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  • g87 22/6 pp. 16-17
  • Il tabacco, una minaccia per fumatori e non fumatori

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  • Il tabacco, una minaccia per fumatori e non fumatori
  • Svegliatevi! 1987
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Svegliatevi! 1987
g87 22/6 pp. 16-17

Il tabacco, una minaccia per fumatori e non fumatori

Continuano ad aumentare le prove che il tabacco fa male sia ai fumatori che ai non fumatori. Considerate quanto segue:

■ Tabacco invece di cibo

“Si può prevedere un’epidemia di tumori del polmone” in molti paesi in via di sviluppo entro un decennio, dice il periodico World Health. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) aggiunge che il consumo di tabacco “continua ad aumentare del 2,1 per cento all’anno nel Terzo Mondo”. Al presente, vi si coltiva il 63 per cento della produzione mondiale di tabacco, contro il 50 per cento di circa 25 anni fa. Tale tendenza mette in pericolo questi paesi in via di sviluppo. Il Times di Londra spiega perché: “Il tabacco, la cui coltivazione fu adottata in tutto il Terzo Mondo perché era un prodotto destinato all’esportazione, sta facendo salire l’incidenza del cancro, causando diboscamento e impegnando terreni in cui si potrebbero coltivare i prodotti alimentari tanto necessari per il consumo interno”.

■ Fumo e cancro

Al 14º Congresso Internazionale sul Cancro tenuto in Ungheria nel 1986, gli esperti calcolarono che quell’anno sarebbero morte di cancro tre milioni e mezzo di persone. “Secondo statistiche dell’OMS [Organizzazione Mondiale della Sanità]”, scrive il periodico medico tedesco Ärztliche Praxis, “un milione di questi decessi saranno causati dal fumo”.

Sir Richard Doll, professore emerito di medicina all’Università di Oxford, ha avvertito che delle 3.800 sostanze chimiche presenti nel fumo del tabacco, 50 sono state riconosciute cancerogene negli animali. Si è riscontrato che alcune di queste sostanze chimiche sono più concentrate nel fumo non aspirato. Pertanto i fumatori espongono altri, che diventano fumatori passivi, alle sostanze più cancerogene. In uno studio condotto in Gran Bretagna tra non fumatori che vivevano insieme a fumatori si è scoperto che tra le vittime dei tumori del polmone, uno su due era un fumatore passivo.

Il direttore americano della sanità ha raccomandato alle ditte di riservare ambienti di lavoro esenti da fumo ai dipendenti non fumatori. Nel suo rapporto per il 1986, a proposito degli effetti del fumo sulla salute, dice: “Il fumo involontario causa malattie nei non fumatori sani, anche il cancro”, e “il fatto di tenere separati i fumatori dai non fumatori in ambienti comunicanti può ridurre, ma non elimina, l’esposizione dei non fumatori al fumo del tabacco nell’ambiente”.

■ Effetto sui nascituri

Un’équipe di ricercatori medici dell’Università di Sydney, in Australia, afferma che il fumo priva i bambini nel grembo materno delle necessarie sostanze nutritizie. I ricercatori hanno studiato l’effetto che ha il fumo sul sangue che arriva alla placenta, l’organo tramite cui il nascituro riceve nutrimento e ossigeno e che attraverso il cordone ombelicale porta via i prodotti di rifiuto. Esaminando il flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale, i ricercatori hanno scoperto che appena due minuti dopo che la madre ha fumato una sigaretta, il flusso sanguigno rallenta, e questo effetto dura anche un’ora.

Come riferiva una rivista (The University of Sydney News), il dott. Brian Trudinger, professore di ostetricia e ginecologia, ha detto: “Mediamente, i bambini delle donne che durante la gravidanza fumano dieci sigarette al giorno pesano alla nascita circa 300 grammi di meno dei bambini di quelle che non fumano. Ma finora si poteva sostenere che questo era dovuto in qualche modo alla fumatrice più che al fumo, si poteva cioè argomentare che le donne che fumavano durante la gravidanza avranno avuto altri problemi tali da far loro mettere al mondo bambini più piccoli. La nostra ricerca, comunque, dimostra in modo conclusivo che il fumo influisce direttamente sul feto, riducendo il flusso sanguigno fra esso e la placenta”.

Inoltre, la rivista medica inglese The Lancet ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio sul cancro nell’infanzia. Dallo studio è emerso che maggiore era il numero di sigarette fumate quotidianamente dalla madre durante la gravidanza, maggiore era per i figli il rischio di contrarre il cancro. “Considerando tutte le sedi di tumori”, riferiva la rivista, “per i bambini esposti a 10 o più sigarette al giorno durante la gravidanza il rischio di contrarre il cancro aumentava complessivamente del 50%”.

Dopo la nascita, la salute dei figli delle fumatrici è soggetta ad altri pericoli. In un altro numero della rivista The Lancet si leggeva: “Gli studi hanno riscontrato una diretta relazione tra fumo passivo e asma infantile, respiro affannoso persistente e malattie dell’apparato respiratorio nel primo e nel secondo anno di vita”.

■ Il costo del fumo per i datori di lavoro

I fumatori costano ai datori di lavoro 4.000 dollari australiani (3.600.000 lire) in più per persona all’anno, dice l’Associazione degli Ispettori Sanitari del Nuovo Galles del Sud (Australia). L’Associazione basa la propria affermazione sulle prove secondo cui i fumatori si assentano dal lavoro per malattia più dei non fumatori e hanno il doppio degli incidenti. I fumatori sono più soggetti a incidenti, dice l’Associazione, a causa del fumo negli occhi degli operai o perché fanno i lavori con una mano sola mentre nell’altra hanno la sigaretta.

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