Acquistate intendimento in anticipo dal libro “Paradiso, Teocrazia”
Ripensate a quando avete letto nella Bibbia i libri di Aggeo e Zaccaria. Vi sono sorte molte domande su quei due libri della Bibbia, non è vero? Com’è stato dunque piacevole all’assemblea “Proposito Divino” ricevere il nuovo libro Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia! E prima della fine del congresso avemmo la risposta alla nostra domanda: ‘Quando cominceremo a studiare il nuovo libro?’ In gennaio!
Ma chi di noi non trarrebbe profitto acquistando in anticipo una certa conoscenza del suo contenuto oltre a intendimento di come il messaggio di Aggeo e Zaccaria ci riguarda? Ebbene, presto saremo in grado di ottenere in anticipo tale conoscenza e intendimento, poiché ci sarà una speciale serie di sette discorsi pubblici basati sul libro Paradiso, Teocrazia. Trattando progressivamente il libro, i discorsi ci offriranno una rapida considerazione del suo contenuto. Questo sarà profittevole sia per noi che per i nuovi interessati presenti alle adunanze.
Potete contribuire
Questi discorsi saranno pronunciati nella Sala del Regno dagli anziani della congregazione, dov’è possibile, o da anziani invitati da congregazioni vicine, se si può disporre in tal senso. Anche se voi non siete anziani, potete personalmente contribuire in modo utile al generale successo di questo speciale programma. Come?
Anzitutto, non appena sono annunciate le date precise della serie dei discorsi nella vostra congregazione, potete cominciare a invitare quelli con cui studiate e altri interessati. Incoraggiateli a non perdere nessun discorso. Questo è un modo in cui potete contribuire.
Un altro modo riguarda la vostra preparazione. Ciascun discorso tratterà alcuni capitoli del libro Paradiso, Teocrazia, nonché i corrispondenti capitoli di Aggeo o Zaccaria. Se possibile, la settimana prima dell’adunanza leggete i capitoli biblici che saranno considerati. E, se il tempo lo permette, leggete anche i corrispondenti capitoli del nuovo libro (che vorrete portare ai discorsi). In questo modo trarrete maggior profitto da essi.
Quando ogni settimana il presidente annuncerà il titolo del discorso della settimana seguente, sarà utile che dica quali capitoli della Bibbia saranno considerati e di quali capitoli del nuovo libro si tratta. Così ricorderemo di fare la nostra parte preparandoci.
Quando saranno messi in programma i discorsi?
Siamo tutti vivamente interessati nel nuovo materiale. E da gennaio cominceremo a usare il nuovo libro negli studi di libro di congregazione. Quindi, sarà bene tenere i discorsi appena possibile.
Alcune congregazioni potranno disporre di tenere questa serie di discorsi in gennaio e febbraio. Questo va bene e vi incoraggiamo a farlo. Ma se per gennaio sono già stati messi in programma altri discorsi pubblici e gli anziani ritengono sia meglio seguire tali disposizioni, raccomandiamo allora di mettere in programma questi discorsi speciali in febbraio e marzo. Se in quel periodo la congregazione ha la visita del sorvegliante di circoscrizione o un’assemblea di circoscrizione, si può stabilire il programma dei sette discorsi tenendo conto di tali avvenimenti. In questo modo la congregazione trarrà ancora pieno profitto da tutti questi provvedimenti. Una volta prese precise disposizioni locali, si possono ordinare i foglietti d’invito e si può fare un annuncio alla congregazione affinché sappia quando attendere i discorsi.
Disposizioni relative agli oratori
Anche se diamo alcuni suggerimenti sul modo di sviluppare e presentare le informazioni, ci vorranno tempo e lavoro per preparare i discorsi. Se la congregazione locale ha un sufficiente numero di anziani, possono non esserci problemi, non essendo nessuno troppo aggravato. Ma che dire se non è così?
