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  • Parte 6: Le Assemblee “Regno Trionfante” del 1955

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  • Parte 6: Le Assemblee “Regno Trionfante” del 1955
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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  • PARIGI, FRANCIA, DAL 3 AL 7 AGOSTO 1955
  • ROMA, ITALIA, DAL 5 AL 7 AGOSTO 1955
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 1/12 pp. 727-731

Parte 6: Le Assemblee “Regno Trionfante” del 1955

PARIGI, FRANCIA, DAL 3 AL 7 AGOSTO 1955

Per coronare un anno di successo di servizio del Regno nel campo di testimonianza in Francia, durante l’ultimo mese dell’anno di servizio 1955 fu tenuta a Parigi la seconda assemblea internazionale dei testimoni di Geova. In aprile, mese di campagna mondiale, in cui si era celebrato il Memoriale della morte di Cristo e distribuito il nuovo opuscolo (La Cristianità o il Cristianesimo — Qual è “la luce del mondo”?), le 183 congregazioni dei testimoni di Geova in Francia avevano raggiunto un nuovo massimo nel numero dei proclamatori del Regno, cioè 9.883, che rappresenta un aumento del 23 per cento sul precedente anno di servizio. E alla celebrazione del Memoriale, sebbene soltanto 225 partecipassero agli emblemi del pane e del vino, vi fu un totale di 11.894 presenti. Tutti dovettero quindi accogliere all’assemblea i loro fratelli che venivano dal maggior numero di Paesi mai rappresentati in una riunione a Parigi. A Parigi e nei sobborghi vi sono circa 2.500 testimoni. Si prevedeva un massimo di presenti, e l’organizzazione della società del nuovo mondo a Parigi si preparò a riceverli. Missionari francesi diplomati della scuola di Galaad, pionieri francesi e proclamatori di congregazione s’impegnarono per molte settimane nella prenotazione di camere negli alberghi e in case private, per soddisfare le molte richieste di alloggio.

La grande arena coperta di Parigi, il Velodromo Invernale o Palazzo dello Sport, fu affittata per l’assemblea. Quattro anni fa il primo congresso internazionale del dopoguerra dei testimoni di Geova in Francia era stato tenuto nello stesso Palais des Sports, ed a quel tempo 10.456 persone avevano assistito all’adunanza pubblica e 351 erano state battezzate. Nel frattempo la rivista ufficiale, La Torre di Guardia, era stata messa al bando in Francia in tutte le lingue. Tuttavia, l’eterno Dio Geova, che ha costituito per il suo popolo una classe di sentinelle, aveva continuato a cibarlo spiritualmente, ed esso crebbe in maturità spirituale e in numero in questo Paese cattolico romano e comunista. Dall’ufficio filiale di Parigi si cammina per 15 minuti lungo Rue de la Tour (Via della Torre), attraversando il Ponte Passy sul fiume Senna, e una piazza dopo il Quay Grenelle c’è il Palazzo dello Sport. Solo tre isolati a nord, si erge la Torre Eiffel di fama mondiale, alta 300 metri.

Oltre alle migliaia di delegati stranieri qui convenuti, giunse nella città un treno speciale di 1.200 fratelli polacchi, provenienti dal nord-est della Francia. A causa delle principali lingue che si sarebbero parlate in questa assemblea, il programma stampato portava le sue “Informazioni per i congressisti” in francese, inglese e polacco, e nelle medesime lingue erano anche le scritte di benvenuto ed i cartelli con indicazioni posti intorno al Palazzo dello Sport. Gli annunci dal palco venivano similmente fatti in queste tre lingue. Ma la letteratura era provveduta in maggior numero di lingue. Sebbene molti fratelli polacchi ora comprendano il francese, giovedì, venerdì e sabato dalle 10 a mezzogiorno furono tenute speciali adunanze in lingua polacca, e sabato mattina i presenti ammontarono a 577.

Oltre che alle necessità spirituali, il comitato del congresso provvide una gran mensa verso la parte posteriore del palco adorno di fiori, dove a intervalli regolari i congressisti consumavano pasti sostanziosi, convenientemente serviti da appositi banchi per la distribuzione. Anche qui, come in tutte le precedenti assemblee “Regno Trionfante”, una buona e grande orchestra dirigeva l’animata musica dei cantici del Regno. Mentre la maggioranza cantava in francese, molti delegati esteri cantavano in inglese.

