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  • I libri nuovi sono un’utile “doppia” benedizione

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  • I libri nuovi sono un’utile “doppia” benedizione
  • Ministero del Regno 1975
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Ministero del Regno 1975
km 7/75 pp. 3-6

I libri nuovi sono un’utile “doppia” benedizione

Delle benedizioni che Giobbe ricevette dopo la sua difficile prova, Giobbe 42:10 dice: “E Geova dava in aggiunta tutto ciò che era stato di Giobbe, in quantità doppia”.

L’espressione “quantità doppia” non fa pensare che Giobbe ricevette grandi benedizioni, come descrive ulteriormente il racconto? Ma pensate alla benedizione “doppia” sotto forma di nuovi libri tascabili che abbiamo ricevuto di recente. Quando fu presentato il libro È questa vita tutto quello che c’è? (ts) provammo l’ardente desiderio di leggerlo personalmente e di usarlo nel servizio di campo. La nostra gioia è stata quindi più che “raddoppiata” quando abbiamo ricevuto il libro L’“eterno proposito” di Dio ora trionfa per il bene dell’uomo (po). Quest’ultimo libro sarà studiato nelle congregazioni non appena si terminerà di studiare il libro Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia.

Discorsi speciali

In ottobre e novembre avremo una serie di discorsi speciali basati su questi nuovi libri. Dall’esperienza degli anni passati molti di noi sanno quanto è utile considerare rapidamente questi libri nuovi con tali discorsi. Siamo aiutati a conoscerne in fretta il contenuto, o se li abbiamo già letti è un ottimo ripasso. Comunque, in questo caso avremo ulteriori vantaggi. Considerando il contenuto dei libri in questi discorsi non accresceremo il nostro entusiasmo di farli conoscere ad altri? E non li conosceremo meglio per poterli presentare con efficacia?

È vero che puoi non essere uno degli oratori che pronunceranno questi discorsi. Ma disponi immancabilmente di leggere in anticipo i capitoli da considerare. Menziona i discorsi nelle tue conversazioni. Invita entusiasticamente parenti e persone interessate. Accertati che ne abbiano una copia personale per seguire il discorso nel libro, come farai tu. Così tutti ne trarranno pieno profitto.

Programma

Se possibile, si dovrà disporre di mettere in programma i discorsi nei nove fine settimana di ottobre e novembre. I primi cinque discorsi si baseranno sul libro “Eterno proposito”, seguìti da quattro discorsi basati su È questa vita tutto quello che c’è? Se in quel periodo c’è la visita del sorvegliante di circoscrizione o un’assemblea di circoscrizione, si dovrà predisporre la serie dei discorsi tenendo conto di questi avvenimenti.

In alcuni casi gli anziani (e certi servitori di ministero) di una congregazione potranno pronunciare tutti i discorsi. Se ciò non è possibile o consigliabile, due congregazioni possono scambiarsi gli oratori che sono anziani, dividendosi fra loro due i discorsi. Seguendo questa disposizione, un anziano pronuncerà il suo discorso in entrambe le congregazioni. In questo caso può essere necessario che in una congregazione ciascun discorso sia pronunciato una settimana dopo l’altra congregazione. Ma preparando il programma, si deve disporre che i nove discorsi siano pronunciati nel giusto ordine. Prese le ultime disposizioni, si dovranno ordinare i foglietti d’invito e la congregazione dovrà essere informata esattamente delle date in cui saranno pronunciati i discorsi.

Come preparare e pronunciare i discorsi

Se devi pronunciare uno di questi discorsi, studia bene i capitoli che ti sono assegnati e il corrispondente schema che segue. Nota che non devi solo considerare il materiale, ma devi pronunciare un discorso informativo su un tema specifico. Invece di cercar di presentare ogni particolare dei capitoli che ti sono assegnati, sforzati di comunicare le idee principali messe in risalto nello schema. Tieni conto dell’uditorio, cercando di coinvolgerlo: ragiona con esso ed esortalo. Se lo desideri, invita l’uditorio a trovare i punti salienti o le illustrazioni del libro, affinché segua effettivamente col libro, imparando a conoscerne meglio il contenuto. In tal modo ne accrescerai l’utilità.