Allora, se gli anziani locali lo desiderano, possono mettersi in contatto con congregazioni vicine. Forse due o tre congregazioni possono accordarsi per scambiarsi gli oratori, e, naturalmente, gli oratori inviati ad altre congregazioni dovrebbero essere tutti anziani. Per esempio: Il fratello che ha il primo discorso della serie lo pronuncia nella congregazione A. La settimana successiva lo pronuncia nella congregazione B (dove i discorsi sono messi in programma una settimana dopo che nella congregazione A), e la terza settimana nella congregazione C. Il fratello che prepara il secondo discorso lo pronuncia le settimane successive a ciascuna delle tre congregazioni in ordine. E così via. Perciò, un fratello può non dover preparare che uno di questi discorsi, e più di una congregazione trarrà profitto dalla sua preparazione. In tal modo ciascuna congregazione udrà anche i discorsi nella loro giusta sequenza.
Preparazione dei discorsi
Come vedrete dai seguenti schemi, ciascun discorso copre un bel po’ di informazioni, da due a quattro capitoli del libro. Per cui, se pronunciate un discorso non potete proprio trattare tutti gli eccellenti argomenti della parte assegnata nel libro Paradiso, Teocrazia. Né potete leggere e spiegare ogni versetto della parte della Bibbia considerata dal vostro discorso. È necessario essere selettivi se si vuole che l’uditorio si faccia un’idea generale oltre ad afferrare il senso o l’applicazione del vostro discorso.
Gli schemi saranno utili. Appena sapete quale discorso dovete pronunciare, leggete da cima a fondo lo schema per fissarvi nella mente l’indirizzo da dargli. Leggete quindi la parte della Bibbia che tratterete, e poi considerate attentamente i capitoli assegnati del libro.
Noterete che mettiamo in evidenza paragrafi e versetti scelti. L’altro materiale del libro vi aiuterà a stabilire l’ambiente. Ma vi incoraggiamo a considerare nel discorso solo i paragrafi posti in rilievo nello schema. Le scritture citate nello schema dovrebbero essere lette. Tenete presente il tema. Sarà arduo, ma più vi riuscirete, maggiore profitto ne trarrà l’uditorio.
In un paio di casi rimandiamo l’oratore a un paragrafo fuori dei capitoli del libro assegnatigli. Abbiamo fatto questo perché si possa fare un breve commento sulla situazione storica considerata in Aggeo e Zaccaria. Ma tale commento dovrebbe essere limitatissimo, poiché altri discorsi della serie considerano più estesamente il punto. Esso è incluso solo per poter fornire informazioni secondarie circa il materiale che presenterete.
Ogni tanto, se lo desiderate, potete richiamare l’attenzione su un particolare paragrafo del libro. Forse potete anche disporre che una persona qualificata nell’uditorio legga una parte del libro o alcuni versetti biblici. Inoltre, vedete se è il caso di aiutare l’uditorio a imprimersi nella mente le informazioni con l’uso di una lavagna o con alcune domande di ripasso a qualche punto appropriato del discorso.
I fratelli della congregazione non vedranno l’ora di udire il vostro discorso. Con la vostra attenta e sollecita preparazione esso sarà, ne siamo certi, una vera benedizione.
1. Restaurato il paradiso: Come? (pm capitoli 1–3; Agg. 1:1-15)
Abbiamo valide ragioni per sperare nella restaurazione del paradiso. (Cap. 1; min. 15) Il paradiso è innegabilmente desiderabile; è l’idea fondamentale da cui nasce l’interesse per l’ecologia e l’inquinamento. Non è un semplice vano sogno. Una valida ragione di tale speranza è che Gesù confermò il fatto che un tempo tale paradiso terrestre esisté. (Parr. 4-7, 11) Prova l’accuratezza di Genesi 2:7-10, 14. (Leggete da Nardoni o il par. 12). Riguardava la stessa area generale dove i Giudei furono successivamente in esilio. (Par. 13) Gesù promise anche la restaurazione del paradiso. (Parr. 16, 17; spiegate come egli ‘sarà con’ il malfattore). La speranza è valida anche perché il paradiso è il proposito di Dio. (Parr. 21-23) Benché eliminasse il primo paradiso dopo che gli uomini ebbero perduto il diritto di starvi, Dio diede l’illustrazione profetica della sua capacità di ristabilire condizioni paradisiache. (Par. 31; Isa. 35:1, 2, 5-7, 10) La storia mostra pertanto che il fattore principale è la sua benedizione, non la tecnologia umana.