All’apertura ufficiale dell’assemblea le 9.701 persone presenti affollarono il palazzo riempiendo il pian terreno dell’arena di fronte al palco e occupando i posti in galleria ai lati dello stadio mentre alcuni occupavano perfino l’ultima galleria molto in alto. In questo velodromo essi non stavano a guardare una corsa di biciclette, ma corridori in gara per il premio della vita eterna nel nuovo mondo di Geova. Tra questi corridori ve n’erano quattordici provenienti dal totalitario Portogallo; molti venivano dal Brasile, ove si parla portoghese, e circa trentacinque anche dalla Spagna di Franco. Questi fratelli hanno provato la dittatura in Paesi che concedono pieni privilegi religiosi solo alla Chiesa Cattolica Romana; quindi, in questa magnifica e libera assemblea di Parigi, erano profondamente commossi. Gli Spagnoli avevano le lacrime agli occhi nel vedere per la prima volta tale folla di fratelli, testimoni di Geova, in aperta assemblea a migliaia e migliaia, senza timore della polizia. Che importava se non potevano comprendere le lingue dei discorsi pronunciati dal palco! Ciò nonostante, provavano una grande gioia nell’essere insieme al loro fratelli, nell’unica grande famiglia di Dio, Geova. Si meravigliarono e rallegrarono per la libertà che osservavano mentre i loro fratelli camminavano per le vie di Parigi, identificandosi apertamente come testimoni di Geova dai distintivi indicanti l’assemblea e il discorso pubblico, distribuendo letteratura e predicando il messaggio di porta in porta senza ostacoli. Ricevettero molte vivificanti impressioni da raccontare, nel loro ritorno a casa, ai fratelli sottoposti alla dittatura!

La maggioranza degli oratori dell’America del Nord parlò in inglese e tali discorsi furono tradotti dal palco in francese da capaci interpreti. Gli oratori francesi in programma pronunciarono i loro discorsi con lo stesso entusiasmo e vigore di quelli che parlarono in inglese. Il servitore di filiale di Parigi pronunciò, il discorso di benvenuto in francese. Quella sera il Presidente, fratello Knorr, pronunciò il discorso di apertura su “Il messaggio trionfante del ‘Regno’”, ed alla fine annunciò il libro francese Che cosa ha fatto la religione per il genere umano? L’uditorio manifestò molta gioia.

Dalle 13,20 alle 20,50 cinque treni speciali trasportarono molti delegati esteri a Roma, facendo naturalmente così diminuire il numero dei presenti a Parigi. Era ora in moto il grande spostamento in massa dei delegati attraverso tutto il Continente da un congresso all’altro mediante tutte le complesse predisposizioni abilmente organizzate dalla sede centrale di New York della Società Torre di Guardia. Fu un’invasione dall’estero di combattenti teocratici, senza precedenti in tutte le epoche. Riguardo a questo l’edizione europea del 5 agosto del giornale Stelle e strisce (inglese), pubblicato a Darmstadt in Germania per le forze armate degli Stati Uniti, a pagina 3 diceva:

“PARIGI, 4 agosto (AP) — Più di 4.000 accaldati Testimoni di Geova provenienti da ogni Stato dell’Unione affollarono ieri pomeriggio [mercoledì] una importante arena sportiva di Parigi per ascoltare sermoni, riprendendo poi i loro bagagli per la tappa seguente del loro giro dell’Europa occidentale. I membri della setta pacifista, ciascuno con un distintivo rosso e giallo indicante ‘La conquista del mondo vicina mediante il regno di Dio’, compiono quello che probabilmente è il più grande spostamento in massa di Americani in Europa dopo l’invasione degli Alleati durante la seconda guerra mondiale”.

