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  • È possibile l’unità fra tutti i gruppi etnici?

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  • È possibile l’unità fra tutti i gruppi etnici?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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  • Assemblee dei testimoni di Geova “Parola di verità”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
  • Gli “uomini di buona volontà” dell’Africa schierati fermamente dalla . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
  • Le Assemblee “Sacro Servizio” danno risalto al cristianesimo pratico
    Svegliatevi! 1977
  • Assemblee di Distretto “Adoratori Uniti”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 15/8 pp. 507-512

È possibile l’unità fra tutti i gruppi etnici?

C’È UNA base su cui le persone possono andare d’accordo con vero, sentito amore e unità? È possibile, particolarmente se sono di razza o nazionalità, lingua e condizione sociale diverse?

Verso la fine del 1970, quando un gruppo di 236 persone degli Stati Uniti e del Canada visitarono l’Africa, poterono avere dirette informazioni al riguardo. Dove si potrebbe trovare maggiore diversità di gruppi etnici? E in quale luogo della terra c’è ora una più forte espressione della ricerca di libertà che in questo continente, che come un gigante si sta destando ai suoi privilegi e al suo posto nel mondo?

I viaggiatori scelsero dicembre per il viaggio, perché quel mese i testimoni di Geova in Africa dovevano tenere le loro assemblee “Uomini di buona volontà”. Questi congressi avrebbero riunito migliaia di Africani di molte tribù e varie origini. Il gruppo dei viaggiatori era formato di testimoni di Geova. Essi sapevano che la Bibbia dice: ‘Dio ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini’. E avevano visto l’unità e la cooperazione nella prima serie di tali assemblee tenute l’estate prima nell’America del Nord. Era possibile questo in tutti i paesi? Inoltre, questi visitatori dell’America del Nord sarebbero stati ricevuti come “fratelli” e si sarebbero a loro volta sentiti come fratelli verso i delegati delle assemblee in Africa?

DAKAR, SENEGAL

Per assistere alle dieci assemblee da visitare i viaggiatori seguirono diversi itinerari, andando alcuni a un’assemblea e alcuni a un’altra. La prima fu quella di Dakar, nel Senegal, situata sulla punta più occidentale della grande protuberanza africana bagnata dall’Oceano Atlantico.

Al loro arrivo a Dakar, i turisti furono calorosamente accolti la mattina presto alle 7,30 da una numerosa delegazione di Testimoni locali, che li aiutarono nelle operazioni di dogana e caricarono i loro bagagli sugli autobus in attesa. Alcuni furono ospitati vicino all’albergo principale in singolari capanne di forma conica del tipo che ci sono nel Senegal, per provare realmente com’è una visita in Africa.

L’assemblea di quattro giorni, iniziata il 1º dicembre, fu tenuta a La Maison des Jeunes, o Edificio dei Giovani. Benché di fuori l’edificio fosse molto attraente, l’interno era in rovina. Ma i Testimoni del Senegal si misero per tempo al lavoro con secchi d’acqua e sapone. Senza spesa per i proprietari della sala essi usarono quasi quaranta litri di vernice, sostituirono lampadine, ripararono e sostituirono porte, sturarono fogne e provvidero acqua. Dopo 1.200 dure ore lavorative tutto era pronto, incluso un bel palco con fondale. I visitatori delle sponde occidentali per certo non avevano mai avuto un luogo di adunanza più pulito o più confortevole.

In questo paese di circa quattro milioni di abitanti, l’80 per cento dei quali sono musulmani, 178 testimoni di Geova svolgono la loro attività di predicazione. L’assemblea non fu annunciata, ma venne tenuta sotto forma di un raduno privato. Il massimo dei presenti fu 325. Sia il presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, N. H. Knorr, che il vicepresidente, F. W. Franz, apparvero parecchie volte nel programma, parlando per mezzo di interpreti.

COMMENTI DEL DIRETTORE DELLA SALA

Che cosa notarono lì i delegati del continente americano circa il problema dell’unità fra persone di varie razze e lingue? Forse ciò è rispecchiato dalle osservazioni fatte dal direttore de La Maison dès Jeunes. Commentando la cooperazione e la disciplina manifeste, egli chiese: “Per favore, ditemi come fate”. Quando fu spiegato che non si ottiene per mezzo di un annuncio fatto dall’altoparlante ma che è un modo di vivere appreso mediante lo studio della Bibbia e messo in pratica nella vita quotidiana, chiese di avere l’abbonamento alle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! e volle una copia di tutte le pubblicazioni della Torre di Guardia da mettere nella biblioteca dell’Edificio dei Giovani. Salutando concluse: “Non mi ero mai reso conto che avete un’organizzazione così seria con norme così elevate di pulizia e ordine. E avete sempre una così felice disposizione mentale; è ovvio che avete un nobilissimo scopo”.

