La verità sulle usanze pasquali
È una pietra pesante quella che sigilla la tomba di Gesù. Le tre donne che camminano nelle tenebre che precedono l’alba non sanno come spostarla, ma hanno un desiderio ardente: compiere un ultimo gesto d’amore per il loro Signore che è stato ucciso. Pietra o non pietra, ungeranno teneramente il corpo crudelmente inchiodato al palo tre giorni prima! È un piccolo gesto ma rivela profondo amore.
Mentre si avvicinano alla tomba nell’orto, il problema di rotolare la pietra appare più grande che mai nella loro mente. Ma giunte sul posto rimangono sbalordite vedendo che la pietra è stata rotolata e la tomba è vuota! Un angelo vestito di bianco spiega: “Smettete d’essere attonite. Voi cercate Gesù il Nazareno, che fu messo al palo. Egli è stato destato, non è qui”. — Marco 16:1-6; Giovanni 20:1, 2.
LA RISURREZIONE di Gesù Cristo è una delle credenze fondamentali del cristianesimo. L’apostolo Paolo disse: “Ma se Cristo non è stato destato, la nostra predicazione è certamente vana, e la nostra fede è vana”. (I Corinti 15:14) Non sembrerebbe quindi logico che i cristiani commemorassero questo grande avvenimento?
‘Fate questo in ricordo di me’
Il Concilio Vaticano II ha dichiarato: “Ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente ‘giorno del Signore’ o ‘domenica’ . . . [la chiesa fa] memoria . . . della [sua] Risurrezione”. Oltre a ciò, essa “fa la memoria della Risurrezione del Signore, che ogni anno . . . celebra a Pasqua, la più grande delle solennità”. — I Documenti del Concilio Vaticano II, Ediz. Paoline, 1966, pp. 47, 46.
In nessun punto, però, la Bibbia indica che i primi cristiani osservassero una domenica settimanale o una Pasqua annuale per commemorare la risurrezione di Cristo. La sera prima di morire, Cristo ordinò di tenere una celebrazione ben diversa. Egli servì ai suoi discepoli un pasto semplice consistente di vino e pane e comandò loro: “Continuate a far questo in ricordo di me”. — Luca 22:19.
Era la sua morte e non la sua risurrezione che Gesù voleva fosse commemorata. E quanto spesso? Gesù servì questo pasto la sera del pasto pasquale ebraico, una celebrazione con cui si ricordava ogni anno la liberazione di Israele dall’Egitto. (Matteo 26:19, 20, 26-28) Ovviamente Gesù intendeva sostituire la Pasqua ebraica con questo pasto commemorativo da servire annualmente. Cristo non comandò né la Pasqua né alcun’altra celebrazione. Socrate, storico della chiesa del quinto secolo, disse: “Gli apostoli non pensavano minimamente a stabilire dei giorni festivi, ma volevano promuovere una vita irreprensibile e di devozione”.
Nasce la Pasqua
Sia Gesù Cristo che l’apostolo Paolo predissero che nel cristianesimo si sarebbero infiltrati dei falsi insegnamenti. (Matteo 13:24, 25, 36-40; II Timoteo 4:3) Dopo la morte degli apostoli di Gesù mise radice l’idea che sarebbe stato appropriato, nel periodo della pasqua ebraica, osservare un digiuno (ora detto Quaresima) seguito da una festa. Evidentemente si pensò che questo sarebbe stato un modo per commemorare la risurrezione di Cristo.
La Pasqua e le sue usanze
La nascita della festa di Pasqua non ebbe pertanto un fondamento biblico. Secondo certi studiosi, infatti, in alcune lingue come l’inglese e il tedesco il nome stesso della festività [rispettivamente Easter ed Ostern] sarebbe di origine anglosassone e si riferirebbe alla primavera. Gli antichi pensavano che in quella stagione il sole rinascesse dopo mesi di morte invernale.a Il termine italiano Pasqua e il francese pâques, invece derivano dall’antica parola ebraica pèsach, che significa “passaggio”. La cristianità sostiene che la Pasqua sostituisca questa festa ebraica, ma così facendo non tiene conto del fatto che Gesù sostituì la festa ebraica non con la Pasqua, ma con la sua cena commemorativa”.
Lo storico Socrate perciò conclude: “Mi sembra che questa festa [Easter] sia stata introdotta nella Chiesa rifacendosi a qualche vecchia usanza, così com’è accaduto per molti altri costumi che si sono affermati”. Il gran numero di tradizioni pasquali provengono veramente da “qualche vecchia usanza”, l’usanza di nazioni idolatre! Il sacerdote cattolico Francis X. Weiser ha ammesso: “Alcune delle tradizioni popolari della Quaresima e della Pasqua risalgono ad antichi riti della natura”. Questi riti primaverili erano destinati in origine a “spaventare i demoni dell’inverno per farli fuggire”.
