I lettori ci scrivono
Come si identifica la vera religione
Il vostro articolo intitolato “Perché ci sono tante religioni?” (8 maggio 1984) mi è piaciuto. Il suo obiettivo è l’unità di religione, specie per quanto riguarda gli insegnamenti di Gesù. Ma poi alla fine dell’articolo viene sottinteso che per praticare la pura adorazione bisogna conoscere i testimoni di Geova e adorare Dio alla loro maniera. Facendo parte della Chiesa di Cristo, mi oppongo a chiunque proclami che la benedizione di Cristo sia solo sulla sua religione. Come dichiarò l’apostolo Paolo, tutti gli uomini possono essere salvati mediante la fede in Gesù come gratuito dono di Dio. (Romani 3:22-25) Per essere salvati non dobbiamo far altro che accettare la morte e risurrezione di Cristo per i nostri peccati. Se dovete proprio ricorrere alla Parola di Dio, vi prego di non servirvene per dare giudizi.
J. L., Nebraska
Siamo d’accordo che la morte e la risurrezione di Cristo costituiscono la base per ottenere il perdono dei peccati e la salvezza con la prospettiva della vita eterna. Ma tutti coloro che accettano questo gratuito dono devono soddisfare certe esigenze in quanto alla fede e alle opere, esigenze che sono esposte nella Parola di Dio, la Bibbia. (Giacomo 2:26) Queste costituiscono i segni caratteristici della vera adorazione. Sebbene l’articolo a cui si fa riferimento sopra non menzioni i testimoni di Geova, il fatto stesso che l’elenco di tali segni caratteristici induca alcuni a pensare ai testimoni di Geova è la prova che i testimoni di Geova hanno questi segni caratteristici della vera religione. — Ed.
“Scherzi”
Vivissimi ringraziamenti per il vostro articolo intitolato “Fino a che punto gli scherzi sono divertenti?” (22 aprile 1984). Una volta volevo spaventare mia madre. Quando uscì dal soggiorno le feci paura, e cadde. Per diversi secondi non si mosse. Potevo solo sentire il suo respiro affannoso. Mi inginocchiai accanto a lei e l’aiutai a tornare in sé, ma tremava tutta. Ora quello spaventato ero io!
K. P., Germania
Difendete il vostro udito
Il vostro articolo intitolato “Difendete il dono dell’udito” (22 gennaio 1984) mi ha veramente toccato. Ho un problema d’udito e vi ringrazio dei buoni consigli contenuti in questo articolo. Ora mi rendo conto ancor di più di quanto sia prezioso il dono dell’udito.
V. A., Grecia
Valérie
L’articolo su Valérie (8 giugno 1984) mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. L’amore e l’impegno dei genitori, la determinazione da parte di Valérie di imparare e di superare il suo problema, la comprensione manifestata dal fratello Laurent, e il fatto che sono tutti uniti nell’adorazione: ecco cosa significa veramente essere una famiglia. Ho pianto per la gioia pensando a loro, ma per la tristezza pensando a quelli che non hanno un’atmosfera così affettuosa in cui crescere.
M. B., Pennsylvania