L’esempio dei Giudei che tornarono dall’esilio mostra che per godere del paradiso bisogna mettere prima la vera adorazione. (Cap. 2; min. 20) La benedizione di Dio è necessaria, poiché egli controlla anche il tempo atmosferico. Bisogna prestare debita attenzione alla vera adorazione per ottenere la sua benedizione. Vedete come questo accadde ai Giudei che tornarono. (Parr. 3-6) Essi tralasciarono i lavori nel tempio che erano tornati a riedificare. (Agg. 1:1, 2; parr. 15-19) Invece, curavano i loro propri interessi materiali. Ma anziché prosperare e vivere in condizioni paradisiache, si trovarono nel bisogno. (Agg. 1:3-6) Il problema era che non mettevano al primo posto la vera adorazione; come risultato non avevano la benedizione di Dio. (Parr. 24-26) Dovrebbe essere un esempio ammonitore per noi, che speriamo nel paradiso restaurato.
Dio restaurerà senz’altro il paradiso, per quelli che gli ubbidiscono come governante. (Cap. 3; min. 20) Dio mise in risalto che dovevano agire giustamente per capovolgere la loro infelice condizione. (Agg. 1:7; sostanza dei verss. 8-11) Non è facile; può essere contrario alla volontà di qualcuno che esercita autorità o influenza su di voi: marito, genitori, datore di lavoro, funzionari scolastici, governo. I Giudei erano in una situazione simile. (Par. 4) Tuttavia ubbidirono a Dio come governante. (Agg. 1:12-14; parr. 14-17) Si richiede la stessa cosa dai cristiani che attendono da Dio il paradiso restaurato. Troviamo anche un moderno parallelo nello spirituale “Israele di Dio”. (Parr. 20-23) La pubblica testimonianza degli unti si fermò nel 1918, come se fossero prigionieri della Babilonia spirituale. Nel 1919 rioccuparono il loro giusto posto spirituale. (Par. 27) Nonostante la letteratura fosse messa al bando, dovevano ubbidire a Dio e dare il primo posto al tempio spirituale. Essi risposero, valendosi della guida e del servizio del più grande Zorobabele e di colui che è prefigurato dal sommo sacerdote Giosuè. (Parr. 30, 34, 35) Anche noi dobbiamo ubbidire a Dio come governante e fare assegnamento su di lui. Gli uomini non restaureranno il paradiso, Lui sì! La nostra ubbidiente attenzione alla vera adorazione ci darà la certezza che vivremo in quel paradiso.
2. Il tempio di Dio rimane mentre le nazioni sono scrollate (pm capitoli 4–7; Agg. 2:1-23; Zacc. 1:1-6)
Le nazioni saranno scrollate essendo distrutte, tuttavia possiamo nutrire speranza. (Cap. 4; min. 20) Molti si disperano per il futuro del genere umano; trascurano la vera ragione per cui il sistema malvagio finirà: la disapprovazione di Dio. (Sal. 127:1) Ciò che egli approva e benedice rimarrà, come fu illustrato nel caso dei Giudei. (Brevemente: pm 246, par. 18) Avevano ragione di farsi coraggio; Dio li sosteneva. (Agg. 2:4, 5; parr. 8, 9) Avrebbero completato e inaugurato quel tempio. (Agg. 2:6, 7; parr. 12, 13) Questo rammentava il monte Sinai e il tabernacolo. (Sostanza di Eso. 19:16-19; parr. 18-20) Un più grande, più serio adempimento di Aggeo 2:6 riguarda il Regno e il tempio spirituale di Dio. (Ebr. 12:25-28; parr. 27, 33-38) Malvagi cieli spirituali scossi dopo il 1914; devono ancora essere distrutti. (Parr. 42-44; Riv. 20:11) L’empia società umana è scossa prima essendo avvisata. Che sia scrollata significa infine distruzione. (Parr. 45, 46, 48, 50, 52) Ma possiamo avere speranza, poiché il Regno e lo spirituale tempio di Dio rimarranno.