1. Acquistate conoscenza dell’Iddio di proposito (po capp. 1-4)

Persone d’ogni sorta sono felici di acquistare conoscenza di Dio. (Min. 5) Fra noi ci sono persone che provengono da molti ambienti e religioni. In precedenza molte non avevano nessun vero concetto di Dio e del suo proposito per l’uomo. (P. 5) Alcuni che divennero cristiani unti dallo spirito erano stati così, ma conobbero e furono conosciuti da Dio. È accaduta la stessa cosa ad alcuni che sono qui. (Gal. 4:8, 9; pp. 5, 6) Acquistate progressivamente una migliore conoscenza di Dio? Influisce in bene su di voi?

ConosceteLo come eterno Dio di proposito. (Min. 20) Dovremmo conoscerlo come eterno, poiché egli vive per sempre. (Sal. 90:2-4; p. 7) Pertanto può avere un eterno proposito. (Efes. 3:10, 11; p. 12) Anche il suo nome dovrebbe rivelarcelo. (Pp. 13-16) Per conoscerLo realmente ci vuole di più; dobbiamo riconoscere che adempie sicuramente la sua volontà. In tal caso, possiamo fiduciosamente edificare la nostra vita sui suoi propositi. Che Dio sia fidato fu mostrato dalla sua determinata volontà riguardo all’Impero Assiro. (Isa. 14:24-27; pp. 16, 17) I suoi “consigli” o decreti sussistono. Comprendiamo che cosa significa questo riguardo ai malvagi del nostro giorno? (Prov. 16:3, 4; pp. 16, 17, §§ 22, 23; p. 21, § 34) Dovrebbe fortificare la nostra fiducia nella fidatezza delle sue profezie. Avendo fiducia nel consiglio di Dio, mettiamo la nostra vita in armonia con il suo buon proposito? (Sal. 33:9-12; pp. 22, 23)

Il genere umano fu creato per essere in armonia con il proposito di Dio. (Min. 15) Dio si propose di divenire Padre, e per prima produsse spiriti. (Pp. 24, 25) Gli angeli si interessano di adempiere la sua volontà e di aiutarci a essere santi. (P. 28) La creazione dell’uomo rispecchia l’amorevole interesse di Dio. (Sal. 103:13, 14; pp. 30, 31) Fu la prova che è un provveditore amorevole. (Pp. 31, 36, 37) Fece l’uomo perfetto, e lo pose nel Paradiso con un proposito. (Gen. 2:7, 8, 15; pp. 33, 36) Aveva la prospettiva della vita eterna. (P. 38) La morte sarebbe venuta solo con la disubbidienza. (P. 39, leggi § 33; p. 59, § 25)

Scegliete di mettere la vostra vita in armonia con il proposito di Dio. (Min. 15) L’uomo e la donna non furono creati senza scopo, ma secondo il Suo proposito. (P. 41) Il proposito dichiarato per l’uomo era buono, e avrebbe condotto al paradiso in tutta la terra. (Gen. 1:27, 28; pp. 43-45) Gli angeli si rallegrarono vedendo progredire il proposito di Dio. (P. 46) La meta era una terra pienamente popolata di felici adoratori alla fine del settimo “giorno”. (Leggi § 18). Quel giorno continua, perciò possiamo entrare in modo spirituale nel riposo di Dio; ci entreremo noi? (Pp. 47-49; leggi § 24). Scegliamo di servire Dio, di mettere la nostra vita in armonia con tutto ciò che conosciamo di lui? Possiamo essere sicuri che il suo proposito riuscirà; riusciremo noi? Ne dipendono la nostra eterna salvezza e felicità. (P. 23, § 40).

2. Il proposito di Dio sussiste nonostante la ribellione (po capp. 5-7)

Credete che la ribellione contro Dio possa riuscire? (Min. 5) La ribellione è comune, talora a livello personale, come quella dello studente contro l’insegnante, spesso a livello nazionale. Di solito si prendono rigide misure contro i ribelli. (Prov. 17:11) Ma alcune riescono: Le colonie nordamericane contro l’Inghilterra. Potrebbe riuscire la ribellione contro Dio? Che effetto avrebbe la ribellione sui propositi di Dio? Quanta fiducia avete che Dio adempirà i suoi propositi?

