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  • g86 8/10 pp. 29-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1986
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Supermaiale” australiano
  • AIDS dalle trasfusioni di sangue
  • La politica demografica cinese
  • Campagna per la pace
  • Salviamo le foreste
  • Violenza in TV
  • Famiglie con un solo genitore
  • Diminuisce la popolazione dei rinoceronti
  • Pericoli delle armi da fuoco
  • Esercizio e invecchiamento
  • Suicidi fra gli indiani
  • Si avvicina l’“ultimo giorno”?
  • L’ultima pagliuzza
  • Desiderio di pace
  • L’animale dai corni pregiati
    Svegliatevi! 1995
  • Il rinoceronte, vittima della superstizione dell’uomo
    Svegliatevi! 1974
  • I rinoceronti orfani del Kenya
    Svegliatevi! 1998
  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1989
Altro
Svegliatevi! 1986
g86 8/10 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

“Supermaiale” australiano

Gli scienziati australiani hanno prodotto dei “supermaiali” impiantando nel DNA di embrioni di maiali materiale genetico che ne controlla la crescita. Benché di grandezza normale, i maiali cresceranno più in fretta almeno del 20 per cento e produrranno più carne con meno grasso. Gli scienziati affermano che questo passo avanti nel campo della genetica darà ai maiali certe caratteristiche che gli allevatori cercano di ottenere da secoli, fa rilevare il Weekend Australian. Essi precisano che il vantaggio rispetto alla riproduzione naturale è che questo permette loro di introdurre in un animale buone caratteristiche senza che vengano trasmessi alla progenie “geni scadenti sconosciuti”. Il successo ottenuto nella riproduzione genetica dei maiali spinge a sperare di ottenere in futuro animali resistenti alle malattie, mucche che producano più latte e pecore la cui lana cresca in fretta. Gli scienziati credono che le possibilità siano illimitate.

AIDS dalle trasfusioni di sangue

Fra le ultime vittime dell’AIDS in Italia c’è stato un medico trentenne afflitto da emofilia. Secondo Il Giornale del 4 aprile 1986 l’infezione è stata provocata da derivati del sangue. “Non è stato possibile accertare la provenienza esatta del derivato utilizzato”, riferisce il quotidiano, “in quanto com’è noto la malattia ha una lunghissima incubazione che va da alcuni mesi a tre-quattro anni, periodo nel corso del quale il professionista aveva subìto una serie lunghissima di trasfusioni”.

La politica demografica cinese

Nel tentativo di arginare la sua rapida crescita demografica, nel 1979 la Cina varò un programma che prevedeva un solo figlio per famiglia. Furono fissate quote sul numero di bambini che ciascuna comunità poteva avere. Secondo Qian Xinzhong, direttore della Commissione statale per la pianificazione familiare, più di metà della popolazione è ora al di sotto dei 21 anni. Le coppie che seguono le raccomandazioni e hanno un solo figlio ricevono alloggi più spaziosi e pensioni più alte, come pure l’assistenza sanitaria gratuita e la precedenza nelle iscrizioni scolastiche e sul lavoro per il loro figlio. Questa politica ha però i suoi lati negativi. Facendo riversare tutte le attenzioni su un unico figlio, dice il dott. Yan Chun dell’ospedale pediatrico di Pechino, si sono prodotti bambini “viziati, egoisti, introversi, noncuranti e incapaci di badare a se stessi”. Molti bambini sono anche divenuti obesi.

Campagna per la pace

In relazione con la proclamazione del 1986 come Anno della Pace da parte dell’ONU, “una spettacolare celebrazione internazionale” è prevista per il 22 ottobre nella cattedrale episcopale di S. Giovanni di Dio a New York. Stando a un opuscolo intitolato “The Million Minutes of Peace” (Un milione di minuti di pace), essa dovrebbe coronare “uno straordinario programma popolare mondiale” svoltosi il mese precedente in 42 paesi. I promotori, fra cui la Brahma Kumaris World Spiritual Organization, lo descrivono come ‘un’iniziativa globale all’esclusivo scopo di accomunare persone di diversa estrazione etnica, politica e religiosa in un programma che promuova e sostenga la pace’. L’arcivescovo Giovanni Cheli (osservatore permanente della Santa Sede all’ONU) ha assicurato agli organizzatori “la nostra collaborazione e le nostre preghiere per la pace”, e Madre Teresa di Calcutta ha dichiarato: “Pregherò molto per il successo di questa iniziativa”. La celebrazione ‘sarà seguita da una presentazione tematica internazionale del programma al segretario generale dell’ONU il 24 ottobre, Giornata delle Nazioni Unite’.