Partecipate ora all’adorazione nel tempio che rimarrà. (Cap. 5; min. 10) Prima dello scrollamento delle nazioni nella distruzione, vengono le “cose desiderabili”. (Agg. 2:7; parr. 4, 5) Si adempie Isaia 2:2-4; non Israeliti spirituali, ma “nazioni”. (Parr. 8, 10, 11) Adorazione “nel suo tempio”. (Riv. 7:9, 15a) Non nel cortile dove servivano i sacerdoti israeliti, ma nel Cortile dei Gentili. (Par. 15) Dio li protegge. (Riv. 7:15b; parr. 16, 17) Il tempio di Zorobabele fu più glorioso di quello di Salomone. Comunque, raffigurano entrambi il glorioso tempio spirituale, il cui Santissimo è il luogo di Dio in cielo. (Agg. 2:9; Ebr. 9:23, 24; parr. 23-26) Mentre fu un figlio spirituale sulla terra, Gesù servì nel Santo di questo tempio e nel cortile dei sacerdoti. Risuscitato, entrò nel Santissimo. (Parr. 27, 28) Anche gli unti sulla terra prestano servizio nel Santo e nel cortile dei sacerdoti. (Par. 30) Sia loro che le “altre pecore” hanno ora pace nel tempio spirituale. (Par. 37) Sopravvivranno con esso.
Dio richiede intrepida adorazione resa con tutto il cuore. (Cap. 6; min. 10) Dio suscitò anche Zaccaria per rafforzare i Giudei. (Par. 2) Potevano attardarsi nella riedificazione del tempio; esortati a ‘tornare’. Dovevano essere intrepidi, impegnarsi con tutto il cuore per ottenere il Suo pieno favore. (Zacc. 1:3, 4; parr. 9-12) Similmente, nel parallelo moderno, gli unti temerono gli uomini. (Par. 17) Dopo il 1919 ‘tornarono’ intrepidamente e con tutto il cuore all’opera; Egli ‘tornò’ a loro con favore. (Parr. 32, 33) Tutti coloro che sperano di sopravvivere allo ‘scrollamento’ avvenire devono rendere intrepida adorazione con tutto il cuore.
Quelli che rendono pura adorazione sono benedetti. (Cap. 7; min. 15) Una persona spiritualmente pura può divenire impura. (Agg. 2:13; parr. 4, 8) Chi era indifferente verso il tempio non poteva rendere sacrifici puri; dovevano compiere l’opera di edificazione. (Parr. 9, 12) Similmente, gli unti dovevano purificarsi del timore degli uomini e dell’indifferenza. (Parr. 13, 16) Ne seguirono benedizioni. (Agg. 2:19; parr. 19, 20) E quando Dio scrollerà le nazioni, il Suo popolo sarà protetto. (Sostanza di Agg. 2:21, 22; parr. 26, 27, 32) Zorobabele come un anello con sigillo, fu prezioso a Dio; ora Gesù è un prezioso condottiero. (Agg. 2:23; parr. 36-39) Rendendo pura adorazione, non sarete scrollati con le nazioni.
3. Come Geova fa prosperare il suo popolo (pm capitoli 8–10; Zacc. 1:7–3:10)
Geova fa prosperare il suo popolo mostrandogli misericordia. (Cap. 8; min. 20) La prosperità dipende dal favore di Dio. Può capovolgere la propria condizione dalla povertà alla prosperità. Dio è disposto a mostrare misericordia, come mostra il caso dei Giudei che tornarono a edificare il tempio. (In breve: pm 92, par. 1) Le altre nazioni non ritenevano che Gerusalemme fosse per loro motivo di preoccupazione. (Zacc. 1:8-12; parr. 12, 17) Ma Dio non era più dispiaciuto; era venuto il tempo della ricostruzione, e nulla l’avrebbe fermata. (Zacc. 1:13-17; parr. 25, 27, 28) Le nazioni avevano abusato del popolo di Dio, perseguitandolo; egli prometteva misericordia. (Parr. 30, 31) Nei tempi moderni, trattò similmente gli unti governati dal più grande Zorobabele dal celeste monte Sion. (Par. 33) Erano perseguitati e come abbandonati, ma Dio è ‘tornato’; è stata loro mostrata misericordia, per cui le congregazioni prosperano. (Parr. 37-40) Conforta pure il popolo con la promessa di frantumare i persecutori. — Zacc. 1:18-21; parr. 42, 46, 48, 50-53.