Il suo proposito rimase nonostante la ribellione in cielo e sulla terra. (Min. 15) Il proposito originale era di popolare la terra di veri adoratori. (P. 58, § 21) Dio non desiderava che l’uomo morisse. (Ezec. 18:23; pp. 50, 51) Per mezzo di un serpente uno spirito invisibile spinse Eva a ribellarsi. (P. 54, leggi § 11). Ella seguì il corso di quello spirito ribelle. (P. 56 § 16) Malgrado la ribellione, desisté Dio dal suo proposito? No. Che Dio sostenesse il Suo proposito si vede dal fatto che permise ad Adamo ed Eva di procreare. (Gen. 3:16) Lo confermò formando il proposito d’avere un unto che schiacciasse il Ribelle. (Gen. 3:14, 15; pp. 55-57; p. 61, § 29)

Esempi di alcuni che cooperarono con il proposito di Dio. (Min. 20) Giacché le prime creature umane si ribellarono, come poteva Dio produrre il “seme”? La Bibbia dà risalto a come fece. (P. 62, § 2) La morte di Abele frustrò il proposito di Dio? No. Egli impiegò Set. (P. 63) Enoc fu fedele a Dio e al suo proposito anche quando la sua vita fu in pericolo. Lo saremo noi? (Pp. 65-67, leggete il § 15). Noè camminò per secoli con Dio, senza smettere. Mostriamo noi paziente ubbidienza? (Gen. 6:9, 10; pp. 68, 69) Dio recò infine il Diluvio per porre fine alla malvagità; mostrò d’avere il controllo della situazione. (Pp. 70, 71) Preservando Noè e la sua famiglia, Dio preservò anche la linea del “seme”. (P. 72, § 29; pp. 74, 75, leggi, § 35). Spiriti malvagi ancora attivi. (P. 76, § 38). La ribellione non sventò il proposito di Dio; i fedeli vi si attennero. (Pp. 77, 78)

La storia della linea del “seme” mostra che il proposito sussisté. (Min. 15) Poteva Satana frustrare il proposito impedendo la comparsa del “seme”? (P. 79, § 1) La linea passò per Sem, la benedizione fu conforme al rispetto di Sem per l’operato di Dio. (P. 81) Secoli dopo Dio promise che il “seme” sarebbe venuto da Abraamo. (Gen. 12:1-3; p. 83) La nascita d’Isacco assicurò che Dio poteva produrre il “seme”. (Gen. 3:15; p. 84, § 15) Melchisedec benedisse Abraamo; prefigurò la venuta del “seme” reale. (Pp. 86, 87) A motivo della fede, Abraamo fu amico di Dio. (Isa. 41:8; p. 88)

Come Enoc, Noè e Abraamo, saremo noi pazienti e leali, avendo fiducia che nulla può frustrare il proposito di Dio? (P. 78)

3. Una nazione partecipa all’attuazione dell’“eterno proposito” di Dio (po capp. 8-10)

Dio è in grado di impiegare una nazione senza che alcuno gli possa resistere. (Min. 5) Ora le nazioni si sforzano d’ottenere potenza e piena indipendenza; hanno eserciti forti, armi potenti. Ma ha qualche nazione l’approvazione di Dio, essendo impiegata per adempiere il Suo proposito? Potrebbe qualche nazione resistere alla sua volontà? Le risposte influiscono sulla nostra veduta della vita e su come la impieghiamo. Nabucodonosor fu costretto a riconoscere la conclusione corretta. (Dan. 4:34, 35) Che Dio sia in grado di impiegare la nazione che elegge senza che alcuno possa resistergli si capisce dal racconto biblico.

Dio stesso avrebbe fatto l’elezione nell’attuazione del suo proposito. (Min. 15) Aveva fatto il patto di recare il “seme” per mezzo dei discendenti di Abraamo. (Gen. 12:1-3, 7) Scegliendo un figlio di Isacco, Dio non era vincolato dal diritto del primogenito. (Pp. 91, 92, leggi § 4) La scelta di Giacobbe spiega perché la Bibbia dà importanza alla sua linea. (P. 93) Da quale figlio sarebbe venuto il Messia? Di nuovo, Dio si adeguò alle circostanze; scelse Giuda. (Pp. 94, 95, 98) La direttiva reale non era vincolata al primogenito. (1 Cron. 5:1, 2; p. 99) Il racconto biblico ci aiuta a seguire il proposito mentre si adempie; interessante, poiché ne dipende il nostro futuro.

