1962 la soluzione incruenta d’innesco è stata regolarmente impiegata in questo istituto in più di 5.000 operazioni con risultati eccellenti; e parecchie centinaia di queste operazioni furono elettivamente compiute senza trasfusioni di sangue su pazienti la maggioranza dei quali non erano Testimoni di Geova. . . .

“In questa serie i pazienti Testimoni di Geova ricevettero lo stesso trattamento che ebbero tutti gli altri pazienti eccetto che tutti i pazienti Testimoni ricevettero ferro iniettabile prima dell’operazione e dopo, e nella banca del sangue non si tenne in serbo per loro nessun sangue. L’unico fluido che ricevevano era la soluzione d’innesco e il destrosio somministrato per via intravenosa in una soluzione salina diluita o di lattato di Ringer”.

La relazione mostrò che nell’intero periodo considerato era morto un solo testimone di Geova, dove la causa fu “attribuita all’anemia”. Questo decesso avvenne tre giorni dopo l’operazione.

La conclusione generale di questa relazione fu la seguente: “Crediamo che la nostra esperienza dimostri che si può applicare ai Testimoni di Geova la chirurgia a cuore aperto e, per di più, che indichi che la trasfusione di sangue può e dovrebbe usarsi scarsamente per ridurre in tutti i pazienti lo stato patologico e la mortalità”.

Altri cominciano a seguire nuovi metodi

Mentre si acquistava esperienza e se ne faceva pubblicità, altri chirurghi cominciavano a seguire simili metodi incruenti (senza trasfusione) nei casi a cuore aperto come servizio per i testimoni di Geova. Per esempio nel 1970 il dott. Charles W. Pearce compì un’operazione chirurgica incruenta a cuore aperto a un testimone di Geova nell’Ospedale Metodista di New Orleans. Il dott. Pearce, che per parecchi anni aveva prestato servizio come ricercatore per l’Ordine dei Cardiologi Americani, fu assistito nell’operazione dal dott. White Gibson. Riguardo a quest’operazione chirurgica, nella prima pagina del Sentry News di Slidell, nella Louisiana un’interessante narrazione dice:

“Molti medici residenti e medici visitatori non riuscivano a capire come potesse compiersi e fu concesso loro l’ingresso nella sala operatoria per assistere a questa insolita operazione chirurgica. Essi furono tanti, infatti, che l’ospedale esaurì i camici chirurgici”.

Il fatto che altri medici non riuscissero a capire come potesse compiersi dimostra l’urgente necessità che i medici si mantengano aggiornati con le migliorate tecniche chirurgiche. Inoltre, mostra la necessità che non rifiutino ogni tecnica che si scosta da quelli che sono considerati metodi “soliti e accettati”.

Nel caso di questo paziente, osservato da molti altri medici, fu espressa sorpresa alla rapida guarigione. Infatti, un assistente infermiere lo soprannominò “Rapido”. Solo dieci giorni dopo l’operazione fu dimesso dall’ospedale. L’articolo del giornale sulle pratiche di chirurgia incruenta del dott. Pearce riferì:

“Il chirurgo disse di credere che il metodo seguito è risultato buono non solo per i Testimoni di Geova ma per la maggioranza dei pazienti che si sottopongono a operazione chirurgica a cuore aperto.

“‘Di recente abbiamo seguito questa tecnica in 100 consecutive operazioni chirurgiche a cuore aperto per difetti cardiaci congeniti’, egli spiegò, ‘e c’è stato un solo decesso’.

“Il famoso chirurgo disse che questo metodo senza l’uso del sangue elimina virtualmente la possibilità dell’epatite infettiva. Egli disse che riduce inoltre la possibilità di una reazione allergica . . . che riduce le più gravi reazioni di shock . . .

“Quando si usa il sangue, le funzioni del cuore, dei polmoni e dei reni sono a volte ridotte nel primo periodo successivo all’operazione chirurgica a cuore aperto, spiegò il dott. Pearce. ‘Ma con la tecnica adottata . . . la funzione di questi organi è quasi sempre soddisfacente’, egli disse”.