Dio fa prosperare il suo popolo proteggendolo. (Cap. 9; min. 20) La vera prosperità è possibile solo se vita e possedimenti sono protetti. È da attendere che Dio protegga quelli che formano la sua organizzazione capitale. (Parr. 5-7, 12, 17) Promise un “muro” di protezione per la Gerusalemme spirituale onde aiutare il suo popolo a crescere. (Zacc. 2:1-5; parr. 22, 26, 30-33) Egli è sensibile quando si tratta dei suoi servitori. (Zacc. 2:8; par. 45) Invita persone di ogni nazione a unirsi ai prosperi servitori protetti. (Zacc. 2:10-12) Dio salvaguardò la “terra santa” per gli esiliati Giudei; ristabilì anche l’unto rimanente nel suo paese. (Parr. 56-59) La prosperità spirituale è la prova che egli ‘risiede’ con loro. Persone delle nazioni si sono unite agli Israeliti spirituali; hanno la speranza della vita terrestre. — Parr. 61-65.
Dio aiuta il suo popolo a mantenersi puro, così che esso ha prosperità. (Cap. 10; min. 15) Logico attendersi opposizione e ostacoli alla prosperità spirituale. Satana si oppone, come si oppose agli sforzi di Giosuè relativamente al tempio. (Zacc. 3:1, 2; parr. 6, 7) Giosuè fu un tipo di Gesù. (Parr. 2-4) L’impurità agli occhi di Dio è un ostacolo alla prosperità. Giosuè era “impuro” in quanto il popolo da lui rappresentato aveva trascurato l’opera del tempio. (Zacc. 3:3, 4; parr. 13, 14) Fu la stessa cosa col rimanente per qualche tempo. (Parr. 15, 17) Il sacerdozio puro rappresenta il più grande sacerdozio del “Germoglio”. (Zacc. 3:8-10; parr. 32-35) La “pietra” posta garantisce il tempio completato; raffigura il Messia, che è la pietra della sommità nel sistema di adorazione di Geova. (Parr. 36-40, 43) La prosperità che ne risulta genera pace ora e conduce alla vita eterna. — Par. 45.
4. Vi siete realmente schierati con il governante che Dio sostiene? (pm capitoli 11–14; Zacc. 4:1–7:14)
Il governante che Dio sostiene compie cose rimarchevoli. (Cap. 11; min. 15) Chi è oppresso da un governante corrotto spesso non ha la forza di resistere. (Prov. 29:2) Dio sostiene un giusto governante per l’intera terra. Prefigurato dal suo appoggio a Zorobabele. (In breve: pm 240, par. 4) Gli sforzi dei Giudei di riedificare il tempio sotto Zorobabele incontrarono un “monte” di ostacoli. Ma Dio sostenne Zorobabele con lo spirito per ‘appianare’ l’opposizione. (Zacc. 4:6-9; parr. 10-15) Il tempio sarebbe stato completato, la pietra angolare sarebbe stata aggiunta. Nei tempi moderni, il più grande Zorobabele promosse l’opera di restaurare l’adorazione nel tempio spirituale malgrado l’opposizione. (Parr. 21-24) È mostrato in modo illustrativo che lo spirito di Dio (olio) è essenziale. (Zacc. 4:1-3, 11-14; parr. 31, 32) Zorobabele e Giosuè infusero lo spirito alla nazione; Gesù lo incanala ai cristiani che lo riconoscono come governante. — parr. 34-36.