Dio elesse una nazione. (Min. 20) Prima di dare la Terra Promessa ai discendenti di Abraamo, diede alla nazione il tempo di crescere. (Gen. 15:18-21; p. 102) È la prova che Egli agisce secondo il suo calcolo del tempo. (Pp. 103, 104) Avrebbe impiegato Mosè come mediatore del patto, ma Mosè dovette aspettare Dio. (P. 105, § 11) L’opposizione del possente Egitto non riuscì a fermare il proposito. (Pp. 106, 107) Per mezzo di un mediatore, la nazione indicò di voler essere nel patto. (Eso. 24:6-8; p. 111) Se avessero osservato la Legge alla perfezione avrebbero potuto ottenere la vita. Non potevano; né lo possiamo noi, il che mostra il bisogno del “seme”. (Lev. 18:5; pp. 115, 116) La nazione che aveva la Legge fu tuttavia impiegata per condurre al “seme” e quindi nell’attuazione del proposito. (P. 114)

Da questa nazione Dio elesse la linea dei re che avrebbe condotto al “seme”. (Min. 15) Dio diede alla nazione il tempo d’essere guidata dai giudici. (Pp. 118-120) Saul della tribù di Beniamino scelto come re. Rinunciava Dio alla sua volontà dichiarata riguardo a Giuda? No. Quando Saul divenne malvagio, Dio elesse Davide di Giuda. (1 Sam. 13:13, 14; p. 121) Dopo essere stato scelto, Davide aspettò che Dio lo facesse governante dell’intera nazione. (P. 122) Dio fece con lui un patto per una dinastia di re. (2 Sam. 7:12-16; pp. 124-126) La fine dei re umani della linea davidica non fermò il proposito di Dio; la linea condusse ugualmente a Gesù e al Regno eterno.

È evidente che Dio può fare quello che vuole con individui o nazioni. (Giob. 34:29) Seguiamo la direttiva che impartisce oggi a un popolo unificato? La fiducia che adempie il suo proposito reca benedizioni.

4. Il Messia dell’“eterno proposito” di Dio (po capp. 11, 12)

Accetterete le opportunità di vivere che vi sono offerte? (Min. 10) La persona sana di mente, a cui è offerta l’opportunità di una vita ricca e soddisfacente, l’accetterà. Israele, invitato a scegliere fra la vita e la morte fece la scelta corretta. (Deut. 30:19, 20; Gios. 24:15-18) In seguito ebbe l’opportunità di riconoscere e accettare il Messia promesso. Alcuni accettarono Gesù. Crediamo noi che è il Messia? Potremmo provarlo? Indica la nostra vita che ne accettiamo la guida?

Il cielo intervenne nella comparsa del Messia del proposito di Dio. (Min. 25) La venuta dell’Unto fu importante nella realizzazione del proposito di Dio. (P. 61, § 29) Dio indicò molto tempo in anticipo il tempo e il luogo della comparsa del Messia. (Dan. 9:24-27; Mic. 5:2; pp. 128-132) La comparsa di Gesù è pertanto la prova che è il Messia. Ma il cielo intervenne in altri modi confermando che era il Messia. Angeli comunicarono con Maria e Giuseppe prima della Sua nascita, dando risalto al suo ruolo di Re e Messia che avrebbe tolto il peccato. (Luca 1:26-33; Matt. 1:20, 21; pp. 132, § 10, 137, 140) Era della giusta discendenza per essere erede di Davide. (Pp. 133, 134, 140, § 32) Il figlio concepito era santo. (P. 135) Mediante azione angelica i pastori furono testimoni oculari della nascita e fu salvata la vita del bambino. (Pp. 138-141) C’è anche la testimonianza oculare che Dio unse Gesù. (Pp. 142, 143) Rimane la domanda: I Giudei accettarono Gesù? Lo accettiamo noi?

Il corso di vita seguito dal Messia adempì la profezia e ci dà un’assicurazione per il futuro. (Min. 20) Il Messia doveva soffrire ed essere come Mosè. (Isa. 53:7, 9, 12; Deut. 18:15, 18; pp. 145-147) Compì molti miracoli più grandi di quelli di Mosè. (Eso. 7:2, 3; Giov. 2:23; 3:1, 2; pp. 147, 148) Comprendiamo che cosa indicano i suoi miracoli? È il Messia. Fanno pure pensare ciò che può fare in futuro: guarire, destare i morti. Crediamo che sotto il suo dominio non ci saranno persone malate, affamate, tristi? Come profeta predisse la propria morte e molte cose che vediamo accadere oggi. (P. 149) La sua morte di sacrificio è importante per l’adempimento dell’“eterno proposito” di Dio. (Isa. 53:9, 12; pp. 150-152) Destato come spirito, in grado di presentare in cielo il valore della vita essenziale per la nostra vita eterna. (Pp. 153, 154, leggi §§ 22, 23)