Salviamo le foreste

Mentre l’Anno Internazionale delle Foreste volgeva al termine nel dicembre scorso (1985), il UN Chronicle riferiva: “Ogni anno vanno perduti più di 11 milioni di ettari di foresta tropicale, una superficie superiore a quella dell’Austria”. La FAO avverte che “se l’attuale ritmo di deforestazione continuerà, si arriverà forse alla distruzione di gran parte delle foreste tropicali del mondo”. Se questa tendenza continuerà, si calcola che dal 10 al 20 per cento della vita vegetale e animale della terra potrebbe essere distrutto entro l’anno 2000, a meno che non si fermi e non si inverta il processo di deforestazione.

Violenza in TV

Dopo aver analizzato per una settimana tutti i programmi delle due principali emittenti televisive tedesche, il ministro bavarese dell’Istruzione ha rilevato “tendenze allarmanti”. I ricercatori tedeschi hanno notato che le scene di violenza si ripetevano con una frequenza di circa una ogni otto minuti e che i programmi mandati in onda fra le 17,00 e le 20,00 — cioè quelli più seguiti dai ragazzi — erano quelli col più alto indice di aggressività. Il governo bavarese, tramite il quotidiano Frankenpost, ha dato questo avvertimento: “Si raccomanda ai genitori e ai tutori di proteggere i ragazzi dalla videodipendenza e dalle scene violente in TV. Per farlo occorre scegliere attentamente in anticipo i programmi e tenere d’occhio i film trasmessi nel pomeriggio e nelle prime ore della sera”.

Famiglie con un solo genitore

In Francia, secondo un’indagine pubblicata sul quotidiano parigino Le Monde, il capo di casa nell’80 per cento di tutte le famiglie con un solo genitore è una donna (poco più del 6 per cento di tutte le famiglie francesi sono famiglie con un solo genitore). L’indagine ha rivelato che “alcune donne hanno divorziato col pretesto della ‘liberazione’ solo per cadere in uno stato di dipendenza economica ed emotiva ancora maggiore, questa volta in relazione ai figli”.

Diminuisce la popolazione dei rinoceronti

Il rinoceronte nero, un tempo diffuso in quasi tutta l’Africa equatoriale, va rapidamente scomparendo. Nel 1969 lo zoologo A. K. K. Hillman riferì che nel Kenya soltanto c’erano 15.000 rinoceronti neri. Oggi ne restano solo 9.000 in tutta l’Africa. Quali le cause dello sterminio? La vanità e la superstizione. “Più del 50 per cento dei corni di rinoceronte finisce nello Yemen del Nord per essere trasformato in manici di pugnale”, scrive Lucy Vigne in Earthscan Bulletin. Gli yemeniti arrivano a pagare 6.000 dollari (9 milioni di lire) per un pugnale con impugnatura di corno di rinoceronte. “Il resto va nell’Asia orientale per uso medicinale”. La polvere di corno di rinoceronte è considerata un afrodisiaco e può costare 15 dollari il grammo.

Pericoli delle armi da fuoco

In un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine, il dott. Arthur Kellerman afferma che “tenendo in casa un’arma da fuoco si può in effetti accrescere e non ridurre il rischio di morte violenta”. Uno studio ha rivelato che, per ogni colpo letale sparato per autodifesa in una casa in cui c’era un’arma, ci sono stati 43 suicidi, omicidi o morti accidentali causati da armi da fuoco. Le vittime sono risultate essere 12 volte più frequenti fra amici e conoscenti che fra estranei. Anche escludendo i suicidi, i decessi riconducibili al fatto di tenere un’arma in casa erano 18 volte più frequenti tra familiari che tra estranei. Visti i risultati, il dott. Kellerman avverte: “L’opportunità di tenere un’arma da fuoco in casa a scopo di protezione va messa in dubbio”.