Ma la Chiesa non aveva aiutato i suoi convertiti ad abbandonare queste forme di paganesimo? La pubblicazione Curiosities of Popular Customs (Curiosità delle usanze popolari) spiega: “La tattica della Chiesa primitiva era invariabilmente quella di dare un significato cristiano alle cerimonie pagane ancora esistenti che non si riusciva a sradicare. Nel caso della Pasqua la trasformazione fu particolarmente facile. La gioia per il sorgere del sole letterale, e il risveglio della natura dalla morte invernale, divenne la gioia per il sorgere del Sole della giustizia, per la risurrezione di Cristo dalla tomba”.
“Attraenti”?
In un suo libro (The Easter Book), Weiser giustifica tutto questo dicendo che la Chiesa ha ‘elevato il simbolismo precristiano della natura a rito cristiano sacramentale’. Le usanze non cristiane, dice, “hanno reso attraenti gli aspetti soprannaturali del periodo [pasquale]”.
La vista di bambini che si azzuffano per prendere le uova dai vivaci colori può anche sembrare ‘attraente’. La stessa cosa potrebbe dirsi di molte usanze pasquali. Ma si tratta di un semplice e innocuo divertimento? Un greco, proprietario di un bar, ha detto: “So che l’uovo è una stupidità e ancor di più il coniglietto; ed è una stupidità il fatto che digiuniamo per 40 giorni prima di Pasqua. Ma questo dà più sapore alla nostra vita”.
Forse. Tuttavia i sinceri cristiani si preoccupano di quello che dice la Bibbia: “Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre? . . . ‘“Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi”, dice Geova, “e cessate di toccare la cosa impura”’”. (II Corinti 6:14-17) Certo questo includerebbe alcune usanze che derivano chiaramente da false pratiche religiose o che vi somigliano in maniera inequivocabile. Alcuni ecclesiastici sostengono che queste pratiche divengono accettabili quando sono introdotte nella Chiesa, ma fu questo stesso ragionamento che in un’occasione portò gli israeliti alla rovina!
Andando contro il comando di Dio, fecero un vitello d’oro. (Esodo 20:4) Esso seguiva senz’altro il modello degli idoli che avevano visto in Egitto. Quindi usarono l’idolo in un rito che definirono “festa a Geova”. Ma Geova Dio pensò forse che questo rendesse più ‘attraente’ la sua adorazione? Al contrario! Solo l’intervento di Mosè impedì che gli israeliti venissero sterminati! — Esodo 32:1-5, 9-14.
Le usanze pasquali, come uova, coniglietti e falò, non sono dunque purificate per il fatto che vengono seguite dai cristiani. Anzi, contaminano chiunque le osservi. — Confronta Aggeo 2:12, 13.
Interessante, comunque, è il commento di un articolo pubblicato dalla rivista australiana The Bulletin: “I testimoni di Geova considerano la Pasqua un amalgama di riti cristiani e pagani”. Sì, si rifiutano di partecipare a riti idolatrici, ma rendono effettivamente onore al risuscitato Cristo. L’articolo proseguiva dicendo: “I Testimoni si riuniscono . . . [una volta all’anno] per commemorare la morte di Gesù”. Fanno questo nel modo comandato da Cristo: servendo il pane non lievitato e il vino.
La sfida che ora si presenta a coloro che sanno la verità in merito alla Pasqua è se agiranno o meno in base a quello che sanno.
[Nota in calce]
a Beda il Venerabile, un erudito cattolico dell’ottavo secolo, asserì che il termine Easter derivava dal nome della dea anglosassone della primavera, “Eostre”. Nel suo libro The Two Babylons, Alexander Hislop sostiene ci sia un legame fra Easter e la dea babilonese Astarte.
[Testo in evidenza a pagina 6]
Le funzioni celebrate all’alba del giorno di Pasqua ebbero origine dagli adoratori del sole
[Riquadro a pagina 7]
Usanze pagane che sono state “cristianizzate”
Uova di Pasqua: Dato che in precedenza era vietato mangiare uova durante la Quaresima, le “uova decorate”, afferma l’Encyclopedia Americana, “potevano simboleggiare la fine del periodo di penitenza e l’inizio di una gioiosa celebrazione”. Alcune opere di consultazione, però, convengono che fra gli idolatri l’uovo era simbolo di vita e di fertilità. Il libro Celebrations dice: “Si afferma che negli antichi Egitto, Persia, Grecia e Roma si coloravano e si mangiavano uova in occasione delle feste di primavera. I persiani di quel tempo regalavano uova all’equinozio di primavera”.