Per schierarsi con il governante scelto da Dio bisogna rigettare la malvagità. (Cap. 12; min. 15) Non è sufficiente riconoscere il governante di Dio; bisogna anche rigettare la malvagità. (Par. 2) Zaccaria 5:1-4 mostra che i ladri e quelli che fanno falsi giuramenti sono maledetti. Ladrocinio (una forma di idolatria) include anche il torcere gli insegnamenti biblici. (Parr. 12-14, 18) Il clero violatore dei giuramenti asserisce d’essere schierato con Dio e Gesù, ma ha infranto il patto. Non possiamo essere come loro. (Parr. 22-25) Si deve rimuovere la malvagità di fra il popolo di Dio. (Zacc. 5:5-11) Non tollerata fra i Giudei, ma confinata a Babilonia. (Parr. 30, 32, 35) Dio toglierà fuori i malvagi di fra i suoi servitori. (Parr. 38, 39) Dobbiamo sostenere tale veduta per essere veramente schierati con lui e il governante che egli ha scelto.
La protezione divina si estende a quelli che sono schierati sulla terra con il governante di Dio. (Cap. 13; min. 15) Abbiamo già visto che Dio sostiene Gesù, come sostenne Zorobabele, ma significherà questo protezione per gli uomini? La successiva visione risponde. (Zacc. 6:1-5) I carri rappresentano schiere di angeli che proteggono il popolo di Dio. (Parr. 5, 9) Escono di fra i regni di Dio e Gesù. Poiché ciascuno è un re col dominio, possono essere rappresentati come due regni. (Parr. 6-8) Tale protezione è per tutti quelli che sono schierati con il governante di Dio. (Sostanza di Zacc. 6:6, 7; parr. 11, 12, 16) Quelli che oggi sono protetti assisteranno al grande completamento dell’opera del tempio. Giosuè fu un tipo di Gesù, il Re-Sacerdote che dal 1919 ha compiuto l’opera del tempio. (Zacc. 6:11-13, 15; parr. 22, 23) Un crescente numero di persone viene al tempio della pura adorazione. Il loro paese è protetto; sopravvivranno alla tribolazione avvenire. — Parr. 26-30.
Per schierarsi con il governante di Dio bisogna accettarne i giudizi. (Cap. 14; min. 10) Molti considerano che le norme di Dio siano troppo rigide o che l’opera di esecuzione ad Armaghedon sia crudele. Chi si schiera con il governante di Dio non si opporrà ai suoi giudizi né farà cordoglio su di essi. I Giudei facevano cordoglio sulle espressioni del giudizio divino. (Sostanza di Zacc. 7:3-6; parr. 4-6) Dio non lo richiedeva; i Giudei in realtà digiunavano o mangiavano per se stessi. Avrebbero dovuto lasciare la malizia e fare il bene. (Zacc. 7:7-11) Non dovremmo fare cordoglio perché in passato gli unti furono disciplinati né resistere ad altri giudizi di Dio e del suo governante. (Par. 13) Schierarsi con il governante vuol dire sostenerlo per ricevere in cambio il suo sostegno.
5. Pace a tutti quelli che ascoltano ciò che Geova ha detto (pm capitoli 15–17; Zacc. 8:1–10:12)
La vera pace dipende dall’ascoltare Geova. (Cap. 15; min. 20) Gli uomini politici dicono che porteranno la pace; quelli che li ascoltano restano delusi: non c’è pace permanente. Dio è la sola fonte fidata di pace. (Sal. 29:11) Lo si vede nei rapporti coi Giudei tornati dall’esilio. (Par. 4) Ascoltate ciò che Geova ha detto: Sion diverrà un luogo di vera adorazione. (Zacc. 8:3; par. 6) Il popolo avrà pace. Dio ha fatto la stessa cosa per gli unti fin dalla restaurazione. (Zacc. 8:4, 5; parr. 8-10) Non è troppo difficile presso Dio. (Zacc. 8:6; par. 12) Comunque, il capovolgimento della situazione sorprende gli osservatori. (Zacc. 8:11-13; parr. 21, 22) Per mantenere la pace si richiede la giusta condotta. (Zacc. 8:16, 17) Chiedetevi: ‘Ascolto ciò che Dio ha detto su tali cose e agisco conformemente?’ Oggi persone di molte nazioni desiderano la pace; ascoltate Geova e unitevi ai Giudei spirituali. (Zacc. 8:20-23; parr. 34-39, 44) Ma che accade a quelli i quali non ascoltano ciò che Dio dice?
