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  • Quali sono le origini della Pasqua?

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  • Quali sono le origini della Pasqua?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 1/4 pp. 212-216

Quali sono le origini della Pasqua?

LA PASQUA è considerata da molti la principale festa religiosa della cristianità. Nelle prime ore della mattina di Pasqua grandi folle di persone in tutto il mondo si radunano per assistere alla funzione di Pasqua celebrata all’alba. Le chiese sono ovunque gremite di adoratori, alcune anche più volte, e migliaia di persone affollano quel giorno la piazza della Basilica di S. Pietro per udire la benedizione pasquale del papa. Inoltre grandi moltitudini di pellegrini accorrono nell’antica città di Gerusalemme cinta da mura per il pellegrinaggio pasquale.

Ma la Pasqua ha anche un’altra faccia. Nella stagione pasquale le panetterie espongono calde focacce col segno della croce, e i distributori automatici di dolciumi mettono in mostra uova al burro e alla crema e coniglietti di cioccolato. Vi sono anche la musica pasquale, il profumo pasquale, la gioielleria pasquale, abiti pasquali per gli uomini e per le donne e il pranzo di Pasqua. E non è da trascurarsi la parata di Pasqua, in cui centinaia di migliaia di persone vanno in parata nella sola Cinquantesima Strada di New York, per farsi vedere o soltanto per vedere. Si può dire che negli Stati Uniti la festività di Pasqua ha termine il lunedì con la gara di far rotolare le uova sul prato presidenziale della Casa Bianca, che in passato era una cosa decorosa, ma che recentemente è divenuta un violento lancio di uova.1

L’evidente proposito della Pasqua è di celebrare la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. Con questa premessa, si può ben chiedere: Che cosa c’entrano le focacce calde con la croce, le uova, i conigli, gli abiti nuovi, ecc., con la Pasqua? Ben poco, salvo che entrambi sono stati per lungo tempo in relazione con la stagione della primavera. Infatti An Encyclopedia of Religion di Ferm dice: “Le pratiche pagane furono introdotte nell’osservanza cristiana della Pasqua sin dai primi tempi a motivo del fatto che questa festa coincideva col principio della primavera. . . . In questa stagione dell’anno, il Capodanno e la creazione del mondo erano celebrati nei tempi antichi con uno scambio di doni (le uova di Pasqua) e mostrando generosa ospitalità agli amici, ai poveri, ecc.”

ORIGINI PAGANE

Sapevate che il nome inglese della Pasqua, “Easter”, è di origine pagana? Uno studioso cattolico del primo ottocento, un frate benedettino, in un libro che si può giustamente considerare il predecessore del moderno dizionario biblico, dice:

“Easter è una parola di origine sassone; e si riferisce a una dea dei Sassoni, o piuttosto, dell’Oriente, Estera, in onore del quale erano offerti annualmente sacrifici nella stagione pasquale dell’anno (la primavera), e tale nome fu applicato per associazione di idee alla festa cristiana della risurrezione che ebbe luogo al tempo della pasqua; di qui derivano i nomi Giorno di Easter o Domenica di Easter, che sono però nomi molto impropri; poiché non ci riferiamo affatto alla festa celebrata allora in onore della dea degli antichi Sassoni”.2

A farci giungere alla stessa conclusione abbiamo la testimonianza di altre fonti autorevoli, dallo storico inglese Bede del diciottesimo secolo alle più recenti enciclopedie.

Riguardo all’uso delle focacce calde con il segno della croce all’epoca di Pasqua ci vien detto:

“Come i Greci, i Romani mangiavano pane su cui era il segno della croce . . . ai sacrifici pubblici, e questo pane era normalmente acquistato alle porte del tempio e poi portato dentro, usanza a cui allude S. Paolo in 1 Corinzi x. 28. Il pane con la croce era mangiato dai pagani Sassoni in onore della loro dea della luce, Easter. Ci è mostrato che i Messicani e i Peruviani avevano un’usanza simile. L’usanza, infatti, era praticamente universale, e la Chiesa primitiva adottò astutamente la pratica, incorporandola nell’Eucaristia e dandoci così la focaccia calda con la croce”.3

Che cosa possiamo dire delle uova di Pasqua? È risaputo che nelle antiche cosmogonie pagane, o teorie sull’origine dell’universo, l’uovo ha un ruolo preminente. Una di esse menziona l’“Uovo della Luce”, un’altra l’“Uovo del Mondo”. Si supponeva che da una di queste uova fosse uscito il primo dio, il Fattore e Governante del Mondo. Si diceva anche che Eros, il dio dell’“amore”, fosse uscito da un uovo.4