Un delegato del congresso del Senegal esclamò, mentre l’aereo dei visitatori decollava verso il successivo luogo dell’assemblea: “Non parlo inglese, per cui esitai ad andare a parlare con loro, ma come fui sorpreso e felice quando vennero da me e mi salutarono calorosamente appena arrivati e poi mi dissero arrivederci prima che partissero. Mi sono sentito molto amato. I servitori di Geova in altre parti del mondo sono veramente miei fratelli e sorelle”.

MONROVIA, LIBERIA

Mentre l’assemblea di Dakar era al suo terzo giorno, un altro aereo di viaggiatori atterrava nella splendida moderna città di Monrovia, in Liberia. Il Padiglione del Centenario era un luogo adatto per questa assemblea. Ma l’organizzatore del congresso fu avvisato tardivamente che l’università governativa aveva affittato il Padiglione per la cerimonia del conferimento dei diplomi che doveva tenersi l’ultimo giorno, giorno dell’adunanza per invitati. L’adunanza si sarebbe potuta tenere dopo, alle sei. Questa modifica non sembrò, comunque, opportuna, poiché la cerimonia del conferimento dei diplomi poteva durare più a lungo. Si fece dunque un secondo sforzo per affittare l’Edificio del Partito dei Veri Liberali da due miliardi e mezzo di lire, situato lì vicino. La costruzione apparteneva al governo e stava solo per essere ultimata. Non era ancora stata mai usata. Ebbene, per poter usare un simile edificio, si dovettero cercare quella domenica pomeriggio un ministro del gabinetto, l’architetto, il direttore degli appalti, il presidente della società e l’elettricista, al fine di ottenere l’approvazione e l’accesso all’edificio. Ma si fece tutto in tempo per permettere alle 1.427 persone che aspettavano pazientemente fuori di entrare a udire il discorso per invitati.

Il secondo giorno del convegno i 679 attivi testimoni di Geova della Liberia furono felici di vedere sessantadue persone che venivano battezzate nell’Oceano Atlantico. Fra questi ministri appena ordinati c’erano persone di origini e condizioni sociali molto diverse. Una era un noto avvocato, un’altra una donna americana che precedentemente era stata nei Peace Corps (organizzazione che addestra persone per mandarle a prestare aiuto nei paesi sottosviluppati). C’era una ragazza africana che a scuola aveva ricevuto ripetute percosse a motivo della sua fede, e un ex predicatore protestante di settantasette anni. Ora erano tutti uniti nell’adorazione del vero Dio.

RIUNIONE

Un momento davvero culminante, specialmente per i Testimoni liberiani, fu il venerdì l’arrivo di Milton G. Henschel, un direttore della Società Torre di Guardia. Henschel era stato presente sette anni prima a un’assemblea a Gbarnga, in Liberia, quando si era scatenata la persecuzione da parte di alcuni oppositori dei testimoni di Geova. Questa volta, all’arrivo di Henschel, decine di Liberiani si fecero avanti per stringergli la mano, raccontando alcune delle sofferenze che avevano subìto quando la loro assemblea era stata interrotta ed era stato inflitto durissimo trattamento ai quattrocento allora radunati. Ora potevano anche ridere di alcuni comici o umoristici aspetti di quell’occasione critica. Alcuni fanciulli presenti a quel tempo sono cresciuti, divenendo forti, attivi testimoni di Geova, e volevano farlo sapere al loro fratello in visita.

FREETOWN, SIERRA LEONE

La Sierra Leone (che significa “Monti del Leone”), luogo della successiva assemblea visitata, è il terzo paese del mondo per la produzione di pietre preziose. La capitale, Freetown, fu fondata nel 1787 da schiavi affrancati.

I primi di dicembre sono il tempo ideale per tenervi l’assemblea. È la stagione dell’“harmattan”, vento asciutto e fresco che soffia dal deserto del Sahara, provvedendo ristoro dai caldi raggi del sole di giorno e una fresca, dolce brezza di notte. Gli indigeni lo chiamano il “dottore”, perché quelli afflitti dalla malaria e da altre malattie tropicali “guariscono”, almeno temporaneamente.

Giacché nella Sierra Leone ci sono 851 attivi ministri dei testimoni di Geova, si attendeva una considerevole folla. Fu dunque presentata la domanda per ottenere l’uso del Brookfields Stadium, il posto più grande e migliore di Freetown. Comunque, era già stato affittato da un’altra organizzazione. Senza perdersi d’animo, gli organizzatori del congresso andarono dai rappresentanti di quell’organizzazione, i quali gentilmente rinunciarono alla loro prenotazione perché vi si tenesse l’assemblea. Al discorso per invitati ci furono 1.540 presenti.