Anche al tempo della morte, Gesù ebbe in mente il proposito di Dio circa il Paradiso terrestre. (P. 151, § 17) Ora domina in cielo. Seguiamo le sue direttive? (Ebr. 5:8, 9; Matt. 24:14, 43, 44)

5. Traete profitto dal trionfo del proposito di Dio? (po capp. 13-15)

Apprezzate la pazienza manifestata da Dio nell’attuazione del suo proposito? (Min. 5) Tutti sono impazienti a volte; lo siamo noi, riguardo al proposito di Dio? (P. 187, § 3) La paziente realizzazione del proposito ci permette di trarne profitto, di acquistarne conoscenza e di conformarci ad esso. Le opere in relazione al “seme” completo mostrano che Dio vuole che le creature umane ne traggano profitto. (2 Piet. 3:9)

Dio attuò gradualmente il proposito relativo al “seme” completo. (Min. 20) L’identità del “seme” e di ciò che avrebbe fatto fu per molto tempo un segreto. Gesù venne come Messia e principale “seme”, ma c’era dell’altro. (Gen. 22:17, 18; p. 160, § 12) Il proposito di Dio includeva un’amministrazione, il suo modo di fare le cose che avrebbe portato all’unificazione sotto Cristo. (Pp. 155, 156) Alla Pentecoste del 33 E.V. Gesù cominciò a edificare la congregazione, sostituendo l’Israele naturale con lo spirituale “Israele di Dio”. (Pp. 157-159) Quelli unti dallo spirito divennero parte del “seme” di Abraamo; prima i Giudei. (Atti 3:24-26; p. 161) Opportunità estesa in seguito ai Gentili, quelli che prima non avevano “nessuna speranza”. Pertanto la pazienza di Dio fu di grande utilità per loro. (Efes. 2:11, 12; pp. 163, 164) Questo svelò il “sacro segreto”. (Efes. 3:5, 6, 10-12; pp. 166, 167) Il modo di trattare di Dio conferma la sua sapienza e pazienza. Possiamo trarne profitto. Ma lo trarremo?

Il proposito progressivo ci permette di ottenere la vita eterna. (Min. 20) Possiamo confidare nel trionfo del proposito di Dio nonostante gli sforzi di frustrarlo. (P. 168) La cristianità non sarà di nessuna utilità. (2 Piet. 2:1-3; pp. 169, 170, leggi §§ 4, 5) Dal 1914 viviamo in un tempo critico. (Pp. 172-177) Gli unti non si sono fatti sfuggire l’opportunità di onorare Geova, ne hanno perfino assunto il Nome. (P. 178) È la prova che il proposito trionfa. (P. 179) Giacché “tutte le nazioni” — non solo l’Israele spirituale — sono benedette, possiamo sostenere il proposito, trarne profitto. (Pp. 180-183) Ci attende la “tribolazione”, quindi chi è leale al proposito può avere problemi e disagi, ma una “grande folla” sopravvivrà. (P. 184)

Dovete decidere ora ciò che farete. (Min. 10) La piena realizzazione del proposito recherà grande gioia. I morti trarranno profitto mediante la risurrezione. (Pp. 187, 188) Satana e altri ribelli non ne trarranno profitto; saranno distrutti. Diamo ora prova che non siamo di quella sorta? La congregazione ha a che fare con l’“eterno proposito” di Dio. (Efes. 3:10, 11) Operiamo realmente con essa? Ci prepara a trarre profitto dal Regno durante il Millennio. Vi rallegrerete per sempre del trionfo dell’“eterno proposito” di Dio? (P. 191)

6. Il genere umano fu creato per vivere, non per morire (ts capp. 1-5)

È ragionevole che gli uomini vivano più a lungo. (Min. 7) Amiamo la vita; non vogliamo che finisca. Molti consigli biblici si basano sul nostro amore per la vita. (1 Piet. 3:10; Prov. 3:1, 2) Noi mettiamo la vita in relazione con la conoscenza, la gioia, l’esperienza. Non sembra ragionevole che l’uomo abbia una vita così corta. (Considerate in breve le illustrazioni alle pagine 4 e 24).