Alcuni veramente asseriscono che l’uso delle uova per Pasqua sia dovuto al fatto che un tempo le uova erano proibite durante la Quaresima, ma questo non spiega perché si desse importanza alle uova per Pasqua dopo che fu tolta la proibizione e ora che le uova si possono mangiare durante tutta la Quaresima. Né questo spiega perché non sia data la stessa importanza ad altri cibi che sono ancora proibiti durante la Quaresima e che si possono mangiare solo a cominciare da Pasqua. Il fatto che per Pasqua si mangi prosciutto non dimostra il contrario, dato che si cominciò a includere il prosciutto nei pranzi pasquali per uno scopo del tutto diverso. Una fonte autorevole dice: “Molti cattolici americani a Pasqua mangiano prosciutto bollito per pranzo senza conoscere l’origine dell’usanza. Essa è ciò che resta dell’antica abitudine esistente tra gli Inglesi di mangiare quel giorno una fetta di lardo per mostrare il loro disprezzo per l’usanza giudaica di non mangiare maiale”.5

La spiegazione più opportuna della ragione per cui si mangiano le uova a Pasqua si trova in The Catholic Encyclopedia: “L’abitudine può avere origine dal paganesimo, poiché moltissime usanze pagane, osservate in onore del ritorno della primavera, passarono alla Pasqua. L’uovo è il simbolo della vita che germoglia al principio della primavera”.6

Riguardo al coniglietto pasquale, la medesima autorevole fonte religiosa dice: “Il coniglietto pasquale fa le uova, ragione per cui queste sono nascoste in un nido o in giardino. Il coniglio è un simbolo pagano ed è sempre stato un emblema della fertilità”.6

Anche la funzione celebrata all’alba di Pasqua non è senza precedenti pagani. “Secondo un’antica superstizione, il sole che sorge la mattina di Pasqua danza nei cieli; questa credenza vien fatta risalire alle antiche feste pagane della primavera, allorché gli spettatori danzavano in onore del sole”.7

E si deve dire la medesima cosa della spettacolare cerimonia che ha luogo in tutta la cristianità il giorno prima di Pasqua, in cui viene benedetto il nuovo fuoco e sono accese certe candele e lampade. Una particolareggiata descrizione di questa cerimonia include quanto segue: “L’ottenere e il benedire il nuovo fuoco è probabilmente un rito di origine celtica o anche pagana, incorporato nella funzione della Chiesa gallicanaa dell’ottavo secolo”.8

LA SUA STORIA

Come ebbe origine tutto ciò? Una cosa è certa, che non risale agli inizi del cristianesimo, infatti The Encyclopædia Britannica dice:

“Non v’è traccia della celebrazione della Pasqua come festa cristiana né nel Nuovo Testamento né negli scritti dei padri apostolici. La santità di occasioni o luoghi speciali era un’idea del tutto estranea alla mente dei primi cristiani; essi erano troppo profondamente assorti negli avvenimenti stessi per pensare ai loro aspetti esteriori [non essenziali]. ‘Tutto il tempo stesso è una festa per i cristiani a motivo dell’eccellenza delle buone cose che sono state date’, scrive Crisostomo. . . . Origene [esorta] con lo stesso spirito . . . Lo storico religioso Socrate . . . afferma con perfetta verità che né Cristo né i suoi apostoli parteciparono all’osservanza di questa o di qualsiasi altra festa. ‘Gli apostoli’, egli scrive, ‘non pensarono di stabilire giorni di festa, ma di promuovere una vita di innocenza e di pietà’; e attribuisce l’introduzione della festa di Pasqua nella chiesa alla perpetuazione di un’antica usanza, ‘come sono state istituite molte altre usanze’. Questa è senza dubbio la realtà dei fatti”.9

Non dovremmo sorprenderci per questo, poiché Gesù e i suoi apostoli non avevano forse predetto l’allontanamento dalla pura adorazione? Gesù si riferiva ad esso quando disse in una sua parabola: “Mentre gli uomini [gli apostoli] dormivano [nella morte], venne il suo [di Cristo] nemico [Satana] e seminò delle zizzanie [falsi cristiani] in mezzo al grano [veri cristiani] e se ne andò”. Anche l’apostolo Paolo avvertì: “Io so che dopo la mia partenza . . . di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé”. Similmente, l’apostolo Giovanni predisse un allontanamento, anzi, disse che ai suoi giorni era già cominciato. — Matt. 13:25; Atti 20:29, 30, VR; 1 Giov. 2:18, 19.

La storia mostra che queste profezie sono state adempiute, e i fatti relativi alla Pasqua ne sono un esempio. Prima della fine del secondo secolo vi furono molte controversie in merito a quando si dovesse celebrare la risurrezione di Cristo, e Vittorio, vescovo di Roma a quel tempo, cercò inutilmente di imporre le sue vedute sul resto del mondo cristiano professante d’allora.10 Porre fine a questo conflitto fu uno degli scopi per cui venne convocato il Concilio di Nicea. Esso stabilì che la risurrezione di Cristo fosse celebrata la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera, o dopo il 21 marzo.11 È evidente che l’antipatia verso i Giudei contribuì a stabilire questa data.12

Riguardo a questa tendenza prevalente nella cristianità dei primi tempi, lo storico Sir James G. Frazer dice in modo significativo:

“Messe tutte insieme, le coincidenze tra le feste cristiane e le feste pagane sono troppo vicine e troppo numerose per essere casuali. Esse indicano il compromesso che la Chiesa, nell’ora del suo trionfo, fu costretta a fare coi rivali vinti ma ancora pericolosi. L’inflessibile protestantesimo dei missionari primitivi, con le loro ardenti denunce del paganesimo, era stato sostituito con la politica elastica, la facile tolleranza, la vasta carità di ecclesiastici scaltri, che avevano capito chiaramente che se il cristianesimo voleva conquistare il mondo, poteva riuscirci solo moderando i princìpi troppo rigidi del suo Fondatore, allargando un poco la porta stretta che conduce alla salvezza”.13

Si noti tuttavia che Gesù non comandò mai ai suoi seguaci di conquistare il mondo con la conversione o con la forza delle armi. Il suo vangelo del Regno doveva essere predicato in tutto il mondo per testimonianza a tutte le nazioni. — Matt. 24:14.