Lepri e conigli pasquali: In alcuni paesi dell’Europa la lepre è un simbolo tradizionale della Pasqua da molto tempo. (Nell’America del Nord il simbolo è il coniglio, uno stretto parente della lepre). Tuttavia la New Encyclopædia Britannica spiega che la lepre era “il simbolo della fertilità nell’antico Egitto”. Perciò quando i bambini vanno a caccia di uova pasquali, che si suppone siano state portate dal coniglio pasquale, “non è un semplice gioco di ragazzi, ma il vestigio di un rito della fertilità”. — Funk & Wagnalls Standard Dictionary of Folklore, Mythology and Legend, volume 1, pagina 335.
Funzioni all’alba: Un libro che parla delle varie ricorrenze e feste celebrate nel mondo (The Book of Festivals and Holidays the World Over) dice: “Una credenza diffusa tra i primi cristiani era che la mattina di Pasqua il sole ballasse in onore della Risurrezione e la gente si alzava molto tempo prima del levar del sole per vederlo. Forse da questa credenza traggono ispirazione le molte funzioni celebrate all’alba del giorno di Pasqua in tutte le parti degli Stati Uniti e d’Europa”.
Il succitato libro di Walsh (Curiosities of Popular Customs) dice: “L’idea che il giorno di Pasqua il sole ballasse si può senz’altro fare risalire a usanze pagane, quando gli spettatori stessi ballavano a una festa in onore del sole, dopo l’equinozio di primavera”.
Il libro Celebrations aggiunge: “Le funzioni celebrate all’alba non sono prive di un legame con i falò pasquali accesi sulle vette dei colli come continuazione dei falò di Capodanno, usanza osservata in tutto il mondo nell’antichità. All’equinozio di primavera venivano compiuti riti per dare il benvenuto al sole e al suo grande potere di dare nuova vita a tutto ciò che cresce”.
Riti dell’acqua: È diffusa la credenza che la mattina di Pasqua l’acqua corrente sia particolarmente benedetta. Un’enciclopedia (Encyclopædia of Religion and Ethics di Hastings) ci rammenta: “Dato che l’acqua è uno degli elementi essenziali per la preservazione della vita e la crescita delle messi, ha naturalmente un ruolo notevole nelle cerimonie per la pioggia e in altri riti stagionali celebrati fra i popoli primitivi”.
La benedizione del nuovo fuoco: Rito cattolico, in preparazione della vigilia di Pasqua, in cui viene acceso un fuoco con una pietra focaia. La succitata enciclopedia dice: “Il nuovo fuoco ebbe origine probabilmente da un’usanza pagana a cui fu attribuito un simbolismo evangelico quando venne adottata dai cristiani”.
[Riquadro a pagina 8]
Stranezze pasquali
Pasti a base di prosciutto: Una vecchia usanza osservata da molti cattolici è quella di mangiare prosciutto a Pasqua. Questa usanza, però, è un residuo del bigottismo inglese. Un libro (The American Book of Days) dice che gli inglesi avevano l’abitudine “di mangiare pancetta affumicata quel giorno per mostrare il loro disprezzo verso l’usanza ebraica di non mangiare maiale”. Secondo il libro Celebrations, Guglielmo il Conquistatore sostituì la pancetta col prosciutto per soddisfare i suoi gusti.
La Pasqua in America: Poiché in America la scena religiosa fu dominata per lungo tempo dal pensiero puritano (i puritani disdegnavano i riti), la Pasqua fu dapprima un avvenimento di scarsa importanza. Sembra però che questa festa sia diventata popolare durante la guerra civile americana. Le famiglie che persero qualche loro caro durante questo conflitto furono così tante che venne promossa la festa come mezzo per recare conforto ai familiari dei defunti.
Falò pasquali: Stando a quanto dice Weiser, in origine i falò pasquali furono vietati dalla Chiesa perché considerati un simbolismo pagano. (Sinodo di Magonza, 742 E.V.) “San” Patrizio comunque introdusse la pratica in Irlanda “per sostituire i falò druidici pagani di primavera con un fuoco cristiano e religioso simbolo di Cristo . . . Questa usanza tollerata divenne infine così popolare che nell’ultima parte del nono secolo i papi la inclusero nella liturgia della Chiesa d’Occidente”. — The Easter Book, del gesuita Francis Weiser.
La Pasqua in Giappone: Una cattolica chiese a una suora giapponese perché non usavano i coniglietti nella loro celebrazione della Pasqua (detta Fukkatsu-sai, o festa della risurrezione). La suora rispose: “Cosa sono? Hanno un significato speciale a Pasqua?”
Un ex cattolico dice: ‘In Giappone la Pasqua era un avvenimento un po’ più serio che nei paesi occidentali. Dopo la messa ricevevamo delle uova colorate, ma non ce ne dicevano il significato. Inoltre nelle chiese, durante la Quaresima, le croci e le altre immagini erano coperte con un drappo viola, ma il giorno di Pasqua i drappi venivano tolti per simboleggiare la gioia della risurrezione’.