Ora più diffusa

Notizie da tutto il mondo mostrano che nei recenti anni le operazioni chirurgiche incruente, nelle operazioni più difficili come nei casi a cuore aperto, son divenute abbastanza diffuse e accettate negli istituti medici più altamente stimati. Per esempio, a Johannesburg, in Sud Africa, il cardiologo operò una fanciulla quattordicenne, una testimone di Geova. Il Sunday Time lì riferì che ella aveva avuto una “ripresa fantastica”, trascorrendo un solo giorno nel padiglione per la cura intensiva.

A Spokane, in Washington, un’équipe di chirurghi ora compie operazioni a cuore aperto ai testimoni di Geova senza usare sangue. Il Times di Seattle descrive il loro metodo: “I medici hanno adottato una tecnica incruenta primitiva, usando una soluzione di destrosio (zucchero) e acqua solamente o la soluzione di zucchero e acqua con lattato di Ringer (comune soluzione terapeutica di cloruro di sodio, cloruro di potassio e cloruro di calcio)”. Essi notarono che non c’era stato nessun risultato negativo.

A San Francisco un paziente cinquantaquattrenne aveva estremo bisogno di sottoporsi a un’operazione cardiaca. Egli era un testimone di Geova. Per il dott. Elias Hanna e la sua équipe si trattava della prima pratica chirurgica incruenta a cuore aperto. Dopo l’operazione di meno di un’ora e un quarto, il dott. Hanna disse del paziente: “Si sta comportando meravigliosamente bene per tutto il lavoro che gli abbiamo fatto”.

In una lettera che il dott. Jerome H. Kay di Los Angeles scrisse alla rivista Svegliatevi! nel novembre del 1973, egli pure indicò che la sua équipe ora compie operazioni chirurgiche a cuore aperto senza sangue alla maggioranza di tutti i suoi pazienti. Il dott. Kay aggiunse: “È stato un piacere operare pazienti che sono Testimoni di Geova. Noi non diamo a questi pazienti nessun sangue o sostituti del sangue”.

È ovvio che se tali complesse operazioni chirurgiche come quelle che implicano il cuore possono compiersi con successo senza sangue, lo possono essere anche le altre. Questo è stato riscontrato. Fortificati ora dall’esperienza e dal successo di altri, più medici che mai stanno studiando nuove tecniche e le stanno mettendo in pratica.

Altre operazioni chirurgiche senza sangue

A Wellington, nella Nuova Zelanda, una fanciulla quindicenne aveva un tumore al cervello, che fu rimosso con una complessa operazione senza l’uso del sangue. L’operazione fu un completo successo, e le fu permesso di tornare a casa solo dopo una settimana!

A Milwaukee, i medici operarono un sedicenne che aveva al petto la principale arteria lacerata. Aveva perduto più di un litro di sangue e ne avrebbe perduto dell’altro durante l’operazione chirurgica. Il Free Press di Detroit riferì che i medici “usarono acqua salina per sostituire il sangue perduto mentre impiegarono un tubo di dacron per sostituire la parte lacerata della sua aorta”. Quando l’operazione chirurgica fu completata, il conto dei globuli rossi del sangue del paziente fu solo di un terzo del normale. Ma i medici dissero che con i supplementi di ferro e una dieta con alto quantitativo di proteine il corpo del giovane avrebbe sostituito il sangue perduto in poche settimane.

Il Journal of Medicine dello Stato di New York riportò un articolo intitolato “Ampia operazione chirurgica urologica senza trasfusione di sangue”. Fu scritto dai medici Philip R. Roen e Francesca Velcek del Reparto di Urologia dell’Ospedale S. Barnaba di New York. I medici dissero:

“Le esperienze che abbiamo avute con i Testimoni di Geova che avevano bisogno di interventi chirurgici ci hanno dimostrato che le trasfusioni sanguigne non sono necessariamente essenziali nemmeno quando il livello dell’emoglobina è basso, così basso come in uno dei nostri casi di gr. 5 per ml. 100!

“Ciò indica che questa esperienza di evitare la trasfusione sanguigna si può applicare a una stragrande percentuale di casi anche se il paziente permette tale trasfusione sanguigna. Il solo requisito è una tecnica chirurgica attenta e più meticolosa. Noi abbiamo adottato questo atteggiamento in tutti i nostri casi, e la trasfusione sanguigna è nelle nostre mani uno degli avvenimenti più insoliti. . . .