Più tardi da Roma cinque treni speciali portarono migliaia di congressisti nelle città della Svizzera. L’edizione di mercoledì, 10 agosto, del Quotidiano Bernese (Berner Tagblatt) pubblicò una fotografia dei delegati ivi giunti e intitolò l’articolo che l’accompagnava “Invasione a Berna: 2.000 Testimoni di Geova”. L’articolo proseguiva nel dire: “Per due giorni la città svizzera di Berna ha sperimentato l’invasione di più di 2.000 testimoni di Geova, in maggioranza provenienti dagli Stati Uniti. Gente di ogni colore che portava piccoli distintivi a fermaglio con la scritta ‘testimoni di Geova’ ha dominato per un po’ di tempo il traffico stradale e specialmente le donne di ‘colore’ di ogni età e statura attiravano su sé prolungati sguardi. Molto più di 4.000 testimoni, alcune centinaia dei quali si sono fermati a Zurigo e Ginevra, in due navi e 42 aeroplani speciali sono venuti dagli Stati Uniti in Europa, per quivi recarsi da un congresso all’altro, cominciando da Londra e quindi Parigi”.

Nel secondo giorno del congresso di Parigi il Presidente era in programma due volte, e dopo il suo discorso serale contro lo spiritismo sorprese e rallegrò l’uditorio con la presentazione dell’opuscolo Fondamento per credere in un nuovo mondo, in francese. La mattina seguente egli dovette recarsi in volo in Italia, per dar culmine al primo giorno d’apertura dell’assemblea internazionale di tre giorni a Roma.

Venerdì mattina a Parigi, nel Palazzo dello Sport, 774 candidati risposero con un deciso “Oui!” alla domanda loro rivolta dall’oratore francese sul battesimo. Essi furono quindi condotti a quindici chilometri di distanza dal Palazzo, a Ville de Chatenay-Malabry, dove furono immersi nella piscina coperta del Comune, davanti a molti testimoni. Fra i battezzati v’erano un ragazzo di otto anni ed una signora di ottantatré anni. Perfino una donna cieca si sottomise all’immersione, con la forza di Geova. Un uomo e sua moglie, che precedentemente erano stati spiritisti, furono anche battezzati, e la sera precedente apprezzarono grandemente il discorso del fratello Knorr contro il demonismo o spiritualismo.

Sabato sera il fratello Knorr ritornò in aereo da Roma a Parigi, pronto a pronunciare tre discorsi domenica. Vi era gran numero di Parigini ad ascoltare il largamente annunciato discorso pubblico, poiché nel Palazzo dello Sport i presenti ammontarono a 16.500, inondando letteralmente il luogo dell’assemblea. Anche il fratello Knorr fu molto felice per la viva simpatia dimostrata dal suo uditorio e provò gran gioia nell’annunciare l’opuscolo La conquista del mondo vicina — mediante il regno di Dio, in francese. Il massimo di presenti era stato raggiunto ed i fratelli stranieri si rallegrarono insieme ai loro fratelli francesi. I nemici si spaventarono; e, come d’abitudine dopo vaste riunioni della società del nuovo mondo, un locale giornale cattolico romano francese pubblicò un articolo prolisso contro i testimoni di Geova, mal rappresentandoli come annunciatori della fine del mondo per il 21 agosto corrente. Una delle stazioni radio più largamente ascoltate in Francia fece un annuncio sulla nostra assemblea. Essa stabilì per noi il 21 agosto 1955 come data della fine del mondo. Inoltre per iniziativa della stessa stazione radio, in questa trasmissione fu aggiunto che i testimoni di Geova avevano annunciato già 427 volte la fine del mondo senza alcun successo. Così la sensazionale “data” fece la sua comparsa in numerosi quotidiani d’Europa, compreso quello di Lisbona, Portogallo, e senza escludere quello di Losanna, Svizzera. L’edizione francese dell’11 agosto del Feuille d’Avis di Losanna pubblicò un’ampia confutazione di questa falsa rappresentazione a pagina 19.

I testimoni di Geova in Francia ritornarono dalla loro magnifica assemblea determinati a continuare la loro opera fino allo scoppio di Armaghedon, la cui ora e il cui giorno nessun uomo conosce, ma solo Dio e il suo Cristo. In conseguenza dell’assemblea di Parigi il numero dei proclamatori attivi del Regno dovrebbe presto raggiungere un nuovo massimo di più di 10.000 in tutta la Francia.

