Perché si dividono
DOPO aver letto del vertiginoso aumento dei divorzi è comprensibile chiedere: Perché oggi i matrimoni che falliscono sono molti di più?
Una ragione è che le nuove leggi permettono di ottenere il divorzio con più facilità. Nel 1970 fu introdotta in California una legge in virtù della quale i matrimoni possono essere sciolti senza dare la colpa a nessuna delle parti. Questo tipo di legge è già in vigore in 50 stati e territori degli U.S.A.
Dal dicembre 1973, in Inghilterra, le coppie che non hanno il problema dei figli possono ottenere il divorzio semplicemente compilando un modulo, accompagnato da una dichiarazione autenticata dalla quale risulti che il matrimonio è fallito, e spedendolo alle autorità. Anche in altre nazioni le leggi sul divorzio sono state liberalizzate.
Ma c’è una ragione più fondamentale per cui l’indice dei divorzi è in vertiginoso aumento.
Riguarda la mentalità stessa degli individui, i loro valori, il modo in cui considerano il matrimonio e quello che si attendono dalla vita. In questo c’è stato un cambiamento improvviso, drammatico.
Gli individui hanno imparato ad aspettarsi e a volere di più. Molti sono d’accordo con una pubblicità americana della birra, che dice: ‘Si vive solo una volta, quindi goditi più che puoi’. Pertanto, se il matrimonio non è così eccitante com’erano stati indotti ad attendersi, molti cercano una via d’uscita. E divorziano. Ora si stanno sperimentando tante diverse specie di rapporti, che vengono pure chiamati “matrimoni”, come fa notare il Post-Intelligencer di Seattle:
“Nella zona di Seattle bancari e ingegneri stanno sperimentando il matrimonio di gruppo. Il matrimonio non legalizzato è uno dei soggetti dei sermoni domenicali . . . I matrimoni senza contratto gareggiano con le unioni legalizzate. Gli anziani infrangono tranquillamente le convenzioni e i figli della rivoluzione crescono con una nuova etica sessuale”.
Illustriamo la rapidità del cambiamento avvenuto: Nella primavera del 1968, solo dieci anni fa, ci fu uno scandalo quando una studentessa nubile che faceva il secondo anno di università a New York ammise di avere vissuto con un uomo fuori dell’università. La cosa finì sulla prima pagina del Times di New York, e la ragazza rischiò l’espulsione. Oggi molte importanti università hanno dormitori misti, e la convivenza è così comune che di rado suscita commenti.
Nonostante il radicale cambiamento di mentalità, il matrimonio legalizzato fra uomo e donna è ancora popolare. Ma invece di considerare il matrimonio come un impegno per tutta la vita, il divorzio è ora considerato un’alternativa logica, ‘se le cose vanno male’. Un recente sondaggio effettuato nella Germania Occidentale ha rivelato che il 26 per cento delle spose tedesche pensa al divorzio ancor prima di sposarsi. Ovviamente questo tipo di mentalità contribuisce ai divorzi.
I moderni movimenti di “liberazione” hanno incoraggiato a far carriera fuori di casa, o a intraprendere qualsiasi altra strada permetta all’individuo di “realizzarsi”. Pertanto oggi si dà meno importanza all’impegno e più all’appagamento individuale. Si è portati a pensare soprattutto alla propria soddisfazione e al proprio piacere, a ottenere dalla vita tutto quello che può dare ORA. Pare che questa mentalità sia la ragione per cui oggi vi sono tanti divorzi.
L’esempio dato dai capi del mondo non è stato certo d’aiuto, come fa notare Good Housekeeping del giugno 1977:
“Mentre l’indice nazionale dei divorzi saliva, le personalità politiche a quanto pare erano in testa nella corsa ai tribunali dei divorzi. Ministri, parlamentari, ambasciatori, alti funzionari della Casa Bianca scioglievano il proprio matrimonio con la stessa facilità degli altri cittadini, o ancor più facilmente, senza alcun apparente detrimento per la loro carriera o la loro immagine pubblica”.
Tali esempi hanno contribuito alla valanga di divorzi. La struttura stessa della famiglia, e della società in generale, ne ha risentito. C’è una soluzione? Si può trovare vera felicità, come singoli e come famiglie?