La morte influisce sulla vita e sui pensieri delle persone in tutta la terra. (Min. 15) La maggioranza delle religioni è orientata verso la morte. Spesso gli sforzi di una persona nella vita sono modellati dalla consapevolezza della morte. (Pp. 5, 6) È comune udire espressioni che rispecchiano l’estesa credenza nel destino. La Bibbia non sostiene la veduta che la durata della vita sia stabilita dal destino. (Pp. 9-12; fa notare l’illustrazione). Giacché la morte sembra inevitabile, molti vivono per il momento. (1 Cor. 15:32; pp. 13, 14) Anche chi crede nella Bibbia fa bene a riflettere sul significato della morte, e su come conduce la propria vita. (Eccl. 7:1-4; pp. 15, 16) La Bibbia dà le risposte che ci occorrono alle fondamentali domande circa la vita e la morte. (P. 8, leggi § 2).

L’uomo fu fatto per vivere. (Min. 8) La costituzione fisica dell’uomo e il suo concetto dell’eternità indicano che fu fatto per vivere; la morte è innaturale. (Eccl. 3:10, 11; pp. 17-22) Perché, allora, muore? (Pp. 23-26)

Come venne la morte. (Min. 10) I miti di molti popoli rispecchiano l’idea che la morte fu il risultato della disubbidienza. (Pp. 27-30) La Bibbia mostra che l’uomo fu creato con la prospettiva della vita, essendo la morte solo il risultato della disubbidienza. (Pp. 30-34; considera p. 32; Gen. 2:16, 17) Il peccato recò la morte, che si estese ai discendenti di Adamo. (Rom. 5:12; pp. 34, 35) Ma sopravvive qualcosa?

Tutta l’“anima” muore. (Min. 15) Molti pagani ed altri credono che l’uomo abbia un’anima immortale. (Pp. 36, 37) La Bibbia, però, indica che le creature umane e gli animali sono anime, organismi che respirano. (Gen. 2:7; 1 Cor. 15:45; Deut. 24:7; pp. 38-41; considera p. 40) Si può perdere la vita come anima. (Gen. 35:18; pp. 42, 43) L’idea dell’anima immortale è di origine pagana, provenendo probabilmente dall’antica Babele. (Pp. 43-45) Poiché la Bibbia non sostiene questo falso insegnamento, è sensato far parte di un’organizzazione che la sostiene? Il Creatore vuole che viviate; vi ha fatti per questo. Perché non imparare quanto dice la Bibbia su come possiamo vivere? (Atti 13:48)

7. Gli spiriti dei morti possono influire sulla vostra vita? (ts capp. 6-10)

Le idee della vita dopo la morte influiscono su molti. (Min. 5) Le persone che ci circondano rispecchiano la credenza nella vita dopo la morte. Molti credono che lo spirito cosciente lasci il corpo alla morte, forse andando in cielo, all’inferno o in purgatorio. Alcuni temono tali spiriti e cercano di cacciarli. Altri tentano di comunicare con loro. Sembrando certe cose familiari, alcuni si chiedono se non vissero prima di nascere. Ci dà la Bibbia una guida? Dovrebbe, essendo la Parola di Dio. (2 Tim. 3:16, 17)

Nessuno spirito cosciente sopravvive alla morte del corpo. (Min. 20) La Bibbia dice che i morti sono inconsci. (Sal. 146:4; Eccl. 9:5, 10; p. 72, § 4) Sostiene la Bibbia la veduta che alla morte uno spirito cosciente lasci il corpo? Consideriamo: Si dice Ecclesiaste 12:7 lo insegni, ma lo “spirito” è l’invisibile forza vitale. (Sal. 104:29; Eccl. 3:19; pp. 47-49) Si può paragonare in alcuni modi all’elettricità. (Pp. 50, 51, considera l’illustrazione). “Torna” a Dio nel senso che egli ha autorità su di esso. (Luca 23:46; p. 52) Che dire del pensiero d’essere già vissuti? (Leggi p. 53, §§ 2, 3). La familiarità non prova la reincarnazione, che è contraria alla Bibbia. (Pp. 53, 54) Che dire di Giovanni 9:2? Non c’è contrasto. (Pp. 58, 59)

