È cristiana l’azione cattolica?
IN MOLTE nazioni della terra i membri del clero cattolico romano si sforzano per dare l’impressione di essere brave persone, che tollerano le idee e le religioni degli altri. Questo è vero specialmente negli Stati Uniti. Ma questa loro apparente santimonia si è dimostrata ripetutamente nulla più di un sotterfugio, perché in paesi dove i cattolici romani sono in maggioranza il clero non tollera le altre religioni. Essi si oppongono apertamente e a volte violentemente. Solo nei paesi dove i cattolici romani sono una minoranza essi assumono questo mansueto atteggiamento di tolleranza.
● Per avere un esempio di opposizione da parte dei cattolici romani ad una pacifica assemblea religiosa andiamo a Sucre, in Bolivia. Qui i testimoni di Geova facevano i preparativi per tenere una riunione di tre giorni. Mentre cercavano un posto adatto per radunarsi, il proprietario di una sala disse loro che il clero cattolico aveva avvertito e consigliato a tutti i proprietari cattolici di sale di non affittare le loro sale ai testimoni di Geova. Inoltre, i cattolici fecero stampare un volantino che portava il titolo “Non li vogliamo”. Naturalmente, questo significava che non erano voluti non solo i testimoni di Geova ma nemmeno tutti i protestanti. I sacerdoti erano arrivati al punto di istruire i bambini e gli allievi delle scuole a non lasciar entrare nessun testimone di Geova in casa loro, a liberarsene al più presto possibile e quindi di entrare in una stanza e pregare.
● Fu affittata una sala per riunioni nell’Hotel Sucre proprio di fronte a una chiesa. I sacerdoti, appena s’accorsero che la sala era stata preparata, andarono dal proprietario e cercarono d’indurlo a rompere il contratto. Il proprietario, tuttavia, non si lasciò intimorire. Successivamente una banda di ragazzi della Scuola del Sacro Cuore circondò l’albergo dove si teneva l’adunanza e cominciò a lanciare sassi. Essi divennero assai chiassosi e turbolenti e cercarono di invadere il locale. Ma la polizia arrivò in tempo per disperderli. Questi riottosi del Sacro Cuore strapparono l’insegna che annunciava il principale discorso pubblico.
● L’assemblea cominciò e le sessioni furono tenute nonostante l’ingerenza cattolica. Nell’ultimo giorno d’assemblea vi fu dell’agitazione, perché quel giorno alcuni sacerdoti gesuiti vennero a fare una manifestazione del loro disappunto. Essi si introdussero nella sala dell’assemblea, ma prima che entrassero fu loro detto: “Vogliamo che vi sia ordine se voi entrate”. Nel frattempo, dall’altra parte della strada, dall’alto della chiesa, un potente altoparlante della stazione radio cattolica stava strepitando, invitando tutti i cattolici a venire a difendere la chiesa e la vergine da questi protestanti, eretici, ecc. Poiché la sala era proprio nell’interno dell’albergo, il rumore dell’altoparlante non disturbò l’assemblea.
● Tutto andò bene finché, verso la fine del discorso pubblico, un sacerdote si alzò e chiese a gran voce di essere ascoltato. Prontamente gli venne detto che la sua domanda sarebbe stata soddisfatta alla fine del discorso. Era ovvio che i sacerdoti non si interessavano di avere alcuna risposta. Essi erano lì per interrompere la pacifica assemblea. Altri agenti furono convocati sul luogo. Lo stesso prefetto o capo della polizia venne. Quando vide la turba cattolica che si aggirava all’esterno minacciosa e udì l’altoparlante che faceva baccano, chiamò un sacerdote e cominciò a rimproverarlo per quella condotta vergognosa e non cristiana. Ordinò quindi al sacerdote e al suo gruppo di andarsene. Ai sacerdoti che erano dentro la sala dell’assemblea fu chiesto di lasciare il locale e di portare con sé la loro banda. I funzionari della polizia si mostrarono disgustati per il modo sconveniente in cui questi capi religiosi si erano comportati. Un funzionario dichiarò che i cittadini di Sucre non approvavano quello che avevano visto.
● Per questo, né Dio né alcun Cristiano amante della pace lo approva. Ma i buoni e i cattivi si distinguono dai loro frutti. — Matt. 7:15-20.