ROMA, ITALIA, DAL 5 AL 7 AGOSTO 1955

Tutta l’Italia prese nota della prima assemblea internazionale dei testimoni di Geova a Roma dal 5 al 7 agosto. Da principio i nemici attaccarono con qualche calunnia, e in seguito tornarono a schernire. Una parte della stampa italiana, sebbene annunciasse benevolmente l’assemblea di Roma, asseriva che la data dell’assemblea fosse stata improvvisamente anticipata in vista dell’estrema imminenza della fine del mondo. L’effetto di questi scherni tuttavia fu solo una pubblicità ai testimoni di Geova, che accentrò maggior attenzione pubblica sulla loro assemblea di Roma.

Il luogo dell’assemblea era in se stesso tale da attirare l’attenzione pubblica; era il Palazzo dei Congressi dell’Esposizione Universale di Roma. Le sette protestanti in Italia erano sbalordite da ciò che i testimoni di Geova avevano fatto. Chiedevano: “Come hanno fatto ad ottenere il Palazzo, i testimoni di Geova?” Questo palazzo, proprietà del governo italiano, era uno dei numerosi edifici dell’Esposizione costruiti per volere dello scomparso duce fascista, Mussolini, che lo aveva destinato alla Fiera Mondiale del 1942. Lasciato incompiuto, era stato finalmente rimodernato e reso disponibile con una spesa di più di un miliardo di lire. È un edificio di aspetto imponente, sormontato da una specie di cupola quadrata, con una facciata di quattordici alti pilastri e dinanzi ad essa un ampio spiazzo obliquo pavimentato a guisa di mosaico. Tutto veramente grandioso! Nell’interno vi è una grande e bella sala per congressi, illuminata a giorno; vi sono inoltre altre sale più piccole e molte aule per conferenze. Dentro e fuori, un aspetto chiaro, ordinato e pulito. Situato al sommo di una collina, lo si può vedere da altri luoghi elevati di Roma; si trova a sudest della Città del Vaticano, sull’altra sponda del fiume Tevere.

I testimoni di Geova contrattarono ed ottennero l’uso esclusivo del Palazzo per la loro assemblea. Improvvisamente, il 18 luglio, la Presidenza del Consiglio revocò il permesso di occupare l’edificio, e questo soltanto diciotto giorni prima dell’inizio dell’assemblea. Ogni richiesta d’informazioni in merito a tale revoca rimase senza spiegazione. Il direttore ed altri del suo ufficio ritenevano che da una sola fonte influente, molto in alto, fosse stata fatta pressione perché venisse annullato il contratto per l’affitto del Palazzo. Seguirono tre giorni di ricerca febbrile di una nuova sala: teatri, velodromi, stadi, ecc., con risultato negativo. Quando i fratelli stavano per perdere tutte le speranze, ecco che all’ufficio filiale di Roma della Società Torre di Guardia pervenne una telefonata: “Il Gabinetto ha riconsiderato il caso e vi permette di usare il Palazzo, come era stato pattuito”!

Evidentemente vi erano state altre pressioni. Veramente la mano di Geova Dio stesso non era mancata. Finalmente il Gabinetto del governo nazionale italiano si era riunito, aveva deliberato ed era giunto alla conclusione che malgrado tutto si doveva permettere ai testimoni di Geova di far uso del Palazzo secondo il contratto originale.

Perciò i testimoni di Geova vi entrarono in tempo utile e vi stabilirono i loro reparti di servizio del congresso, usando molte delle aule per conferenze. Per la prima volta l’elettricista addetto dovette montare un nostro impianto elettrico per tutto il palazzo, a nostre spese, perché si potessero trasmettere i programmi del congresso nelle sale, nei corridoi e negli altri vari locali del grandioso edificio. Per il noleggio delle sedie per la folla che si attendeva furono spesi mille dollari.