Esercizio e invecchiamento

Perché la maggioranza delle persone anziane ha un tempo di reazione più lento rispetto ai giovani? Un’équipe di ricercatori dell’Università del Texas ad Austin ritiene che ciò sia dovuto a cambiamenti nella chimica del cervello dovuti all’età. Studiando i topi, i ricercatori hanno scoperto che, in paragone con i topi che non fanno esercizio, quelli che lo fanno quotidianamente conservano tempi di reazione più rapidi nonostante l’invecchiamento. “L’esercizio non renderà più giovane la persona anziana”, dice il dott. Richard E. Wilcox. “Ma, dato l’effetto che ha sull’attività chimica del cervello, l’esercizio può influire positivamente sui tempi di reazione più di quanto credessimo una volta”.

Suicidi fra gli indiani

Statistiche federali indicano che la percentuale di suicidi fra gli indiani nativi del Canada supera quella di tutti gli altri gruppi etnici e razziali del mondo, scrive il Toronto Star. Nella provincia di Alberta, dal 1978 al 1982, si sono suicidati 146 indiani: una proporzione di 61 ogni 100.000 indiani, ovvero quasi quattro volte quella dell’intera provincia. Menno Boldt, dell’Università di Lethbridge, osserva: “Devo ancora trovare un gruppo razziale [la cui percentuale di suicidi] sia anche solo vicina a quella degli indiani”.

Si avvicina l’“ultimo giorno”?

Di recente due studiosi nigeriani hanno cercato di mettere in relazione gli attuali avvenimenti mondiali con la fine del mondo. Femi Abbas, scrivendo nella sua rubrica “Islam” sul National Concord, cita il presidente americano Ronald Reagan il quale nel 1983 avrebbe detto che “l’Armaghedon di cui abbiamo tutti letto nella Bibbia avverrà probabilmente nel nostro tempo”. Secondo Abbas, la dichiarazione di Reagan “non è che un adempimento parziale dei pronostici dell’Ultimo Giorno”, predetto, dice Abbas, da Maometto. Come riferisce il New Nigerian, un altro studioso, M. A. Ajomo, docente di diritto internazionale all’Università di Lagos, ha fatto riferimento, in una sua conferenza dal tema “Pace e sicurezza internazionali”, ai recenti terremoti, guerre e malattie quali l’AIDS come ai “segni della fine”.

L’ultima pagliuzza

Milioni di abitanti del Terzo Mondo hanno esaurito la legna da ardere e stanno ora usando come combustibile paglia e sterco animale. Ma così facendo, afferma Earthscan, il servizio di notizie e informazioni su problemi ambientali e dello sviluppo con sede a Londra, alcuni potrebbero percorrere “l’ultima svolta di una spirale ecologica che precipita”. Perché? I contadini troppo poveri per poter acquistare i fertilizzanti stanno ora bruciando l’unico fertilizzante gratuito che avevano, il concime, il che porterà ad avere raccolti più poveri. E nei luoghi già colpiti dalla deforestazione l’uso della paglia aggrava il problema dell’erosione. ‘I contadini poveri’, dice Earthscan, ‘stanno bruciando la loro ultima pagliuzza’.

Desiderio di pace

Cosa desidererebbero più di ogni altra cosa gli svizzeri per l’umanità in generale nel 1986? Demoscope, un istituto svizzero di indagini demoscopiche, ha intervistato un campione di 517 cittadini e, come rivela il quotidiano Basler Zeitung, ha appurato che il 49 per cento vorrebbe vedere la pace mondiale e la scomparsa di guerre e focolai di fermento. Per quanto riguarda se stessi, il 37 per cento degli intervistati ha indicato come desiderio primario quello di avere una vita familiare felice. Al secondo posto viene il desiderio di vivere in pace con i vicini e con l’ambiente. I giovani hanno invece indicato come obiettivi principali fare carriera e raggiungere il successo.

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