A questo proposito sarà senza dubbio una novità per la maggioranza dei protestanti il fatto che come un tempo il Natale era proibito dalla legge in certi paesi protestanti perché ritenuto una festa pagana, così “col sorgere del puritanesimo in Inghilterra e con la sua avversione per le cerimonie religiose, per lungo tempo i protestanti non tennero conto della Pasqua, né di qualsiasi altra festa religiosa. . . . Fu durante la Guerra Civile [1861-1865] che le chiese non ritualistiche [degli Stati Uniti] cominciarono a osservare la Pasqua”.5

PUNTO DI VISTA DELLE SCRITTURE

In base a quanto è stato detto, coloro che vogliono piacere a Dio quale atteggiamento devono assumere nei riguardi della festa di Pasqua e di tutte le sue usanze pagane? Com’è già stato notato, né Gesù né alcuno dei suoi apostoli stabilì qualche giorno di festa cristiano. Né questo fu semplice trascuratezza, com’è indicato dal rimprovero rivolto da Paolo ai cristiani della Galazia: “Come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai quali volete di bel nuovo ricominciare a servire? Voi osservate giorni e mesi e stagioni ed anni”. — Gal. 4:9-11, VR.

Nelle Scritture è condannato ancora più vigorosamente il mischiare il paganesimo con l’adorazione del solo vero Dio: “Fuggite l’idolatria. . . . Che dico io dunque? Che la carne sacrificata agl’idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt’altro; io dico che le carni che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione coi demoni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice de’ demoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliam noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui?” Il paganesimo è il frutto di Satana e dei suoi demoni, e mischiarlo con il cristianesimo è un affronto a Geova Dio che egli non lascerà passare inosservato, poiché è ‘un Dio che esige esclusiva devozione’. — 1 Cor. 10:14-22, VR; Eso. 20:5.

L’adozione di abitudini pagane nell’adorazione è pure sconsigliata con queste parole: “Quale associazione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial? O qual parte ha il fedele con l’incredulo? E quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli?” Nessuno assolutamente. “‘Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”; “‘e io vi accoglierò’”. L’ateo paganesimo fa parte di questo mondo impuro, e i cristiani devono mantenersi “senza macchia dal mondo”. — 2 Cor. 6:14-18; Giac. 1:27.

È davvero una vergogna mettere in relazione delle ‘usanze pagane come la focaccia calda con la croce, le uova, i conigli o le lepri, il fuoco eterno e altre cose simili col più grande dei miracoli, la risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, dai morti, una delle supreme verità del cristianesimo! È vero che i bambini hanno bisogno di un po’ di divertimento, e anche gli adulti, ma vi sono indubbiamente modi migliori per divertirsi senza fare una caricatura pagana delle grandi verità della Parola di Dio!

I cristiani mostrano apprezzamento per il miracolo della risurrezione di Cristo, non celebrando un certo giorno stabilito da un antico concilio di uomini, e celebrandolo con usanze pagane, ma accettando per fede la realtà della risurrezione di Gesù e lasciando che essa dia loro una speranza per i cari morti e per se stessi e quindi lasciando che tale speranza li spinga a servire Geova Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima e con tutta la forza. — Mar. 12:30; 1 Cor. 15:58.

FONTI

1 Times di New York del 24 aprile 1962.

2 Dictionary of the Bible, Calmet, pag. 363.

3 The Encyclopædia Britannica (Edizione del 1959), IV vol., pag. 381.

4 Encyclopedia of Religion and Ethics, Hastings, IV vol., pagg. 147, 148.

5 The American Book of Days, Douglas, pagg. 200-202.

6 V vol., pagg. 225-227.

6 V vol., pagg. 225-227.

7 The Encyclopædia Britannica (Edizione del 1959), VII vol., pag. 531.

8 The Catholic Encyclopedia, VII vol., pag. 438.

9 Nona Edizione, VII vol., pag. 531.

10 History of Christianity—The First Three Centuries, Neander, I vol., pagg. 523-537.

11 The Encyclopedia Americana, IX vol., pag. 507.

12 Ecclesiastical History, Socrate (Edizione di Bohn), pagg. 37, 38.

13 The Golden Bough, Frazer, pag. 361.

5 The American Book of Days, Douglas, pagg. 200-202.

[Nota in calce]

a La Chiesa Cattolica Romana in Francia distinta dalla chiesa in Italia.

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