Alle organizzazioni religiose non cattoliche romane non è concesso tenere riunioni pubbliche, annunciare adunanze pubbliche o invitare il popolo a tale avvenimento. Così 1.000 lettere d’invito personale furono inviate alle persone ritenute interessate o simpatizzanti. Non vi erano volantini per libera distribuzione, però vi furono migliaia di inviti personali orali, e le riviste della Società, La Torre di Guardia e Svegliatevi! annunciarono in molte lingue e in tutta la terra l’assemblea di Roma. Non si può ignorare neppure la grande pubblicità data dagli stessi congressisti, portando anche qui a Roma come in tutte le altre città dove si tenevano assemblee, piccoli distintivi sulla giacca o sulla camicia. Questi distintivi che annunciavano l’assemblea e l’adunanza pubblica provocarono grande curiosità e domande alle quali coloro che li portavano dovevano rispondere, cogliendo così l’opportunità di dare una testimonianza e formulare un invito. Tale testimonianza giunse finanche nella Città del Vaticano, poiché a centinaia i congressisti, con i loro distintivi, andarono a visitare i suoi edifici aperti al pubblico.

Il programma stampato del congresso forniva “Informazioni per i Congressisti” in italiano e in inglese, indicando pure quali discorsi sarebbero stati pronunciati in inglese e tradotti in italiano.

Venerdì mattina, 5 agosto, nel sontuoso Palazzo dei Congressi l’assemblea fu aperta ufficialmente con un discorso di benvenuto del presidente del congresso, rappresentante della Società Torre di Guardia; e con gioia particolare degli Italiani presenti egli annunciò per la prima volta la pubblicazione della rivista Svegliatevi! nella loro lingua, aggiungendo che sarebbe stata pubblicata due volte al mese. Questo giorno d’apertura fu coronato dal discorso finale pronunciato la sera dal Presidente della Società, che dall’assemblea di Parigi si era recato in aereo a Roma quel giorno. Per i fratelli italiani fu un momento felice quello in cui il fratello Knorr, per mezzo dell’interprete, al termine del discorso “Il messaggio trionfante del ‘Regno’” annunciò la pubblicazione del nuovo libro in italiano, “Nuovi Cieli e Nuova Terra”. La folla presente stupì i giornalisti. I 4.200 partecipanti avevano gremito la bella sala principale e la doppia galleria. Era la prima volta che ciò si verificava nel Palazzo; in Italia congressi così affollati sono insoliti. In seguito furono annunciate ancora altre pubblicazioni in italiano. Sabato mattina, alla conclusione del suo discorso “Geova è nel suo tempio santo”, il Presidente presentò una nuova pubblicazione in italiano, l’opuscolo di 32 pagine “Questa Buona Notizia del Regno”. Poco dopo la sua partenza in aereo da Roma per ritornare a Parigi, giunse di lì in aereo il Vicepresidente della Società, per continuare da dove il Presidente aveva interrotto. Quella sera, dopo il discorso finale, egli annunciò ai 2.859 presenti un’altra novità in lingua italiana, l’opuscolo di 64 pagine Fondamento per credere in un nuovo mondo.

Un altro notevole avvenimento: in quel pomeriggio 378 candidati si presentarono al discorso del battesimo e furono quindi battezzati senza chiasso, per non creare spettacolo al pubblico. Nove autobus furono impiegati per trasportarli nel distante luogo del battesimo.

Un certo numero di sacerdoti cattolici romani e di suore, nei loro abiti religiosi, cercarono di entrare per forza, ma gli uscieri dissero loro che questa era un’adunanza privata, solo per gli invitati. Gli invitati formavano veramente un’assemblea internazionale, provenienti da ventotto Paesi ed isole, le Isole Filippine, Cipro, le Isole Britanniche, ecc. Circa 150 venivano dalla Sicilia, e la rappresentanza dei nativi Italiani comprendeva non solo uomini, ma anche donne. Molti fratelli italiani sono alquanto poveri nelle attuali circostanze. Non avevano i mezzi per condurre all’assemblea i figli, quindi questi dovettero stare a casa e un solo membro della famiglia veniva mandato come rappresentante. Alcuni sembrava vivessero soltanto del pane che avevano portato con loro, quale vitto sostanziale. Altri avevano riempito le loro valigie non di vestiti ma di pane, formaggio e olive, per nutrirsi durante i tre giorni dell’assemblea. In questi giorni i fratelli consumarono 3.882 pasti; 818 pasti gratuiti furono serviti dalla mensa ai pionieri. Era piacevole vedere molti fratelli consumare la colazione seduti sotto gli alberi del parco. Alcuni senza alloggio dormirono sulle panchine, ma non nel terreno dell’Esposizione Universale, perché qui sarebbe stato a pagamento! Un buon numero di fratelli di lingua tedesca si accamparono con tende nel terreno dell’Esposizione. Per i delegati stranieri occorsero 3.741 posti a dormire, e per i fratelli italiani 2.750. Settanta fratelli dormirono sotto le stelle.