I vivi non hanno bisogno di cercar d’aiutare i morti né di temerli. (Min. 10) Nelle usanze funebri si rispecchiano talora gli sforzi di placare i morti. (Pp. 60-63) L’insegnamento ecclesiastico del purgatorio si basa sulla tradizione, non sulla Bibbia; va contro le Scritture. (Matt. 15:6-9; 6:7, 8; pp. 63-68, fa notare le illustrazioni). Si evitano i cimiteri, si ricorre a sacerdoti dei feticci, ecc., questo prova il timore degli spiriti dei morti. (Pp. 69-73) La Bibbia ci aiuta ad avere la veduta corretta. (Eccl. 9:6)

Evitate di “parlare con i morti” e simili pratiche non scritturali. (Min. 20) Pare che alcuni siano in grado di mettersi in contatto con i morti: come? Si mise in contatto il re Saul con il defunto Samuele? (1 Sam. 28:12-15; pp. 74, 75, fa notare l’illustrazione a p. 77) Geova non l’avrebbe approvato né fatto avvenire. (Lev. 19:31; pp. 76, 77) Da dove vengono tali voci? Eva ebbe un’esperienza simile. (Gen. 3:1-6) Gesù mostrò che la fonte ingannatrice era Satana. (Giov. 8:44; pp. 79-81) Altre creature spirituali si unirono a Satana, divenendo demoni; ora sono nel “Tartaro”. (Gen. 6:1-4; pp. 82-84) Dobbiamo stare in guardia contro i loro sforzi di mettersi in contatto con le creature umane e influire su di esse. (P. 85 §§ 2, 3) La Bibbia ci consiglia di evitare le pratiche spiritiche. (Lev. 20:27; pp. 86, 87)

Non vivete nel continuo timore dei morti o dei demoni. Temete Dio, servitelo, in vista della vita eterna. (Riv. 14:7; 21:8, 3, 4)

8. Un Dio d’amore tormenterebbe le anime? (ts capp. 11-15)

Considerate Dio per quello che è: amorevole, misericordioso, benigno. (Min. 5) La Bibbia dà abbondanti testimonianze della misericordia della benignità e dell’amore di Dio. (Sal. 103:8, 13, 14) Possiamo riconoscerlo anche dalle buone cose che provvede a tutti, perfino a chi lo ignora. (Atti 14:17) Alcuni insegnamenti, anche quelli che si asserisce provengano dalla Bibbia, presentano un quadro distorto e falso di Dio. È necessario chiarire queste cose per avere la veduta corretta.

La Parola di Dio non insegna il tormento in un inferno di fuoco. (Min. 25) I precedenti discorsi della serie hanno dato la prova che i morti non sono consci, che l’uomo non ha un’anima immortale ma che è un’anima; Dio conserva il potere di risuscitare i fedeli. Tuttavia molti, inclusi i pagani, insegnano la punizione nell’inferno di fuoco. (Pp. 88-90; fa notare le illustrazioni). A che cosa si riferisce la Bibbia con “inferno”? L’ebraico She’ohl’ e il greco hai’des, tradotti a volte “inferno”, si riferiscono al luogo dei morti, alla comune tomba dell’umanità. (Sal. 16:10; Atti 2:30, 31; pp. 90-94) È in armonia con il fatto che Dio stabilisce la pena di morte, non il tormento. (Deut. 30:19, 20; pp. 92, 93) La dottrina del tormento dell’inferno viene probabilmente da idee greche e romane. (P. 95, § 3). Calunnia Dio. (Pp. 95, 96). Come possiamo dunque comprendere Luca 16:19-31? (Leggi il brano e fa notare l’illustrazione alle pp. 100, 101). La veduta del clero è illogica. (Prov. 30:8; p. 101) Il “ricco” e “Lazzaro” sono figurativi. (Matt. 23:5-7; 21:31, 32; pp. 102, 103) La loro “morte” è un cambiamento di situazione. (Rom. 7:2, 4; p. 105) La classe del “ricco” è tormentata dal messaggio cristiano. (Atti 5:33; pp. 106, 107) Questa veduta scritturale non diffama Dio.