Fate la vostra scelta: pace o guerra. (Cap. 16; min. 20) In un esempio dell’antichità, Dio predisse la calamità per Siria e Fenicia. (Sostanza di Zacc. 9:1-5; parr. 5, 6, 8-10) La Filistea fu condannata, ma un rimanente scelse la pace con Dio. (Zacc. 9:6-8; parr. 14-17) Anche oggi alcuni hanno lasciato gli dèi assetati di sangue e scelto la pace e la protezione come veri adoratori. (Parr. 19-22) Zaccaria 9:9, 10, riguardo alla pace, adempiuto in Gesù. (Parr. 25, 28) Reca pace al popolo di Dio; guerra agli oppositori. (Par. 29) Gli unti, non la cristianità, lo hanno scelto come Re. (Parr. 30-33) La pace è assicurata agli unti, poiché Dio li difende. (Zacc. 9:15; parr. 46, 47) Egli è il loro tenero, pacifico pastore. — Zacc. 9:16, 17; parr. 48-51.
Quelli che ascoltano Geova ricevono ulteriori benedizioni. (Cap. 17; min. 15) In contrasto con la calamità degli oppositori di Dio, i Giudei furono benedetti con la vivificante pioggia. (Zacc. 10:1; parr. 4-6) Similmente, Dio ha dato agli unti accresciute benedizioni spirituali. (Par. 7) Esse non sono per quelli che seguono i “pastori” mondani. (Zacc. 10:3; parr. 11-14) Anticamente, gli esiliati di tutte e dodici le tribù furono riuniti nel loro paese. (Zacc. 10:6, 7; parr. 19-21) Similmente, gli unti, la parte più vecchia e quella più nuova, sono stati benedetti con l’unità. (Parr. 23, 24) Gli adoratori nuovamente radunati sono “divenuti molti” con la sua benedizione. (Zacc. 10:8; parr. 31, 33-35) Ascoltando ciò che Geova ha detto, hanno sormontato tutti gli ostacoli. (Zacc. 10:12; par. 40) Tutti devono continuare ad ascoltare e ubbidire per avere pace.
6. Quanta importanza ha per voi il Pastore di Dio? (pm capitoli 18–20; Zacc. 11:1–13:9)
È essenziale apprezzare il pastore scelto da Geova. (Cap. 18; min. 20) Gli uomini hanno estremo bisogno di un fidato condottiero o pastore che li tratti giustamente. La maggioranza non ha apprezzamento per il pastore di Dio. Governanti appropriatamente paragonati a pastori. (Parr. 1, 8) Gli antichi “pastori” maltrattavano il popolo di cui Dio era il Grande Pastore. (Zacc. 11:4, 5; parr. 10, 11) Similmente, il clero ha trattato come un “gregge riservato all’uccisione” coloro che si rivolgevano ad esso. (Parr. 12-15) Dio impiegò Zaccaria come pastore; raffigurò Gesù. (Zacc. 11:7, 8; parr. 20, 21, 28-31) Gesù dimise tre classi che pascevano ingiustamente il popolo. (Parr. 32, 33) La maggioranza sottovalutò Gesù come pastore. (Zacc. 11:12, 13; parr. 37-44, 48) La cristianità, che professa di amare Gesù, in effetti lo rigetta; perseguita i suoi servitori, respinge il loro messaggio. (Par. 50) La prova per noi: Apprezziamo di più Gesù e il suo regno, o le promesse e la guida dei capi umani? È essenziale decidere ora. — Zacc. 11:15-17; parr. 51, 54-56.
La mancanza di apprezzamento per Gesù conduce all’annientamento. (Cap. 19; min. 20) L’ulteriore prova che la cristianità non apprezza il pastore (Gesù) è rappresentata nel capitolo successivo. La Gerusalemme spirituale è l’oggetto dell’attacco. (Zacc. 12:1-4; parr. 3-6) Dopo l’istituzione del Regno, i Giudei spirituali sono assediati, ma gli attaccanti restano ‘scalfiti’. (Parr. 10-13) Benché gli unti sembrino esposti all’attacco, gli attaccanti saranno annientati. (Zacc. 12:7, 9; parr. 19-22) Quelli che sono attaccati e preservati apprezzano profondamente Gesù. (Zacc. 12:10; parr. 30-32) Sanno che è pastore del popolo di Dio; decisi a rivolgersi a lui e seguirlo.