A Roma è meglio tenere l’adunanza principale di mattina, piuttosto che nel pomeriggio. Quindi il discorso di domenica “La conquista del mondo vicina — mediante il regno di Dio” fu stabilito per le 10,30. Fu una bella giornata di sole. La sala principale del Palazzo e le sue due gallerie erano al completo, con una folla di 2.700 partecipanti; centinaia erano nel salone adiacente, mentre altri ancora, seduti su sedie e panchine nei corridori e nell’elegante atrio, ascoltavano per mezzo di altoparlanti. Il totale dei presenti fu di 4.351, e la maggioranza di essi era italiana. Tutto il discorso del Vicepresidente, tramite l’interprete, fu accolto con soddisfazione da questo attento uditorio nella capitale religiosa della Cristianità, in certo modo galvanizzato dalla forza della situazione e delle circostanze; e con gran gioia ricevette il nuovo opuscolo in italiano contenente il testo integrale di questo sfidante discorso pubblico, con l’imprimatur di Geova e il nihil obstat di Gesù Cristo.

Quel pomeriggio si proseguì col programma, e molti rimasero per i commenti di chiusura gremendo ancora una volta il salone principale. Ripetutamente manifestarono la loro felicità al rapporto sulla serie dei congressi internazionali tenuti fino ad allora e alla relazione sull’espansione dell’opera e sulle attività dell’organizzazione visibile di Geova. Alla fine dell’assemblea alcuni piansero per l’emozione. Un congressista proveniente dalla Svizzera disse: “Il mio cuore spasima dalla felicità”.

Undici giornali, interessati, pubblicarono notizie sull’assemblea, in diciassette edizioni. Fino a domenica mattina furono dedicati sette metri di colonne di notizie sul congresso. I fratelli italiani furono stimolati da questa assemblea internazionale ed apprezzarono specialmente la presenza dei molti fratelli stranieri. Molte visite ulteriori furono affidate ai proclamatori pionieri in servizio continuo. L’assemblea li stimolò per l’intero mese. In Italia i mesi estivi, per quanto concerne l’attività di campo, sono generalmente deboli, e il mese di agosto ha sempre registrato il più basso rapporto di proclamatori estivi. Nella campagna di aprile con l’opuscolo La Cristianità o il Cristianesimo — Qual è “la luce del mondo”?, vi era stato un nuovo massimo di 3.238 proclamatori che avevano fatto rapporto, ossia il 37 per cento di aumento. Ma in luglio, prima dell’assemblea internazionale, vi era stata una partecipazione di 2.948, col 25 per cento d’aumento nei proclamatori. In agosto, mese dell’assemblea, parteciparono al servizio 3.044, col 29 per cento d’aumento. La solita ricaduta era stata superata. Per la prima volta il rapporto di servizio di agosto raggiunse una bella cifra per la chiusura dell’anno di servizio 1955. Altro prossimo progresso è dunque in vista per l’anno di servizio 1956 e si spera presto raggiungere il numero di 4.000 proclamatori in tutta l’Italia.

Dopo l’assemblea i fratelli cominciarono a mandare copie speciali dell’opuscolo La Cristianità o il Cristianesimo — Qual è “la luce del mondo? al clero di ogni denominazione ed agli editori religiosi per notifica e per il loro commento. Dal clero furono poi ricevute molte lettere, quasi tutte dispregiative; due furono benevoli. Una era scritta di mano del sessantaquattrenne cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, noto per la sua attività di carattere sociale, il quale è considerato come uno dei migliori probabili candidati alla prossima elezione papale. La sua risposta di riconoscimento non fu ingiuriosa, ed egli almeno prese nota dei testimoni di Geova. Spetta ai testimoni in Italia il compito di dare l’esempio del vero Cristianesimo alla gloria di Geova e di radunare tutte le Sue altre pecore sotto l’unico Pastore Cristo Gesù.

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