È ora di smettere di fumare!
NEGLI ultimi mesi sono stati inferti alcuni gravi colpi al vizio del fumo. Infatti è stato messo in relazione con così tante malattie e tanti disturbi che un editoriale del “Journal of the American Medical Association” ha detto che “non si può fare a meno di provare impaccio nel commentare altre dita accusatrici”, dita che “si trasformano, per così dire, in piedi che prendono a calci qualcuno che è già a terra”. Ma l’editoriale proseguiva facendo proprio questo, mettendo in relazione il fumo con pericolosa ipertensione ed emorragie cerebrali.
Alcuni altri colpi sono stati inferti al vizio del fumo da recenti notizie di giornali:
● “Per ogni sigaretta che la madre fuma — specie durante il travaglio — il feto ne fuma in effetti due o tre” — secondo un resoconto pubblicato dal “Medical Tribune” sulle ricerche effettuate dal dott. Claude Par del University Health Center di Sherbrooke, nel Quebec. Egli ha scoperto che molti di questi bambini soffrono di ipossiemia (insufficienza di ossigeno), e questo “potrebbe spiegare gli studi che mettono in relazione l’uso di sigarette da parte della madre con aborto spontaneo, abruptio placentae [distacco della placenta] e parto prematuro”.
● La State Mutual Life Assurance Company del Massachusetts dice che ai fumatori si dovrebbero far pagare premi di assicurazione sulla vita più alti perché gli indici di mortalità, per qualsiasi età, sono più del doppio rispetto a quelli dei non fumatori. La società di assicurazioni ha condotto uno studio al riguardo ed è pervenuta alla conclusione che le differenze nella probabilità di vita — di oltre sette anni per un uomo di 32 anni — “sono troppo grandi per essere ignorate . . . nel determinare il premio individuale di assicurazione sulla vita”. Più di 30 società di assicurazione offrono ai non fumatori tariffe più basse.
● Un ricercatore dell’Harvard Medical School dice che i figli che non fumano sono decisamente danneggiati dal fumo delle sigarette fumate dai genitori. Il suo lavoro indica che “negli anni successivi potrebbero correre un rischio maggiore di contrarre il cancro polmonare”.
● La Società Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato i risultati del suo esauriente studio ventennale sulla vita di oltre un milione di americani. Il dato più importante? “Siamo stati in grado di mostrare, in modo efficace e indiscutibile, la relazione che c’è fra il fumo e il cancro”, ha detto un dirigente della Società. “È chiaro che, in media, il non fumatore vivrà sei anni più del fumatore, e otto anni più del forte fumatore”.
● La Società Americana per il Cancro comunica pure nella sua pubblicazione annuale “Fatti e cifre sul cancro” che il cancro polmonare è secondo solo al cancro della mammella tra i tumori a esito mortale che colpiscono le donne. Nel 1961, il cancro polmonare era solo all’ottavo posto. Un esperto dice a mo’ di spiegazione che “le donne hanno cominciato a fumare sul serio solo molto più tardi degli uomini, ma ora dalle statistiche sul cancro polmonare che le riguardano risulta che hanno raggiunto l’aumento precedentemente registrato fra gli uomini”.
● Un sondaggio dell’opinione pubblica di natura riservata effettuato per conto del Tobacco Institute, pubblicato per sbaglio dalla Commissione Commerciale Federale degli U.S.A., ha avuto effetti negativi sull’industria del tabacco. Il sondaggio ha rivelato che un crescente numero di non fumatori teme di respirare il fumo nell’aria che li circonda, tanto che secondo lo studio questo “è il fatto più pericoloso per la sopravvivenza dell’industria del tabacco verificatosi finora”. Lo studio prevede pure che nei locali pubblici “le pressioni per ottenere ambienti separati [per fumatori e non fumatori] aumenteranno notevolmente”.
● La Repubblica Popolare Cinese, il maggior produttore di tabacco del mondo, ha annunciato un cambiamento nella politica del governo e ora farà una campagna per mettere in guardia la popolazione contro il tabacco. È la prima volta che la Cina prende un provvedimento contro l’industria delle sigarette, monopolio governativo.
● Le proprietà della nicotina, una droga che dà luogo ad assuefazione, hanno indotto gli esperti governativi in materia “a considerare il tabacco con maggiore inquietudine”, scrive il “Daily News” di New York. Le ricerche effettuate dall’Istituto Nazionale per l’Abuso di Droga in America indicherebbero che “la nicotina dà luogo a maggiore assuefazione che l’eroina o l’alcool” e che “uno non fuma più per sentirsi bene, ma per non sentirsi male”.
Stando così le cose, e davanti a questi fatti penosi e sempre più numerosi, quelli che usano tabacco possono solo trarre conforto l’uno dall’altro, come dice nella conclusione il succitato editoriale: “Se mal comune è mezzo gaudio, non c’è da temere d’essere soli dietro le nuvole di fumo delle sigarette”.