“Sebbene tecniche speciali per ridurre l’emorragia e il rischio chirurgico siano state adottate da altri, come indotta ipotermia, deliberatamente indotta ipotensione, uso di espansori sanguigni colloidi, e così via, noi non siamo ricorsi a tali misure. L’attacco chirurgico è stato quello di una tecnica operativa più meticolosa con l’enfasi sul risparmio di ogni millilitro di sangue possibile e sulla sostituzione del sangue perduto con una semplice soluzione di cristalloidi, cioè con una soluzione di lattato di Ringer. I risultati sono stati i più soddisfacenti.

“Per giunta, si è paghi di non dovercisi preoccupare di complicazioni da trasfusione di sangue intero come le reazioni allergiche o emolitiche, blocco renale ed epatite”.

Quale particolare “formula” seguono questi medici per sostituire il sangue perduto prima dell’operazione chirurgica o dopo? Essi dicono:

“Il nostro proprio metodo nella cura di questi pazienti è stato quello d’impiegare solo la soluzione di lattato di Ringer per la sostituzione del sangue. Non si segue nessuna formula particolare, ma in genere usiamo tre volte il volume di questo fluido rispetto alla perdita di sangue sostenuta. . . .

“Sebbene si usino estesamente la soluzione di destrosio isotonico e la soluzione salina isotonica, una formulazione ‘equilibrata’ è migliore: la soluzione di Ringer contiene potassio e calcio oltre al sodio e al cloruro. Si deve notare che il calcio e il potassio sono presenti solo nella concentrazione ‘fisiologica’ e questa preparazione non serve a sostituire il deficit di tali ioni.

“La ‘migliorata’ soluzione di Ringer contiene lattato di sodio. La solita soluzione di Ringer ha un leggero effetto acidulo; il lattato di Ringer tende a superare questa influenza acidula ed è perciò la preferita soluzione cristalloide per somministrazione intravenosa”.

Inoltre, le ampie operazioni chirurgiche addominali, come le resezioni (rimozioni) dello stomaco e dell’intestino nei casi di malattie maligne si son fatte ora molte volte senza l’uso del sangue.

Domande indagatrici

Considerati tali successi, sono degni di nota i seguenti commenti dei dottori Roen e Velcek. Essi dissero: “Nella maggioranza dei casi medici e autorità ospedaliere si sono rifiutati di operare i Testimoni di Geova a causa del problema delle trasfusioni sanguigne. Noi sosteniamo che è un errore negare a queste persone l’operazione, non importa quanto ampia sia la chirurgica contemplata”.

Questi dottori citano un caso dopo l’altro di Testimoni ai quali era stata rifiutata altrove l’operazione chirurgia, quindi che vennero all’Ospedale di S. Barnaba e furono operati con successo senza sangue. I successi della chirurgia incruenta praticata da altri chirurghi esperti in tutto il mondo confermano la loro conclusione.

In realtà, si deve dire che oggi i medici che ancora si rifiutano di operare i testimoni di Geova a meno che non si usi sangue si tradiscono. Mentre saranno senza dubbio sinceri, ora ci si deve chiedere: Perché si rifiutano? Non conoscono forse quello che fanno i chirurghi eminenti, altamente rispettati, in altre parti del mondo o nel loro stesso paese, perfino nella loro propria provincia o città? È possibile che il loro addestramento e il loro condizionamento passato li abbia resi di mente ristretta, non disposti a progredire con i più recenti sviluppi nel campo della medicina? In alcuni casi può darsi che semplicemente non abbiano fiducia nella propria capacità? O potrebbe perfino rientrarci il pregiudizio religioso?

Alla luce dei moderni eventi della medicina, non c’è nessuna scusa per qualsiasi medico che cerchi di imporre la trasfusione di sangue a chi non la vuole.