Un Dio giusto punisce gli incorreggibili con la distruzione. (Min. 17) È ragionevole che un Dio giusto punisca i malvagi incorreggibili, ma in armonia con le sue qualità, è esclusa la sofferenza eterna. Veduta convalidata dai commenti biblici sulla Geenna; si basa sulla totale distruzione dei rifiuti. (Mar. 9:43-48; 2 Cron. 28:1, 3; 2 Re 23:10; pp. 110-114) Simbolo di distruzione eterna. (P. 114, leggi § 3). È detto che persone e cose così distrutte son tormentate per sempre. (Riv. 20:10; pp. 117, 118) Significa essere confinati per sempre nel biasimo. (Matt. 18:34; p. 120, § 1) È in armonia con altre indicazioni bibliche circa la personalità di Dio. (Deut. 25:4; Lam. 3:32, 33; pp. 122-124)

L’Iddio d’amore vincerà i nemici dell’uomo, inclusa la morte. (Min. 8) Promette di distruggere persino la morte. (1 Cor. 15:26; pp. 125, 126) La distruggerà per mezzo del Figlio, che è ora uno spirito potente in cielo. (P. 129) In cielo Cristo avrà governanti associati. (Rom. 16:20) Si può attendere con speranza il loro dominio, poiché sarà in armonia con le qualità di Dio: amore, misericordia, benignità. (Matt. 20:25-27; p. 131)

9. Una terra libera da infermità e morte è prossima! (ts capp. 16-21)

Ragioni per lodare Dio! (Min. 5) È una gioia quando figli, parenti o amici sono grati di ciò che facciamo. Abbiamo motivo d’essere grati a Dio di ciò che ha fatto e farà. Ci spinge a lodarlo e servirlo? (Isa. 12:4, 5) Considerate le benedizioni future:

Ci attende immediatamente una terra libera da infermità e morte. (Min. 25) Conosciamo Rivelazione 21:3, 4, ma come avverrà e che cosa significherà? Ci sarà cibo in abbondanza. (Pp. 133-136; Isa. 25:6) Gesù sanerà l’infermità, gradualmente o all’istante, secondo il bisogno. (Isa. 25:8; pp. 136-138) Possiamo avere fiducia che egli e i governanti associati agiranno compassionevolmente. (Ebr. 4:15, 16; pp. 138-140) La vita eterna libera da infermità non sarà noiosa; c’è molto da imparare e da fare. (P. 143-147) Infinite opportunità di esprimere amore. (Pp. 148, 149, leggi p. 149, § 2). È “vicino” perché siamo alla soglia del Nuovo Ordine. Il sogno dell’“albero” in Daniele capitolo 4 dà un’indicazione profetica del tempo dell’istituzione del Regno. (Pp. 151, 152) Significa un periodo di 2.520 anni. (Molto brevemente richiama l’attenzione sulle pp. 153-160; fa notare l’illustrazione e leggi § 3 di p. 160). La fine del sistema malvagio verrà in questa “generazione”. (Matt. 24:34; p. 161) La prospettiva di non morire mai, ma di ottenere le benedizioni del Nuovo Ordine, ci spinge a lodare Dio?

Anche miliardi di morti avranno l’opportunità di lodare Dio. (Min. 20) Perché si avveri Isaia 65:17 nel Nuovo Ordine, si devono destare i morti. (Pp. 165, 166) Le passate risurrezioni mostrano che è possibile. (Atti 17:31; pp. 166, 167) Dio è innegabilmente in grado di risuscitare i morti. (Pp. 169-171; Sal. 139:16) Questo dovrebbe aiutarci a dissipare il timore della morte violenta. (Ebr. 2:14; pp. 172-174) Ora non occorrono tutti i particolari sulle disposizioni per i risuscitati. (Pp. 175, 176) La Bibbia dice in effetti che i risuscitati non si sposeranno. Ora la morte pone fine al matrimonio, e i superstiti sono liberi di risposarsi se vogliono: è una benignità che Dio ci abbia detto questo. (Pp. 177-179) La Bibbia indica che alcuni non saranno destati, ciò che dà risalto all’importanza di mantenere ora la lealtà. (P. 180) Alcuni risuscitati non perseguiranno la giustizia, ciò che dovrebbe ora ammonirci a perseguirla. (Pp. 183, 184)

Possiamo avere più di questa vita: l’avremo? (Min. 5) Le promesse di Dio dovrebbero avvicinarci a lui; il tempo rimasto è breve. (Sof. 2:2, 3; pp. 185, 186) Evitate una miope veduta della vita e rispecchiate ogni giorno la gratitudine e l’amore che avete verso il Creatore.

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