CAMBIANO LA LORO VITA PER SODDISFARE LE NORME DI DIO

Un difficile problema si presenta a molti che desiderano servire Dio nella Sierra Leone, nonché in molte altre parti dell’Africa. Questo perché predomina la poligamia. Quanto sia grande il desiderio di migliaia di Africani di cuore onesto di mettere la loro vita in armonia con la volontà di Dio e piacergli fu rappresentato con una dimostrazione basata su un episodio di vita vissuta, in una speciale parte predisposta per i delegati dell’America del Nord in visita.

Secondo la rappresentazione sul palco, la scena iniziava con un capo africano che studiava il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna insieme a un testimone di Geova. Presto si rese conto di non poter essere accettato per il battesimo e divenire servitore di Geova Dio mentre era poligamo. Ma che cosa avrebbe fatto? Aveva sei mogli. Gli furono mostrate le scritture indicanti che poteva essere accettato solo se rinunciava a tutte le sue mogli tranne una. Dopo molta riflessione, acconsentì a mandarne via cinque e a tenere quella giovane, perché poteva dargli molti figli. Nuovamente, però, il consiglio delle Scritture ammoniva: “Rallegrati con la moglie della tua giovinezza”. — Prov. 5:18.

L’uomo radunò allora le sue mogli e spiegò loro quello che doveva fare, cioè tenere la prima moglie e mandar via le altre. Si offrì di provvedere al mantenimento delle altre finché potessero badare a sé, o finché non si fossero risposate. Rimase incrollabile nonostante gli argomenti delle mogli, e anche nonostante le insistenze fatte su di lui quando si dimise da capo. Come risultato, una delle mogli che aveva mandate via, vedendo la correttezza e la purezza di questa condotta, divenne anch’ella testimone di Geova. Da questo, che è solo uno di migliaia di simili casi, i visitatori poterono vedere che in Africa i testimoni di Geova vivono secondo le stesse elevate norme bibliche seguite dai loro fratelli cristiani in altre parti della terra.

Una rimarchevole circostanza fu notata da un osservatore all’assemblea di Freetown. Lì persone di undici tribù che di solito sono ostili le une verso le altre si erano radunate, insieme ai delegati di altre nazioni. Quale fu il risultato? Egli osservò: ‘Il primo giorno si videro sei poliziotti che pattugliavano il posto. Il secondo giorno ce n’erano due seduti all’ombra. L’ultimo giorno, quando furono presenti 1.540 persone, non si poteva trovare un poliziotto. Questo è sorprendente se si ricorda che ora nella Sierra Leone c’è lo stato di emergenza’. Tra queste persone l’unità è non solo possibile ma una realtà attuale.

ABIDJAN, COSTA D’AVORIO

La Costa d’Avorio prese questo nome perché nel quindicesimo secolo era un centro del commercio dell’avorio. Ora, comunque, il suo principale prodotto è il caffè. In questo paese l’opera dei testimoni di Geova fu proibita nel 1964. Questa proibizione durò tre anni. Quando cessò, i Testimoni furono così traboccanti di gioia che alla prima adunanza cantarono cantici del Regno finché non ebbero la voce rauca.

Attualmente ci sono nel paese dieci congregazioni, e sei case missionarie, con 440 attivi ministri. Studiano la Bibbia con 1.000 persone. Un frutto del loro lavoro si vide quando 1.003 persone furono presenti all’assemblea di Abidjan. Furono specialmente lieti di ricevere incoraggiamento e associarsi ai visitatori americani che avevano potuto andare nel loro paese.

ACCRA E KUMASI, GHANA

Il Ghana, chiamato precedentemente “Costa d’Oro”, produce ancora oro e diamanti, ma il principale prodotto di esportazione e il cacao, da cui si ricava il cioccolato. Il lago Volta, il più grande lago artificiale del mondo, si trova nel Ghana centro-orientale. La capitale, Accra, e la seconda città in ordine di grandezza, Kumasi, furono i luoghi dove si tennero due congressi in questo paese. Nel Ghana si parlano oltre cinquanta lingue e dialetti, benché sei, inclusi twi, ewe e ga, siano predominanti. L’inglese è la lingua ufficiale.

I visitatori apprezzarono i begli abiti dai vivaci colori di stoffa kente portati sia dagli uomini che dalle donne. Notarono pure che la pettinatura “africana” non è la pettinatura prevalente in Africa. Le donne del Ghana, per esempio, dividono i capelli in parti, girando intorno a ciascun ciuffo del filo nero, a guisa di corte trecce. Danno un nome a ciascuna pettinatura, come “Fila di granturco”, “Popcorn della mamma”, “Y”, ecc.