Altre terapie

Né i suddetti esempi esauriscono i suddetti metodi ora seguiti o esaminati nella pratica chirurgica incruenta. Molto utile è pure risultata un’altra pratica per incrementare il sangue del paziente prima, quando il tempo lo permette, e anche dopo l’operazione. Si danno al paziente varie sostanze nutrienti, come ferro, vitamine e amminoacidi. In questo modo, pur essendoci stata durante l’operazione perdita di sangue, il sangue che rimane sarà meglio in grado di sopportare il carico. Le sostanze nutrienti aiuteranno inoltre il corpo a sostituire la perdita sanguigna. Un medico che segue questa norma oltre all’effettiva operazione chirurgica disse: “È sorprendente quanto presto i pazienti si riprendano” in seguito alla cura ricostituente.

Un’altra terapia è stata concepita dal dott. James E. Eckenhoff, preside di facoltà nella Scuola di Medicina dell’Università Nordoccidentale. Questa comprende la ipotensione, abbassamento della pressione sanguigna per ridurre la perdita di sangue. Si dice che sia utile nelle operazioni chirurgiche alla testa, al collo e agli arti superiori, ai nervi e nella chirurgia plastica.

C’è poi la forma di chirurgia incruenta chiamata crioterapia. Questa implica l’uso del freddo intenso per ridurre la perdita di sangue. È stata seguita per rimuovere crescite maligne e per trattare certi altri disturbi. Un medico che ha adottato questo metodo è il dott. Irving S. Cooper dell’Ospedale S. Barnaba di New York.

Un’altra idea fu escogitata dal medico newyorkese Lewis Balamuth. Gli fu concessa la licenza per l’uso di un bisturi che vibra ad altissima velocità, oltre 30.000 vibrazioni al secondo. La distanza percorsa dalla vibrazione è solo di circa un decimo di millimetro. I vasi sanguigni recisi sono nello stesso tempo cauterizzati, chiusi dal calore dell’attrito. Si dice che questo metodo sia utile per eliminare la necessità di suturare vene e arterie, e può rappresentare un miglioramento rispetto alle tecniche di elettrocauterizzazione seguite in parecchi anni passati da molti chirurghi.

Fluorocarburi

Interessante è anche un preparato che è ancora allo stadio sperimentale. Ha relazione con il bisogno di ossigeno del corpo. Normalmente, questo bisogno è soddisfatto dai globuli rossi del sangue, che catturano l’ossigeno dai polmoni. Il cuore pompa il sangue ossigenato in tutto il corpo, dove l’ossigeno è liberato ai miliardi di cellule che ne hanno bisogno per il loro normale funzionamento. Comunque, gli espansori del volume plasmatico ora usati non possono trasportare ossigeno. Così, quando c’è una perdita di sangue molto grande, la capacità del corpo di trasportare ossigeno è ostacolata.

Gli esperimenti implicano quelli che si chiamano fluorocarburi in grado di trasportare ossigeno. Questi sono composti organici in cui tutti gli atomi di idrogeno sono stati sostituiti dalla fluorina. Un ostacolo è stata la loro tendenza ad accumulare nei tessuti del corpo effetti imprevedibili. Comunque, la rivista Science riferisce che sono stati escogitati più nuovi fluorocarburi che vengono rapidamente eliminati dal corpo degli animali da esperimento.

Gli scienziati sono comunque cauti, affermando che per il momento non si possono mettere questi esperimenti fatti su animali in relazione con gli effetti pratici che avrebbero negli uomini. Inoltre, essi notano che questi fluorocarburi sono lungi dall’essere sostituti totali del sangue. Il sangue contiene centinaia di altre sostanze e strutture chimiche oltre ai globuli rossi con la loro capacità di trasportare ossigeno. Quindi se tale ricerca dia luogo a qualche aiuto pratico per gli uomini resta da provarsi.

Da tutti tali sforzi qui menzionati, e da altri ancora, si può così vedere che si compie un buon lavoro per onorare il desiderio dei pazienti che non vogliono le trasfusioni di sangue. Già chirurghi altamente esperti hanno escogitato metodi per eliminare l’uso del sangue durante l’operazione chirurgica, con risultati molto soddisfacenti. Mentre si fa in questo senso altro lavoro, si possono attendere ulteriori risultati utili.

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