Il pastore di Geova aiuta a purificare il popolo di Dio. (Cap. 20; min. 15) Dovremmo avere intenso amore per Gesù. Il suo sacrificio ci permette di purificarci dal peccato; rappresentato dalla “fonte” in Zaccaria 13:1. Mostrava la necessità di un provvedimento divino per la purificazione. (Parr. 4-8) Gli unti restaurati nel 1919, purificati. (Parr. 11-13) Il pastore non li abbandonò. I primi discepoli ‘dispersi’ ma protetti; avviene la stessa cosa agli unti moderni. (Zacc. 13:7; parr. 29-33) Quelli che non sono fedeli a Dio e al suo pastore sono stroncati quando viene ispezionato il tempio. I finti cristiani simili a “zizzanie” e lo “schiavo malvagio” sono stroncati dalla situazione spirituale del popolo di Dio; preservata una minoranza. (Zacc. 13:8, 9; parr. 34, 39-45) I fedeli continuano a rivolgersi a Dio, accostandoglisi mediante il riscattatore Gesù. Anche la “grande folla” attende il tempo in cui il pastore la conduce alla perfezione umana e alla vita eterna.
7. Il trionfo della Teocrazia dà inizio al Paradiso (pm capitoli 21, 22; Zacc. 14:1-21)
Il dominio di Geova trionferà sulle nazioni sfidanti. (Cap. 21; min. 30) Per molto tempo i Testimoni hanno predicato la guerra avvenire fra Dio e le nazioni; non è immaginazione, ma si basa sulla Bibbia. Accumulandosi le prove degli “ultimi giorni”, ci interessano i particolari di quella guerra. Riguarda l’attacco ai rappresentanti della celeste Gerusalemme. (Zacc. 14:2a, 3; parr. 3, 4) Le nazioni “si adirarono”, perseguitando il rimanente; in realtà, fecero guerra contro il Regno. (Riv. 11:15, 18; parr. 11-15, 18) L’attacco finale deve ancora venire. (Par. 20) Vi è un provvedimento per essere protetti. Geova e Gesù sono entrambi re; i loro regni sono paragonati a due parti di un monte che si fende, offrendo protezione. (Zacc. 14:3-5; parr. 23-34) Vi saranno tenebre e freddo per le nazioni sfidanti, ma luce per chi sostiene la teocrazia. (Zacc. 14:6, 7; parr. 35-38) Provvedute “acque vive” per la “grande folla” e i morti. (Zacc. 14:8; parr. 42-45) Dio è conosciuto in tutta la terra. (Zacc. 14:9; parr. 52, 53) Coloro che hanno con sfida abusato del nome di Dio saranno spazzati via; che il “flagello” sia letterale o no, la loro fine è sicura. (Zacc. 14:12, 13; parr. 57-60) Pertanto la teocrazia trionfa.
Il paradiso per quelli che si rallegrano nella vera adorazione. (Cap. 22; min. 25) L’eliminazione delle nazioni sfidanti apre la via al paradiso. Gesù indicò al malfattore che l’avrebbe ottenuto mediante la risurrezione. (Luca 23:43; parr. 3, 4) I superstiti lavoreranno per restaurare il paradiso, benché il paradiso spirituale abbia la precedenza. (Parr. 5, 6) I risuscitati dovranno intraprendere la vera adorazione; non possono essere indifferenti. (Zacc. 14:16-19; parr. 7, 10, 11) Non si celebrerà la festa della legge mosaica, ma il popolo si rallegrerà del sacrificio di Gesù e dei provvedimenti del Regno. (Parr. 14-16) Tutte le cose serviranno alla lode di Dio. (Zacc. 14:20, 21; parr. 18-21) Quelli che rimarranno nel paradiso non si interesseranno del profitto commerciale, ma della vera adorazione. (Parr. 25, 26) Al termine del settimo giorno creativo la terra è un paradiso; tutti adorano il Teocrata. — Par. 29.