Nel Ghana ci sono 289 congregazioni, formate da 14.363 attivi ministri dei testimoni di Geova. All’Ippodromo di Accra una moltitudine di 14.526 persone udirono il discorso per gli invitati “Salvata la razza umana mediante il Regno”, pronunciato il secondo giorno da M. G. Henschel. L’ultimo giorno, N. H. Knorr fece i commenti conclusivi, rallegrando i congressisti con l’annuncio che in qualche tempo del prossimo futuro La Torre di Guardia potrà essere stampata in tre lingue proprio nel loro paese, invece che essere spedita dall’estero.

I delegati dell’America del Nord all’assemblea di Kumasi, nel Ghana, furono molto commossi dalla spontanea accoglienza. All’arrivo di due autobus di visitatori, grida di gioia e uno scoppio di applausi si levarono dalle 18.000 persone allora radunate. Centinaia di persone fecero la fila per stringer loro la mano e dare un personale benvenuto. Al discorso degli invitati a Kumasi, lo Stadio Sportivo fu gremito da un uditorio di 24.960 persone e 662 nuovi ministri furono battezzati.

LOMÉ, TOGO

Il Togo è un paese situato fra il Ghana e il Dahomey con una costa larga sessantacinque chilometri, ma che si estende all’interno per quasi 590 chilometri. Lì l’assemblea tenuta nella capitale, Lomé, fu solo di un giorno, ma ciò nondimeno ebbe grande successo. La sera di quel primo giorno, circa 4.000 persone si radunarono per veder rappresentare, da abitanti nativi del Togo, un dramma basato sul libro biblico di Ester. Questo numero di presenti era tanto più rimarchevole in considerazione del fatto che ci sono solo 1.638 attivi ministri dei testimoni di Geova nell’intero paese.

Purtroppo, terminata la sessione del primo giorno, le autorità sanitarie, a causa del timore dell’epidemia di colera nel paese, posero fine al congresso, anche se i Testimoni avevano preso attente precauzioni per salvaguardare i delegati dell’assemblea contro l’epidemia. Ciò nondimeno, i Testimoni locali, che avevano dedicato lunghe ore di lavoro per preparare il luogo dell’assemblea e il materiale necessario, molti dei quali avevano anche speso tutti i loro risparmi per venire all’assemblea su strade e sentieri primitivi, furono contenti di quello che avevano visto e udito, nonché dell’associazione avuta. Quindi tornarono felici alle loro case.

DELEGATI DELL’AMERICA DEL NORD IN VISITA FURONO SODDISFATTI

Fino a questo punto, che cosa avevano notato i viaggiatori dell’America del Nord? C’è una base su cui le persone possono lavorare insieme in vera armonia e con amore? Uno scrive: ‘Annullata l’assemblea nel Togo, i fratelli erano riluttanti ad andare a casa. Dovevano proprio vedere i visitatori che sarebbero dovuti arrivare il secondo giorno. Andarono alla sede filiale per tutto il giorno e la notte. Quando alle cinque arrivò un autobus pieno di visitatori, i fratelli cominciarono a cantare un cantico e tesero le braccia per dare il benvenuto a ciascuno. Che spettacolo d’amore tra fratelli! Non credo ci fossero occhi asciutti fra i visitatori sopraffatti da tale affetto’.

Dopo l’assemblea a Dakar un visitatore osservò: “Dakar fece una grande impressione sulla nostra mente e sul nostro cuore, perché potemmo apprezzare più che mai la dichiarazione dell’apostolo Paolo in Atti 17:26, 27 [“E (Dio) ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini, . . . e ha decretato le stagioni fissate . . . perché cerchino Dio, se possono brancolare per lui e realmente trovarlo, benché, infatti, non sia lontano da ciascuno di noi”]. Il seme della verità è seminato lì, e preghiamo che la ricca benedizione di Geova sia su tutti quelli che in questo paese cercano Geova”.

Prima di terminare il giro, i viaggiatori visitarono anche altri paesi africani. Videro oltre 175.000 persone radunate in pace, parlarono con migliaia e ne conobbero personalmente centinaia, che manifestavano tutte la stessa unità. Poterono certamente tornare pienamente convinte che uomini di ogni gruppo etnico possono trovare l’unità in base alla verità della Bibbia.

[Immagine a pagina 507]

Visitatori dell’America del Nord che arrivano a Dakar, nel Senegal, per assistere alle assemblee in Africa

[Immagine a pagina 510]

Sopra: Alcuni dei 662 battezzati ad Accra, nel Ghana. Sotto: Battesimo di 25 persone a Dakar, nel Senegal.

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